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Nell’ambito delle attività poste in essere dal Compartimento marittimo di Milazzo in relazione alle direttive della Direzione marittima di Catania, e finalizzate al contrasto dell’utilizzo delle reti da posta derivante del tipo illegale (spadare), sono state effettuate, anche quest’anno, operazioni di rilievo in particolare all’interno della giurisdizione dell’arcipelago eoliano e condotte dal personale dell’Ufficio circondariale marittimo di Lipari, che hanno portato al sequestro di un ingente quantitativo di reti illegali.
La spadara è un particolare tipo di rete derivante bandito dalla normativa comunitaria e nazionale, perché il suo utilizzo ha un impatto particolarmente negativo sull’ambiente marino e sulla risorsa ittica. Ogni anno numerosi esemplari di cetacei e tartarughe marine rimangono impigliate e trovano la morte in questi attrezzi ancora diffusi nel Mediterraneo per la cattura dei grandi pelagici, nonostante i divieti e l’intensa attività di vigilanza e controllo posta in essere dalle autorità competenti.
Nel Compartimento marittimo di Milazzo, con il coordinamento della Direzione marittima di Catania e nell’ambito delle direttive del Comando Generale, è ormai consolidata una sistematica attività di vigilanza e controllo attraverso l’impiego di un dispositivo aero-navale e con l’impiego di personale via terra, finalizzato al contrasto della detenzione e dell’utilizzo di questi attrezzi da pesca illegali.
I risultati non sono mancati anche quest’anno, più precisamente in diverse occasioni, grazie al monitoraggio delle unità storicamente dedite a questo tipo di pesca ed alle attività di vigilanza effettuate presso i sorgitori ed i territori di competenza, le vedette CP 322 e CP 2203 della Guardia Costiera di Lipari hanno effettuato il sequestro complessivamente di ben 28.000 mt. di spadare, detenute ed utilizzate da pescatori professionali e diportisti nel tratto di mare a nord delle Isole Eolie.
In relazione all’effetto particolarmente dannoso per l’ambiente derivante dall’utilizzo dell’attrezzo in questione anche le sanzioni previste dall’ordinamento sono molto pesanti, infatti sono state elevate sanzioni amministrative per un importo di euro 10.000, è stato effettuato il sequestro delle reti che successivamente saranno confiscate e distrutte.
L’utilizzo di questi attrezzi, inoltre, è considerato dalla legge quale “infrazione grave”, per cui ne discende in alcuni casi l’attribuzione di punti alla licenza da pesca, quando non direttamente la sospensione della stessa e, in base ad una recente disposizione normativa, il trasgressore rischia anche la cancellazione dall’elenco delle unità da pesca autorizzate alla pesca del pesce spada.
L’attività di polizia svolta conferma l’incisiva presenza del personale della Guardia Costiera di Milazzo in tutte le aree del Compartimento Marittimo. La repressione della pesca illegale è uno degli obiettivi primari del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto su specifica disposizione del Ministro competente, al fine di tutelare la risorsa ittica e l’ambiente marino da un prelievo eccessivo ed incontrollato. Le attività di prevenzione e repressione di questo fenomeno continueranno assiduamente nei prossimi mesi.

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