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Lipari - Lavori abusivi al Caolino, in località Quattropani ed è stata sequestrata l'area (immobile compreso). Indagato il proprietario su input della procura ed operazione eseguita dalla forestale.

L'area interessata è di circa un ettaro. La richiesta di sequestro è stata disposta dal piemme Matteo De Micheli ed è stata accordata dal gip Valeria Gioieli. La forestale comandata da Giovanni Giacoppe ha proceduto a sigillare il terreno e il fabbricato. 

Per i lavori abusivi realizzati nell'incomparabile scenario di Caolino era scattata anche l'ordinanza di rimessa in pristino dei luoghi. Era stata firmata dal capo area del Comune di Lipari Claudio Beninati dopo l'accertamento tecnico del 4 settembre scorso che riguardò l'area di proprietà di L.M., nativo di Erba (Bg).

Era stata accerta la realizzazione di un terrazzo con due gradoni con occupazione parziale della strada comunale, regimentazione artificiale formata da canali di scolo in cemento, griglie e canali di convogliamento che scaricano nei fondi sottostanti al terreno livellato, un nuovo pozzo nero disperdente all'etserno dell'immobile, sbancamento e livellamento finalizzato alla formazione di un parcheggio privato, con recinzione, cancello in ferro e rampe in calcestruzzo in un'area vincolata per l'interesse naturalistico e paesaggistico. Il proprietario si era appellato al tar di Catania.

ORDINE DEL GIORNO STAMANE IN CONSIGLIO COMUNALE

Lipari - In consiglio comunale riunitosi stamane in aggiornamento è stato approvato un ordine del giorno sul Caolino. Si è anche discusso della problematica dei rifiuti con le risposte del sindaco Marco Giorgianni ed è stato aggiornato al 9 dicembre. Si dibatterà delle problematiche dell'edilizia scolastica e degli incendi.

Il bilancio di previsione dovrebbe arrivare in aula a metà dicembre o al massimo a fine anno.

L'ODG DI CAOLINO

Il Consiglio Comunale: considerato che nella frazione di Quattropani dell’isola di Lipari, attraverso una strada che si diparte dalla strada provinciale verso la località Ospedale, si raggiungono le cave di Caolino, spettacolari formazioni di natura argillosa di colore bianco candido che in alcuni punti, soprattutto in superficie, acquistano vive colorazioni;

- che detta area rappresenta la parte geologicamente più antica dell’isola ed il suo sfruttamento risale ad epoca molto antica in quanto già in età greca il caolino veniva utilizzato dagli artigiani nella fabbricazione dei vasi;

- che lo sfruttamento minerario delle cave da parte del proprietario si è arrestato nel 1969 e successivamente nessuna ulteriore attività sulle stesse è stata compiuta dallo stesso;

- che dalla cessazione dell’attività mineraria detta area è stata utilizzata dalla collettività in maniera generale ed indistinta (uti cives) e ciò sia per quanto riguarda la strada di collegamento che dei terreni circostanti;

- ritenendo che esistono beni naturali, come quelli riconducibili alle cave di Caolino in discorso, che, in ragione del loro manifesto ed evidente pregio paesaggistico-ambientale, valore storico culturale, anzi identitario, del luogo in cui insistono, per cui essi intrinsecamente appartengono alle popolazioni che quei luoghi abitino o visitino per trarne il godimento e fruire delle anzidette peculiari caratteristiche;

- ritenendo altresì che tutto ciò esula e prescinde dalla giuridica titolarità del diritto dominicale sugli stessi; sicché il loro uso deve essere ricondotto nell’ambito di logiche tradizionali di utilizzazione che ne determina il riconoscimento alle popolazioni locali, a pieno diritto, della libertà di “sfruttarle” e di “fruirne” come sopra e come in concreto detto uso nel tempo si è consolidato;

- richiamata in toto la nota del 5 marzo 2013 protocollo n.7303 a firma del signor sindaco Marco Giorgianni, che si allega alla presente per farne parte integrante;

- alla luce di quanto sopra impegna, formando specifico atto di indirizzo, l’amministrazione:

a) a porre in essere le iniziative necessarie alla ricognizione dell’esistenza di una servitù di uso pubblico sui beni facenti parte del compendio ex proprietà Italcementi per c.d. dicatio ad patriam, in quanto a tale generalizzato e pubblico uso sono stati destinati dal proprietario e ciò anche alla luce di quanto stabilito dal Consiglio di Stato sez. V, 10/09/2018, n. 5286 secondo cui “Si ha servitù di uso pubblico mediante dicatio ad patriam nel caso di comportamento consapevole da parte del proprietario, anche in mancanza di un atto formale e seppure non intenzionalmente diretto a dar vita al corrispondente diritto, di mettere un bene a disposizione della collettività per durevole vantaggio di questa”. 

b) In subordine, o alternativamente, al punto sub a) procedere all’accertamento dell’acquisizione in capo al Comune, per usucapione, della servitù di uso pubblico dei riferiti terreni, per possesso ultraventennale esercitato uti cives dalla collettività in modo continuativo, indisturbato e non clandestino e in tal caso procedere con la predisposizione degli atti necessari alla loro giuridica valida imputazione; 

c) In via ulteriormente subordinata, procedere alla acquisizione di tutte le particelle ex proprietà Italcementi al patrimonio Comunale mediante procedura di esproprio;
d) di considerare e dichiarare l’ampia area antistante il fabbricato come belvedere con relativa area di sosta automezzi pubblici privati; 

e) riconoscere di uso pubblico la strada atteso che ormai la stessa, unica via che congiunge tali luoghi con le località di Palmeto prima e di San Calogero dopo, è già da considerarsi pubblica visto l’uso continuato e perpetuo da parte dei cittadini Eoliani e dei turisti, predisponendo, peraltro, quanto necessario per la sua inclusione nella toponomastica del comune previa esatta identificazione del suo percorso ed estensione.

I consiglieri comunali che l'hanno proposta: Sabatini, Pellegrino, Rizzo, Rifici, Abbondanza e votata anche da Berte’, Lo Rizio e Pajno

di Adolfo Sabatini

Visto che si cerca di far credere un mio interesse particolare all'interno del mio ordine del giorno su Caolino, è necessario rendere pubblica la nota del sindaco Marco Giorgianni, che io condivido in ogni sua parte, in modo che i cittadini si rendano conto leggendo quanto riportato nella missiva inviata alla Italcementi. Prima di me, l'Amministrazione di cui io faccio parte, era interessata a Caolino nei modi e nei termini riportati. Questo solo per evitare speculazioni di chi distorce la verità.

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