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Categoria: Opinioni

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di Michele Giacomantonio

Vorrei fare due considerazioni sulla vicenda della dedicazione della festa del lavoro. La prima è che dalla ricostruzione dei fatti sulla base degli scritti di Padre Boschini e Vittorio Pozzar e dai ricordi di racconti sentiti personalmente da personaggi come Mons. Civardi risulta che Pio XII era sì un papà conservatore ma aveva un "entourage" che lo era molto più di lui e lo condizionava moltissimo. Lui stesso rivelò la contrarietà del Santo Ufficio a dedicare a Gesù divino lavoratore la nuova festività perché attribuire il titolo di lavoratore direttamente all'uomo Gesù sembrava troppo ...classista. Ed ancora lui stesso disse che invece San Giuseppe lavoratore si poteva fare. Se poi non si fece è perché ci fu la contrarietà della curia vaticana. Oggi Papa
Francesco riapre la questione almeno relativamente alla subordinata minore cioè a San Giuseppe lavoratore. Credo che gli amici della presidenza nazionale dovrebbero riprendere la palla è ufficialmente riproporre il problema. Non è fatto di poco conto. È' una cartina di tornasole per vedere quanto la Chiesa oggi non viva più dei pregiudizi dei secoli scorsi testimoniando che i valori del lavoro e dei lavoratori sono universali.

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SCUOLA DELL'INFANZIA PARITARIA "S.ANTONIO DI PADOVA" SUORE FRANCESCANE DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE DI LIPARI

Il Ministero della Pubblica Istruzione prevede: i bambini che compiono i 2 ANNI di età entro il 30 aprile 2019 hanno diritto ad accedere nella SCUOLA DELL'INFANZIA per iniziare il percorso in preparazione della scuola primaria.

La nostra scuola offre una opportunità di crescita culturale e umana con un orario dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle ore 13.30. E' previsto il servizio mensa.

VIENI, VEDI, ISCRIVITI

Si comunica che le iscrizioni per la nostra scuola dell'Infanzia

ANNO SCOLASTICO 2019-2020 SONO APERTE

La Scuola per l'infanzia delle Suore Francescane dell'Immacolata Concezione di Lipari ha più di cent'anni. Era infatti l'1 novembre 1905 quando nasceva l'Istituto in una Lipari che aveva mille problemi umani e sociali. C'era il confino dei coatti ( uomini che si erano macchiati di crimini ed erano qui per espiarli) che venivano rinchiusi la notte al Castello ma lungo tutto il giorno vagavano liberi e sfaccendati per le strade della cittadina, spesso ubriachi, infastidendo e qualche volta aggredendo chi incontravano per strada specie se donne sole; c'erano un centinaio di bambini abbandonati chiamati "figli della Chiesa" perchè solo la Chiesa si preoccupava di sfamarli e curarli e che scorazzavano seminudi per stradine chiedendo l'elemosina e combinandone di tutti i colori; c'erano ragazze abbandonate dalle famiglie che vivevano in uno stato di degrado morale e sociale; c'erano giovanotti di buona famiglia che lusingavano queste ragazze illudendole e poi abbandonandole al loro destino. Madre Florenzia era tornata dall'America, chiamata dal Vescovo di Lipari, proprio per fondare un istituto che cercasse di dare una risposta a questi problemi soprattutto quello delle ragazze e dei bambini abbandonati. E la scuola dell'infanzia fu una prima risposta perchè strappava i bambini dalla strada ed insegnava loro come comportarsi tenendosi lontano dai pericoli e dalle cattive compagnie.

Oggi i tempi sono molto cambiati. Per fortuna Lipari non è più in quelle situazioni drammatiche, e l'esperienza che i bambini fanno nella scuola delle Suore è sviluppare la loro creatività, l'attenzione ai problemi, coltivare la curiosità e l'intelligenza. Cioè imparano a crescere come piccoli uomini di una società in cui sono chiamati a dare il loro contributo con responsabilità e competenza. Ringraziando Madre Florenzia che più di centro anni fa ha combattutto anche a loro favore una dura battaglia.

 

1 -2 novembre - Commemorazione dei Defunti e l'isola di Vulcano

La devozione dei defunti al 2 novembre è, in qualche modo, è legata alle Eolie e in particolare all’isola di Vulcano come  narra San Pier Damiano (1007-1072), benedettino, abate, dottore e cardinale di Santa Romana Chiesa, nella sua “Vita Sancti Odilonis abbatis cluniacensis et confessoris, ordinis Sancti Benedicti”:

“Un religioso oriundo della città di Rodez, ritornava da Gerusalemme. Nel mentre egli traversava quel mare che si estende dalla Sicilia sino a Tessalonica…veniva sospinto da orrendi e furiosi venti, approdarono ad un’isola, o scoglio, dove viveva tutto solo un santo servo di Dio” Conversando questo eremita chiese al religioso se sapeva di quel monastero che è detto Cluniacense e del suo abate Odilone e “quello assicurò che ne era perfettamente a conoscenza. Il religioso domandò al servo di Dio perché mai gli avesse fatta questa domanda . E l’altro rispose: Ci sono qua vicino dei luoghi dai quali fuoriescono enormi cumuli di fiamme vorticose, e in questi luoghi le anime dei malvagi sono sottoposte a diversi tormenti a seconda della qualità dei loro peccati. Ad accrescere le loro sofferenze ci sono deputati un gran numero di demonii i quali ogni giorno rinnovano le pene, e continuamente sottopongono le anime a reiterate torture. Questi diavoli io li ho spesse volte sentiti urlare con alti lamenti e piangere con voce dolente per la ragione che, con le orazioni e le elemosine di certuni che concordemente tramano contro di essi, di frequente dalle loro mani vengono strappate le anime dei condannati. Tra l’altro, questi demoni i fanno assai dure rimostranze nei confronti della comunità cluniacense e del suo abate, giacché a causa di questi vengono privati delle prede che di diritto gli appartengono. Pertanto, nel nome terribile di Dio io ti scongiuro di riferire fedelmente ai venerabili confratelli  le cose che ti ho detto, e di ricordargli anche da parte mia che  devono sempre più perseverare nelle elemosine e nelle orazioni, e principalmente con l’intenzione di liberare dalle mani dei demonii tutti coloro che da essi vengono tormentati, cosicché dalle quotidiane perdite ne venga pianto al nemico del genere umano e si moltiplichi l’esultanza del cielo.
Rientrato poco dopo nella sua patria, il religioso puntualmente narrò al venerabile abate e alla venerabile comunità tutto ciò che aveva udito dal racconto dell’uomo di Dio. Allora il venerabile padre Odilone emanò un generale decreto per tutti i monasteri: che come al primo di novembre, in virtù di una norma della Chiesa universale, si celebra la solennità di Tutti i Santi, così nel successivo giorno si facesse memoria di tutti coloro che dormono in Cristo con canti ed elemosine, e in primo luogo, con le Messe”.

Infatti nel 998 l’abate di Cluny Sant’Odilone fissa il 2 novembre come giornata del suffragio da celebrarsi in tutti i monasteri della sua congregazione. In seguito l’usanza attecchì
in diverse diocesi d’Europa fino a che , a cominciare dal secolo XVI , la Chiesa ha stabilito la commemorazione di tutti i defunti come pratica universale.

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CIMITERO PULITO DAGLI OPERATORI DELLA LOVERAL AMMINISTRATA DA LOREDANA PINTO

di Maurizio Sucameli*

La Ditta Loveral di Patti ha collaborato insieme agli operatori del comune di Lipari per ultimare tutti i servizi di pulizia, spazzamento, scerbamento e svuotamento cestini dei cimiteri, per renderli super puliti in occasione delle commemorazione dei defunti e della festa di Ognissanti, eseguiti su particolare richiesta dall' amministrazione comunale, mettendo un nostro gruppo di operatori e mezzi ecologici per potenziare i servizi in diversi luoghi cimiteriali di tutte le isole. Ringrazio in particolar modo tutto il nostro organico operativo per aver soddisfatto tutti i necessari interventi segnalati dal Comune di Lipari.

*Direttore Loveral

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