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di Armando Schiaffino*

I rapidissimi progressi scientifici e tecnologici consentono sempre più alla moderna scienza medica di affrontare e risolvere patologie fino a tempi recenti difficilmente curabili. Ciò comporta naturalmente una crescente fiducia e una sempre maggiore e legittima aspettativa del buon esito di ogni atto medico da parte dei pazienti e dei loro familiari. Una ulteriore conseguenza di tale rapida evoluzione è la necessaria e indispensabile necessità di operare in centri di alta specializzazione, anche per diagnosi di primo livello: tutto ciò non solo nell’interesse primario della tutela del malato ma anche della sicurezza e tranquillità degli operatori sanitari coinvolti. E’ pertanto ragionevole prevedere che il progresso esponenziale delle scienze mediche comporterà la polarizzazione delle strutture in centri di alta specializzazione, con disagi e disservizi nelle zone periferiche del territorio, piccole isole in particolare.

Una possibile soluzione a tali problematiche può essere però offerta dalla stessa tecnologia, grazie alle recenti opportunità offerte dalla telemedicina. Un progetto in tal senso, finalizzato a ottimizzare l’assistenza sanitaria nelle zone disagiate, denominato “Progetto Reti Cliniche per le isole minori”, di recente parzialmente finanziato dal Ministero della Salute e coordinato dalla Regione Toscana, è da poche settimane già operativo all’isola del Giglio, per ora in fase sperimentale un’ora alla settimana e limitatamente al teleconsulto pediatrico. Tale progetto prevede non solo l’ampliamento a ogni altra disciplina specialistica ma soprattutto alle emergenze mediche, per una opportuna valutazione in loco dei casi effettivamente bisognosi di trasferimento in ospedale e per una necessaria e razionale appropriatezza dell’uso dei mezzi di trasporto (ambulanze, elicottero ecc.).

Per la concreta realizzazione di tale importante progetto occorrono però tutta una serie di presupposti a tutt’oggi non esistenti:

1° Garanzia della continuità h 24 nella sede operativa della erogazione dell’energia elettrica, ovvero della presenza di un generatore elettrico di emergenza.

2° Garanzia h 24 della connessione alla rete, soprattutto per le prestazioni in regime di emergenza.

3° Definizione e formalizzazione degli incarichi e dei compiti di tutti gli operatori sanitari presenti sull’isola (medici del 118 quando attivi, medici di continuità assistenziale, anche in servizio diurno secondo le nuove direttive delle AFT, medico di base, infermieri, associazioni di volontariato ecc.). Individuazione del Polo Unico Sanitario così come previsto dal Piano Strutturale del Comune di Isola del Giglio.

4° Definizione e formazione degli incarichi e dei compiti dei consulenti costituenti l’interfaccia del servizio in ambito specialistico ospedaliero.

La competenza della organizzazione del servizio di telemedicina compete ovviamente all’Azienda Sanitaria che però deve trovare nell’amministrazione comunale la doverosa e necessaria collaborazione logistica locale.

Tralasciando l’ancora irrisolto problema della messa in opera della fibra ottica per ottimizzare e velocizzare la connessione a Internet, purtroppo, nonostante si parli ormai da quasi due anni di telemedicina, niente è stato fatto da parte dell’amministrazione comunale; per essere più chiari, lo strumento urbanistico approvato da tutte le competenti autorità amministrative, individua la necessità di un unico polo sanitario al posto dei tre ambulatori tuttora esistenti nei tre centri dell’isola: un’unica struttura non solo garantirebbe la fornitura di servizi di più alto livello e con minori oneri economici ma risulta ora assolutamente necessaria per la concreta realizzazione e il conseguente funzionamento h 24 per l’intero arco dell’anno dei servizi di telemedicina.

A elezioni amministrative locali ormai avvenute e quindi lontani da ogni possibile ipotesi di strumentalizzazione politica dei servizi sanitari, il sottoscritto ritiene comunque doveroso osservare come, nella condotta di politica sanitaria adottata fino ad oggi, si sia anteposta una logica di ricerca del consenso elettorale a scelte, apparentemente impopolari, ma necessarie per una lungimirante tutela della salute della popolazione gigliese, soprattutto nei mesi invernali, e tenendo inoltre conto che per la conferma dei finanziamenti ministeriali è necessario realizzare e rendere funzionale per tempo l’intero progetto.

Il futuro dell’assistenza sanitaria isolana rimane, allo stato attuale dei fatti, pericolosamente oscillante fra due opposte possibilità: l’occasione di creare un centro pilota di telemedicina di alta qualificazione (che potrà anche essere mèta ambita per i futuri operatori sanitari che qui potrebbero trovare opportunità di gratificazioni professionali e di tranquillità operativa); oppure il rischio di veder vanificarsi l’ennesima opportunità di una intelligente utilizzazione di finanziamenti esterni e delle conseguenti implicazioni, sia in termini di ulteriore decremento demografico che di qualità della vita della collettività isolana, in un campo così importante come la tutela della salute dei cittadini.

*Medico di base

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Ancora più attenzione ai bisogni di salute della popolazione delle isole e in questo caso particolare al benessere dei bambini, grazie all’attivazione del servizio di teleconsulto sull’Isola del Giglio.

Il progetto di telemedicina che riguarda l’isola del Giglio è partito con il teleconsulto pediatrico: ogni martedì il medico del Giglio potrà collegarsi con i pediatri presenti all’ospedale di Grosseto che, assistendo da remoto alla visita, potranno decidere di concerto con il collega sul posto come modulare il percorso assistenziale più opportuno.

Grazie a un dispositivo medico certificato CE 93/42, è possibile eseguire teleconsulti specialistici in tempo reale, integrando quindi competenze diverse e agevolando il confronto reciproco tra le figure sanitarie che interagiscono per la presa in carico del paziente pediatrico. Dunque, i piccoli pazienti del Giglio e le loro famiglie non dovranno più affrontare disagevoli e frequenti spostamenti sulla terraferma, costosi soprattutto in termini di tempo, potendo usufruire di tutte le competenze messe a disposizione dai professionisti del Misericordia.

Si realizza in tal modo il concetto di Rete clinica integrata, che sempre più spesso ricorre nei piani strategici regionali e aziendali come risposta innovativa al cambiamento della domanda di salute. Non si tratta di mere infrastrutture tecnologiche, ma vere e proprie reti multidisciplinari, in cui la tecnologia è il mezzo. Il modello organizzativo è basato sulla condivisione dei percorsi clinico/assistenziali e delle relative competenze, con l’obiettivo di fornire prestazioni specialistiche di alta qualità in contesti disagiati, favorendo la circolarità delle conoscenze e garantendo equità di ricorso alle cure. Le reti cliniche integrate dunque, con la capacità di consentire la “vicinanza” del cittadino a servizi specialistici, diventano la soluzione per eccellenza alle problematiche di accesso all’assistenza sanitaria da parte delle popolazioni insulari e delle zone difficili in generale. In queste zone infatti, assicurare i livelli essenziali di assistenza può essere estremamente complesso, tenuto conto dei disagi nei collegamenti, tipici di queste località.

L’Azienda prevede di introdurre in futuro anche il teleconsulto per i percorsi assistenziali in cardiologia, neurologia, pneumologia e dermatologia, e di potenziarlo tramite utilizzo di dispositivi digitali integrati (dermatoscopio, otoscopio, ecg, ecc) per gli esami strumentali di valutazione direttamente sull’isola.

L’attuazione della Rete clinica programmata Giglio-Grosseto è stata realizzata in linea con il progetto Reti cliniche per le isole minori, coordinato dalla Regione Toscana e finanziato in parte dal Ministero della Salute, nell’ambito delle attività strategiche nazionali intese a ottimizzare l’assistenza sanitaria nelle zone disagiate, sia insulari che montane.

Alla conclusione del progetto verrà prodotto uno studio dei fattori determinanti per la realizzazione delle reti, che saranno utilizzati nella programmazione di altre Reti su ulteriori percorsi clinici e aree geografiche.(giglionews.it)

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