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di Aldo Virzì

La società armatoriale creata dal comandante Vittorio Morace, da quì a poco tempo potrebbe essere ceduta. Si tratta di un fondo inglese, la Taconic Capital, uno di quei fondi di investimento, il nuovo business mondiale, che gestisce qualcosa come sette miliari di dollari. Una “società di investimento globale fondata nel 1999 da ex partner di Goldman Sachs, con sede a Londra e uffici a New York e Hong Kong, con esperienze in ambito navale e una attenzione consolidata alla situazione italiana. La società inglese, già dallo scorso sei marzo ha fatto pervenire alla Liberty Lines una manifestazione di interesse, primo necessario passo per intavolare trattative concrete; sembra che nella proposta inglese venga richiesta una risposta in tempi relativamente breve. Cosa che appare abbastanza normale per chi deve investire denaro liquido e non può aspettare tempi morti.

L’offerta inglese si ripropone, in caso di acquisto, di rilanciare e sviluppare maggiormente la compagnia di navigazione prima al mondo nel settore dei trasporti veloci. Nel pacchetto di acquisto rientrerebbero i 35 aliscafi della flotta Liberty, ma anche il cantiere che la società ha nel porto di Trapani che serve non solo per la manutenzione e “officina”, ma anche per la costruzione di aliscafi, come nel caso del “Super Admiral”, l’aliscafo più grande del mondo. Ancora nel pacchetto di acquisto rientrerebbero, la cosa forse più importate dopo gli aliscafi, le rotte di navigazione servite dalla Liberty che non sono solo quelle siciliane, ma da aggiungere Trieste e l’Istria (sino a pochi mesi addietro Liberty gestiva anche la tratta Messina-Reggio Calabria). Infine, nella proposta di acquisto rientra anche la palazzina in stile liberty, dove sono ospitati gli uffici, ma anche la sede del Trapani calcio che sicuramente dovrà lasciare a seguito della vendita all’imprenditore Maurizio e Simone.

Questo il quadro sul quale entro forse qualche settimana dovrà dare la sua risposta la dott. Iracani, amministratore unico della società dopo i noti fatti giudiziari. La stessa Iracani prima di qualsiasi decisione dovrà obbligatoriamente confrontarsi con i magistrati palermitani che hanno commissariato la società. Sulla volontà da parte dei Morace di vendere non sembrano comunque esserci dubbi, come testimonia la vendita nelle scorse settimane di un catamarano. Rimane aperto tutto il problema del personale, oltre 500 dipendenti. La società inglese sembrerebbe interessata ad assumerli tutti, anzi nel loro piano di sviluppo aumentarli. Ma saranno sul piede di guerra i sindacati che vorranno sapere come stanno realmente le cose e chiedere assicurazioni.

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15 ottobre 2016

Garantite le corse con le isole minori

Siremar comunica che sono garantiti i collegamenti Milazzo-Eolie, Palermo-Ustica, Trapani-Egadi.

Per aggiornamenti in tempo reale consultare il sito www.siremar.it

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