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Dettagli...

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di Silvana Clesceri

"Ci riscatti il turismo 2022"

Carissimo direttore le scrivo perché riflettevo che nello scorso anno 2021 si era parlato di isole covidfree, luoghi turistici a contagio zero.
Tutte le località turistiche sono partite con fiducia con piccoli segnali di ripresa.
La definisco una vera e propria industria del turismo, soprattutto in tanti fiduciosi per l'iniziativa della campagna vaccinale anche se con idee molto confuse,ma con la voglia di iniziare la stagione.
L'arcipelago ha garantito di eseguire tutti i protocolli di sanificazione per le proprie attività per garantire una vacanza tranquilla e serena ai villeggianti.

Si è attenzionato a riformulare l'offerta turistica, anche con un mercato durissimo e di competizione.
Certamente chi chiama per prenotare le vacanze o i propri weekend,la prima cosa che chiedono sono certezze di una vacanza dove si rispettano i protocolli per un rifugio antistress per il turista che cerca relax.
L'arcipelago eoliano si prepara alla stagione avvenire con delle incertezza e preoccupazioni per tutti i settori dello scomparto turistico,con le tante spese avanzate in questi ultimi due anni di Pandemia con stagioni iniziate in ritardo rispetto all'anno 2019.
Noi speriamo di ripartire per il periodo di Pasqua con le porte aperte a un turismo straniero è italiano nel nostro arcipelago.E avere una stagione più prolungata con servizi più adeguati con i trasporti marittimi.E magari rientrare nella normalità.

Ad' oggi la curva epidemiologica è di nuovo in salita e si ricorre ai ripari irreparabili con ordinanze restrittive e con focolai già scoppiati.
Anche se forse era meglio usare delle prevenzione prima ed evitare contagi di massa.Il covid non deve essere un disagio sociale e nemmeno una sofferenza psicologica, ma solo di rispettare a chi ci sta dinanzi.Rispetto sociale.
Comunque chiudo con una frase "Salvaguardate sempre il vostro diritto di pensare,perché anche pensare male, è meglio di non pensare affatto".

Primo Maggio: noi a Piana degli Albanesi ricordiamo la strage di Portella della Ginestra

Il luogo in cui si consumò l'eccidio del Primo Maggio 1947, quando Giuliano e la sua banda sparò sulla folla riunitasi per festeggiare la festa del Lavoro: fu la prima strage della neonata Repubblica Italiana. 

Il Primo maggio del 1947, in un ampio spazio a metà strada fra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato, alcune raffiche di arma da fuoco, sparate dalle montagne circostanti, si abbatterono su centinaia di persone radunate per celebrare la Festa dei Lavoratori e per festeggiare pacificamente la vittoria dei partiti di sinistra nelle prime elezioni regionali, appena svoltesi. Morirono 11 persone, fra cui donne e bambini.

Apparve subito chiaro come la strage fosse stata commissionata da esponenti della grande proprietà terriera, della mafia e dei partiti conservatori locali, preoccupati dall'avanzata del Blocco Popolare.

Tuttavia a pagare furono soltanto Salvatore Giuliano e la sua banda: ancora oggi, dopo più di mezzo secolo, nonostante i processi e il lavoro della Commissione Parlamentare Antimafia, non sappiamo con certezza i nomi di chi armò la mano degli assassini.

Per la prima volta nella storia repubblicana, appena iniziata, la violenza stragista venne elevata a strumento per esorcizzare il cambiamento. E ciò purtroppo diventerà una costante negli anni, fino al 1992-93.

Oggi sul luogo della strage sorge un memoriale, un'opera di land art di gusto minimalista, firmata da Ettore de Conciliis. Alcuni grandi massi, quasi dei menhir, simboleggiano i corpi dei caduti mentre un muro a secco che taglia trasversalmente lo spazio riproduce la traiettoria degli spari. Su uno dei massi sono incisi i nomi delle vittime e su un altro i versi del poeta dialettale Ignazio Buttitta.

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VIDEO

Caro Presidente Conte le scrivo.

Nel nuovo DPCM del 25 ottobre 2020 cosa cambia?
Per quanto riguarda il tantum del bonus covid19 in questo nuovo decreto.
Il Decreto Ristori dice che per gli operatori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° Gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto Ristori e che,nel medesimo periodo, hanno svolto la prestazione lavorativa per almeno 30 giornate.

Tali lavori non devono essere titolari di pensione,di rapporto di lavoro dipendente, di indennità di dissocupazione NASPI alla data di entrata in vigore del decreto Ristori.
C'è qualcosa che non torna,volevo ricordare al Governo Italiano che i tanti operatori e dipendenti stagionali che operano nel settore turistico degli arcipelaghi delle isole minori, e le tante mete turistiche siciliane sono in dissocupazione, tanti che operavano nel settore turistico hanno avuto data inizio di lavoro i primi di Luglio con fine rapporto di lavoro fine Agosto, Settembre, Ottobre.

Tanti percepiranno uno o due mesi circa di NASPI, erogati per il mese di Novembre e Dicembre con delle tranche,quindi vorrei ribadire che il bonus Covid19 del nuovo decreto Ristori non verrà erogato nei nostri conti correnti,perché coperti da una misera idennita' Naspi che copre meno di 50 giorni con un sussidio minimo, rispetto al bonus di € 1000.
Grandioso DPCM!!!

Caro Presidente Conte un disegno ben preciso.
Non ci saranno i presupposti per un erogazione del bonus, i bonus dei mesi addietro di Marzo,Aprile e Maggio tornano nuovamente alle casse, non faranno reddito,ma le tasse si pagano.

Magari Governanti di Stato dovreste rivedere la legge sulla NASPI e magari gli stagionali del turismo non andrebbero dietro al tantum del bonus ,perché già sarebbero coperti dalla Naspi anche nei tempi del covid19 che ci affligge.
Con una mano davanti date e con l'altra dietro togliete.
IL Decreto Ristori è da rivedere?

Caro Presidente Conte le isole Eolie vivono di Turismo con un equilibrio statico, noi viviamo di questo, non ci possiamo permettere di perdere, il lookdown del mese di Marzo ci ha fatto perdere molto.
Oggi le isole sono covid free, dopo le tante presenze di vacanzieri ci siamo tutelati per bene.
Continueremo a tutelarci e dare sempre il meglio.

Lipari, la giunta Giorgianni pronta a riqualificare lo stadio "Franchino Monteleone" con 700 mila euro

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Con Delibera di Giunta n. 57 del 29 ottobre 2020, l’Amministrazione Comunale ha approvato il progetto esecutivo denominato Lavori di Riqualificazione ed adeguamento alle norme del campo di calcio comunale denominato “Franchino Monteleone” sito nell’isola e Comune di Lipari – 2 stralcio funzionale per un importo pari a 700.000,00 euro che sarà presentato nell’ambito dell’Avviso Pubblico Sport e Periferie 2020 – emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per lo Sport.

Tale iniziativa si inserisce in un più ampio programma volto al miglioramento complessivo del campo sportivo, luogo di grande valenza sociale per il nostro territorio, attraverso interventi di adeguamento normativo (adeguamento alle norme sanitarie, alle norme antincendio, alle norme sugli impianti elettrici, all’abbattimento delle barriere architettoniche, alle specifiche normative vigenti in campo sportivo, ecc.) e di miglioramento delle condizioni di fruizione dello stesso da parte degli atleti e degli utenti.

Negli anni scorsi, infatti, è stato completato da questo Comune, con fondi propri, il primo stralcio funzionale che ha riguardato tutta una serie di interventi mirati a migliorare i servizi di supporto dell’attività sportiva quali l’adeguamento dei locali adibiti a spogliatoi come da norme CONI e norme di sicurezza per l’esercizio degli impianti sportivi e l’adeguamento dei servizi igienici pubblici, separati tra ospiti e locali, divisi per sesso e utilizzabili da utenti diversamente abili, abbattimento delle barriere architettoniche e recinzione del campo di gioco a norma in modo da separare atleti e spettatori.

Il secondo stralcio funzionale, così come approvato ieri in Giunta, interesserà invece specificamente l’area di gioco attraverso il rifacimento del manto del campo mediante la posa di erba artificiale omologata dalla L.N.D. così da permettere una maggiore utilizzabilità e migliore fruizione e della superficie di gioco, in termini sia quantitativi che qualitativi.
Un terzo step, di cui però si attende parere da parte della Soprintendenza di Messina, riguarderà la realizzazione di una tribuna coperta con una struttura dotata di pannelli fotovoltaici, grazie ai quali l’intero complesso sportivo andrà verso l’autonomia energetica.

L’Amministrazione sta inoltre predisponendo una serie di misure di intervento anche per il miglioramento del Palazzetto dello Sport “Nicola Biviano” e per altri impianti sportivi di cui presto daremo notizia.
Per l’impegno profuso nella redazione progettuale e per tutto il lavoro successivo svolto con grande professionalità, si ringrazia l’Ufficio tecnico comunale.

L’Amministrazione Comunale

Lipari, dopo le medicine contenitori anche per le pile

di Max Taranto*

Oggi è iniziato il posizionamento degli appositi contenitori per le pile usate,li troverete nei principali supermercati e nelle principali aree portuali, finito Lipari si proseguirà nelle altre isole del Comune.
Non sono belli ma utili per l'ambiente, fatene un uso corretto.

*Assessore

Insularità: studio della Regione, costo di 6,54 miliardi di euro all'anno

A causa della condizione di insularità, negli ultimi vent'anni, ogni singolo residente in Sicilia (neonati compresi) avrebbe pagato una sorta di tassa occulta quantificabile, annualmente, in 1.308 euro. Un costo che si traduce in circa sei miliardi e 540 milioni di euro (pari al 7,4 per cento del Prodotto interno lordo regionale) ogni dodici mesi. Tenendo, invece, in considerazione i costi dei trasporti e le conseguenze sugli operatori economici e i vari settori di attività, la stima dell'impatto della riduzione dei prezzi sul Pil risulterebbe pari al 6,8 per cento: il risultato è che l'Isola è gravata di una penalità quantificabile in sei miliardi di euro all'anno.

A rivelarlo è uno studio - "Stima dei costi dell'insularità per la Sicilia" - condotto dal governo Musumeci attraverso il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione Siciliana e il Servizio statistica e analisi economica dell'assessorato all'Economia, con il supporto dell'Istituto di ricerca Prometeia. Il documento è stato presentato stamane dal vicepresidente della Regione e assessore all'economia Gaetano Armao. Gli effetti dell'insularità sulla Sicilia sono stati stimati attraverso due differenti approcci metodologici: il modello econometrico definito dall'Istituto Bruno Leoni e il modello multisettoriale della Regione. Si è tenuto conto di svariati fattori che spaziano dalla dotazione infrastrutturale ai costi di trasporto.

«Questo studio – ha spiegato Armao - ci consente di introdurne i risultati nel negoziato con il Governo centrale perché tale costo occulto, che i siciliani pagano per la condizione di insularità, deve essere considerato nelle relazioni finanziarie tra Stato e Regioni, così come richiede la Corte Costituzionale. Sei miliardi e mezzo di euro annui rappresentano un peso assai rilevante: è come se l'economia siciliana negli ultimi venti anni avesse subito un peso analogo a quello portato dalla pandemia. L'Italia dopo la Brexit è divenuto il Paese europeo con il più alto numero di cittadini insulari. L'ordinamento europeo impone di considerare la condizione di insularità e questo lo hanno recentemente ribadito sia la presidente Von der Leyen che il commissario Ferreira. Lo svantaggio patito da famiglie e imprese dovrà trovare immediatamente considerazione e compensazione da parte dello Stato, anche consentendo l'utilizzo della fiscalità’ di sviluppo per attrarre investimenti e favorire le nostre imprese».

«Se a livello europeo - si legge nel documento che è stato ratificato dalla giunta di Palazzo Orleans - è possibile registrare una certa vivacità del dibattito che ruota intorno al tema dell'insularità e sui suoi impatti, a livello nazionale si rileva una carenza o inadeguatezza di azioni concrete o atti normativi volti a tenere in debito conto questo svantaggio e ad operare una necessaria compensazione»".

«Un danno che era già sotto gli occhi di tutti ma che adesso - sottolinea il governatore Nello Musumeci - ha contorni ben precisi e assume plasticamente le sembianze di un macigno che soffoca lo sviluppo dell'Isola, penalizzata da sempre sia nel contesto europeo che in quello nazionale. Si tratta di una tassa occulta e inaccettabile che grava sul nostro futuro ed è per questo che abbiamo riportato con forza al centro dell'attenzione il tema della compensazione degli svantaggi dovuti all'insularità».

La Commissione europea riconosce gli effetti penalizzanti dell'insularità, intesa come discontinuità territoriale, e considera le regioni interessate meritevoli di azioni politiche capaci di ridurre il gap rispetto alle aree continentali. La Sicilia, con i suoi circa cinque milioni di residenti, si colloca al di sotto della media italiana ed europea rispetto alla maggior parte degli indicatori sociali ed economici che Bruxelles adotta proprio per operare i confronti spaziali e temporali tra le varie regioni. L'Isola figura indietro soprattutto alla voce "competitività" riferita, in particolare, a infrastrutture, capitale umano e innovazione. Anche nel contesto nazionale l'Isola è storicamente caratterizzata da un pesante divario rispetto alle altre regioni italiane, come registrato dai principali indicatori socio-economici: nel 2018 il prodotto interno lordo pro capite è risultato pari a 17.721 euro collocandola in penultima posizione, seguita soltanto dalla Calabria con un Pil pro capite di 17.021 euro.

«Con il governo centrale – conclude l'assessore all'Economia - ci confronteremo sulla condizione di insularità all'interno del negoziato per l'attuazione dell'autonomia fiscale e finanziaria, insieme ad altri temi fondamentali come la fiscalità di sviluppo per attrarre investimenti e la perequazione infrastrutturale. L'entità finanziaria annuale dei costi dell'insularità e' per la Sicilia maggiore degli effetti economici della pandemia Covid 19. Lo studio rappresenta, nel caso ce ne fosse bisogno, un argomento in più per ottenere ciò che chiediamo, vale a dire le stesse opportunità di ogni altro territorio. L'esigenza di affrancarci da questo oggettivo handicap è legittima e a Roma non si può continuare a far finta di niente. E così ,come abbiamo voluto ribadire anche nel Documento di economia e finanza regionale 2020-2022, è necessario concludere al più presto uno specifico accordo con lo Stato e l'Ue sulla continuità territoriale, per introdurre misure compensative in favore dei cittadini e delle imprese dell'Isola».

 

Stagione appena conclusa per l'arcipelago delle isole Eolie.
Tempo di bilancio,si tireranno le somme.

Nel mese di Luglio si registrano più presenze solo nei week-end,un turismo a singhiozzo,ad Agosto si registrano un boom di presenze di 85 mila presenze, forse anche più degli anni passati.

Tempo di Covid19 una presenza maggiore di vacanzieri, soprattutto un turismo domestico che affolla le isole degli arcipelaghi,tanti garantiti dal Decreto cura Italia Bonus Vacanze,un tantum per le famiglie in difficoltà dopo il lock Down,un turismo anche di mordi e fuggi.
Una stagione iniziata con tante difficoltà per i tanti commercianti,ristoratori,albergatori e altri settori,e per l'appunto per tanti addetti stagionali,la stagione purtroppo è iniziata tardi, sarà un inverno catastrofico, ancora non abbiamo notizie in merito al sussidio di dissocupazione per gli stagionali del turismo,poiché per i giorni lavorati, verremmo a percepire una misera dissocupazione.

Il governo deve provvedere agli stagionali degli arcipelaghi.
La stagione è stata molto stressante soprattutto per chi opera nei vari settori è possiede delle attività, abbiamo attivato tutti i protocolli e le prevenzioni necessarie,usato tutte le attrezzature e metodi di sanificazione degli ambienti, tenendo soprattutto la mascherina e guanti per le ore svolte nel posto di lavoro,con temperature di caldo molto elevate.
Non ho avuto il tempo di metabolizzare questa stagionalità, perché è stata molto flash.
Il Turismo si è volatilizzato, è di quello che rimane saranno tasse e solo tasse da pagare.

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di Silvana Clesceri

Ricordiamo le vittime del Covid19, gli Eoliani vicini alle famiglie che hanno perso i propri cari.

Coronavirus, l’appello di Beppe Fiorello: «Istituiamo un giorno di lutto nazionale» 

L’attore sui social chiede un giorno di silenzio per le vittime del coronavirus - giuseppefiorello/Twitter /Corriere Tv

Coronavirus, l’appello di Beppe Fiorello: «Istituiamo un giorno di lutto nazionale». L’attore sui social chiede un giorno di silenzio per le vittime del coronavirus

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I COMMENTI

 

di Giovanni Tauro

Hanno richiamato i pensionati in Lombardia ma solo il 10% ha risposto all'appello, si sono buttati nella mischia i giovani specializzandi, chiesto aiuto alle forze armate con 2 0spedali da campo, sono stati assunti nuovi medici e infermieri, sono arrivati medici e paramedici cubani! Uno sforzo logistico, economico ed umano tremendo! Considera che 1/5 del personale sanitario lombardo è contagiato ,che il tampone non è stato fatto a tutti , che se i morti ,in maggioranza sono anziani, ci sono decine e decine di intubati nati negli anni 60/70 con polmoniti tremende.

 

di Alessio Pracanica

IN SILENZIO

Sconfinata tristezza, nell'immagine della lunga teoria di camion che portano via da Bergamo le vittime di quest'incubo strisciante.
Una città che si svuota, evapora, con l'impotenza di una pozzanghera al sole.
Senza l'illusorio, ma determinante conforto di una parola, di un abbraccio, dell'ennesima tazzina di caffè recata da mani pallide e amichevoli.
Dov'è il bisbigliato chiacchiericcio degli amici in corridoio, che pure ci riconduce alla realtà? Dove i mesti sorrisi, che accompagnano le profferte di aiuto, di semplice presenza?
Nulla.
Un'epidemia coscienziosa ci avvisa per tempo che, se verrà il dolore, non avremo nemmeno il sostegno di queste misere stampelle, per attraversare la stralunata palude che separa l'oggi dal domani.
Che ogni addio dovrà essere urlo silenzioso, muta accettazione di una condanna senza colpevoli.
Quel che oggi è Bergamo, domani potrebbe essere metropoli, quartiere, borgo, il piccolo crocicchio di case dove siamo nati e a cui tornavamo annoiati, nella normalità, conoscendone a memoria i vizi e le crepe.
L'umana tentazione è ritenersi bersagli immobili di un nemico invisibile. Di aver perso ogni forma di controllo sugli infiniti bivi del nostro destino.
Che invece, mai come adesso, dipendono da quanto di buono alberga in ognuno di noi.

----ASP Messina, anche all'Ospedale di Barcellona si potrà prescrivere il farmaco per la polmonite da Coronavirus

Anche il reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Barcellona P.G., guidato dalla dott.ssa Letizia Panella, potrà prescrivere ai soggetti ricoverati con polmonite da infezione da Coronavirus il nuovissimo farmaco Tocilizumab, aumentando le possibilità di guarigione per i pazienti.
È un riconoscimento per tutto il personale sanitario dell'Ospedale - dice il direttore generale Paolo La Paglia - già individuato dall'Assessorato Regionale come "Covid-Hospital", e che fa annoverare il nosocomio della Città del Longano come ospedale di eccellenza e di riferimento nella lotta al contrasto dell'infezione da Coronavirus.

---ASP di Messina, noleggiati sei letti di ultima generazione per la terapia intensiva e acquistate 4 barelle di alto biocontenimento

Prosegue senza interruzioni all'ASP di Messina l'approvvigionamento di moderna tecnologia sanitaria per consentire la migliore risposta possibile all'emergenza Coronavirus.
Sono stati noleggiati, per una spesa di circa settantamila euro + iva, 6 letti di terapia intensiva di ultima generazione che saranno destinati al "Covid Hospital" di Barcellona PG e permetteranno non appena arriveranno i monitor, i ventilatori e le pompe di infusione di avere 6 nuovi posti letto di rianimazione per tutto il territorio, che si aggiungono a quelli già esistenti negli ospedali di Taormina, Milazzo e Patti.
Inoltre per assicurare la massima sicurezza nel trasporto di persone eventualmente contagiate e garantire l'incolumità del proprio personale sanitario l'ASP di Messina con una spesa di circa 79.000 euro + iva ha acquistato 4 barelle di alto biocontenimento da destinare agli Ospedali di Milazzo, Taormina, Lipari e Patti, che saranno consegnate nei prossimi giorni.
Prosegue senza interruzioni all'ASP di Messina l'approvvigionamento di moderna tecnologia sanitaria per consentire la migliore risposta possibile all'emergenza Coronavirus.
Sono stati noleggiati, per una spesa di circa settantamila euro + iva, 6 letti di terapia intensiva di ultima generazione che saranno destinati al "Covid Hospital" di Barcellona PG e permetteranno non appena arriveranno i monitor, i ventilatori e le pompe di infusione di avere 6 nuovi posti letto di rianimazione per tutto il territorio, che si aggiungono a quelli già esistenti negli ospedali di Taormina, Milazzo e Patti.
Inoltre per assicurare la massima sicurezza nel trasporto di persone eventualmente contagiate e garantire l'incolumità del proprio personale sanitario l'ASP di Messina con una spesa di circa 79.000 euro + iva ha acquistato 4 barelle di alto biocontenimento da destinare agli Ospedali di Milazzo, Taormina, Lipari e Patti, che saranno consegnate nei prossimi giorni
 
---Deroga alla sospensione attività PPI Pediatrico di Lipari

Si porta a conoscenza che in data odierna è pervenuta nota di riscontro positiva per la proroga, su richiesta del Sindaco di Lipari per il PPI Pediatrico del Distretto di Lipari in deroga alla chiusura in tutti  gli altri Distretti, tenuto conto delle condizioni di insularità del territorio.

il presidio sarà attivo a partire dal 28/3/2020  in quanto i sanitari per la data di domani non hanno potuto garantire disponibilità.
(I turni di apertura del mese di aprile saranno comunicati successivamente) la sede dell'ambulatorio sarà temporaneamente spostata in via S.Giorgio (ingresso uff. vaccinazione) a causa della emergenza COVID-19

Prima di accedere all'ambulatorio, occorre obbligatoriamente contattare i sanitari al numero di telefono 090 / 9885929 che rimane invariato dal precedente già noto  si ringrazia per la collaborazione- Dr. Bruno Natale

 

MESSINA 30 I CONTAGIATI

di Sebastiano Caspanello

Undici contagi in più, accertati, in un solo giorno. Almeno altri 6-7, secondo quanto riferito dal sindaco, non ancora ufficializzati e riferiti al “focolaio” dei vacanzieri tornati il 7 marzo da Madonna di Campiglio. E una guarigione, che si aggiunge a quella già resa nota nei giorni scorsi.

Si aggrava, superando abbondantemente quota 30 casi, il bollettino del coronavirus nel Messinese, con alcune situazioni specifiche che preoccupano più di altre. Tra queste, inevitabilmente, c’è quella dell’Irccs Neurolesi. Nei giorni scorsi avevamo dato notizia della positività al Covid19 di un paziente della struttura di Casazza, sui Colli Sarrizzo: un 48enne palermitano che, dal 20 febbraio scorso, era ricoverato per un percorso di riabilitazione.

L’uomo - riporta la Gazzetta del Sud in edicola - è stato trasferito al Policlinico, ma una volta emerso il contagio, la direzione sanitaria dell’Irccs ha eseguito una serie di tamponi su pazienti e operatori sanitari (circa 25) venuti a più stretto contatto con il 48enne. Ieri sono giunti i primi esiti ed il responso è di 6 pazienti risultati, anch’essi, positivi al Covid19. A questi si aggiunge un medico dell’Irccs.

All'Irccs, a seguito del primo caso positivo riscontrato, erano state effettuate le prime sanificazioni. Si sta riflettendo sulla possibilità di trasferire i pazienti in altre strutture sanitarie della città, ma non è esclusa l'ipotesi – una di quelle al vaglio – di trasformare proprio il Neurolesi di Casazza nel terzo Covid Hospital della città, dopo Policlinico e Papardo. Su questo se ne saprà di più oggi. Insieme al nuovo, quotidiano bollettino.

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