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Dettagli...

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di Stefano Imbruglia

Tra qualche mese " SE chiudi ti compro" diventerà un docu-film. Avrà la voce narrante del premio oscar Toni Servillo?

 
Al liparoto Stefano Imbruglia e ai suoi colleghi i complimenti del Notiziario

 

NOTIZIARIOEOLIE.IT

Venerdì 11 maggio, dalle ore 15 alle ore 16, sala Romania del Salone del Libro di Torino, parleremo di #sechiuditicompro e di imprese rigenerate con Giancarlo Giorgetti (capogruppo della Lega alla Camera), Camillo De Berardinis (AD di CFI) e Mauro Lusetti (presidente di Legacoop).

----"Se chiudi ti compro" ha esaurito le scorte della prima tiratura e sarà ristampato. Grazie alle buone recensioni e al passaparola siamo riusciti ad ottenere questo ( primo?) risultato, superando le difficoltà legate alla distribuzione ( una piccola casa editrice, anche se di qualità come la Guerini, ha difficoltà a trovare spazio nelle librerie) .
Ringraziamo tutti coloro che hanno comprato il libro, ma un ringraziamento speciale lo rivolgiamo a quelli che lo hanno anche consigliato ad altri .

---In libreria dal 15 giugno "Se chiudi ti compro" di Paola De Micheli, Stefano Imbruglia e Antonio Misiani.
Prefazione di Romano Prodi.

IMPRESE RIGENERATE: COME SALVARE L'AZIENDA E LE PERSONE

L'impresa rigenerata (workers buyout) uno strumento di politica attiva del lavoro, più costruttivo di un ammortizzatore sociale e più solido di tante startup.

Milano, XXX – 154,3 miliardi di euro è quanto l'Italia ha speso, tra il 2008 e il 2014, in ammortizzatori sociali (cassa integrazione, prepensionamenti, sussidi di disoccupazione ecc.) per sostenere le persone che si trovavano in difficoltà per problemi legati al lavoro. Una cifra enorme non lontana dall'intero gettito annuale dell'Irpef, ossia dalle tasse che paghiamo sui nostri redditi.

Paola De Micheli, Stefano Imbruglia e Antonio Misiani con questo libro propongono un "vecchio" modello che prova a trasformare le politiche assistenziali in politiche di sviluppo, passando dalla spesa inefficiente agli investimenti. Il modello proposto è quello delle cosiddette imprese rigenerate dai lavoratori, ovvero cooperative nate dalla volontà di alcuni dipendenti di unirsi per mantenere viva l'azienda, ove esistano le condizioni di mercato.

Le esperienze delle aziende rigenerate, seppur non replicabili in tutte le situazioni, dimostrano di saper durare negli anni e di non essere dei fuochi di paglia. I casi raccontati mostrano come sia possibile, responsabilizzando gli attori, trovare soluzioni sostenibili economicamente. Un sistema che dà la possibilità di risparmiare risorse pubbliche, di preservare la vitalità dei territori, evitando che si inaridiscano, e di ridare dignità alle persone.

"Se chiudi ti compro" (Edizioni Guerini e Associati), attraverso il racconto di dieci casi che hanno portato alla nascita delle imprese rigenerate, è anche un viaggio nell'economia reale italiana che, evitando semplificazioni e stereotipi, ci mostra il funzionamento e la vita delle imprese.

Questo viaggio è anche un omaggio degli autori alla figura di Giovanni Marcora. Si deve a una sua intuizione la legge che ha introdotto e disciplinato il workers buyout nel nostro Paese. In trent'anni la legge Marcora si è dimostrata uno strumento efficace, capace di salvaguardare in modo virtuoso realtà significative del nostro settore manifatturiero
"Il mondo in questi decenni è cambiato, bisogna adeguarsi al più presto ai nuovi scenari. Bisogna liberare l'energia e reagire come hanno fatto i lavoratori, dei quali raccontiamo le storie in questo libro, che si sono rimboccati le maniche e sono ripartiti. Lavoratori che hanno cambiato modello e punto di vista, riesumando una parola antica: cooperativa" - affermano gli autori - "In un mondo che esalta l'individualismo, la scelta di unire le proprie forze, i propri soldi, prendersi dei rischi e di fare gruppo dei lavoratori intervistati ha oggi un sapore rivoluzionario."

Dieci i casi di aziende rigenerate negli anni di crisi raccontati nel libro: Zanardi, Cartiera Pirinoli, Fenix Pharma, Greslab, Industria Plastica Toscana, Lincoop, Lineaquattro, Raviplast, Scalvenzi, Tecnos.
Racconti ai quali si aggiungono quelli che portarono alla nascita del fenomeno in Italia qualche decennio fa. Nel 1976 tutti i dipendenti de Il Telegrafo, quotidiano storico della città di Livorno, furono licenziati. Giornalisti e tipografi reagirono e occuparono il giornale. In pochi giorni fondarono una cooperativa, che negli anni si trasformò in quello che ancora oggi conosciamo come il quotidiano Il Tirreno. Fu questa la prima impresa rigenerata. Successivamente, a ridosso degli anni ottanta, a seguito di una crisi societaria della Richard Ginori, si verificarono situazioni che ispirarono l'allora Ministro dell'Industria Giovanni Marcora nella stesura della proposta di legge.

Dai casi raccontati emerge un Paese che non si rassegna ed è vivo. Persone che provano a cambiare il corso delle cose. Uomini e donne che credono in quello che fanno e decidono di scommettere sul proprio futuro e su quello dei loro figli. Un'Italia viva ma che, in molti casi, si trova di fronte a problemi che non possono essere risolti se non vi è un aiuto da parte delle strutture pubbliche e del sistema creditizio. Il merito di questa legge è proprio quello di fornire l'aiuto che è essenziale per fare riprendere l'attività produttiva a un'impresa nella quale sono però presenti le energie e le capacità umane che la crisi o i precedenti errori avevano soffocato
dalla prefazione di Romano Prodi

P. De Micheli, S. Imbruglia, A. Misiani, Se chiudi ti compro. Le imprese rigenerate dai lavoratori, prefazione di Romano Prodi, pp. 255, euro 18,50, ISBN 9788862507004, Guerini e Associati, 2017, Milano.

Paola De Micheli, di Piacenza, 43 anni, manager dell'agroalimentare, sposata, un figlio, laureata in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano. Dal 2014 è Sottosegretario all'Economia. È stata responsabile nazionale delle Piccole e Medie Imprese del Pd e assessore al Comune di Piacenza.

Stefano Imbruglia, giornalista, ha ideato e curato, dal 2008 al 2014, una rubrica, in onda su Radio Radicale, sui temi dell'economia reale e della piccola e media impresa, realizzando circa mille interviste a imprenditori e manager.

Antonio Misiani, 48 anni, bergamasco, laureato in economia politica alla Bocconi, è deputato del Partito Democratico e fa parte della Commissione bilancio della Camera. In Parlamento si occupa di politica economica e finanza pubblica. È membro della presidenza dell'associazione Legautonomie.

Edizioni Angelo Guerini e Associati è una Casa Editrice indipendente specializzata in saggistica fondata a Milano nel 1987. Ad oggi sono stati editati oltre tremila titoli su temi quali la ricerca scientifica, il dibattito politico e culturale, l'evoluzione della didattica universitaria, lo sviluppo professionale.

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di Stefano Imbruglia

Nella ambigua politica turistica dell'amministrazione di Lipari s'avanza in nuovo messia: il terzo assessore al turismo. Nominato assessore, dal messia supremo, per oscuri meriti, il Nostro ha iniziato facendo cambiare rotta all'amministrazione sul turismo delle grandi navi da crociera ed a strabiche "spanne" (Caro Saverio Merlino, a spanne si può gestire l'interesse proprio, quando si parla di interesse pubblico bisogna documentarsi! ), allineando l'attuale amministrazione alla fallimentare politica turistica della precedente amministrazione, ha "convinto" il sindaco di Lipari che bisogna puntare sul turismo da crociera. Gli armatori delle navi da crociera commossi da tanta generosità ringraziano; gli imprenditori locali confusi e infelici rimangono basiti ( visto che loro pagheranno il conto dell'altrui magnificenza), i maliziosi danno sfogo ai cattivi pensieri.
Per i prossimi "step" - tra possibili conflitti di interesse (vedi articolo di Angelo Sidoti) – ci aspettiamo un'altra fumosa programmazione al 2020 che, redatta in uno stile tra il venditore di fumo ed il piazzista ed incurante del ridicolo, tenta di scimmiottare il Berlusconi prima maniera, propinandoci un'altra ricetta miracolosa molto in voga nei bar : San Calogero e il turismo termale. Nel frattempo, gli interventi di ordinaria amministrazione e di buon senso , necessari come il pane, vengono rinviati alle calende greche.
Per carità cristiana, e nell'illusione di evitare il fiorire di minchiate in libertà, mi permetto di riportare un articolo apparso qualche giorno fa su un quotidiano del settore turistico, " L'agenzia di Viaggi", che riprende alcune dichiarazioni del presidente di Federterme. Dichiarazioni, al netto delle "rassicurazioni" mediatiche , dove si evince che si parla di un settore maturo.

Da L'agenzia di Viaggi
Un anno vissuto all'insegna di una ripresa al rallentatore: così Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme, ha commentato in un'intervista al Sole24Ore l'andamento del comparto nel 2013.
Con quasi 3 milioni di presenze, il settore ha finalmente interrotto la tendenza negativa degli anni passati, ma è ancora in forte sofferenza, soprattutto nelle strutture storiche, come i centri termali di Montecatini e Chianciano. Secondo Jannotti Pecci «per non svilire questo sia pur timido segnale di ripresa, occorrono azioni concrete per la riqualificazione dell'offerta termale italiana che riesca così a intercettare il buon trend della domanda turistica per il segmento wellness».
Il presidente della federazione ha poi sottolineato che nel 2013 hanno dato buoni segnali soprattutto i piccoli centri termali, riattivando quell'indotto che può generare benessere nelle economie locali.

LA REAZIONE.

di Angelo Sidoti

Caro Stefano, ho letto il tuo articolo e mi permetto aggiungere un'altra riflessione con riferimento al turismo dei croceristi.
Hai proprio ragione quando affermi che bisogna informarsi. Questa attività sta alla base di ogni tipo di programmazione.
Io mi diverto a raccogliere pubblicazioni che ritengo di interesse per il mio lavoro e perché no anche per curiosità.
Lo scorso mese di ottobre in merito al mercato croceristico ho letto uno studio di settore (italian cruise watch) della Società Risposte Turismo
poi pubblicato anche dal sole 24ore.
Ebbene il 2014 sara' l'anno dello sboom con il segno meno sia per il numero di passeggeri movimentati (-6,9%) sia per quanto riguarda le
toccate di navi nei porti italiani (-8,8%).
I dati prospettici della suddetta società tengono in considerazione le previsioni di 24 porti croceristi italiani scali che complessivamente
rappresentano il 95% del totale dei passeggeri.
Addirittura lo scalo di Messina, secondo queste previsioni, registrerà nel 2014 dopo Cagliari (-50,1%) il secondo risultato negativo - 41,7%
(previsione passeggeri movimentati 282.800).
La ripresa nel futuro, iniziando dal 2015, dipenderà dall'andamento in generale della domanda di crociere nel mondo.
Forse caro Stefano per crociere l'amministrazione comunale di Lipari intende quelle che vengono dalla Calabria...

---A seguire il link di un’ intervista ad un sindaco,  di Bellagra (circa 3.000 abitanti) in  provincia di Roma, che ha deciso di rinunciare al suo compenso  di amministratore  e di destinare i risparmi a servizi per la comunità. Si è visto mai che i politici locali decidano anche loro di rinunciare, o di ridursi i compensi, e iniziare seriamente una politica di riduzione delle spese?

LA REAZIONE NEL WEB.
Salvatore Agrip: Mentre in giro per l'Italia si trova qualche sindaco coscienzioso, qui oltre ai buoni e allettanti stipendi che gli amministratori intascano, si stanno propinando una serie infinita di consigli comunali, che puntulmente vanno a vuoto, penso che ogni consiglio comunale ci costa, come gettoni di presenza e altro, dalle 600/700 euro e Io/Noi paghiamo. Aggiungo senza vedere "u fico secco", anzi legnate a go-go e un paese a pezzi.

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