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Dettagli...

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di Maurizio Pagliaro

Vulcano isola fantasma. Se non ci fosse la volonta' degli abitanti di continuare a vivere l'isola, la stessa sarebbe l'isola fantasma di tanti film. Pensavamo e speravamo di essere in minoranza al confronto di tecnici, scienziati, vulcanologi e.........protettori civili, in realta' siamo soli, con la sola compagnia del nostro cratere buono.

La bonta' del nostro cratere non fa notizia, i telegiornali non fanno piu' terrorismo mediatico, ma noi cittadini siamo terrorizzati al pensiero che il nostro futuro ed il futuro turistico dell'isola sia in mano a persone ( mio pensiero personale ) disinteressate.

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Vulcano, fumante

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VIDEO

EOLIE, AGGIORNAMENTO DATI COVID 

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foto di Silvia Carbone
 
Lipari - ULTIME NOTIZIE. Per Covid altro ricovero di un isolano al policlinico di Messina. E' stato trasferito con l'elisoccorso. Qualche ora prima era toccato alla moglie sempre con il velivolo del 118. In 24 ore è il settimo viaggio effettuato per trasferire isolani negli ospedali di Messina.
 
---La signora con covid è stata trasferita con l'elisoccorso e ricoverata al Policlinico di Messina. Il marito rimane in zona grigia in ospedale.
 

58 sono i positivi al covid con 4 casi con polmonite e ricoverati.

Covid: 58 positivi alle Eolie, donna trasferita a Messina

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Sono 58 i positivi al Covid alle Eolie con quattro casi di ricoverati con polmonite. Un'isolana è stata da poco trasferita il elisoccorso a Messina e un altro paziente è al pronto soccorso di Lipari in attesa di trasferimento.

L’elicottero del 118 nelle ultime 24 ore ha fatto sei viaggi per trasferire pazienti delle Eolie negli ospedali di Messina. Oltre alla malata di Covid, anche una donna infartuata, poco prima della mezzanotte del 31 dicembre; poi una bambina, un'anziana con frattura al femore, un uomo con problemi cardiaci e una donna con Covid.(ANSA)

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Lipari, tarantella con auguri di Maurizio Ferrara "Zenga" e Gaetano Errico dedicata a tutti gli eoliani e gli amanti delle isole sparsi nel mondo

VIDEO

Leggo lo sfogo, giusto, del nostro Sindaco a proposito dei "pranzi affollati", forse in tanti non hanno capito che il nemico è fuori casa, è come se fossimo in guerra.

Stare a casa (senza invitati ) è salutare, fuori c'è: halloween, movida, ignoranza e testicolaggine!

AVVISO DI VENDITA. TRIBUNALE DI BARCELLONA POZZO DI GOTTO 

L'Avv. Antonella Fugazzotto, delegato alla vendita del compendio immobiliare staggito nell'ambito della procedura esecutiva iscritta al n. 107/2016 R.E. del Tribunale in epigrafe e promossa da CAMINITI S.R.L., giusta ordinanza del 17/09/2019 del G.E., Dott.ssa Anna Smedile, AVVISA che il giorno 29 gennaio 2021 ore 18.00 e ss, nei locali dell'Associazione Vega, siti in Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Via Ten. Col. Arcodaci n. 44, avrà luogo la VENDITA SENZA INCANTO SINCRONA TELEMATICA del seguente bene immobile ubicato nel Comune di Lipari (Me), tra le vie Guglielmo Marconi, Isa Conti Eller Vainicher (in atti via Tronco B e/o Tronco C) e Convicinale: LOTTO UNICO  Appartamento, di mq. 51,00, facente parte di un fabbricato a due livelli fuori terra e posto al piano primo, accessibile dalla Via Isa Conti Eller Vainicher attraverso una scala esterna, costituito da soggiorno, angolo cottura, 1 camera, w.c. e un terrazzo scoperto a livello da cui si accede. In Catasto foglio 97 particella 295 sub 10 (catasto fabbricati), sezione urbana 1, categoria A/4, classe 4, consistenza 2,5 vani, rendita €.174,30, piena proprietà. Prezzo base: Euro 80.500,00; Offerta minima: Euro 60.375,00 (75% del prezzo base); Eventuale rilancio minimo: Euro 3.000,00.

L’immobile di cui al superiore lotto è meglio descritto nella relazione di stima dell’esperto, reperibile sul sito internet www.tribunale.barcellonapozzodigotto.giustizia.it, sul portale delle vendite pubbliche e sul sito internet www.astalegale.net, che deve essere consultata dall'offerente ed alla quale si fa espresso rinvio, anche per tutto ciò che concerne l'esistenza di eventuali oneri e pesi, a qualsiasi titolo gravanti sui beni. Si precisa che l’immobile è stato costruito in forza di Concessione edilizia n. 6451 del 03/03/1992, Concessione edilizia in sanatoria n. 235 del 16/11/2005; l’immobile presenta irregolarità e difformità edilizie, catastali ed urbanistiche sanabili ed altre per la cui regolarizzazione si rende necessaria la presentazione di una richiesta di concessione edilizia in sanatoria. Il tutto è meglio descritto nella perizia di stima a firma dell'arch. Domenico Certo del 26/07/2019, che l'offerente deve esaminare e conoscere prima di formulare l'offerta.

Il bene è attualmente occupato; col decreto di trasferimento sarà ordinato agli eventuali occupanti lo sgombero immediato. MODALITA' DI PRESENTAZIONE DELLE OFFERTE GARA SINCRONA Le offerte di acquisto devono pervenire dagli offerenti entro le ore 12 del giorno 25 gennaio 2021 esclusivamente in via telematica. L’offerta deve essere redatta mediante modulo web ministeriale “Offerta Telematica” accessibile tramite apposita funzione “INVIA OFFERTA” presente all’interno dell’annuncio pubblicato sul portale del gestore della vendita, al quale l’interessato viene reindirizzato consultando la pubblicità della vendita sul Portale Vendite Pubbliche ovvero sui Portali dei siti pubblicitari. Una volta inseriti i dati ed i documenti necessari, verrà consentita la generazione dell’offerta telematica, che dovrà essere inviata all’apposito indirizzo di posta elettronica certificata del Ministero della Giustizia: offertapvp.dgsia@giustiziacert.it mediante casella di “posta elettronica certificata”. Sul Portale delle Vendite Pubbliche, nella sezione FAQ, e su quello dei gestori delle vendite è pubblicato il “Manuale utente per l’invio dell’offerta” messo a disposizione dal Ministero delle Giustizia contenente le indicazioni per la compilazione e l’invio dell’offerta telematica.

I documenti debbono essere allegati all’offerta in forma di documento informatico o di copia informatica anche per immagine. Non saranno accettate offerte trasmesse dopo il termine fissato per la presentazione dell’offerta d’asta, indicato nel presente avviso di vendita; l’offerta pertanto si intende tempestivamente depositata se la ricevuta di avvenuta consegna, da parte del gestore di posta certificata del Ministero della Giustizia, sarà generata entro le ore 12 del giorno 25 gennaio 2021. Onde evitare la non completa o la mancata trasmissione della documentazione è consigliabile iniziare il processo di inserimento della stessa con largo anticipo rispetto al termine fissato. Le offerte sono irrevocabili: una volta trasmessa l’offerta telematica non sarà più possibile modificarla o cancellarla.

Le comunicazioni per via telematica saranno effettuate all’indirizzo di posta elettronica certificata per la vendita telematica utilizzato per effettuare l’invio dell’offerta ovvero all'indirizzo p.e.c. di trasmissione dell'offerta. VERSAMENTO DELLA CAUZIONE Ciascun concorrente, per essere ammesso alla vendita telematica, deve comprovare l’avvenuta costituzione di una cauzione provvisoria a garanzia dell’offerta, di importo pari al 10% del prezzo offerto. Il versamento della cauzione si effettua tramite bonifico bancario sul conto corrente della procedura, acceso presso Unicredit s.p.a., Agenzia di Barcellona P.G., avente IBAN: IT 29 B 02008 82071 000105586778. Il bonifico dovrà contenere la seguente causale: “versamento cauzione – N. 107/2016 R.G.Es. – Avv. Antonella Fugazzotto”. La copia della contabile del versamento deve essere allegata nella busta telematica contenente l’offerta. L'offerta sarà esclusa ove la cauzione non risulti accreditata sul conto al momento dell'apertura della busta.

DATA DI CONVOCAZIONE TELEMATICA E' fissata il giorno 29 gennaio 2021, ore 18.00, la data di convocazione telematica per l'apertura delle buste, per la deliberazione sulle offerte e per l'eventuale gara tra gli offerenti. VERSAMENTO DEL SALDO PREZZO E' di centoventi giorni il termine di versamento del saldo prezzo, nonché dei diritti e delle spese di trasferimento, che dovrà effettuarsi mediante le medesime modalità previste per il versamento della cauzione (il bonifico dovrà contenere la causale: “versamento saldo prezzo – N. 107/2016 R.G.Es. - Avv. Antonella Fugazzotto”) ovvero secondo le modalità di cui all’art. 41 del d.lgs. 1 settembre 1993, n. 385 (testo unico bancario), nel caso in cui vi sia un creditore fondiario e nei limiti della parte ipotecaria del suo credito; in tale ultima ipotesi, l’aggiudicatario dovrà consegnare al professionista delegato l’originale della quietanza rilasciata dall’Istituto di credito o altro documento contabile equipollente (ricevuta dell’avvenuto bonifico bancario, ecc.). * * * * * * Si avvisa che, ai fini dell'art. 1193 c.c., qualunque somma versata sarà imputata prima alle spese di trasferimento e poi al residuo prezzo. In caso di inadempimento l'aggiudicazione sarà revocata e l'offerente perderà la somma già versata a titolo di cauzione, nella misura pari al 10% del prezzo offerto, che verrà incamerata dalla procedura.

L’immobile è posto in vendita nello stato di fatto e di diritto in cui si trova (anche in relazione al testo unico di cui al d.P.R. 6/6/2001, n. 380), così come identificato, descritto e valutato dall’esperto, con tutte le eventuali pertinenze, accessioni, ragioni ed azioni, servitù attive e passive inerenti e quote condominiali relative; la vendita è a corpo e non a misura e, di conseguenza, eventuali differenze di misura non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo. La presente vendita forzata non è soggetta alle norme concernenti la garanzia per vizi o mancanza di qualità, né potrà essere risolta per alcun motivo. Conseguentemente, l’esistenza di eventuali vizi, mancanza di qualità o difformità della cosa venduta, oneri di qualsiasi genere - ivi compresi, ad esempio, quelli urbanistici ovvero derivanti dalla eventuale necessità di impianti in conformità alle leggi vigenti, spese condominiali dell’anno in corso e dell’anno precedente non pagate dal debitore - per qualsiasi motivo non considerati, anche se occulti, non conoscibili o comunque non evidenziati in perizia, non potranno dar luogo ad alcun risarcimento, indennità o riduzione del prezzo, essendosi di ciò tenuto conto nella valutazione del bene.

Per i fabbricati in cui sono riscontrabili abusi edilizi si avvisa che l’aggiudicatario potrà ricorrere, ove ne sussistano i presupposti, alla disciplina dell’art. 40 della Legge 28 febbraio 1985 n. 47, come integrato e modificato dall’art. 46 del d.P.R. 6/6/2001, n. 380, purché presenti domanda di concessione o permesso in sanatoria entro centoventi giorni dalla notifica del decreto di trasferimento emesso dal Giudice dell’Esecuzione. Ai sensi del decreto ministeriale del 22 gennaio 2008, n. 37, e del d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192, e s.m.i., l’aggiudicatario, dichiarandosi edotto sui contenuti dell’ordinanza di vendita e dello “Allegato A” che trovasi allegato al presente Avviso e sulle descrizioni indicate nell’elaborato peritale in ordine agli impianti, dispenserà esplicitamente la procedura esecutiva dal produrre sia la certificazione relativa alla conformità degli stessi alle norme di sicurezza che la certificazione/attestato di qualificazione energetica, manifestando di voler assumere direttamente tali incombenze.

L’immobile viene venduto libero da iscrizioni ipotecarie e da trascrizioni di pignoramenti e sequestri che saranno cancellate a cura e spese della procedura; se l’immobile è ancora occupato dal debitore o da terzi senza titolo, la liberazione dell’immobile sarà attuata, salvo espresso esonero, a cura del custode giudiziario; gli oneri fiscali derivanti dalla vendita saranno a carico dell’aggiudicatario; l’elaborato peritale sarà disponibile per la consultazione, unitamente alla ordinanza di delega ed all’avviso di vendita, sul sito internet ufficiale del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto all’indirizzo www.tribunale.barcellonapozzodigotto.giustizia.it, sul portale delle vendite pubbliche, e sul sito www.astalegale.net

Sono a carico dell’aggiudicatario tutte le spese connesse al trasferimento, alla sua registrazione, trascrizione, voltura, e i relativi compensi per il professionista delegato, il cui ammontare sarà da quest'ultimo comunicato. La proprietà del bene ed i conseguenti oneri saranno a favore ed a carico dell’aggiudicatario dalla data di efficacia del decreto di trasferimento. * * * * * Ai sensi e per gli effetti dell'art. 490 c.p.c., la relazione di stima ed il presente Avviso saranno pubblicati presso l'albo dell'Ufficio Giudiziario, sul sito internet www.tribunale.barcellonapozzodigotto.giustizia.it, sul sito internet www.astalegale.net, sul portale delle vendite pubbliche, su “Newspaper Aste” in formato cartaceo e su “Newspaper Aste Digitale”; un estratto dell'avviso di vendita sarà pubblicato su quotidiano “Gazzetta del Sud” e sull'inserto settimanale “Gazzetta Avvisi”.

In ogni caso, la relazione di stima è depositata agli atti e potrà essere consultata a richiesta degli interessati presso la sede dell'Associazione sopra indicata. Il professionista delegato è pure custode del compendio immobiliare oggetto di vendita, il quale potrà essere visitato, previo appuntamento da concordare telefonicamente ai nn. 347/8247468 e 090/9703335 oppure mediante prenotazione tramite portale delle vendite pubbliche. Tutte le attività da compiersi in cancelleria o davanti al Giudice dell'Esecuzione saranno eseguite dal professionista delegato presso la sede dell'Associazione Vega, sita nella Via Ten. Col. Arcodaci n. 44 di Barcellona Pozzo di Gotto (Me).

Le parti e gli interessati possono proporre reclamo avverso gli atti del professionista delegato con ricorso al Giudice dell'Esecuzione, il quale provvede con ordinanza; il ricorso non sospende le operazioni di vendita salvo che il Giudice, concorrendo gravi motivi, disponga la sospensione. Per tutto quanto non specificamente previsto, si applicano le norme di legge, alle quali espressamente si rinvia. Per maggiori dettagli sulla partecipazione alla vendita con modalità telematica, si rinvia allo “Allegato A” all'ordinanza di delega del 4/12/2018; detto “Allegato A” si allega altresì al presente avviso di vendita perché ne faccia parte integrante. Barcellona Pozzo di Gotto, 26 ottobre 2020.

Il delegato di vendita avv Antonella Fugazzotto

 

<La cannabis è l'origine delle tossicodipendenze>, non capisco da dove arrivi questa affermazione a dir poco fantasiosa e non verificabile. Sarebbe come dire che il bicchiere di vino  a tavola è il primo passo per gli alcolisti, < preoccupa l'uso dell'alcol ma non è percepito come un problema> sic.

In Italia sono 8 milioni e 600 mila i consumatori di alcol a rischio, 68 mila le persone alcol-dipendenti prese in carico dai servizi di cura, 4.575 incidenti stradali causati dall'uso di alcolici. I più a rischio sono ragazzi e ragazze tra i 16 e i 17 anni e i cosiddetti 'giovani-anziani', le persone tra i 65 e i 75 anni Emerge dalla Relazione al Parlamento trasmessa dal ministro della Salute Giulia Grillo alle Camera. In 10 anni in Italia Dal 2008 al 2017 in Italia sono stati 435mila i morti per malattie alcol-correlate, incidenti, omicidi e suicidi ad esso dovuti.

La percezione dei problemi non è a convenienza, l'alcol è legale. Il vero problema, tutti lo sanno, è non riuscire a liberalizzare le droghe leggere. Il business per la criminalita' organizzata è ormai nelle droghe chimiche che creano dipendendenza e sono usate da giovanissimi che non hanno neanche preso in considerazione l'uso di cannabis. Il proibizionismo ha sempre fatto arricchire la criminalita'.

La liberalizzazione sarebbe un buon esempio di civilta', ma si scontra con i " Patti Ucciardonensi ", lo stato è incapace e codardo nel gestire questa situazione. Quindi non criminalizziamo la cannabis, ma l'incapacita' o l'impossibilita' dei nostri politici a gestire la situazione. La frase d'apertura: La cannabis è l'origine delle tossicodipendenze, è una frase che non sta ne' in terra ne' in cielo è solo "COMODA".

 

Egregio direttore, gestisco un piccolo ristorante a Vulcano e nel mio locale c'è stata una Relazione Controllo Ufficiale, da parte di una dottoressa dell'ASP di Messina, e di un carabiniere della Stazione di Vulcano, debbo dire un controllo paternale, come secondo me deve essere in un momento cosi' duro per tutti. E' difficile essere in regola in tutto, tra decreti, norme, sanificanti etc.

Quindi sono ben visti i controlli fatti come fa un buon padre di famiglia che non schiaffeggia subito i figli, ma intima di non farlo piu'. Ora, come dice un mio collega, sono "eroi" i gestori che ricominciano con tante difficolta' economiche e organizzative per far ripartire l'economia propria, delle isole e non solo. E' giusto che ci siano dei controlli, ma riprendendo dallo scritto del dottor Danilo Conti, non siamo né terroristi, né fuorilegge.

Ma ci aspettiamo, credo giustamente in questo momento particolare, uno stato che collabori, che ci affianchi, non dobbiamo sentirci come Khashoggi nella sua stessa ambasciata. Credo che questo che certifico con il mio scritto, sia il modo migliore per cercare di venir fuori da questa tempesta che ci ha colpiti. 

---Non capisco, ci dicono di riaprire ma non fanno nulla per agevolarci. Ho voglia di riaprire il mio piccolo ristorante quindi voglio munirmi di quel gel miracoloso che tutto annulla e tutti i virus annienta ( a parte lo schifo chimico che ci rimarra', forse piu' dannoso del virus stesso).

Comunque per essere ligio alle norme compro 3 confezioni da 500 ml di Pharmagel Sanificante in gel 60% alcol alla modica cifra di euro 13,70 cadauno, vale a dire che solo per aprire la porta ho speso euro 41,10, che ci sia dopo il credito d'imposta è irrilevante, non arriva liquidita' e dobbiamo anticipare. Le 3 confezioni sono il minimo, 1 all'entrata, 1 in prossimita' dei servizi igienici ed 1 alla cassa.

Considerando che bisogna sanificare piu' volte al giorno il locale, i servizi igienici frequentemente e tutte le mani "infette", si arriva , se non si superano, euro 100,00 al giorno. La vecchia è sempre valida varechina ora candeggina non sarebbe piu' appropriata ? O costa troppo poco, non ci sarebbe bisogno neanche del credito d'imposta. E' chiaro che si vuole aiutare le " povere industrie chimiche". Ma noi per non smenarci saremo costretti a cominciare la ricevuta fiscale con un bel " pane coperto e sanificante". 

---Dopo le logiche disfattistiche, si comincia a ragionare. Non servono piu' i divisori in plexiglass sui tavoli. Spiegatemi che utilita' potesse avere mettere un divisorio sul tavolo per separare due persone entrate assieme nel ristorante e spesso conviventi. Ora pian piano dobbiamo aspettare l'abbattimento di altre illogiche imposizioni e poi si potra' riprendere come prima, anche se non nei numeri. Prossimi traguardi: le mascherine e i guanti da chirurgo, non possiamo considerare i nostri clienti come degli untori, il controllo deve essere precedente. Ma come si mangia con una mascherina? Sanificazione, ma fino adesso non avevamo mantenuto la massima igiene? O serve solo ai dispensari di schifezze chimiche.

Distanza fra i tavoli, serve solo a diminuire i coperti. Non potere intrattenere veramente i nostri ospiti, spiegando un piatto o un ingrediente o un particolare pesce, cioe' essere conviviali, a che e a chi serve? Eolie nessun contagio! Per far ripartire il comparto ristorazione /turismo nelle Isole Eolie, serve il controllo a monte , come diceva Franco Matarazzo una specie di passaporto sanitario. Fattibile, dato che avremo pochi e scelti turisti. Il cambio di direzione ci deve essere, come dichiara il cavaliere D'Ambra, ma non servono modelli di altre localita' turistiche. Fino a ieri si è scelto un turismo quantitativo, ( il turista era solo un numero ), che ha dimostrato i suoi grossi limiti, vedi i barconi e la costruzione di mega alberghi che hanno ristretto, spesso a soli 15 giorni il pienone.

C'è bisogno di un ritorno al passato, piccole strutture quasi familiari, con la cordialita' e la professionalita' che ci contraddistingue ( Eoliana ). Tenendo sempre in testa il teorema del turismo: sto e mi sento bene, ritorno e faccio un passaparola positivo, sto e mi sento male e fregato, scappo e sconsiglio il posto.

Quindi coraggio cari colleghi, mi permetto di dirlo anche ai fratelli Bernardi nostri maestri, poniamo le basi quest'anno per un 2021 soprattutto QUALITATIVO, abbiamo le conoscenze e le professionalita' per farlo. Da anni non chiudo mai, e vi garantisco che la media e bassa stagione hanno un loro fascino. Per la riapertura, abbiamo bisogno di sostanza! Conditio sine qua non : lo stato ci deve indennizzare per la chiusura forzata ( a fondo perduto ), i prestiti anche agevolati non ci servono.

---Spiegatemi come si potrebbe fare? Attualmente nel mio locale ho a disposizione 14 tavoli, col distanziamento richiesto arriverei a 6, cioè 12 coperti.Divisori in plexiglass ( costo 100 /150 euro cadauno ), guanti mascherine e sanificanti, affitto locale, 2 addetti ( uno per la sala, uno per la cucina, meno non potrei fare il servizio ), spese luce-gas-acqua, areatori e messa a norma cucina e bagni, materie prime etc.

Incasso auspicato in due turni circa 700 euro, ma ci sara' clientela per farli ?

A queste condizioni, senza conteggiare il mio lavoro, avrei una perdita giornaliera di circa 500 euro o dovrei far pagare 170/200 euro un pasto.

Nelle stesse condizioni saranno i miei colleghi. Quindi presidente Conte, presidente Musumeci e company....NON APRO!

Cari colleghi Eoliani, ho scritto giorni fa, questo articolo. Oggi sentendo l'intervista del signor Agrip, mi ripeto. Ben vengano le riaperture di gelaterie, il loro lavoro era gia' per buona parte l'asporto, anche se gli incassi non saranno quelli della stagione precedente, debbo quindi definirli coraggiosi. Non siamo in citta' dove si aspira ad una clientela locale sufficiente a giustificare la " riapertura " per l'asporto.

Noi imprenditori locali, bar, ristoranti, pizzerie, discoteche etc. contavamo e contiamo, su una clientela formata quasi esclusivamente da turisti, che quest'anno non ci saranno. Bisogna, per ripartire nel 2021, considerare nei vari decreti legge, la particolarita' insulare e la nostra economia, ripeto di origine turistica. Si va altrimenti alla chiusura di molti locali che traineranno in basso la vita economica delle nostre isole. In sostanza ci vogliono indennizzi a FONDO PERDUTO ( i prestiti sono anacronistici ) per la chiusura forzata di questi mesi e di quelli che verranno. " NON APRO ", non significa sciopero, ma NECESSITA'.

Egregio direttore,

sollevo una questione che interessa molti, anzi moltissimi. Ho 67 anni, sono cittadino di una Nazione che si professa civile e moderna, aspirerei da persona libera a fare uso di cannabis nella privacy di casa mia, ne ho diritto! Non vorrei incorrere in atti illegali, quindi nessun contatto con la criminalita'. In Italia la cannabis per uso personale non è reato. La Cassazione sentenzia: coltivazione in casa non è reato. Ma si è soggetti al sequestro. Le promesse di tanti governi per la liberalizzazione, sono rimaste tali. Mi sorge il dubbio di un diktat da "patti ucciardonensi ". Ricordiamo la famigerata Fini-Giovanardi, che ci ha reso lo zimbello del mondo civile. La Consulta, dopo 8 e dico 8 anni (sic), ha dovuto delegittimare la stessa.

La storia ci insegna: il "proibizionismo" ha incrementato il potere economico e politico di Cosa Nostra in America, adesso in Italia. Non si vieta per la salute pubblica, in Italia ci sono 83.000 decessi all'anno per tabagismo....in tempi di corona virus. Prendo in prestito dall'articolo del sempre preciso dottor Lelio Finocchiaro:< Un business mondiale e prima che la scienza mettesse in relazione l'uso del fumo con una sequela di malattie e soprattutto con il carcinoma delle vie respiratorie, lo stesso entro' pian piano in qualunque manifestazione umana, dalla musica ( Bach compose "Lied in onore del fumatore"), alla pittura ( i fumatori di Cezanne e Van Gogh), nelle canzonette ( la celeberrima "Smoke in your eyes"). John Rolfe, il piu' famoso e ricco produttore in America di tabacco era nientemeno il marito di Pocahontas, da cui il ben noto fumetto.

Oggi, seguendo il tormentato desiderio verso l'autodistruzione, l'uomo ha affiancato al fumo altri numerosi vizi ben piu' pericolosi, ma al tabacco resta il dubbio privilegio, di rimanere, comunque, una vera e propria DROGA DI STATO. Allora signori parlamentari, a parte Salvini voleva vietare le "Alfa", diamoci una smossa , legiferiamo e diventiamo una NAZIONE CIVILE. 

Egregio direttore, i veri ristoratori la pensano come noi! Fu ristorazione. Il virus maledetto ha ucciso diverse arti e mestieri. Le nuove norme per i ristoranti prevedono : tavoli distanziati con un divisorio in plexiglass fra i commensali (sportelli postali degli anni '50'e '60), camerieri con mascherina e guanti in lattice (infermieri), vassoi e posate usa e getta confezionati in cucina e trasferiti ai tavoli (catering da cabina d'aereo). La Ristorazione quella con la "R" maiuscola è finita.Noi che abbiamo cominciato o nel Ristorante di famiglia, o lavorando per altri e ci siamo appassionati a quest'arte. Noi che lavoravamo quando gli altri facevano festa, chi di noi ha trascorso in famiglia, un Natale, un veglione di San Silvestro, una Pasqua, un Ferragosto. Noi che non sapevamo contare le ore trascorse nel locale, noi che non dormivamo pensando all'indomani.

Ci costava, ma la passione di vedere i clienti soddisfatti, un piatto ben riuscito, un servizio perfetto, uno scambio di battute con i nostri ospiti, una spiegazione sugli ingredienti, ci appagava e ci dava energia per continuare. Adesso il nostro futuro sarebbe il nulla. Noi che siamo stati " la spalla destra" del turismo sia popolare che d'elite, contribuendo alla crescita delle nostre isole e della nostra economia, dovremmo cambiare perchè chi ci doveva tutelare è stato assente e incapace.

No egregi signori in "poltrona"! Rimarremo, orgogliosamente, umili, poveri e disoccupati Ristoratori, mai gestori di mense asettiche, aziendali, ospedaliere o ancora peggio distributori di catering. Lo scrivevo giorni fa. Oggi uno dei piu' riconosciuti chef,

Gianfranco Vissani ha scritto: "Norme folli: così uccidono i ristoranti “Hanno deciso che dobbiamo morire come categoria e come rappresentanti della qualità italiana, bisogna togliere di mezzo queste regole assurde e mettere soldi a fondo perduto”. Lo dice in un’intervista al quotidiano la Verità, Gianfranco Vissani, parlando a nome dei ristoratori italiani, che dopo due mesi di chiusura sono a terra e ora, che dovranno attendere fino al primo giugno per la riapertura, sono senza speranze. 86 miliardi di fatturato in fumo per 830mila dipendenti e 300mila titolari: questi i numeri del settore colpito dalla crisi per il coronavirus.ristoranti" Andando avanti così - dice Vissani -, i due terzi dei ristoranti non riapriranno più e anche per me è impossibile continuare a cucinare in queste condizioni.

Anche per gli stellati, dietro ai quali ci sono spesso fondi di investimento, la situazione è difficile: se questi ultimi decidono di non immettere più soldi anche questi ristoranti devono chiudere”.C’è poi la questione del distanziamento a tavola, le barriere in plexiglas, le mascherine, il metro di distanza del cameriere al cliente: “La nostra cucina ha bisogno di cura, come lo spiego un piatto?”, chiede Vissani, aggiungendo che “ci vuole rispetto per la cucina e anche per i dipendenti ai quali non è ancora arrivato un soldo dalla cassa integrazione. La soluzione per far ripartire le imprese - conclude lo chef - è togliere di mezzo queste regole assurde e mettere soldi a fondo perduto”. La passione ci unisce! 

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