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Dettagli...

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di Pietro Lo Cascio

Bandiere blu e bandiere bianche

È dei giorni scorsi la querelle in salsa paesana sulle spiagge Bandiera Blu, nata dopo il trionfante annuncio dell’amministrazione comunale di Lipari e la rivendicazione di tale successo fatta dai gestori dei lidi dei litorali interessati. Incuriosito, sono andato a leggere sul sito della Foundation for Environmental Education (http://www.bandierablu.org/common/criteri) quali sarebbero i requisiti per ottenere quello che entrambe le parti – concordi almeno in questo – definiscono “un prestigioso riconoscimento”. Ho così scoperto delle cose interessantissime che, confesso, fino ad oggi avevo ignorato.

Per esempio, tra i requisiti “imperativi” viene richiesto lo svolgimento di almeno cinque diverse attività di educazione ambientale da offrire ogni anno ai bagnanti, oltre all’affissione di informazioni relative agli “ecosistemi locali, elementi naturali e siti culturali”; le spiagge devono essere pulite, è ovvio, ma la vegetazione algale e i detriti naturali non vanno rimossi dall’arenile perché parte di un ecosistema naturale; gli habitat marini – le praterie di Posidonia oceanica, per dirne uno – devono essere soggetti a costante monitoraggio; e ancora, le aree sensibili prossime a una spiaggia Bandiera Blu devono essere gestite per garantire la conservazione e la biodiversità degli ecosistemi marini.

Per nove anni consecutivi, non avevo mai fatto caso a tutto questo: una distrazione inspiegabile.
Come è possibile non avere notato gli educatori ambientali che si aggiravano instancabili tra i bagnanti sotto la canicola agostana? E le informazioni sugli ecosistemi, celate tra i prezzi dei panini e dei lettini? E i ruspisti che pettinano le spiagge? Di colpo la loro figura assurge a quella di autentici paladini della natura, attenti a preservare dai colpi di benna i detriti vegetali accumulati dalle onde sulla battigia. Con quale orgoglio ho appreso poi che nei pressi dei lidi – mentre gli ignari bagnanti si crogiolavano al sole – i biologi marini monitoravano lo stato di salute delle praterie di posidonia; ovviamente saranno stati retribuiti (dai gestori o dagli amministratori? chissà). E che dire del fatto che possiamo addirittura vantare una “gestione” degli ecosistemi marini “sensibili”? Sebbene ignori chi abbia tale compito, certamente gravoso, desidero ringraziarlo comunque.

Tutto ciò mi rallegra e mi aiuta a comprendere le ragioni della disputa tra amministratori e gestori: nonostante si tratti di qualche centinaio di metri di spiagge – alle Eolie, si sa, sono poche e piccolette – è da lì che deve ripartire la stagione turistica post-lockdown: le nostre sono ancora isole del sole e del mare, come nei depliant anni Settanta un po’ sbiaditi che distribuivano all’Azienda Autonoma Soggiorno e Turismo.

Peccato che chilometri e chilometri di sentieri, che potrebbero essere un’altra importante risorsa, peraltro spendibile al di fuori dei due canonici mesi estivi, restino confinati nel limbo dell’indifferenza. La “ripartenza” non sembra contemplarli. Per loro, una sola bandiera: quella bianca, della resa.

I COMMENTI

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di Dario Famularo* 

Caro direttore lungi da me voler fare polemica con il Dottore Pietro Lo Cascio ma una risposta è dovuta anche nel rispetto della categoria che rappresento.
Non sapevo che il Dottor Lo Cascio fosse un assiduo frequentatore di lidi tanto da stabilire quale tipo di informazioni forniamo all’interno degli stessi, “chiaramente fin dove noi possiamo arrivare facciamo la nostra parte”.
Vorrei ricordare al Dottor Lo Cascio ma solo per maggior chiarezza che noi siamo considerati alla pari di chi utilizza un bene pubblico quale potrebbe essere una spiaggia o un sentiero per passeggiate, con una differenza sostanziale che noi, pur pagando regolare Concessione Demaniale per l’utilizzo del bene, al fine di migliorare sempre la fruibilità delle aree A NOSTRE SPESE procediamo alla pulizia di ciò che ci è concesso utilizzare senza alterare alcun che e sempre nel rispetto delle direttive dettate dagli organi competenti e sotto la minuziosa sorveglianza di chi di competenza. Sono convinto che anche il Dottor Lo Cascio pervaso da spirito collaborativo possa un giorno come noi facciamo sempre, armarsi di buona volontà e tra una passeggiata e l’altra di tanto in tanto dare una pulita ai percorsi che molto spesso frequenta, potendo così un giorno sventolare quella bandiera, che oggi lui definisce bianca ma che grazie al lavoro da lui svolto potrà diventare del colore che preferisce.
Tanto era dovuto  Cordiali saluti 

*Presidente Assobalneari Eolie

IL PLAUSO DEL MINISTRO BOCCIA

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Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, con delega alle isole minori, ha inviato una lettera ai Comuni ‘Bandiera Blu’ di Anacapri, Isole Tremiti, Marciana Marina, Ventotene, La Maddalena, Lipari, Sant’Antioco, per congratularsi “a nome del Governo per il riconoscimento che conferma l’eccellenza raggiunta dalle nostre spiagge. Poter contare, anche quest’anno, su un rilevante numero di località titolari del premio costituisce il migliore viatico per affrontare anche la programmazione europea 2021-2027 che, come è noto, trova nella sostenibilità ambientale uno dei suoi criteri ispiratori”.

“In un periodo di green new deal Europeo ed italiano – ha aggiunto nella lettera il ministro Boccia – la certificazione di qualità ambientale delle vostre acque rappresenta la miglior premessa per la realizzazione di un turismo veramente sostenibile”.

Dopo aver, nell’ultima legge di Bilancio, creato un Fondo Isole Minori e rifinanziato i capitoli destinati allo sviluppo infrastrutturale di questi territori, da tempo privi di copertura, anche a seguito del Coronavirus, “stiamo adesso immaginando ulteriori interventi per riconoscere alle isole minori l’attenzione che meritano per il ruolo strategico che rivestono”.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

ANCHE LE EOLIE BANDIERE BLU

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Il Sindaco Marco Giorgianni e l’Assessore all’Ambiente Massimo Taranto hanno partecipato alla conferenza di presentazione delle Bandiere Blu 2020, svoltasi in maniera telematica ieri 14 maggio, organizzata dalla FEE Foundation for Environmental Education che ha assegnato per il nono anno consecutivo il prestigioso riconoscimento alle Isole Eolie per le spiagge di Lipari di Acquacalda e Canneto, di Stromboli con Ficogrande e di Vulcano con Gelso e Acque Termali. 
La Bandiera Blu non è mai stata, per questa Amministrazione, appena l’attestazione di un merito bensì una continua sfida per accrescere e potenziare ogni azione mirata alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale che per quest’anno, in particolare, assume ancora più significato date le emergenze che siamo stati costretti ad affrontare con le mareggiate che hanno fortemente compromesso alcune delle nostre più belle spiagge prima e con le conseguenze della pandemia di Covid-19 poi.
Per questi motivi che hanno causato blocchi e ritardi, pur con tutte le incertezze che accompagnano questo particolare momento storico, l’Amministrazione sta attivando tutte le procedure necessarie ad avviare gli interventi migliorativi, di pettinatura e di pulizia delle spiagge delle nostre Isole.
Si ringrazia l’Ufficio Ambiente del Comune di Lipari per la dedizione e l’impegno profusi per raggiungere, anche quest’anno, tale importante riconoscimento.

L'INTERVENTO

di Dario Famularo* 

Leggendo il comunicato dell’amministrazione comunale, restiamo stupiti dal fatto che nessuna considerazione viene data a chi partecipa fattivamente, affinché il Comune di Lipari ogni anno possa fregiarsi dell’ambita bandiera blu, vorrei ricordare, che detto riconoscimento viene assegnato non solo per il suo mare pulito ma soprattutto per i servizi offerti da noi concessionari di lidi che ogni anno con sacrificio ed abnegazione investiamo nelle nostre attività, e non con poche difficolta, “oltre che economiche sicuramente burocratiche”, consentendo per la propria parte, sicuramente fondamentale che questo Comune possa vantare di essere tra i pochissimi in Sicilia ad avere questo prestigioso riconoscimento. Tanto era dovuto 
*Presidente Assolbaneari Eolie

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