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Dettagli...

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Caro direttore,

LUI SARA' IL PROSSIMO... AD ESSERE UCCISO,DALLA CATTIVERIA E DALL'IGNORANZA DELL'UOMO. COME FAREMO SENZA ILalberosecolare2 NOSTRO AMICO ULTRASETTANTENNE FICUS BENJAMIN DELLA SPECIE RARISSIMA ? DOPO DI LUI MOLTO PROBABILMENTE, ALTRI ALBERI DELLA SUA STESSA SPECIE VERRANNO UCCISI. ..POPOLAZIONE DI VULCANO , ASSOCIAZIONI, AUTORITA', LEGANBIENTE, VI PREGO FERMIAMO QUESTRA STRAGE DI ALBERI NOSTRI SPLENDIDI AMICI, CREATURE DEL CREATO. VI PREGO NON RESTATE INDIFFERENTI AGUARDARE SENZA FAR NIENTE...

stanno tagliando tutti gli alberi nel corso di Vulcano, alberi che da una vita ci hanno protetto dalle giornate calde, abbellito le strade e ovviamente dato sempre ossigeno....mi chiedo come si possono uccidere questi poveri alberi indifesi? Cittadini, autorità, Legambiente e associazioni vi prego salviamo questi alberi. Grazie

Lettera firmata

di Pino La Greca*

Nella mattinata odierna, a seguito di colloquio con il Geom. Carmelo Meduri, del Comune di Lipari, abbiamo appreso che il Ficus collocato nell'area di Porto
Levante, oggetto di segnalazioni da parte del consigliere Lo Cascio e dei cittadini dell'isola di Vulcano, non sarà abbattuto, ma mantenuto, con
la realizzazione di una aiuola intorno allo stesso. Si
esprime apprezzamento per la sensibilità dimostra sia dal Comando del Corpo Forestale di Lipari sia per il tecnico comunale, che ritornando sui propri passi,
hanno accolto le richieste della cittadinanza. Nei prossimi giorni, incontreremo il sindaco di Lipari per affrontare, altre richieste, prima fra tutte quella relativa alla lottizzazione da realizzarsi a Canneto nell'area a monte della Cesare Battisti.

*Presidente del Circolo di Legambiente Eolie

di Aldo Natoli

La cosa che mi sorprende maggiormente è il "muro di silenzio" che si erge di volta in volta dinanzi alla segnalazione di un problema. Quasi a significare che la responsabilità è di colui che lo ha evidenziato. Dinanzi a tante critiche basterebbe dire: il taglio degli alberi è stato autorizzato dal Comune con nota del...; dalla Forestale con nota del...; dalla Provincia con nota del... . In caso contrario quali provvedimenti repressivi sono stati presi. Non ci si può bendare gli occhi dinanzi ad una realtà e ad un coro di critiche da parte dei cittadini. Altrimenti viviamo in un Paese dove non vi è "certezza di diritto".

di Maurizio Pagliaro

Mi associo all'appello per salvare gli alberi del corso di Vulcano (via A. Magnani). D'altronde la bestialita' umana è arrivata a dichiarare fuorilegge delle piante, ma si puo'.....b..... all'ennesima potenza. Non è certo diversificazione il taglio ingiustificato degli alberi.

di Christine Berart

Certo che è curiosa questa trovata di tagliare alberi di eucaliptus vivi e in buona salute... Ma i responsabili, se si possono chiamare tale, non vedono tutte le palme morte a causa del punteruolo rosso? Chi è il grande intelligentone che prende la decisione di tagliare eucalipti che stanno bene quando ci sono in tutta l'isola decine e decine di palme morte da eliminare? Ma perche' ho sempre quest'impressione che c'è un disegno ben preciso che mira a "distruggere " tutto quello che c'è di bello a Vulcano.... Ma perchè nessuno a parte Maurizio Pgliaro, Ettore Longi e Giuseppe Alessandro D'Angelo e qualche altro, parla di quello che sta accadendo sull'isola? Ma la vostra isola la AMATE? Allora difendetela dei nuovi pirati con becco e unghie....di chi la saccheggia presentando sempre qualche pseudo "opera per il suo bene"....

di Aldo Natoli

Mi sembra inaudito apprendere che a Vulcano si stia procedendo al taglio di alberi secolari lungo le strade. Per abbattere un albero nel mio terreno a Quattropani, resosi pericolante, ho dovuto dotarmi di autorizzazione da parte della Forestale e della Provincia. A Vulcano è tutto in regola? Sono stati fatti i dovuti controlli? Oppure siamo nella "terra di nessuno"!!!

di Maurizio Pagliaro

Caro direttore non voglio sembrare il paladino del dott. Aldo Natoli. Ma ha sempre ragione. Qui a Vulcano, non si è vista forestale, meno ancora la Provincia, come dice Christine Berart, qualche intelligentone ha deciso di tagliare gli alberi e caso strano non si sa nulla della legna ricavata. Non credo che ci sia nessuna richiesta scritta, aspetto una smentita, non so da chi. Siamo proprio in terra di nessuno.

di Giuseppe Alessandro D'Angelo

Caro Direttore, dovevi vedere quanto era soddisfatto e pieno di se quell'i..... con la motoserra accesa mentre compiva questo scempio.... tra l'altro evidentemente privo di esperienza, proprio mentre stavo passeggiando sul corso in compagnia dell'amico Ettore, costui "cognato dell'ex assessore D'Auria che nella vita si occupa di tutt'altro" guardandoci con aria di sfida ed evidente provocazione a voce alta diceva: ora finiamo nel giornale ridendosela con il cognato ed accoliti locali... ma d'altronde come si cita in un bellissimo libro della Mondadori "Il mercato degli ignoranti è come quello dei morti: non conosce flessioni..." da "Cose che nessuno sa" di Alessandro D'Avenia.

di Salvatore Agrip

Mi viene in mente un fatto realmente accaduto, di cui mio papà ne fu il protagonista. Circa 15/20 anni fa a Canneto sul lungomare, proprio di fronte la via Oberdan dove vivevamo noi c'era un bellissimo albero ornamentale su lato mare della carreggiata stradale, erano appena arrivati gli operai del comune e si stavano preparando per tagliare l'albero, e mio papà si trovo nelle vicinanze, avendo capito le intenzioni degli operai, fu talmente lesto che prese una sedia nella vicina bottega di alimentari e si andò a sedere vicino al tronco dell'albero e gli disse "se avete coraggio tagliate l'albero con me di sotto", non vi dico quello che successe, ma quando mio papà prendeva una decisione la portava in fondo e di lì non mosse, fino a quando arrivarono i vigili che non sapendo al momento neanche loro quale era la motivazione del taglio dell'albero, rassicurano mio papà che l'albero quel giorno non veniva tagliato. Si scopri dopo che c'era un ordine di servizio dell'ufficio tecnico che dietro la richiesta di un cittadino (maniaco di inciviltà come quello con la motosega) che chiedeva il taglio dell'albero in quanto le radici attraversavano tutta la strada carrabile e avevano procurato danni nella cisterna della propria casa che era oltre 20 metri distante. Una storia che non stava per niente in piedi, la verità era che questo "maniaco di inciviltà" da proprio balcone l'albero gli ostruiva parzialmente la libera visuale. In conclusione l'albero resto lì per anni ancora. Per ritornare al discorso di Vulcano e dirla in breve credo proprio che i "maniaci di inciviltà" siano tanti e per loro ci vogliono le maniere forti...

di Pietro Lo Cascio*

Lettera aperta al sindaco di Lipari sull'assurda vicenda degli alberi di Vulcano.

Signor Sindaco, nei giorni scorsi alcune segnalazioni inviate da cittadini di Vulcano hanno portato all'attenzione della stampa la vicenda del taglio degli alberi di via Magnani. Tagliare un albero è sempre un atto grave e, contemporaneamente, triste. In poche ore, o addirittura in pochi minuti, si cancellano con ingratitudine anni e anni durante i quali abbiamo goduto della sua ombra e del ristoro, del gradevole rumore delle foglie mosse dal vento, della piacevole sensazione di un monumento vegetale che si staglia sul paesaggio e lo abbellisce. L'albero non ci chiede nulla e ci dà tanto. Se proprio si deve tagliare, devono esserci motivi realmente fondati.
A Vulcano, in via Magnani, hanno già tagliato alcuni alberi e altri stanno per essere tagliati. Tra questi alcuni Ficus, uno dei quali ha più di settant'anni.
La scusa ufficiale è che le radici danneggiano il manto stradale, attualmente in rifacimento con lavori eseguiti dalla Ditta Di Bella. In realtà, nessuno ha mai lamentato o documentato alcun danno al manto stradale: non esiste nessuna segnalazione, né alcuna perizia che la comprovi. E comunque in un paese civile esistono mille modi per limitare i presunti danni prodotti dalle radici: la cosa più elementare è quella di definire un'aiuola che le circoscriva. Non è difficile: basta volerlo.
Il Comune di Lipari spesso ha dato prova di non amare i suoi alberi. Come non ricordare l'improvvido intervento dell'anno scorso a Panarea, dove un albero secolare in una piazzetta – sempre un Ficus – è stato sottoposto a una "potatura" selvaggia e, peraltro, assolutamente illogica.
Sindaco, intervenga. Lei, in qualità di rappresentante del Comune, in questo momento è il committente dei lavori. Chieda immediatamente una variante che preveda la realizzazione di aiuole di contenimento, e lasci vivere serenamente questi alberi. Pazienza, se la ditta dovrà rinunciare a pochi metri quadrati di pavimentazione in più. Una strada privata dei suoi alberi, della loro ombra, della loro maestosità e della loro gentilezza, sarebbe un errore imperdonabile.

*Consigliere comunale de La Sinistra

ilpuntoAlberi&Motoseghe

La dittatura ambientale di Vulcano, con la strage degli alberi, porta alla cronaca il limite del controllo ambientale di queste isole. Eccetto i soliti 4 moschettieri dell'isola che cercano di difendere ogni tipo di sopruso ai danni del territorio, trova invece terreno fertile nel resto degli abitanti che nel silenzio più omertoso accompagnano la distruzione del territorio. Gli alberi segati, tagliati, estirpati con una sequenza letale sono vittime predestinate di qualche furbata o diavoleria umana. Mentre i lontani isolani si chiedono se questi abbattimenti sono una necessità della forestale o se fanno parte di una voglia di qualche privato oppure appartengono al capitolato di qualche appalto o modifica di appalto in corso d'opera oppure ancora un veloce ordine di servizio del progettista o del direttore dei lavori o consulente di turno o la mente di qualche disalberato. Adesso bisogna rispondere di corsa e fermare le motoseghe che tronco dopo tronco stanno troncando una natura che con gli anni aveva dato vita verde e riparo all'isola spoglia. La vera domanda di oggi é che alle Eolie non si riesce a difendere la terra e si vuole difendere il mare dimenticandosi che in entrambi i casi non si difende l'uomo dal suo vero nemico. L'altro uomo.

di Maurizio Pagliaro

Caro direttore, prendendo spunto dal "Punto" di oggi, lo intitolerei " Alberi, motoseghe & bestialita' ". Qui' a Vulcano è successo qualcosa di indefinibile. Ancora non si sa chi è stato il committente del taglio selvaggio degli alberi, giustamente dittatura ambientale. Se il committente fosse il Comune o la Provincia o la Forestale, non si capisce perchè sia stato eseguito da normali cittadini volenterosi. Per fare risparmiare, agli enti sopra citati,l'impiego dei propri operai! O con un baratto ( taglio - legna )! E se durante l'infausta operazione uno dei cittadini "volenterosi " si fosse fatto male, chi dei tre enti sarebbe stato responsabile?





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