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Dettagli...

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di Francesco Coscione

Chiedo ospitalità per evidenziare alle istituzioni (Presidente della Regione Sicilia, Assessore ai trasporti Regione Sicilia e Comune di Lipari, Sindaco di Lipari, Assessore alla Sanità Regione Sicilia e Comune di Lipari), quanto segue. La stazione marittima sita al porto di Milazzo, attracco aliscafi, risulta sprovvista di sala d'aspetto o almeno sedie per consentire ai viaggiatori di poter attendere i mezzi per le isole in condizioni adatte a un popolo civile.

Le uniche panche disponibili sono fuori dalle pensiline ed esposte alla pioggia, al vento e al sole estivo. La fila a serpentone dall'uscita dell'agenzia al cancello di accesso agli aliscafi è esposta al sole o, peggio, sotto la pensilina in plexiglas trasparente che il sole rende un forno (effetto serra) a chi vi soggiorna sotto per molto tempo. Le persone che viaggiano per motivi di salute anche gravi (oncologici, disabili, portatori di handicap, ecc) sono costrette a sedersi sulle coperture dei condizionatori dalle quali, giustamente, dagli operatori presenti vengono fatti alzare.

All'ingresso dell'agenzia campeggiano i cartelli che invitano i viaggiatori ad attendere i mezzi "nella saletta bar", "sala d'attesa bar" (vedi foto allegata). Forse sono costretto a consumare per sedermi? Forse l'emergenza covid impedisce di mettere delle sedie a distanza di sicurezza? Forse la signora di qualche settimana fa, malata oncologica, merita di fare la fila sotto il sole dopo aver fatto la sua terapia? Ho ancora negli occhi il suo viso sofferente poggiato sulle braccia poste sopra le transenne. Forse questo popolo bistrattato e umiliato merita di dover chiedere un favore per potersi sedere ai tavoli di un bar, gli unici coperti da un incannucciato?
Democrazia è quando i cittadini, soprattutto se ammalati, hanno tutti i loro diritti, quando le tasse pagate in questo sud depredato danno gli stessi servizi di Milano, Udine, Padova.

Non voglio neanche entrare nel discorso delle corse mancanti (vedi Lipari-Messina) perchè ne provo vergogna al posto di chi dovrebbe. Mi piacerebbe vedere meno selfie narcisitici per autocelebrare ciò che si deve fare per dovere: garantire ai cittadini il frutto di quello per cui siamo pagati in tutti i campi di questa malata società. Pretendiamo un turismo di elite? Finiamola di dire scemenze, non abbiamo ne la mentalità ne la civiltà per pretendere nulla. Naturalmente non mi aspetto nessuna risposta dalle istituzioni ma la coscienza mi impone, con educazione e civiltà, di parlare. Buona estate.

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Vorrei esporre una domanda che da molto tempo mi pongo: alcuni di coloro che hanno a che fare col turismo estivo e che sono alla guida di un mezzo a due, tre, quattro o più ruote, hanno una particolare deroga nel rispettare le più comuni regole e norme del codice della strada e del vivere civile solo con la motivazione che "io devo lavorare" mentre noi, non addetti, siamo costretti a rischiare di essere investiti da decine di Fast and Furious che non rispettano stop, sensi vietati, limiti di velocità, precedenze, soste improvvise in mezzo alla strada, eccetera? Chiaramente nel mucchio selvaggio ci sono, come sempre, anche le persone corrette.
Sarà verissimo che iddi hannu a' travagghiari ma iò vulissi ristari vivu. Grazie della collaborazione.

 

Ieri sera alle 21 circa procedevo, a Canneto, verso Calandra.

Prima del torrente ci siamo dovuti fermare perchè il mare aveva già invaso la carreggiata di detriti. Sono sceso per guardare le onde che arrivavano oltre il muraglione superando la ineluttabile inesistenza della spiaggia. Un signore gentile mi ha chiesto se pensavo che domani, con questo mare, i mezzi viaggiassero. Era insieme a un altro turista e a una signora. Avranno l'aereo domani sera.

Oggi hanno provato ad andare a Stromboli. Si sono accorti che sul biglietto c'era scritto "con riserva" quando erano già a bordo. Corretto per noi ma non per chi viene a Lipari dalla Lombardia e dal Piemonte come loro. Dopo due ore e mezza di navigazione molto sofferta, niente scalo a Stromboli e altre due ore e mezza di sofferenza. Vi riporto le loro parole: "Potevano dircelo a voce che quasi sicuramente non si attraccava, non costava niente".

"Ma qui quando non il mare è in tempesta e non volano gli elicotteri, se state male come fate?". "Ma non si può fare un aeroporto o almeno un eliporto di linea?". "Ma com'è mai in un posto meraviglioso come questo, non avete un porto adeguato?".
A tutte queste domande ho dato una sola risposta: "Se non volete perdere il vostro volo, domattina alzatevi e prendete il primo mezzo per Milazzo. Grazie di essere stati tanto coraggiosi da venire qui e buon ritorno a casa". Gli altri quesiti li ho messi in quel sottile oblio che ormai ha pervaso le nostre stanche menti post estive.

 

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