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di Lina Paola Costa

Anche a Lipari il Rotary ha celebrato la Giornata della Polio

Lo scorso 24 ottobre si è celebrata la Giornata Mondiale della Polio mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi per sostenere la campagna di vaccinazione, promossa dal 1988 dal Rotary International su scala mondiale, secondo il programma EndPolioNow www.endopolio.org che sta riuscendo a diffondere la somministrazione del vaccino antipolio in tutti gli angoli della Terra.

«Abbiamo ridotto i casi del 99,9 % sin dal 1988».

Dopo decenni di impegno a tappeto si può affermare che la polio sia ormai sempre più eradicata. «Solo in due paesi del mondo la malattia è endemica», ovvero solo in Pakistan e in Afghanistan non si è potuto agire, perché aree impenetrabili per noti motivi di morfologia del territorio e di recente storia politica.

L’ultimo successo si registra invece in Nigeria, dove per il 2024 si conta di eradicare tutti i casi residui di manifestazione della polio.

Così recitano alcune didascalie sul sito del Rotary International – EndPolioNow.

«La maggior parte delle persone ha sentito parlare della polio, ma pochi sanno che la malattia colpisce ancora bambini in tutto il mondo. Puoi aiutare spargendo la parola».

Anche a Lipari si è svolto un piccolo ma significativo evento mirato, con un concerto per violino di Lorenzo D’Auria, giovane musicista di Vulcano, il quale ha messo il suo talento a disposizione della campagna EndoPolioNow www.endpolio.org/it interpretando un diversificato repertorio di brani, a solo o in duetto con la madre, anche lei violinista.

«La Giornata Mondiale della Polio rappresenta un'occasione per tutti i rotariani nel mondo per incrementare la consapevolezza sull’impegno per eradicare per sempre la malattia».

Presso la Sala delle Lettere, sabato 26 ottobre si è dunque svolta questa esemplare iniziativa a cura del Rotary Club di Lipari – Arcipelago Eoliano, presieduto per il secondo anno consecutivo dal dottor Francesco Bruno, impeccabile padrone di casa, attento a far sì che il valore di “service” di questa associazione non venisse disatteso in occasione di una scadenza così significativa.

Dopo il concerto, è stato trasmesso un video molto interessante che informava di quanto sia stato fatto anche i più ignari spettatori, soci e non del RC, presenti in sala, ricordando come anche in Italia a fine anni Cinquanta dello scorso secolo la malattia esplose in modo esponenziale. Il 1958 fu “annus horribilis” nel nostro paese, con migliaia di casi di poliomelite infantile!

«La polio colpisce soprattutto i bambini con meno di 5 anni».

Fu un rotariano, il dottor Albert Bruce Sabin (di origine polacca ma naturalizzato statunitense, 1906-1993) che sviluppò il più famoso dei vaccini antipolio somministrato con la zolletta di zucchero, anziché la puntura.

«Non esiste una cura, ma la polio è prevenibile con un vaccino».

L’assessore Tiziana De Luca, presente fra il pubblico, ha a sua volta sottolineato l’importanza dell’informazione su questa campagna del Rotary International e come sia rimasta colpita, anche per sensibilità personale, da quanto veniva documentato.

È dunque intervenuto il dottor Mario Paino, eoliano oggi direttore dell’Ospedale Papardo di Messina, il quale ha fornito ragguagli clinici e scientifici su questo virus che si annida nel corpo umano e ha ricordato la storia dell’evoluzione del vaccino, ormai somministrato a tutti i bambini.

Una serata cameo, dove Lipari ha dato una goccia di apporto nel grande oceano della solidarietà umana, attraverso la campagna EndPolioNow del Rotary International.

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Foto di Carmelita Merlino

Quel giorno sulla Luna e ancora Luna

Osvaldo Licini visse fino a poco prima delle imprese spaziali, ma le sue opere d’arte figurativa hanno ripetutamente esplorato il tema della Luna, Amalassunta, in numerose versioni, a fondo rosso o nero o anche azzurro-cian.
Alla sua Luna dunque viene oggi di pensare per un volo, come dire, interdisciplinare, mentre i media celebrano l’impronta di Neil Armostrong e il saluto di Luca Parmitano, i tre astronauti americani di allora e i tre che nel pomeriggio partiranno su una nuova Soyuz, dal suolo del Kazakistan alla volta dello Spazio.
Potremmo ricollegare anche altre parole, versi leopardiani e avventure ariostesche, o il viaggio in mongolfiera del Barone di Münchausen, il languore canoro di Peppino di Capri o lo sguardo da un oblò di Gianni Togni, mille connessioni a tema, così che in questo MOON DAY ci si senta parte del vasto mondo ma anche piccoli granelli di uno spazio sterminato e di un coro polifonico.
La Luna è oggetto di contemplazione ora spesso trasformato in messaggio digitale o social, sembra così grandioso che si possa raggiungerla e osservare da lì la Terra «per salvarla», dice Parmitano.
E pensare che Jules Verne aveva immaginato questo Viaggio un secolo prima, pagina dopo pagina. Allora si chiamava fantascienza. Poi l’intelligenza umana l’ha resa possibile.
Luna lunedda, fammi ‘na cudduredda…

NOTIZIARIOEOLIE.IT

Quel giorno sulla Luna e la proposta del "Notiziario"...

Quel giorno sulla Luna - Con questo titolo usciva 50 anni fa un libro di Oriana Fallaci, edito da Rizzoli, dove si riunivano i suoi articoli pubblicati a proposito dell’evento che la Nasa stava accingendosi a realizzare, ovvero “lo sbarco” dell’Uomo sulla Luna.
La giornalista fiorentina allora scriveva per il settimanale L’Europeo e quindi raccolse in otto brevi sezioni quanto andava documentando a proposito della missione che segnò la storia delle conoscenze dello spazio.
Vale forse la pena ripercorrere le pagine di questo volumetto durante la settimana dedicata alle celebrazioni del primo allunaggio.
Perché tutto non si riduca solo ad una sfilza di hashtag, perché si possa condividere in modo meno distratto quello che il mondo intero ricorda.
Erano gli anni del guerra fredda con la gara di corsa nello spazio fra statunitensi e sovietici, anni di ottimismo economico e rimodulazione culturale, tensioni sociali e contrappunti ideologici netti, di spionaggio internazionale e invenzioni tecnologiche inimmaginabili.
Oriana Fallaci parla di Saturno 5 con termini quasi mitologici: «È un razzo così ciclopico che la sua altezza equivale a quella di un grattacielo con trentasei piani».
E ancora, intervistando i protagonisti, mette in luce la assoluta casualità della scelta dei nomi degli astronauti mandati in orbita. «Donald Slayton detto Deke, una moderna versione di Tantalo. Capo degli astronauti, astronauta egli stesso… » selezionò gli equipaggi. «A gettare i dadi, insomma, fu quest’uomo» e la successione del Programma Apollo riservò il primato epocale a Neil Armstrong, con Michael Collins e Buzz Aldrin.

Un evento periodizzante, l’allunaggio dell’Apollo 11 e la posa del piede di Armstrong, primo uomo sulla Luna il 21 luglio 1969.

Un evento trasmesso mentre bambini eravamo incollati allo schermo in bianco e nero, e la voce esultante di Tito Stagno commentava i fatti.

I media trasmettono filmati e interviste, da oggi per una settimana, così come saranno tanti e diversi i luoghi di celebrazione.

Per esempio, l’Auditorium di Milano propone una serie di concerti dai titoli “lunari” come «Houston, abbiamo un concerto…».
Ecco una lista di pezzi a tema, che si possono ascoltare (o eseguire, se ci fossero concerti qua e là) per celebrare il primo sbarco sulla luna del 1969.
Basta una connessione su Youtube o un Mp3… e guardare alla luna da qui al 21 luglio!

R. Strauss, Also Sprach Zarathustra
B. Howard Fly me to the moon
M.Lewis - N.Hamilton, How High the moon
G.Miller - M.Parish, Moonlight serenade
A.Cesareo - L. Ricciardi, Luna caprese
J.Horner, Apollo 13
J. Mercer - H. Mancini, Moon river

LA PROPOSTA

Il NotiziarioEolie.it lancia la proposta di realizzare un concerto dedicato al cinquantesimo dell'Uomo sulla Luna, rivolgendosi alla bella realtà delle bande musicali a Lipari. Perché non suonare i brani che hanno la luna come tema ispiratore la sera di sabato 20 o domenica 21 luglio?

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