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Dettagli...

sleonebarca2di Salvatore Leone

Renzi ha sempre conosciuto l'arte del muoversi. E' l'artista vero della politica italiana. Un attore nato con la camicia larga e stretta in funzione dell'orario. Conosce bene il linguaggio dei discorsi, studia in anteprima a chi parlare e come farsi ascoltare, uccidendo subito le voglie dei sordi al suo dire. Benigni al suo confronto é un dilettante. Sicuramente in futuro Sanremo avrà come presentatore questo Presidente del Consiglio perché sa cantarsele ed ascoltarsele. Matteo Renzi può disertare Cernobbio preferendo astutamente essere in una fabbrica accanto agli imprenditori ma non per lavorare al tornio o allo stampaggio o in verniciatura. Alle forze dell'ordine manda un ordine: niente ricatto ma trattative alla ricotta. Fra la Bindi e la Boschi ha scelto quella che ogni italiano avrebbe scelto: l'intelligenza della giovane riformista dalle forme ritoccate! Renzi è l'ultimo geniale prodotto di Napolitano che tanto genio della parola non é. Il futuro ormai non è più l'Italia ma il buon "boschimento" senza grasso che cola ma solo con qualche piccolo problema di "B" sempre risolvibile in funzione del bikini indossato come tuta da lavoro. Per la ministra bella il futuro è assicurato anche come avvocato corporale. La Bindi intanto cerca Sgarbi a Lipari per ricordargli che é più bella con l'intelligenza al fotoritocco per entrambi gli aggettivi.

Baciamo le mani

Foto di Elio D'Arrigo

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La storia e i sui seguaci spesso riportano, ricercano i luoghi di Lipari nei quali la gente prima della massificazione ambientale e umana viveva le ore di gioie durante l'estate. L'ora del bagno a mare era uno di questi momenti felici dove famiglie diverse si davano appuntamento, portando "ova cuddura" per rifocillare i figli dopo le nuotate. Le spiagge più frequentate erano: Marina Lunga fra vico Barone e centrale elettrica dove Giovanni Bonica, proprietario del cinema "Eolo", organizzò le prime cabine e piantò le prime palme. Era la più bella spiaggia di Lipari, poi la scellerata scelta dell'impianto di pretrattamento liquami e le relative opere di servizio hanno trasformato la spiaggia come nido di forti interessi economici dell'uomo. Adesso approda molto denaro e molta sporcizia. E' tutto rapportato. La spiaggia di Portinenti era sacra per via della cassa di San Bartolo, intoccabile per uomini e natura. Oggi é ancora viva per quel poco che resta grazie alla signora Marisa Virgona ed all'appello di Francesco Valastro, l'uomo antierosione. Fra questi due riferimenti da bagnanti, c'erano i magici tuffi di "supra u cacaturi" dell'eolianparigino Caprara definito il Tarzan delle Eolie, mentre fra l'arrivo di un aliscafo ed una barca di pescatori dalla spiaggia di Marina Corta, festose persone nuotavano in un mare cristallino. Infine Pignataro, spiaggia con sabbia finissima con l'acqua sempre bassa pur andando al largo, mentre soffioni bollenti in alcune zone davano sollievo ai malati. Erano i 4 punti cardini per bagnanti e turisti liparoti, prima di diventare tutti emigranti dell'ombrellone senza "ova cuddura". Peccato!

Baciamo le mani

---A Lipari, il turismo o i turisti scelgono la spiaggia. dove vogliono e come vogliono. Fra quelle che restano e quelle che arrestano. Indipendentemente dal colore, dai residui e dalle concessioni. In ogni perimetro dell'isola, abitanti e turisti hanno la possibilità di scegliere dove prendere il sole, dove fare il bagno, dove ascoltare la musica e anche dove fare una pennichella o passare la notte fra canti e diciamolo pure bevute&altro. Il tutto ha creato anche un movimento per i moderni scafisti del turismo che portano e prendono ad orari puntualmente svizzeri e sempre a pieno carico. Che musica, oltre quella del mare, con tutti i locali che hanno stili e contabilità diverse e forse anche raccomandazioni diverse. Chi inventò le spiagge bianche non pensava minimamente di creare un luogo da leggenda, un pezzo di paradiso nato dagli scarti della natura ed "ambientalmente" distrutto dagli scarti politici. Anche se il mito resiste, indipendentemente dalle condizioni. Il mito/leggenda é il colore delle acque con la bianca montagna alle spalle. Le spiagge bianche pomicifere, luoghi che hanno creato e creano posti di lavoro, non monopoli di lavoro. La natura deve distribuire il lavoro a tutti, anche perché ogni lido o ritrovo ha il suo stile ed un mantenimento di prezzi concorrenziali. Più locali, più vivacità, pià possibilità di scelte, dove ogni concorrente tira fuori fantasia e servizio, qualità ed originalità. Tutto a petto nudo imbrattato di pomice bianca, senza soprusi . Quando si vedono luoghi tenuti puliti da far invidia al nostro corso principale, ne gode anche il buon nome dell'isola che purtroppo da bianca ha troppo nero con buchi rossi difficili da colmare. Buon bagno per tutti.
Baciamo le mani.

---La via Garibaldi che dal Castello arriva a Marina Corta da diversi anni ha un look che é unico, incopiabile ed innovativo. Ha il monumento orizzontale al marciapiede. Gli unici marciapiedi al mondo non marciabili. Stranamente, ancora oggi, non si parla di rifacimento. Però verrà il giorno che si rifarà, senza marciapiede, un tutt'uno. Giusto per dare un senso di ampiezza come era prima e non come ora. Sicuramente ne guadagnerebbero i "marciapiedisti" che diventerebbero stradisti. La specialità da "scinnuta pa Marina Curta o da chianata pi supra u timparuozzu", oggi é quel famoso intrigo dove donne-uomini e cose formano il sistema confusionario che tanto piace a chi non lo percorre e a chi entra ed esce dai vicoli strettamente confidenziali di destra e di sinistra che diventano intercambiabili in funzione della salita o della discesa.
Baciamo le mani.

L'OPINIONE.

di Aldo Natoli

Condivido quanto evidenziato dall'Avvocato Salvatore Leone in merito a quanto succede nella via Garibaldi di Lipari. Aggiungo che i vicoli che da Marina Corta collegano la via Garibaldi, e da questa il Corso Vittorio Emanuele e la via Maggiore, sono considerati "via di fuga" in caso di pericolo proveniente dal mare, e quindi dovrebbero consentire il libero transito ai pedoni.
Mi domando: ma non compete alla Protezione Civile verificare tutto questo?
Ed ancora, nel caso lo Stromboli diventava "cattivo", o torni a diventare "cattivo", in caso di incidenti per l'impossibilità di una regolare fuga di
chi sono le responsabilità?

---Il "Notiziario" e "Giornale di Sicilia" hanno dato risalto e pubblicato alcune foto relative a un raid a Stromboli. In evidenza una foto di uno dei tanti barconi che arrivano dalla Calabria stracolmo di turisti. Questa é l'altra realtà del turismo alle Eolie. Paghi-fotografi-parti. Sempre dal mare, anche con le pagaie in mano. Così non si aumenta lo sporco per terra recensito dal direttore del "Il Sole 24 ORE". Il turismo navigato con poco spazio a bordo, rende molto agli armatori "ventiquattroristi" e rende poco alle Eolie. Bisogna introdurre anche il diritto di far pagare l'immagine catturata con ogni mezzo elettronico. Ormai, tanti vendono il nome delle Eolie nel mondo. Viene incollato finanche agli spazzoloni da water o ai lettini da spiaggia. Ogni marchio, anche con i panorami eoliani, deve essere soggetto alla tassa sull'ammirazione. Tanto per far ammirare agli eoliani bilanci comunali belli come le isole escluso il rosso fuoco dei vulcani, quel rosso che viaggia sempre nella allegra compagnia delle società "miste&affini".
Baciamo le mani

---Renzi oltre a vedere "Amici" della De Filippi in Costanzo, segue anche se stesso vedendosi in ""Don Matteo". Ultimamente al nostro presidente del consiglio, le camicie vanno strette. Gli italiani cercano di scoprire se gli é cresciuta la "panza" oppure la stoffa si é ristretta. Come ha scritto il Notiziario, ormai sempre più a tiratura nazionale e mondiale, il "Renzamici" é un sistema tosco¶ggi per pagare i consulenti tecnici spostati da Firenze a Roma sulla tratta del riconoscimento. Questo é il vero "spending de più" che più di così si muore di fame. E siamo solo ad agosto ed al terzo governo made in Napolitano costruito senza essere eletto dal popolo. Da Stalin a Putin, la classe non é acqua, ma solo un "sistematificio" da panificio per avere sempre le mani in pasta. Quanto basta.
Baciamo le mani.

IL COMMENTO.

di Antonio Famularo

Caro Salvatore, a proposito della 'panza' di Renzi (fa quasi 'rima'!) può darsi che prossimamente sulla sua camicia vi sia la scritta: " E' la camicia che è difettosa! ". Salvatorenontemere... Cribbio ! Sempre in gamba, Caramente.

--Ogni amministrazione ha il suo mega sogno nel cassetto. Quella precedente di M. Bruno sognò il famoso "megaportoturistico&altro", quella attuale di M. Giorgianni " la progettanda "Punta Castagna, nocciola&affini". Sognare con i soldi della comunità non costa, solo che la comunità spesso ha gli incubi sia per la facilità dei progetti che per i soldi propri. Certo che bisogna fare. Il problema è cosa fare. Intanto, per il cratere bianco si erutta un progetto multi mediale e multi testa "monetorabile", mentre l'altro cratere di Stromboli erutta quello che madre natura vuole: uno spettacolo attualmente gratuito e tecnicamente monitorabile. Quanto meno, se "Punta Castagna, nocciola&affini" non andasse in porto, si potrà creare una colata di lava artificiale per qualche mega ristorante e per ricordare tutti i bilanci in rosso di queste società miste create e mantenute per raggiungere gli obbiettivi presenti nella vita politica quotidiana di tutti giorni. Avanti o fuori il prrrrro...getto...!
Baciamo le mani

---La pomice é una pietra vulcanica, leggera e galleggiante. Nessuno ne parla, ma intorno alla fu montagna di cave di pomice si eruttano vulcanici progetti "ognicomprensivi" (chioschi a parte). Studi a tavolino e tavoli tecnici che nascono per polemiche e sogni. I famosi patti territoriali, tanto accòarati, hanno dato, danno e daranno risultati positivi o negativi con e senza danno. Adesso é giunta l'ora di comprendere e dare spiegazioni. Perché abbiamo alterato gli strumenti urbanistici con evidente danno alla pianificazione prima di passare alla riconversione delle montagne bianche con il loro sommo cratere. C'é chi chiede in base a quali valutazione i tecnici del piano regolatore hanno imposto dei vincoli di tutela nelle zone "craterifiche" a loro piacimento e proprio, caso vuole, dove esiste uno dei crateri più grande e spettacolare delle Eolie, nessun vincolo imposto ma "pue", con libertà di espansione anche in F/4 affidata a consulenti nominati dalla politica. "Ricaso" vuole che la peggiore soluzione per una confusionaria pianificazione urbanistica degli ultimi anni, già si vede e si avverte dai malumori che serpeggiano. Ed intanto, alla fermata degli autobus i giovani chiedono sempre il prezzo per un biglietto allr le spiagge bianche, anche se si stanno confondendo col tempo con il nero.
Chissà se questi giovani amanti delle spiagge bianche potranno continuare a chiedere il biglietto del pulman anche dopo questo PUE che ha essenza di Pumex (mai nome fu così avanti con i tempi). Papera e pomice non galleggiano.
Baciamo le mani in bianco, con leggerezza.

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