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Dettagli...

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di Gianluca Veneroso

SACRIFICIO D'AMORE: QUANDO IL LEGAME DI SANGUE SPINGE A UNA SCELTA DI CORAGGIO

Parliamoci chiaro! In un'epoca in cui tutto (compresa una vittoria sanremese) accende polemiche e acredini real-virtuali, un atto di altruismo suscita commozione, sa di eccezionalità e va omaggiato con l'opportuno spirito di riflessione. L'eroe che anima tale pagina d'amore -anzi l'eroina!- è una donna eoliana DOC: Caterina Zaia, collaboratrice scolastica, catechista motivata, anima prodiga, mano sempre attiva. Lei: ingranaggio fondamentale della vita cannetara.Lei: FIMMINA CA NNI VISTI TANTI...ma che, alle spine delle sofferenze, ha opposto le rose fragranti del sorriso e della forza.

Da sempre dedita alla famiglia, numerosissima e ricca di nipoti, come accadeva nelle classiche case di un tempo, Caterina ha deciso di "donare parte di sé" a favore di sua sorella Giusina, da anni dializzata. Non un donarsi retorico o temporaneo, ma fisico e incondizionato. Non un dire o aprire il portafoglio. Un FARE coi controc... ( quando ce vò) Eh già! Si è sottoposta, dopo mesi di attese, imprevisti e visite, all'asportazione di un rene per permettere alla sorella un innesto chirurgico dell'organo e una riattivazione di funzioni biologiche da tempo compromesse o parziali. Le due Zaia, operate l'altro ieri, presso l'Ospedale Careggi di Firenze,con esito positivo, dovranno ora attendere il naturale decorso di ripresa, l'una, e profilassi antirigetto, l'altra.

Di Fronte a un regalo del genere, la vita ci urla la sua indescrivibile unicità, zittendo i tanti, troppi sbuffi depressivi di chi non vuol cogliere le proprie fortune quotidiane. L'esemplare sacrificio di Caterina, misto di poeticità affettiva e coraggio non da poco, rientra tra le storie "in corsia" da Tv. Questa volta, però, valica lo schermo, bussa ai nostri "io penso" e fa scoccare la fiamma dell'ALLORA, SI PUÒ! Brava, Caterina! I tuoi nipoti (veri e affiliati) ti aspettano "sullo scoglio" insieme a una rinata Giusina. In bocca a un lupo che, per quanto hai dovuto aspettare, ormai non crepa più. T'U MANCIASTI! 

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Lipari, "Giu' la maschera. Auguriiiii.."

Gli attur-eddi del LABORATORIO TEATRALE del PICCOLO BORGO ANTICO, argilla in continuo divenire sotto i tocchi alchemici della regista Tindara Falanga, vi sussurrano/urlano/mimano/recitano BUON NATALE semplicemente ... stando insieme! Protagonisti di un presepe senza pose fisse, in cui tutti sono ciascuno e la luce dell'anima vince sugli stessi astri, i nostri mini-talenti si sono divertiti a condividere dolci e sorrisi, abbracci e scherzi, presso la sede laboratoriale di Pianoconte. Tindara, come ogni Venerdì pomeriggio, ha acceso le fiaccole della fantasia, animando giochi di ruolo, invitando i bimbi a farsi "altro", inscenando siparietti strani e divertenti, ponendo i suoi giovani interpreti a specchio l'uno di fronte all'altro, per guardare dove computer e cellulari non arriverebbero mai. Coadiuvata dall'infaticabile Katia Cortese, la regista eoliana ha escogitato una simpatica "mosca cieca" per risvegliare nei piccoli l'effetto sorpresa del regalo inaspettato. Ciascuno ha portato da casa un cadeau simbolico ben impacchettato, lo ha riposto in una cesta, per poi pescare a tatto il "suo" nuovo pacchetto.Niente di meglio per contenere l'abitudine infantile (spesso caldeggiata da noi adulti per comodità) del VOGLIO QUELLO e soprattutto per ridestare quel luminoso, inconfondibile WOW che in fondo è il copione natalizio su cui non vorremmo mai spegnere i riflettori.

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LiBRi IN LiBeRtà
Una delle più ardue sfide, che NOI SCUOLA siamo chiamati ad affrontare, è indubbiamente stimolare bimbi e ragazzi alla lettura. Dobbiamo destrutturare tutta una serie di idee scomode e di triti luoghi comuni che l'amico libro cela, suo malgrado, in sè: che leggere comporti un impegno e non uno svago; che la fantasia passi solo attraverso gli iperviaggi del virtuale; che la biblio-filia sia roba per pochi snob! Smontare questo fardello di congetture è semplice: portate i bambini in un ambiente accogliente dove possano scegliere, manipolare, sfogliare, annusare e vivere "le infinite strade della carta stampata" e.... sarà subito amore a prima vista, anzi A PRIMA RIGA! È quanto i baby lettori della Classe II C di Canneto hanno realizzato e condiviso, insieme a noi insegnanti, presso la Biblioteca Comunale di Lipari. Amorevolmente seguiti dalla book-scout SILVANA SIDOTI, i nostri 11 librivori si sono divertiti ad aprire ed esplorare infiniti mondi alternativi a portata di naso: Nicolò ha sfidato terribili vampiri, Mattia si è tuffato su un tappeto preistorico di lemuri e dinosauri, Marika ha affiancato, agile e silenziosa, gli intrepidi Hansel e Gretel....Che magica alchimia, inspiegabile e preziosa, ha creato il contatto con questo oggetto, comune quanto straordinario: IL LIBRO!

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Antenato e apripista di qualsiasi strumento ( portale, Pc, veicolo...) che l'uomo abbia poi ideato per ridipingere il mondo con colori più intensi. Per superare limiti e frontiere. Per essere altro e andare oltre! Con le maestre Cettina Forestieri e Caterina Costa, forti dell'entusiasmo suscitato nei piccoli dal recente LETTO-TOUR, sì è deciso di non bloccarci all'indice del " va bene così", cercando di aggiungere nuovi capitoli a questa elettrizzante saga. Del resto, proprio ieri il D.S. Renato Candia ci ha sensibilizzati a riscoprire la gioia del libro in una chiave progettuale e accattivante. Lo ha fatto attraverso il coinvolgimento di Teodoro Cafarelli, giovane e grintoso titolare di una libreria di Patti che, mediante incontri, percorsi, laboratori svolti da anni a scuola, in biblioteca e ovunque si trovi un buon libro, riassegna al piacere di leggere una dignità da tempo sopita.

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Presso l'Aula Magna dell'Istituto Santa Lucia, Cafarelli ci ha proposto di chiudere i libri che SANNO per ritrovare quelli che DANNO! Da Adele Cammarata col suo UN SAFARI IN CITTÀ, trasfigurazione avventurosa della Palermo cosmopolita di oggi, a I SUPERCONNESSI di Domenico Barillá, sagace menabò dei sí e dei no di un evo ultratecnologico: la letteratura - rammenta Cafarelli - è più che mai un urgente appello al CHI SIAMO? Un acuto scandaglio di fondali etici da eco-salvare. Ascoltare Teodoro alle prese con i suoi trascorsi di animatore alla lettura ha destato in noi docenti due certezze: chi ha sete di parole impara ad abbeverare anche gli altri con le proprie; la forza del futuro, prima di poggiare sui pilastri del potere e del successo, chiede luce alla PASSIONE.

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SAN GIUSEPPI NUOSTRU: OLTRE LA DEVOZIONE... LA TRADIZIONE

Anche quest'anno la Festa del papà, per gli alunni della Primaria di Canneto, sceglie uno dei tasselli più coloriti del composito mosaico religioso, culturale e folkloristico dell'isola: Acquacalda! A Nord del nostro territorio, dove sembra possibile, con un soffio di Eolo e una mano protesa verso il blu, toccare i cirri "di una Salina" bicuspide.

Lì dove il tempo magico - lo stesso dei tanti San Giuseppe artigiani di questi incantevoli angoli del Sud - sembra scorrere ancora inesorabile. Lì dove l'epoca infausta della modernità si inchina al TUTTO NATURA di silenzi e pensieri senza schermi e beep. Lì dove pomice e ossidiana ricordano l'acerbità pietrosa della terra che ci é culla e che serba gelosa il marchio di eroici padri lavoratori "di manu e di cori" .

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Proprio là... insegnanti e bambini hanno trascorso la tarda mattinata del 19 Marzo. Invitati a partecipare alla Santa Messa da un papà spirituale d'eccezione (Don Lillo), i nostri alunni hanno omaggiato la "paternità" propria di tale ricorrenza con i valori che meglio le appartengono: il piacere di una parola amica trasmessa con calore affabile (grazie al giovane seminarista Piero, prodigo di domande e aneddoti in un'omelia poco predica e tanto "fabula"!); la sicurezza di un io che ci difenda sempre e comunque (grazie al diacono Bartolo Saltalamacchia, la cui invocazione conclusiva ha avvicinato davvero la santità di Giuseppe all'umanità di chi lo adora!) ; l'accudimento col poco e con l'essenziale (grazie ai "preparatori" attenti dell'atteso QUADARO, incontro di gusto e genuinità, fatica e rispetto, in una miscela saporita che sa di unione, casa e accoglienza!). Grazie agli anziani del posto, papà di papà, che, con la sapienza di usanze orgogliosamente difese, hanno regalato sorrisi e teneri saluti dagli inconfondibili accenti dialettali.

Auguri a tutti i GIUSEPPE di un'Italia di Mazzini, Garibaldi e altri "nascosti eroi del Tricolore".

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CAPITE CINERE ... HUMILES ET SILENTES "Cenere sei e cenere ritornerai!". Nel mio immaginario infantile, il monito che Dio tuona contro il peccatore Adamo nella Genesi, rammentandogli l'essenza fittizia del corpo e l'indissolubile certezza della mortalità, ha sempre suscitato in me un angusto senso di timore. In realtà, tempo e consapevolezza, spiritualità e riflessione hanno restituito a quel MEMENTO imperativo una connotazione diversa...straordinariamente confortante. Il ritorno alla cenere costituisce una promessa allettante e unica: la liberazione dai vincoli del CORPO-LIMITE per sublimarsi in un TUTTO-ANIMA impastato di luce ed eternità !

Ecco come la Chiesa saluta il popolo dei fedeli e lo immette lungo l'intenso iter quaresimale. La celebrazione delle Ceneri, presieduta ieri alle 18:00 presso la Chiesa di San Pietro da Padre Gaetano Sardella, ha rappresentato un toccante spaccato di fede e meditazione, un vibrante invito a chinare il capo, a spogliarsi dagli abiti DELL'AVERE e dalle pretese del RICEVERE, per affidare ogni minima corda del proprio ego al disegno divino. Quella cenere di cui siamo stati cosparsi non è richiamo a un "non essere più" ma il ricordo del vero nostro essere...IN PATRE ET CUM PATRE! L'intera liturgia ha respirato la leggerezza eterea della sacra cenere: dalla visione purificatrice dei digiuni e del perdono a cui inneggia il profeta Gioele alla contrita ammissione DELL'ABBIAMO PECCATO ribadita con fermezza nel Salmo RESPONSORIALE; dalla sete di giustizia accesa da Paolo di Tarso in un'accorata Epistola ai Corinzi alle parole di denuncia contro gli atti ipocriti e compiacenti con cui Matteo ripercorre gli insegnamenti di Cristo ai suoi discepoli. Che dire poi dell'omelia? L'ennesimo cameo-tributo all'autenticità dei valori dell'agapé e del confronto collettivo, in una comunità scossa e incrinata dai bradisismi di miti fatui e falsi idoli...duri da estirpare.

Una carezza morale su quelle ceneri (fiducia, altruismo, speranza) che rendono fertili i campi del quotidiano. I canti, poi, intonati dall'infaticabile Corale del Maestro Gianluca Zanca, hanno trapuntato l'avvio alla Quaresima di germi vivi e fecondi, accarezzando in note messaggi preziosi quali il risveglio di Sion per la festa che verrà o l'immagine del Signore come Buon Pastore inviato tra le genti. Durante l'elargizione delle ceneri si é intonato IL TUO VOLTO NOI CERCHIAMO, splendido inno con cui Giosy Cento alletta e diletta le orecchie del cuore e lo sguardo dei cuori. Cenere...allora...cenere ovunque la rinascita del NOI avvenga attraverso l'anelito dell'Oltre. 

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Lipari, Carnivali... zuccariatu mia

È innegabile: l'energia del Carnevale contagia noi tutti, serpeggiando, sinistra ma imponente, nei racconti dei nostri bimbi (Quest'anno mi travesto da.... /Lo sai, maestro, che partecipo a..../Non vedo l'ora di...) e nelle multiformi trasformazioni - dall'organizzazione della viabilità alla trafila di eventi in costume- che finalmente ridestano il quiescente Eolo dall'infausto letargo invernale. Come per ogni festa, anche questa unisce alle sovrastrutture consumistiche "trumpiane e strambe" una serie di tradizioni popolari che scaldano il cuore e accarezzano il palato. Da trionfo di ogni sregolata infrazione, il Carnevale trascina con sé un parterre rispettosissimo di INGORDIGIE ALIMENTARI, dagli eolianissimi GIGGI, cugini secondi degli STRUFFOLI partenopei, alle CHIACCHIERE, onnipresenti nell'inutile accezione verbale, ma ben gradite nella vulgata dolciaria tutta zucchero a velo e friabilità. Stamattina, le nostre materne collaboratrici Maria e Caterina, fautrici di una scuola talvolta più "alimentare" che "elementare" , hanno rammentato l'inizio del Carnevale targato 2018 con la meticolosa preparazione di crêpe e consimili leccornie calde e caloriche: coriandoli d'affetto lanciati con tenerezza sul Plesso di Canneto. Buon Carnevale a tutti, con l'auspicio che le maschere del sorriso trionfino su quelle della simulazione! Con la certezza che la risata di un bimbo insegna più di mille ricercati sofismi!!!! Con la voglia di far gruppo anche fuori e lontano da premi e giurie di circostanza, forti di energie creative che andrebbero continuamente messe in moto. 

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ECCELLENZE EOLIANE LASCIANO IL SEGNO: LAUREA CUM LAUDE PER LA NEOGEOLOGA DEBORAH SPARTÀ
Orgoglio e soddisfazione raccolti meritevolmente dalla dott.ssa Deborah Spartà, 25 eoliana che ieri ha discusso la propria tesi di laurea presso l'Ateneo di Ferrara. Con un interessante lavoro di ricerca dal titolo "Origine ed evoluzione geochimica delle andesiti del I ciclo magmatico di Lipari (Isole Eolie )", la vulcanica studentessa ha ottenuto il massimo dei voti, completando al meglio il percorso accademico del Corso Magistrale in SCIENZE GEOLOGICHE, GEORISORSE E TERRITORIO.

Tripla prodezza, considerando che, oltre al termine degli studi e all'eccellente punteggio, la giovane conterranea ha messo a segno un prezioso contributo scientifico a favore dell'area eoliana, ripercorrendo - con perizia metodologica e affascinanti approcci - una delle fasi geomorfologiche più attive e rivoluzionarie che ha investito il BACINO MEDITERRANEO, dando vita agli attuali assetti fisici degli antri di Eolo. Auguri vivissimi, con l'auspicio che la nostra Deborah possa scalare terreni impervi con la tempra che la caratterizza, restituendo forza e calore ai sopiti trascorsi geologici di una storia plurimillenaria tutta da scoprire.....tutta da rivivere!

Alla neo dottoressa Deborah Spartà ed ai genitori auguri e complimenti dal Notiziario

 

LE MASCHERE DI EOLO: volti e risvolti di un attesissimo appuntamento con la cultura e il palcoscenico

Si riaccendono i riflettori sulla RASSEGNA TEATRALE "Le maschere di Dioniso", una carrellata di spettacoli messi in piedi dalla compagnia locale PICCOLO BORGO ANTICO.

Location invariata: l'anfiteatro liparota, per l' ampiezza degli spazi, la suggestività del sito e soprattutto la concentrazione di elementi archeologici appartenenti alla tradizione classica, di cui la Rassegna vuol essere proseguimento e proiezione nel presente.

Giunge così alla sua XVII estate l'amata consuetudine di trasformare l'anfiteatro "SUPA A CIVITA" in un crocevia dinamico di attori e spettatori, Eoliani e ospiti cultori di un'arte tanto antica quanto intramontabile. Dal 26 Luglio al 26 Agosto si susseguiranno spettacoli di diversa taratura, adatti a regalare sorrisi ed emozioni, messaggi e spensieratezza, spaziando tra repertori eterogenei e mai scontati, proprio come nello stile della regista TINDARA FALANGA.

Largo, in primis, alle commedie dal taglio comico-farsesco: MORTE APPARENTE, testo inedito di Daniele Russo, che segnerà l'apertura, e PIGIAMA PER SEI, firmato Marc Camoletti, un agile acquerello di equivoci e tradimenti, con cui la Compagnia chiuderà l'edizione 2017. In corso d'opera gli interpreti isolani animeranno due classici: LE VOCI DI DENTRO (8 Agosto), fatica esemplare di De Filippo, e – per la prima volta in cartellone – L'AVARO (16/08), perla rara del maestoso MOLIÈRE. La Rassegna, proprio come nello spirito della Compagnia che la tutela e organizza con zelo, lungi dal ridursi a mera vetrina del proprio percorso annuale, vuol essere anche occasione e motivo di scambio e incontro con altre MASCHERE DIONISIACHE stregate dall'alchimia da copione. Ed ecco che a calcare le scene liparote saranno gli amici co-attori di Bronte, Nuova Compagnia Instabile; S. Agata Militello, Piccola Bottega dell'Arte e di Floridia Ass. ElSa Gruppo Teatro Iris.

Vi aspettiamo numerosi ed entusiasti, fiduciosi del potere evasivo ed educativo che il teatro sa rinnovare con estrema fedeltà. Viva il teatro! Viva la cultura!

Il Piccolo Borgo Antico a Pachino conclude la Rassegna Teatrale Invernale. Quest'anno la chiusura del Palazzo dei Congressi che da sempre ospitava gli spettacoli della compagnia ci ha costretto a svolgere la rassegna tra il nord Italia e la Sicilia. Molti gli spettacoli messi in scena e numeroso é stato il pubblico che ci ha seguito. Come sottolinea la regista Tindara Falanga: "Siamo onorati delle molte richieste di esibizione ricevute in tutta Italia. Purtroppo molte le abbiamo dovute rifiutare a causa dei costi elevati delle nostre trasferte. Siamo comunque orgogliosi, perché questo è il risultato tratto da una buona semina. Seppur non abbiamo potuto regalare nessuno spettacolo alla nostra Lipari a causa della mancanza di spazi che possono ospitare noi e il nostro pubblico". L'unica operazione di guadagno e sostentamento della compagnia deriva dallo sbigliettamento. Quest'anno, non avendo avuto questa possibilità non tra poche difficoltà stiamo pensando a come poter affrontare la Rassegna Estiva. "Ci tengo a precisare che i ragazzi del nostro gruppo teatrale contribuiscono già con la loro professionalità e il loro impegno, per questo la compagnia non gli ha mai chiesto contributi mensili o annuali". E mentre stanno volgendo al termine anche i 3 laboratori tenuti dalla regista, ci chiediamo se almeno per quei ragazzi ci sia la possibilità di esibirsi qui a Lipari, ma nessuna soluzione per la cultura sembra avanzare per le nostre Isole".

Parte la 14° Rassegna Teatrale "Le Maschere di Dioniso".
La Compagnia negli ultimi anni ha deciso di sperimentarsi in svariati generi, riscuotendo numerosi consensi in tutta Italia. La scelta degli spettacoli in rassegna è il risultato di un lungo percorso professionale. Per suggellare la meravigliosa location del Castello di Lipari che ci ospita da bel 14 anni, in cartellone il primo spettacolo previsto è Sogno di una Notte di Mezza Estate, di William Shakespeare. Regia Tindara Falanga. Compagnia Piccolo Borgo Antico. Un mix di colori, tra sogno e realtà vi aspettano il 30 luglio all''anfiteatro del Castello di Lipari, h.21.30.

 

 

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