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Dettagli...

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di Pina Cincotta Mandarano

In questi giorni, un elegante comandante sbarcato da una superba imbarcazione è venuto a chiedermi la ricetta della pasta alla norma. La sera ritorna a cena con 8 persone al seguito. Tutta gente elegantemente semplice. Per prima cosa si sono presentati e subito mi hanno ringraziato per la perfetta ricetta, donandomi una bottiglia che occhio e croce vale 2 mila euro. Ho conosciuto così la famiglia di Bernard Arnault, che vuol dire LVMH. Fra le più ricche del mondo. Conta circa 70 marchi del lusso che vanno dalla moda allo champagne, dagli orologi ai profumi. Posso dire che a fine cena si sono leccati i baffi. I miei piatti sono sfilati come in una passarella di moda. Le bellezza del mangiare ha fatto moda nel loro palato. Sono rimasti a bocca aperta, quando hanno visto l'abbigliamento A'Biddikkia ed hanno scoperto che è di mia figlia Giovanna. Ai lettori del Notiziario delle Eolie dico scusatemi. Ma questo momento di felicità mi ripaga dei nostri sacrifici e sicuramente tutti sono felici con la mia famiglia per essere entrati a piccoli passi nel nostro piccolo mondo del lusso. Anche per merito di Panarea.

Nella foto Giovanna Mandarano con Bernard Arnault ed il mega yacht "Symphony", di 101 metri

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Oggi ho mangiato direttamente in cucina con un mio vecchio cliente. Abbiamo rispolverato il mangia in cucina. Tutto a vista per la vera trasparenza culinaria. Ogni gesto, ogni tipo di alimentato, visto prima della preparazione e dopo. Solo sguardi negli occhi ma nel silenzio assoluto. Parlavano solo le portate mentre l'appetito non è mancato.

Così sono tornata indietro negli anni, quando Umberto Agnelli con il figlio Giovanni si ficcavano direttamente in cucine. Il padre mi passava la legna da bruciare ed il figlio aiutava mia figlia Anna a servire a tavola. Tutti e 4 mangiavamo in cucina sempre alla buona come buoni erano gli spaghetti mille sapori che facevano impazzire di due poveri Agnelli che oggi non ci sono più. Che lealtà fra clienti e ristoratori. Non mi chiedevano mai il conto.

Mi lasciavano una cifra e altre volte mi facevano talmente divertire che alla fine offriva Pina di Panarea perché simpaticamente mi chiamavano la "naturalina". Oggi dopo queste emozioni forti di trasparenza, immagino un sindaco che porta nel suo ufficio un elettore e gli fa vedere e toccare e ascoltare la sua giornata d impegno prima della mangiata serale. Non voglio sapere chi pagherebbe.

 

---Piripiripiripipiri, non è il telegrafo, ma il "suona e risuona" infaticabile per tutta la giornata che si espande all'ennesima potenza per le gioiose stradine di Panarea. Quelle che vanno al porto e viceversa. Il miglior clacson dell'anno potrebbe essere il premio per chi sta rifornendo tutta l'isola di Panarea ancora oggi senza un vigile. Nessuno modera il traffico dei motori a scoppio e protegge l'oasi naturale. La politica è sempre più lontana dall'isola. I voti sono stati presi e chi si é visto, si é visto. Altro che battuta di gamberi. C è stata una battuta di gambe levate che ormai godono i sapori ricevuti e pensano ad altro. Alla faccia di Giovanni, telegrafista nel cielo e dei tanti Giovanni ascoltatori forzati in terra di Panarea. Piripiripiripipiri

 

---Io sono nata con le fisarmoniche che suonavano, nell'aia, i quattro ritornelli di campagna. Poi basta. Altro che balere, night e discoteche. Certo la musica è musica, il volume è diventato la vita. Più volume per tutti. Anche a Panarea. La musica del mare non basta più. Ciascuno giustamente deve pensare al suo pane, alla propria attività, al proprio giro nel piccolo spazio di tempo che resta per la ristretta stagione turistica. Ieri sera ha cenato con me un personaggio che conosce il volume come le sue tasche. Mi parla di cuffie per i clienti delle discoteche tali da far sembrare le discoteche luminose ma silenziose oppure di insonorizzazione del suono dove il suono è paragonato ad una semplice onda che si può direzionare come un silenziatore. Chiacchiere a pancia piena o fattibilità tecnica? Un specie di luce senza pali e senza fili a vista. Non sembra una stupidata. Forse vale la pena d'investire nella ricerca del suono senza rumore o nel rumore senza rumore. Panarea merita anche questo. Apposta è diversa. Io intanto per dormire mi ficco i classici tappi nelle orecchie.

--Forse sarò costretta a chiedere in prestito un confessionale. Da qualche tempo ho la fila di amici e parenti che riservatamente vogliono parlare con me e solo con me. Mi telefonano prima per l appuntamento. All'inizio ero convinta che volevano la lettura della mano come faceva mia nonna. Invece quando mi vengono a trovare con qualche uovo fresco, in regalo, mi chiedono di scrivere quello che vorrebbero per il bene delle isole. Potendo fare una statistica al primo posto viene il rapporto con gli enti pubblici. Sapere con chi si parla nei vari uffici pubblici e che ruolo hanno queste interfacce. Un bel cartellino con nome e cognome e ruolo affidato. Quindi non solo rintracciabilità perle strane attività commerciali ma anche per chi viene pagato con i nostri soldi che ogni anno aumentano e sappiamo poco dove vanno a finire. Sicuramente io pago ma da me non vengono a mangiarseli. Allora dico che tutti si devono mettere una mano sulla coscienza mentre se non mi daranno il confessionale in prestito mi troverò un "bagghiu" appartato. Poi se qualcuno ascolterà avrà solo da imparare oltre che a riferire.

Enormi barche russe di lusso assediano Panarea per mare mentre per terra file di ricchi cinesi camminano seriamente interessati all'isola felice. Si avvistano importanti personaggi della politica con e senza famiglia al seguito. Ci sarà un comune motivo d'attrazione che non potrà essere solo la sottoscritta. O forse si! Quasi tutti ringraziano il lavoro svolto dai carabinieri sia a Panarea che nelle altre isole. Commovente è stato il saluto del cambio di guardia dei militari quando sono stati salutati dal Maresciallo che con l'occasione ha accolto sorridendo il ricambio. La presenza dell'Arma in questo apparente fazzolettino di seta chiamato isola dove finalmente "il mostro" meccanico é partito. Merito dei carabinieri. Speriamo che parta anche l'altro che c'è ma non si vede. Intanto nessun politico si è visto. Ci sarà un motivo. Auguriamo a tutti uno spirito di sacrificio maggiore per non restare a piedi. Sono fiera come eoliana di vivere nel Notiziario delle Eolie che è l'orgoglio del giornalismo. Senza ci saremmo riempiti di "rugna e sugna". In tutti i sensi. Veramente.

---Le famose attività commerciali mordi e fuggi sono di casa a Panarea. Tranquillamente aprono e chiudono in uno stato confusionale assoluto. Aprono nel silenzio e chiudono appena l'estate sta per finre senza lasciare traccia e rintracciabilità. Il fenomeno non può passare inosservato a chi vive tutto l'anno sull'isola felice che non merita questi scherzi commerciali e fiscali. Sono circa una trentina queste attività legalmente fantasma. Lasciano poi un malcontento anche per l'immagine e la sicurezza dell'isola che non merita questi affronti che ormai hanno "preso piede" da qualche anno. Se non si trova un fermo a questi illeciti commerciali, Panarea ci rimette la faccia e tutti i commercianti seri non possono correre questo rischio. Che si apra la traccia alla rintracciabilità. Che anche la politica si muova senza essere un fantasma.

---Che succede a Panarea ? L'aria che tira non mi piace. Abbiamo seminato democrazia con la tracciabilità e ci vogliono togliere il seminatore. Non quadra. Nell'aria dell'isola si avverta una presenza poco piacevole. Le dicerie iniziano a serpeggiare per le stradine e quando si ha esperienza di aver sentito tante dicerie spesso si scopre che sono verità. Bisogna uscire allo scoperto e bisogna garantire la sicurezza dell'isola con chi fino ad oggi lo ha fatto nel segno delle cose giuste e non per comando ricevuto. Sudo mentre scrivo e penso. Panarea fino ad oggi non ha avuto mai un solo padrone, salvo la politica. L'impressione è stia nascendo qualche intreccio fra politica&altro. Ne cupole e neanche coppole dice la vera gente del posto e tutti quelli che amano l'isola. E' sempre più necessario che siano sempre le stesse forze a dare più sicurezza. Tanto la politica locale dice ma siamo ad agosto e non abbiamo ancora visto nessuno. Nessuno!

---Ormai a mare si è sparsa la voce fra le grosse barche che navigano intorno a Panarea e Stromboli. Il posto migliore per mollare l'immondizia è il porto di Panarea senza bisogno di fare la giusta differenziata. Invece in mare aperto si consiglia la baia fra Marina Corta e Capistello. Si raccomanda però di mollare la plastica di poppa e l'umido di prua. Questo mentre, queste ricche barche, non si capisce a chi pagano il famoso ticket e non si capisce nemmeno perché gli operatori ecologici destinati allo spazzamento e raccolta, per il Comune di Lipari, non ricevono lo stipendio da alcuni mesi. Misteri lucidati, sotto gli occhi di tutti, talmente bene che abbagliano. Aveva ragione quel Dalla quando sulle montagne bianche della pomice di Lipari urlò "mare pisciatoio". I piccoli allora ascoltarono e adesso che sono grandi si rendono conto che era tutto vero. Intanto lo spettacolo continua e fra mostri e sacchi a perdere resta l'odore della produzione di quella risorsa chiamata "altrui munnizza quotidiana".

Tutto a perdere!

 

Oggi mi sento iena. Bella e piena. Sono preoccupata come tanti isolani di Panarea. Alcuni artisti del giornalismo televisivo sono sbarcati a Panarea, per cercare di distruggere dentro casa sua, il pilota Vielmo Lorenzo che di mestiere possiamo dire, ad alta voce, fa anche il benefattore dell'isola. Un angelo in volo quando serve. Lorenzo mi serve il pane. Lorenzo mi serve un medicinale. Lorenzo mi porti al controllo medico? Lorenzo c'è da salvare una mucca. Lorenzo mi serve un favore. Lorenzo Vielmo c'è sempre. Non c'è la persona che ha telefonato alle Iene per farli sbarcare ancora una volta qui. Chiediamolo alle Iene. Capovolgiamo i ruoli. La giusta ribellione panarellese verso questa casta d'informazione televisiva che vuole approfittare delle bellezze di Panarea per fare notizie panoramiche ad uso e costume magari con qualche spruzzata persecutiva. Una ulteriore provocazione che non si può più accettare. Le autorità competenti devono indagare. Care "Iene" andate a vedere perché durante l'incendio di Lipari nessuno ha telefonato all'elicotterista Vielmo che gratuitamente poteva intervenire con i suoi mezzi velocemente ed in tempo utile. Gente come Lorenzo sono un valore aggiunto alla ricchezza di Panarea, creano comunità. Il sospetto inizia a serpeggiare nella mente dei tanti amanti di Panarea: chi vuol colpire Lorenzo? Nel mirino di chi è Lorenzo? Lorenzo Vielmo non è un problema. Il problema sarebbe non averlo. Tanta rabbia per l'inventato uccello di fuoco, mentre i Carabinieri sudano le sette camicie a correre , a correre a correre...

 

---Le famose attività commerciali mordi e fuggi sono di casa a Panarea. Tranquillamente aprono e chiudono in uno stato confusionale assoluto. Aprono nel silenzio e chiudono appena l'estate sta per finre senza lasciare traccia e rintracciabilità. Il fenomeno non può passare inosservato a chi vive tutto l'anno sull'isola felice che non merita questi scherzi commerciali e fiscali. Sono circa una trentina queste attività legalmente fantasma. Lasciano poi un malcontento anche per l'immagine e la sicurezza dell'isola che non merita questi affronti che ormai hanno "preso piede" da qualche anno. Se non si trova un fermo a questi illeciti commerciali, Panarea ci rimette la faccia e tutti i commercianti seri non possono correre questo rischio. Che si apra la traccia alla rintracciabilità. Che anche la politica si muova senza essere un fantasma.

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---Oggi mi sono riposata. Ho messo le scarpe rosse tacco sei. Ho mangiato un piatto di spaghetti che mi hanno servito i miei figli. Mentre mangiavo ho voluto ascoltare il canto del duo Merlino-Giorgi "Nun ristau mancu un filo d 'erba ". Ho pianto.Tanto. Gli artisti sono dei maghi. Intuiscono e prevedono. La politica dovrebbe tanto imparare da loro per darsi i tempi della prevenzione. Io non mollo sui sentieri a costo di togliermi una scarpa rosso fuoco e dargliela virtualmente in testa o realmente se non fanno cosa devono fare. Nessuno li obbliga a fare politica. Se i risultati sono questi è meglio che cambino abito e ambiente. Possono andare a stirare i discorsi in punta ai monti dove potranno imparare e segnarsi quello che i nostri avi hanno costruito e quello che è scomparso. Per fare politica ci vuole una preparazione tecnica. Quella solo politica non serve più.

---Mezzo secolo fa l'avvocato milanese Di Blasi sul giornale cartaceo Notiziario delle Isole Eolie, diretto allora dall'avvocato liparoto Salvatore Saltalamacchia lanciò l'appello commovente della cernia bruna con la lacrima che non voleva scomparire. Ho appena finito di guardare la registrazione di "Linea Blu". Ho ascoltato uno studioso subacqueo che riemergendo affermava che in questo mare le cernie sono quasi scomparse. E' vero. E' passato mezzo secolo. Ma fra 50 anni in queste isole non resterà più niente. Ormai c'é caduta libera. Il buon assessore Massimo D'Auria, di cui ricordo il padre Vicenzino che lasciò Lipari con mio padre per cercare lavoro e fortuna in isole diverse, mi ha telefonato per dirmi che deve amorevolmente occuparsi delle isole minori del Comune di Lipari. Mi dicono che è bravo, allora io gli do fiducia per rispetto anche del suo grande padre. Intanto Francesca De Pasquale, rinnovato comandante dei vigili urbani di Lipari mi fa tornare in mente suo papà Renato che tanti biglietti staccò per gli eoliani che andavano all'estero in cerca di fortuna e lavoro. Spesso anticipava il costo alla Compagnia Costa e si faceva pagare dopo che avevano trovato lavoro in Australia o in America. Che bella gente, che bei ricordi anche se erano tempi duri.

 

---Leggo e ascolto il cappero con tutta la sua storia di qualità ma anche di ripicca, commissioni e quanto altro. Ci addentriamo sempre più nell'Università del cappero. Io conosco i capperi ereditati dalla pazienza dei miei genitori, coltivati in luoghi sani dove non passano macchine, raccolti nei tempi giusti con le mie mani e salati dalle mani mio marito. Mischiati grossi, medi e piccoli. Senza distinzioni e poi conservati nei boccioni di vetro e sbattuti di tanto in tanto. Oserei dire: "Qualità Pina" o Garanzia Pina". Tutto a Panarea. Il cappero è la mia anima, è l'ornamento principale della mia casa perché è seminato da Eolo fra le giuste e naturali rocce vulcaniche. Ma adesso, vista la richiesta, si parla di industrializzazione del cappero, coltivato a batteria. Sarà giusto così. E' il progresso, ma io penso sempre al cappero di una volta. Ecco perché voglio solo i miei capperi. Mentre meditavo avevo in mano proprio un boccione di capperi del 2014 (grande annata) mi è scivolato dalle mani ma fortunatamente è caduto su una poltrona. Così si sono salvati capperi e sale. Ma anche il contenitore che avrà minimo 40 anni. Capperi che fortuna.

---Io ancora oggi ricordo il famoso luminare bolognese prof. Del Pozzo. Ben 60 fa, prima di costruirsi casa a Panarea, radunò i 700 abitanti dell'isoletta promettendo loro un bel regalo a fine lavori. Il giorno dell'inaugurazione della casa, tirò fuori da una cassa traforata colore verde, una pianta di fichi d'India bianchi e disse: "con questa pianta potete inaugurare nuove ere e nuove riserve. Proteggete e proteggetevi. Ma sappiate che nessuno regala niente, figuratevi i politici che in cambio vogliono la vostra libertà". Erano i tempi che si sbarcava con le barche del rollo anche con il mare in tempesta. Le barche a remi si acchiappavano alle paratie del Luigi Rizzo, Panarea, Eolo. I marinai passavano al volo passeggeri e merci. Chi non ricorda la signora Arena una donna forte e pesante che partiva da Lipari con due cassate prodotte dal marito. Sembravano incollate alle sue mani non le mollava mai, neanche con le onde alte. Le sbarcava sempre intere e venivano tagliate e consumate nelle feste di Panarea. Coraggio e ricordi di epoche che l'isola ha consumato come i fichi verdi conservati nella salamoia, i totani secchi sotto sale e messi a mollo prima di cucinarli a spezzatino. Parliamo sempre del passato perché continuando così non ci sarà futuro. Resisterà il sapore di quell'epoca amica e umana.

---Oggi lascio ogni cosa e rispondo all'articolo del Notiziario dal titolo di alto contenuto giornalistico sul quale è piombato un preoccupante silenzio. Il titolo dell'articolo, dopo i paurosi incendi che hanno colpito e distrutto una parte di Lipari, è:

LA DENUNCIA

Lipari, perché non é stato chiesto l’intervento gratuito dell’elicottero versione antincendio che ha base a Panarea? Eppure al Comune era arrivata una "Pec"...

Ebbene, tutti gli eoliani dovrebbero avere il numero di telefono di Lorenzo Vielmo in rubrica e nel cuore. Questo grande uomo, amico delle Eolie, negli anni ha dimostrato che fa del bene alle Eolie e agli eoliani e non si è mai fatto pagare per i suoi servizi con l'elicottro che pilota con una maestria unica. Ha salvato vite umane per mare e per terra. E' venuto a salvare anche una mucca proprio a Quattropani.

Questo pilota veneto è troppo innamorato delle Eolie, spesso più degli stessi eoliani. Tanto di cappello a gente come lui. Il mistero si infittisce quando mi domando perché non è stato richiesto il suo intervento che avrebbe fatto diminuire i danni e le paure.

Un mistero che qualcuno deve svelare e anche di corsa. Non per bruciarsi ma per onorare la cronaca vera di quello che succede e potrebbe risuccedere alle Eolie.

Un saluto a tutti.

 

 

Io amo la mia politica. Vivendo a Panarea, come operatrice turistica, mi sono inventata la politica delle scorte. La cosa più semplice del mondo. Con i miei fornitori ho creato un rapporto del "niente deve mancare". Mai. Fino ad oggi ci sono riuscita. Non mi é mancato mai niente, neanche nei momenti più difficili. Il personale, gli alimenti, le bevande, stracci, detersivi, luce, sacchi dell'immondizia, scope e quanto altro per sodisfare i miei clienti che mi pagano. Di contro avverto attorno a me una situazione che invece di migliorare peggiora. Sono aumentate tutte le tasse. Contemporaneamente diminuiscono i servizi statali, regionali e comunali. Devo pagare e tacere. Non é giusto, non é normale. Non é leale. I politici ci mandano al fronte tagliandoci i rifornimenti e dimostrando di non essere in grado di fare scorta. Sembrano assenti e lontano dai bisogni che località turistiche come le Eolie hanno bisogno. Ma questi politici cosa sanno fare? Questo é l'inizio stagione e già si soffre. Non voglio fare la maga o l'uccello del "non buon augurio", ma se tanto mi da tanto, siamo a mare o peggio a fondo. Allora penso che stia arrivando il momento di pagare le tasse in funzione di cosa ricevo. Io sono in grado di fare i conti onesti e so cosa pagare per quel poco che ricevo e non sempre.

 Cari amici,
desideravo scrivere al comune di Lipari ed invece ho deciso di scrivere a Voi amanti e nativi delle isole. La politica é sempre più sorda, troppo presa a difendersi dai propri intrugli interni che nascondono magistralmente la corsa al titolo di valente o valentino politico. A voi dico che il lavoro non mi stanca, anzi mi esalta. Sono felice di pagare le tasse per 12 mesi l'anno anche se lavoro solo 2 mesi l'anno. Pago il mio giusto dal primo di gennaio fino al 31 dicembre. Tutti gli anni. Da oltre mezzo secolo. Ma continuo a pagare anche per chi arriva a Panarea per due mesi l'anno e poi scompare nel migliore dei modi. Non pagando neanche i due mesi della loro presenza commerciale. Basterebbe chiedere a questi fantasmi in fuga un certificato d'origine, di tracciabilità e di garanzia prima di dargli gli attestati d'avvio attività. Io invece per mantenere quel mostro corroso dal mare e dai rifiuti, pago una cifra mostruosa. Vedo che i politici ormai ci sono ma non battono nessun colpo. Neanche a sorpresa.

 

-Panarea é un sogno e quando si sogna su quest'isola si rischia di acchiappare la realtà. Mi é successo di vedere una canoa spiaggiare. Dall'ecologico mezzo di navigazione ho visto sbarcare sulla spiaggia il sindaco di Lipari con due assessori. Erano stanchi e sudati per il grande pagaiare pagato. Lipari-Panarea é un bel tragitto. I 3 massimi politici del comune di Lipari avevano in mano 3 sacchi di spazzatura di colori diversi, ma non contenevano i classici rifiuti a perdere. Dentro c'erano solo soldi contanti. Sacchi differenziati per taglio. Il sindaco reggeva il sacco riempito con carta moneta da 500 euro, un assessore un sacco con pezzatura da 100 euro e il terzo con monete da 2 euro. I tre cercavano il senatore Ranucci, tutor di Panarea. Dovevano consegnare il primo incasso del ticket e fargli scegliere come spendere i soldi per l'isola. Non trovando l'importante politico mi consegnavano l'incasso e mi obbligavano a contare i soldi. Mi responsabilizzavano su come investirli. Ordinavano la pulizia dei sentieri. Dopo una settimana ero ancora in riva al mare a contare questo mega incasso mentre intorno mi giravano alcuni lupi che volevano l'appalto. Quando stavo finendo il conteggio, su una tavoletta galleggiante vidi il senatore Ranucci che mi veniva incontro e mi ringraziava per il conteggio dicendomi: "contate su di me, vi indicherò io il sentiero da seguire". Ad un tratto un lampo entrò dalla finestra della mia camera da letto e mi trovai abbagliata ma sveglia. Intanto il vento svolazzava 3 sacchi di plastica vuoti e colorati in modo diverso. Quasi un saluto.

 

---Inizio ad essere preoccupata. I miei clienti vengono a mangiare ma mi intrattengono ai tavoli per dirmi cosa devo scrivere. Tutti hanno un consiglio. Spesso é lo stesso, indipendentemente dalla nazionalità. Pina mi raccomando pulizia nell'isola. Ma io chi sono: Babbo Natale con la scopa da Befana per pulire? Ragazzi miei é vero, molti vogliono tante Pina. Una per isola. Ma io una sono. Oserei dire che venga una Pina da Vulcano e magari una terza da Filicudi, tanto per avere compagnia. La giunta del comune di Lipari ormai é al completo. Le forze dell'ordine, con il super lavoro che devono fare, continuano a monitorare il porto con quella situazione che procura immagini e odori che Panarea non merita. Fuori da ogni tipo di regolamento anche civile. A Salina sono riusciti a sfrattare il mostro. Perché a Panarea no? Anche questo é il problema! Panarea vive con l'élite del turismo mondiale. Io ci sono e chi mi ama mi segua anche se alla mia età non potrò indossare i pantaloncini corti tipo Jesus. Ogni epoca ha le sue forme ed ogni forma ha la sua epoca più o meno da compattare. Ma a bordo, please.

---Compattate, compattate che alla fine qualche cosa scolerà... Forse troppo. Di scolo in scolo compresi i brutti racconti d'epoca. Mi chiedo e mi chiedono ma perché non si compatta a bordo della nave come l'ordinanza? Il molo va usato come molo no come angolo rifugio con scolo a mare. Non é giusto per Panarea, per gli isolani e per i turisti. L'ordinanza va esposta e tutti devono vederla. Io mi occupo della difesa di Panarea, non ho interesse politico e sono
a disposizione di tutti. So ascoltare e se necessario parlo nella più completa libertà. Libera sono e felicemente sposata con 3 figli che sono un capo...lavoro. Quest'isola mi nutre ed a lei dedico il lavoro della mia vita.

Stesso lavoro che mi aspetto dagli eletti politici del Comune di Lipari che dovrebbero lasciare la scrivania e vivere le isole fuori dalle tavolate. San Pietro é tornato nella sua tana. E' felice. E' un signor Santo. E' uscito insieme alla squadra dei carabinieri che adesso vengono sostituiti, Coincidenze. E' tutto scritto. Ancora non vedo a Panarea i frutti del ticket. Li aspetto. Prepariamo l'isola all'arrivo del senatore Raffaele Ranucci che ormai é "paesanu nuostru". Ha la classe e l'amore per restare nostro protettore a vita. L'abbiamo meritato. Ranucci c'é! Intanto luglio, continua a scaricarci ogni genere di carico umano. Io prima di guardare i visi delle persone guardo sempre i piedi di chi sbarca. Inizio a dire: diamo una tracciabilità a questo misto turistico che si confonde facilmente fra il fresco e "u scaffidutu".

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-----Le processioni hanno sempre il loro fascino. Il Santo, la gente, le forze dell'ordine, il prete pendolare fra Panarea e Stromboli, i canti religiosi, le candele, le preghiere. Tutto questo diventa un fiume continuo che serpeggia per l'isola unica che é la benamata Panarea. Uno dice benamata e pensa anche all'Arma dei Carabinieri che come i santi ci da protezione. Intanto San Pietro portato in spalla dai volontari dell'isola ha dettato anche i tempi alla banda musicale che ha eruttato suoni di grande festa. Per noi di Panarea che lavoriamo sempre a testa bassa, che non sudiamo perché non abbiamo tempo per asciugarci, é stata la giornata della gioia.

Per l'evento ho amato i militari della Capitaneria del Porto, anche loro gente in gamba ed amici del mare. Mentre scrivo non ricordo se dietro la processione c'erano i politici. Sicuramente, vista la giornata comunale per le nomine, ci saranno stati altri luoghi di preghiere. Intanto i mesi passano e la mia preghiera é sempre quella. Eliminare la mostruosità del porto. Pregate anche per me e per quelli come me. Grazie San Pietro, anche per i fuochi che su questa pietra risplendono meglio che altrove.

----Oggi stavo impastando un po' di pane di casa con i giusti ingredienti compresa la mia farina. Una parte di questo alimento sarà "caliatu" e messo in riserva per la colazione del mattino con i fichi d'India. Roba per chi ha i buoni denti. Pensavo alla chiesa aperta ieri e l'altro ieri con i preparativi per la processione di San Pietro e pregavo per tutti. A modo mio. Domani ci sarà il cambio di guardia dei Carabinieri.

Resta solo il Maresciallo fino ad agosto. Io spero di più. Molto di più perché ha preso l'isola in mano e sa condurla con le buone maniere, aprendosi al territorio per proteggerlo. Io desidero ricordare che Lipari ha dato i natali ad alcuni alti graduati dell'Arma dei Carabinieri che sono anche un vanto per l'isola di San Bartolo. Penso ai Saltalamacchia e ai Cincotta. Intanto nell'attesa della processione, Panarea é piena di bella gente.

Il Comune dovrebbe mandare un vigile. Invece ieri, c'era il sindaco riconfermato. Non si é avvicinato al mio locale, altrimenti gli avrei rifatto il solletico sempre a base di battuta di gamberetti. Ripeto che Panarea ha bisogno di sicurezza, di controlli con tanta saggezza e una spruzzata del buon fare
fatto di sorrisi e buone maniere. In questo modo si possono allontanare gli inquinatori che se aumentano di quantità rovineranno l'equilibrio di questo gioiello della natura.

---Giungono anche a Panarea le note felici per la prima "Festa della Musica" organizzata dal Notiziario delle Eolie online con e per gli artisti eoliani. Quel Bartolino Leone, giornalista che tutte le altre isole italiane ci invidiano. Finita questa bella notizia, oggi mi sono messa la mani ai capelli. Volevo strapparmeli, ma non sono riuscita a sopportare il dolore fisico peggiorato da quello morale. A Panarea mi amano e mi odiano per le verità che scrivo "papale-papale" con e senza tirami su. Ho cercato in mille modi di anticipare i tempi, di avvertire a cosa si andava incontro.

Ora purtroppo viene fuori la denuncia dell'incontro ravvicinato, fin troppo, magistralmente raccontato da Nadia e Sasà Santomauro. Loro non hanno voluto nascondere niente. Panarea rischia di avvicinarsi sempre più a Roma. La nave dei rifiuti, il camion dei rifiuti, i rifiuti, i camion da trasporto che invadono le stradine, i sentieri non curati, i "clandestini del turismo" che non riusciamo a gestire igienicamente, gli odori che non sono sapori. La musica é sempre quella. Questo é il risultato.

Nessuno si rende conto dei rischi. Adesso che la campagna elettorale é finita, la politica tecnica deve forzatamente ed urgentemente iniziare quella per ridarci l'isola giardino che abbiamo costruito ma che ci stanno portando via. Anche questi ospiti indesiderati che non ci appartengono.

---La nostra inginocchiata pesante sugli scogli di Panarea, mi ha regalato un ritorno di ascolto. Alle 17, mentre il sole ballava nei miei occhi, ero intenta a prendere le prenotazioni della serata quando mi sento dire: "signora Pina per Lei. Si faccia il segno della croce". Fuori orario é entrato nel mio locale il prete di Panarea, un imponente uomo vestito di scuro con lo zaino sulle spalle. Bella sorpresa mi dico prima di aprire bocca. Non sono riuscita ad offrire neanche un goccio d'acqua e posso confermare che l'incontro, per usare un termine"ristorantesco", é stato giustamente piccante.

Ciascuno é rimasto sulle sue posizioni. Panarea ha bisogno di una Chiesa più aperta. Panarea capisce che un solo prete non può seguire e non si può dividere tra isole distanti e per certi versi impedite. Il problema è della Chiesa non dei fedeli che a qualche settimana dalla festa di San Pietro lascia tutti senza un programma anche se oggi ho avuto la conferma che la processione ci sarà.

Adesso il riconfermato sindaco di Lipari ci dovrà mandare almeno una banda musicale e due giochi d'artificio. Questa deve essere Panarea. Non solo una Ferrari Gran Turismo. Posso intanto anticipare, a chi di dovere, che la Chiesa non riesce ad occuparsi del nostro Museo. Questo problemino sarà posto alla nuova giunta del Comune di Lipari. Pina non é "Peppone", ma gradisce come tanti il don Camillo di turno. Da oggi per ricordare questo utile incontro, vedrò di seguire i consigli della sala. Servirò alcune pietanze nei piatti a "cappello del prete". Il mio é un ristorante d'avanguardia anche se é nato per essere di guardia.

---Oggi ho ricevuto un foglietto manoscritto consegnatomi a mano da una ambasciatrice del posto. Riporto testualmente cosa mi hanno scritto:

"Cara Pina,
siamo un gruppo di fedeli di Panarea e desideriamo informarti che forse, giorno 29, San Pietro non uscirà dalla chiesa di Panarea. Non ci sarà il giro della processione per l'isola che tanto aiuta ad essere più religiosi e più fedeli. E' vero che il prete sbarca a Panarea e mette il disco orario, é vero che il Vescovo nuovo, sbarcando a Lipari si dichiarò il Vescovo di tutti (questo "di tutti", l'abbiamo sentito anche recentemente) non é mai venuto a Panarea. A pensare che Monsignor Bernardino Re definì Panarea l'isola che sorride. Che possiamo fare? Chiedere un Miracolo a San Bartolo per il nostro San Pietro oppure tu, Pina Cincotta Mandarano devi scrivere al Papa e magari prova ad invitarlo a Panarea. Grazie Pina, noi siamo con te".

Posso solo aggiungere che nessuno si occupa della chiesta come edificio, del Museo caratteristico che espone l'abbandono più che i reperti. Tutto va lentamente spegnendosi come candele di cera. Consumate dal consumismo e non dalla necessità di luce di una volta. Perché? Non é solo questione di coraggio, non é solo voglia d'inginocchiarsi ai poteri che sembrano forti ed invece nascondono sempre più la loro debolezza. Non resta che inginocchiarci pesantemente sui nostri scogli, alzare gli occhi al cielo e pregare quello che vogliamo, come vogliamo e a chi vogliamo. Qualcuno ascolterà!

Caro sindaco Marco Giorgianni,
ringrazio per i ringraziamenti post elettorali che sono giunti anche a noi di Panarea. La coincidenza che Lei e la sua giunta iniziate il nuovo percorso il 29 di questo mese coincide col festeggiamento, a Panarea, di San Pietro. Io oltre a pregare il santo prego anche voi politici di buona volontà che siete venuti a Panarea a seminare il vostro programma elettorale che vi ha portato i frutti sperati.

Oggi sappiamo che non avete promesso perché abbiamo capito che volete affrontare seriamente e non politicamente i problemi che travagliano l'isola. Lei ha detto che vuole essere il sindaco di tutti come Panarea é l'isola di tutti. Così parliamo la stessa lingua e puntiamo lo stesso obbiettivo.

Cose semplici abbiamo bisogno. La puntualità della nave per il ritiro dei rifiuti, l'ordinanza per i lavori da effettuare nei periodi stabiliti, l'arrivo di un vigile per collaborare con i 4 carabinieri che non riescono a seguire tutto per far rispettare le leggi, le stradine devono essere pulite perché qui passa il mondo che vuole essere rispettato senza rumorosi disturbi udibili anche quando si mangia. Non é bello questo.

Noi abbiamo dato una mano a Lei e Lei ne dia una a noi che abbiamo partecipato a creare Panarea come emozione di lusso che vuol dire ricevere un certo tipo di turismo che purtroppo non si é riusciti a sviluppare nelle altre 6 isole Eolie anche per mancanza di uomini giusti nel settore.

Penso al cav. Felice D'Ambra, una risorsa non utilizzata che tanto potrebbe fare per il turismo eoliano. I miei genitori mi parlavano di "spinna iaddini", desidererei vedere con Lei dove vanno almeno le piume. Le nostre tasse, i posti di lavoro, che abbiamo creato, sono per altri 5 anni nelle vostre mani.
Auguri sindaco con tanta fiducia per il futuro!

----Il mio cuore palpita. A Panarea é finalmente arrivata la macchina per i carabinieri bella e funzionante. Necessaria per chi si muove per l'isola con l'impegno che la sicurezza richiede soprattutto con questo caldo che distrugge. Sono felicissima come lo sono i miei amici che continuano a ripetermi "menu mali ca ci si tu". Continua il mio semplice grido per avere la doppia guardia medica. Un solo medico non basta. Va Iditella, poi lo chiamano a Drautto e la sede resta scoperta. Questo è un Sos per la nostra sicurezza.

Per la vita umana non bisogna mai mollare. Forza! La stessa guardia medica va fornita di un automezzo sempre pronto ad intervenire mentre bisogna essere certi che ci sia la dotazione di tutto il necessario per il pronto intervento. Non possiamo vendere i panorami con il vuoto dietro. Panarea ha gente di buona volontà. Noi non siamo i discendenti dei pirati. Gli uncini e le bende all'occhio possiamo metterli per qualche grande festa, magari quella del Notiziario delle Eolie che tanto pane fresco sforna durante la giornata.
Tutta farina del nostro sacco. Genuina.

ECCO LE DIFFICOLTA' DELLA SANITA' NELLE ISOLE MINORI

1) le isole minori (zone disagiate) lo sono solo per i medici curanti (mutualisti) o anche per i medici di continuità assistenziale che asseriscono a: urgenze, notturni, prefestivi e festivi?

2) sembrerebbe (niente ancora di ufficilae) che verrà istituito potenziamento con due unità operative (ma solo per le ore diurne 8-20 e per tre mesi) in virtù dell'ipotizzabile numeroso flusso di turisti che andranno a fare le vacanze alle Eolie.

3) Ma come mai l'assessorato alla salute non interviene con una qualsiasi delibera e permette discriminazione con altre isole (Ustica, Lampedusa, Linosa...) ove il potenziamento con due unità è H24?

4) Ma durante il periodo invernale in un giorno festivo (e si tenga conto di quelle che potrebbero essere le condizioni meteo) il sanitario presente su un' isola ha il diritto di sentirsi male? può esseere oggetto di un qualsiasi infortunio?

5) Se sono le 20.00 e il medico di raddoppio sta per lasciare il presidio e si presenta un caso grave, il sanitario come deve comportarsi ? Se va via si configura il reato di omissione di soccorso. Se presta la propria assistenza e contrae qualche patologia sicuramente si troverà scoperto di assicurazionbe in quanto non in servizio...

6) Ma un sanitario che finisce il proprio turno di lavoro ha diritto di passare la notte dove vuole o deve restare sul luogo? (attualmente non c'è alcun mezzo nautico consente alcun spostamento alle 20.00 di sera)

Casi piu' gravi di situazione di mergenza

a) visita al Piano di Vulcano ed emergenza al Porto;
b) visita allo Stromboli ed emergenza in spiaggia;

Ma quanto costerebbe istituire un servizio veramente efficiente ove siano rispettati i Lea (livelli essenziali di assistenza)?

A conti fatti una cifra irrisoria... ma questo alla prossima puntata.

----Sempre più spesso mi sveglio al mattino quando il mondo della prima notte va a dormire. Ieri mentre camminavo con il mio caffè in mano mi sento chiamare sottovoce: "Pina, Pininedda". Era una mia conoscente. Mentre mi baciava, mi offriva 4 pomodori acerbi e 3 cetriolini piccoli e pelosi". E mi ringraziava pure. Poi ha iniziato a sfogarsi: "Pina mia, devi sapere che a Filicudi si son fatti Crocetta e riescono ad avere "la qualunque". Noi che abbiamo l'isola più bella, che avevamo la Prestigiacomo e oggi abbiamo Ranucci, che cosa riceviamo?

Mentre ricambio il dono degli ortaggi con il goccio di caffè rimasto nel bicchiere, mi dice: ma perché non ci mettiamo d'accordo e gli facciamo fare un consiglio comunale a Panarea? Magari al porto. Sedie, tavoli e acqua li metto io! Primo argomento: aiutiamo il comune nel servizio per la spazzatura porta a porta. Convinciamo le persone a non seminarla nelle stradine, che iniziano ad essere occupate da mezzi a 4 ruote anche mal posteggiate limitando così il traffico pedonale. Chiediamo un vigile urbano, Panarea lo merita, con tutte le tasse che si pagano e tutti i ticket che il comune incassa per queste processioni infinite di barche, barconi e vaporoni.

----Se Panarea é l'isola-emozione anche il Notiziario delle Eolie é il giornale-emozione. Bartolino Leone é un direttore-spugna di mare "porifera". Sono andata al seggio cantando come una bambina. Dentro la cabina con la matita volevo disegnare sulla scheda il porticciolo di Panarea con Basiluzzo e Stromboli in bella vista. Ma sul porto, per onore di verità, avrei dovuto schizzare anche quel mezzo meccanico su ruote bello carico di rifiuti con "percolato e non pergolato". Ma mi sono sentita, ancora una volta, isolana-cittadina. Così civilmente ed educatamente mi sono messa una mano davanti agli occhi ed a naso ho capito dove mettere la croce. Nel dare il bentornato o benvenuto alla casa del Comune di Lipari agli eletti, vecchi e nuovi, credo che per Panarea bisogna mettere una croce su quel triste mezzo che presidia il posto dell'arrivo e delle partenze. Basta essere semplicemente civili ed educati come mi sono comportata io nell'urna che poi é la casetta che ha portato alla grande casa gli uomini che ci devono amministrare con l'esperienza dei 5 anni passati insieme fra sofferenze e gioie. Più emozioni di cosi'...

---Guardo Panarea dentro e fuori, sono riuscita con mio marito a rivoltarla come un calzino mentre mi chino con fatica a raccogliere i profumi della mia terra lavorata a colpi di zappa e di semina. Adesso appendo i miei pensieri nella loggia con l'uva rampicante e provo a ringraziare i politici di oggi e fare gli auguri ai nuovi. Col cuore, come dice Barbara D'Urso che forse é la più politica donna televisiva d'Italia. Quanti problemi che nasconde quest'isola-emozione. Noi cerchiamo di difendere questo sogno dalla cultura dell'immobilismo giorno per giorno. Tutto affidato alla momentaneità senza una spazzolata e un lustrino che arrivi dal palazzo di Piazza Mazzini. Cari politici, nelle belle giornate, avete bussato alle nostre porte che sono aperte e spalancate e vi abbiamo mostrato la nostra trasparenza. Dalla settimana entrante aspetto il risveglio degli attuali e dei nuovi che proclamano trasparenza. Ma ad oggi, mi dicono che in nessun programma si legge amore per le sette sorelle. Sto riempiendo 7 secchi l'acqua fresca del pozzo. Li tengo da parte. Serviranno.

---Da 50 anni continuo ad essere innamorata pazza di Panarea e qui mi é nato l'amore anche per l'arma dei Carabinieri che continua a dimostrare come la loro presenza salva vite umane. Nel giro di pochi mesi, in questa piccola isola hanno fatto già diversi salvataggi anche per i sentieri in rovina. Ancora miracoli, fatti anche di di notte anche con la mano di Dio. Il mio grido per pulire i sentieri continua a non essere ascoltato (eccezione per qualche sentiero ripulito dai giovani del Fai giunti da ogni parte d'Italia), chi deve preoccuparsi continua ad essere sordo.

Ed io griderò ancora più forte con le vite umane non si scherza. la guardia medica adesso ha un medico tedesco. Di nome e di fatto. Ma scusate brava gente, i medici italiani non esistono più? I cari carabinieri adesso sono sostituiti, arriva un nuovo cambio che dovrà prendere conoscenza del territorio. Io li ringrazio e li ringrazierò sempre. I carabinieri al momento sono la salvezza unica di Panarea, figlia e bambina di Italia Nostra che aveva battezzato Panarea: l'isola emozione. Intanto perché il comune non ci manda un vigile che si metta ad inseguire i ribelli dell'immondizia, quelli che sono convinti di essere i killer della pulizia?

---Mostro che va e mostro che viene. Balletti da ticket e tack direbbe mio nonno buon'anima. Quello che quando ascoltava le fisarmoniche che luccicavano, raccontava che anche le lucertole si mettevano a pancia in aria in contrada Cugna di Lipari. Era la natura con tutti i suoi componenti sani e genuini.

Anche Panarea ha festeggiato il 2 giugno. Io ho apparecchiato un tavolo col tricolore, quello della patria con l'inno incorporato. Ma chi oggi doveva dire che patria é anche questo piccolo "territorietto" d'Italia chiamato Panarea che scoppia di turisti amici, belle barche, lusso e "saccopelismo" di prima generazione? Confusi con i turisti sbarcano anche i "cercavoti" quelli che ti dicono che il camion della spazzatura sul porto non ci deve stare ed invece é sempre li in bella mostra come Basiluzzo e Stromboli.

Ciascuno con i propri segnali di fumi. Odori e scolo che finisce a mare. Mi provocano. Voglio sponsorizzare l'insegna di "Benvenuti a Panarea" e farla montare a bandiera su questo immobile compattatore anche lui vittima del sistema. E' il balletto che continua, basta votare e sopportare.

Ancora come diceva Montanelli: "turati il naso e vota DC". Ma se la DC non c'é più mi turerò il naso solo per il compattabile, indipendentemente dal voto, se voto. Intanto pago tasse senza capire per cosa.

---Il signor Lino Natoli mi ha letto nel pensiero sulla tassa di sbarco. Io vedo pendolari di tutti i tipi e tutte le razze. Arrivano in processione interrotta con la fretta d'ingoiare l'isola in un colpo solo ed ammucchiati ci cospargono l'isola di rifiuto misti. Mio marito tutti i giorni mi dice, "minchia quantu sunnu e cu sapi quantu incassa u comuni". Proprio così papale papale e come lui gli accaniti amanti della piccola Panarea che sempre più rischia il punto del non ritorno. Mi rifiuto di credere che il Comune non incassa il ticket ma mi rifiuto di credere che questi soldi incassati arrivano a Panarea sotto forma di opere pubbliche. Le stradine sempre con le crepone e crepette, che nessuno vede perché quasi tutti ammirano i panorami. Ma io che i panorami li conosco a memoria, alla mia età guardo dove metto i piedi. Anche perché la guardia medica continua a non avere un mezzo adibito al soccorso come i carabinieri devono fare tutto a mano e piedi. E meno male che entrambi ci sono. E la telemedicina? Che fine ha fatto? Mi rifiuto di credere che nessuno ha voglia di rispondere. Ma inizio ad essere preoccupata dopo quello che é successo a Torino. Tanta gente in poco spazio. La domanda più semplice del mondo, ma Panarea quante persone può ricevere contemporaneamente? Ci dovrà essere un punto di stop per la sicurezza. Ci devo pensare io che mi chiamo Pina o ci deve pensare il tecnico col politico di turno? Intanto chiedo al Comune dei cartelli a norma con la scritta: "A Panarea vietato buttare".

L'INTERVENTO

di Maurizio Pagliaro

Vorrei aggiungere qualche piccola considerazione allo scritto, sacrosanto, della signora Pina Cincotta di Panarea. A quello che dice il marito, "minchia quantu sunnu e minchia chi schifu chi fannu"! Infatti su 100 turisti abbiamo 25% di veri turisti che, purtroppo per loro, debbono convivere e sopportare: 25% di " pani e furmaggiu", 25% di colonizzatori, che vorrebbero cambiare le nostre abitudini e tradizioni, 25% di globalizzati negativi che non sanno il perché sono venuti nelle nostre isole. Ai miei colleghi, anzi ai miei pseudo colleghi che si svendono ( leggi prostituiscono) servendo pranzi e cene a ore non tradizionalmente nostre, servendo pane cunzato e insalate come piatto nei ristoranti, dico: cambiate mestiere!!!

----Quando il senatore Raffele Ranucci entra nel mio locale mi emoziono. Lo conosco da tantissimo tempo. Lui é parte della nostra Panarea, il nostro riferimento. da uomo di mare ci capisce e sa. Quando si siede a tavola, lo riverisco come facevo con il senatore Spadolini che amava Panarea e la mia cucina. Sbarcava nell'isola frettolosamente per venire a mangiare. Anche fuori orario. Qui ho inventato il motto: "signori si nasce, senatori si diventa e signori si resta".
I senatori Spadolini e Ranucci, senza essersi mai incontrati da me, in comune hanno il gusto di una semplice specialità "a ghiotta du piscaturi" possibilmente con lo scorfano. Il senatore Ranucci nell'intervista rilasciata a Bartolino Leone, bandiera del giornalismo nazionale, mi ha detto che sono una macchina da guerra e che il camion della spazzatura deve sostare a monte e non al porto. Ha ragione sicuramente. La mia é una macchina da guerra di difesa però e non di attacco. Io sono nata in queste isole per difenderle. Per questo oggi abbiamo l'onore di avere come eoliano il senatore Ranucci. Grazie a lui, la nostra voglia di difesa aumenta. Lui è sempre stato e sarà sempre dei nostri. Ad averne gente come sor Raffaele, anche grande velista!

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27 Maggio 2017

LE INTERVISTE DE "IL NOTIZIARIO". Lipari, il senatore Raffaele Ranucci è cittadino onorario delle Eolie. Il Punto e Virgola

Lipari - Il senatore Raffaele Ranucci, Pd, è cittadino onorario delle Eolie. L'iniziativa è della giunta Giorgianni. E' stata conferita nel salone di rappresentanza del Comune di Lipari che prest ...

---Sabato scorso ho avuto il piacere di servire ai tavoli del mio locale, il sindaco Marco Giorgianni con la sua gentile signora. Il primo cittadino con la sua "First Lady" era accompagnato da due assessori e dal senatore Raffaele Ranucci e signora. Mi sono rilassata quando ho visto come gustavano il "boccone volante" a base di gnocchi di melenzane, carpaccio di bosco e battuta di gambero. Spettacolo puro!

Prima del saluto é scoppiata la parola pace perché nessuno si deve arrabbiare se a Panarea amiamo il funzionamento dei servizi. Molta gente dell'isola ha giudizio. L'altro giorno passeggiavo con uno dei più anziani turisti viventi di Panarea. E' il prof. Sergio Barabaschi, docente di sociologia economica ed esperto anche di energia fatta di storia e di futuro.

Ebbene mentre la viuzza del nostro passeggio che porta dalle parti del cimitero, si faceva elegante e naturalistica, siamo stati colpiti dall'obbrobrio. Abbiamo visto mucchi di rifiuti di chiara provenienza forestiera. Tutto materiale creato da persone che sbarcano sull'isola, fanno lavori "aum-aum" e si sbarazzano in modo sfrontato dei detriti. Ma é giusto che oltre a non pagare la tassa rifiuti ci fanno vivere nello sporco? Ci marchiano con queste maialate?

Qui a Panarea bisogna multare anche chi butta le cicche di sigaretta per terra o a mare. La legge c'é e desideriamo la sua applicazione. Il rispetto della legge bisogna chiedere a chi sbarca a Panarea. stampiamo insieme all'emissione dei biglietti di navigazione le istruzioni di comportamentistica per vivere a Panarea.

E fin quando non riusciamo a garantire i servizi normali bisogna passare al numero chiuso dei vaporetti (eccetto quelli dei lavoratori delle Eolie). Solo chi vive a Panarea 365 giorni l'anno ha diritto di essere ascoltato dalla politica che per quanto vicina é ancora lontana.

---Capita a tutti di svegliarsi la notte ed avere l'incubo. Stanotte ho sognato che arrivava una grande barca vichinga, ci scaricava sulla spiaggia animali morti e tonnellate di bucce di patate. I vichinghi poi accendevano un fuoco enorme e ballavano intorno con in testa elmetti con le corna. Di corsa e ancora sudata scendevo, con attenta lucidità, verso le urla ed il crepitio del fuoco. Qui finisce il sogno ed inizia la realtà, quella delle bucce di patate e altro abbandonate per le vie e i sentieri di Panarea.

Ma perché non ci teniamo tutti quanti l'immondizia in casa e la consegniamo quando ci chiamano per ritirarla? Una volta c'erano gli spazzini e pulivano il suolo pubblico due volte al giorno, poi li hanno chiamati netturbini e pulivano una volta al giorno. Oggi si chiamano operatori ecologici e puliscono quando la gente si arrabbia. Perché i cassonetti che devono stare nelle vie non vengono mimetizzati con decorazioni di legno e piante di gelsomino? Perché tutto quello che cambia deve essere peggior di prima?

Torniamo a concimare la terra con l'umido e non con la chimica. Anni fa ci dicevano che il compattatore inquinava, adesso perché non inquina più? Domande semplici che aspettano risposte difficili. Io che amo lanciare appelli, posso dire agli isolani veri di togliersi i cappelli ed inchinarsi davanti a questo delicato paradiso che abbiamo la fortuna di vivere e respirare. Panarea è la nostra speranza, la nostra vita non l'isola usa e getta. Intanto anche il caro carburante si fa desiderare.

----Uno fra i primi e più famosi estimatori di Panarea diceva sempre: "qui dobbiamo difendere a mare le grotte per le cernie e a terra le grotte dai lupi. Dopo oltre mezzo secolo possiamo essere certi che Panarea è riuscita a seguire il consiglio dell'avvocato Piero Di Blasi. Ma le altre sei Eolie hanno saputo farlo? Non penso. Ho notizie che i lupi si sono murati le grotte e anche il resto.

Oggi siamo fieri di Panarea perché abbiamo trovato dei signori che hanno trovato il bello e hanno fatto di tutto per farci ereditare l'isola come allora, aggiungendoci quel pezzo di progresso senza sfalsare la vita. Certo scappa l'urlata magica quando vediamo che cercano di farci vivere come gli altri posti pensando che la spazzatura per le vie non guasta. Quelli di fuori pensano che i rifiuti sono vita. Mica siamo in Spagna dove gli esercizi pubblici per far vedere che lavorano si circondano d'immondizia. Più ne viene esposta, più hanno successo.

Noi di Panarea siamo l'opposto, l'isola ha un suo leggero equilibrio, basta una pagliuzza per romperlo. Il nostro successo é la nostra bella isola. Chi sporca non deve sbarcare in questa isola neanche col pensiero. Adesso che il mostro a 4 ruote della puzza é andato via dal porticciolo. Non deve più tornare. Ha ragionissima l'avvocato Salvatore Leone quando scrive: "...le strade non puzzavano, il popolo spendeva meno e non si vedevano i rifiuti...". Gli odori di Panarea devono essere quelli del mare, del gelsomino e della ginestra. Ci bastano!

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