30708495_10214022885719729_1786207083713003520_n.jpg

Si concretizzerà a breve, con la stipula del verbale di consegna, il rientro degli immobili di Marina Corta, tra cui i locali della ex stazione marittima, nella piena disponibilità del Comune di Lipari. La Lipari Porto S.p.a., che attualmente detiene tali strutture, ha infatti, lo scorso 3 giugno, approvato il bilancio societario e gli atti volti alla chiusura, risolvendo nel contempo i termini contrattuali legati agli immobili – ovvero la concessione in uso per 50 anni come quota di partecipazione al capitale societario - e approvandone la restituzione al Comune di Lipari, che, una volta approvato il bilancio, potrà nuovamente disporre di una struttura di considerevole importanza per finalità d'interesse pubblico, sociale, aggregativo, culturale, e di accoglienza turistica.
L’Ente, pertanto, dovrà conferire alla Lipari Porto il rimborso della restante quota di ammortamento per gli interventi di ristrutturazione effettuati, per un costo di circa 60mila euro, legittimamente riconosciuto come unico importo a carico del Comune nella procedura di liquidazione della società, non dovendo, dunque, integrare in alcun modo altra perdita d’esercizio né i costi per il definitivo scioglimento.
Grande soddisfazione per il Sindaco Marco Giorgianni e per tutta la Giunta che vede finalmente concludersi il percorso di una società che, a detta dello stesso socio privato, ambiva al raggiungimento di un obiettivo che si è rivelato irrealizzabile sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.
La progettazione della portualità turistica dell’Isola di Lipari è così restituita ai propri amministratori, ai quali torna ora il compito di una programmazione seria, efficace e percorribile per un nuovo sistema portuale, che sia leva strategica per la crescita e la competitività del territorio, libera dalle limitazioni che l’esistenza stessa e gli impegni assunti con la Lipari Porto S.p.a., al momento stesso della sua costituzione, implicavano.

L'Amministrazione Comunale

I COMMENTI

Sabatini Adolfo.jpg

di Adolfo Sabatini*

NOI lo avevamo detto e nel 2010.......

FACCIAMO CHIAREZZA SUL PORTO
Dopo aver letto le dichiarazioni incredibili e strumentali, fatte alla stampa, dal Sindaco di Lipari sulla questione “Porto” ci pare indispensabile chiarire la posizione delle forze di opposizione sull’argomento.
Noi SIAMO FAVOREVOLI ALLA REALIZZAIONE DI ADEGUATE E INDISPENSABILI STRUTTURE PORTUALI.
Siamo favorevoli alla realizzazione di adeguate strutture destinate al diportismo, all’ampliamento della portualità di Pignataro, all’adeguamento e potenziamento dello scalo commerciale di Sottomonastero ed alla necessaria rivalutazione di Marina Corta.
Prima ancora che da parti politiche ci chiediamo, come cittadini Eoliani, come ottenere questi risultati e soprattutto se con questo progetto otterremo quello che vogliamo. Quali costi siamo disposti a pagare per i presunti benefici prospettati da questa Amministrazione e quali garanzie ci sono che questi benefici, per tutti gli Eoliani , siano realistici.
Per questo motivo, in questa sede, non approfondiremo gli aspetti, seppur importanti, legati all’impatto ambientale di questa opera, alla coerenza della stessa con la qualifica di Patrimonio Unesco così sbrigativamente liquidati dal Sindaco. Ne tantomeno ci soffermeremo sugli aspetti procedurali seguiti dall’amministrazione definiti dalla stessa Regione Siciliana di dubbia legittimità, non perché questo non sia ancora più preoccupante ma ritenendo che non sia questa la sede e rimandando ad altro momento questa importante verifica.
Con questa lettera aperta invece vogliamo condividere con tutti i nostri concittadini le perplessità e le preoccupazioni che scaturiscono dalla visione della pur limitatissima documentazione così tardivamente fornitaci. Per fare questo abbiamo organizzato un affollato convegno pubblico, ma riteniamo di dover ricercare il confronto in tutti i modi possibili, anche con questa lettera aperta a tutti gli Eoliani.
Noi siamo favorevoli ai porti, ma siamo contrari a:
a) una realizzazione che affidi ad un privato la gestione dello scalo commerciale, la “porta delle Eolie” e quindi tutti i suoi flussi sia dei residenti che dei turisti che un privato gestirebbe indubbiamente e giustamente per raggiungere dei profitti. Si è mai vista una stazione ferroviaria privata? Chi controllerà la Lipari Porto nell’applicazione di tasse di sbarco e balzelli? il Comune di Lipari con il suo 30% contro il 70% del socio privato?
b)La realizzazione di enormi ed ingiustificati edifici realizzati nella zona che va da Sottomonastero e Marina Lunga sino a Bagnamare e Pignataro.
I cittadini Eoliani hanno avuto modo di notare che è prevista la realizzazione di numerosi edifici, piscine, locali da adibire a Beauty Farm, attività commerciali, club nautici, una “Lipari 2” in un’area demaniale antistante l’abitato di Marina Lunga?. Sino a ieri ad ogni Eoliano era impedito qualsiasi realizzazione nella stessa area, anche privata, era vietato anche il semplice cambio di destinazione d’uso per trasformare un edificio esistente in una attività commerciale, senza costruire nulla di nuovo, pena la contestazione di un reato urbanistico. E’ il prezzo che vogliamo pagare quello di concedere ad una società a maggioranza privata una così ampia opportunità che creerebbe una indubbio vantaggio nei confronti della nostra imprenditoria che da anni investe e lavora per favorire una economia turistica nel disinteresse costante di una pubblica amministrazione incapace di un qualsiasi sostegno, e che oggi ci propone la cessione di questa opportunità come unica soluzione per la crescita futura? La crescita di chi? E tutto ciò lo cederemmo in cambio della realizzazione di nuovi posti barca gestiti sempre da questa società e che per questo avrà già i suoi legittimi utili?
Ci incuriosisce anche sapere se tutte le aree demaniali dove verranno realizzate queste strutture che di fatto creeranno un nuovo lungomare in sostituzione di Marina Lunga saranno fruibili da tutti i cittadini e turisti, o come è normale per le leggi in vigore sulla sicurezza, e come avviene in tutti i porti d’Italia, i responsabili della progettazione hanno dimenticato di rappresentare nei rendering proposti la immancabile cancellata che renderà fruibile, questa meraviglia dell’ingegneria, solo al pubblico pagante.
c)L’Amministrazione ci dice che questo è l’unico modo di realizzare delle opere portuali vista l’impossibilità dell’intervento pubblico. Ma chi lo ha detto? Quali progetti in tal senso presentati da questa Amministrazione sono stati bocciati per mancanza di fondi? Forse non ne hanno mai prodotto uno, anche perché non si capisce come avrebbero potuto farlo visto che il Sindaco si è guardato bene dal portare a conclusione l’approvazione del Piano Regolatore dei Porti che è indispensabile a richiedere allo Stato ed alla Regione il finanziamento di qualsiasi opera portuale che sia qualcosa in più di una messa in sicurezza, che per precisione non è certamente stata ottenuta da questa Amministrazione. Certamente non depone bene per la rappresentatività di questa Amministrazione sostenere di non avere alcuna possibilità di un investimento pubblico nonostante la continua presenza a Lipari di Ministri di Governi Nazionali e Assessori di Governi Regionali che testimoniano l’appartenenza alla stessa maggioranza che in questi anni ha governato Lipari, la Provincia, la Regione e l’Italia. Se non siete abbastanza rappresentativi , se non contate nulla, per ottenere questo sostegno, anche con i dovuti limiti imposti dalla generale situazione di limitate risorse, è una questione che dovreste spiegare ai vostri elettori.
Ma l’argomento più importante è rappresentato dalla affermazione del Sindaco che dice:
“Questa è una scelta condivisa dalla maggioranza degli isolani che hanno eletto questa Amministrazione sulla base del programma presentato”
e continua, rispondendo alla domanda del giornalista, che gli chiede se ritiene necessario che sia una scelta condivisa: “Certo il progetto dovrà essere sottoposto alle giuste Valutazioni di impatto “ …….”potranno intervenire le maggiori organizzazioni ambientali”
noi ci chiediamo:
I cittadini delle Eolie quando hanno espresso il loro parere, forse al momento delle elezioni gli è stato sottoposto questo progetto? Queste realizzazioni? Tutti quei cittadini e quelle forze politiche che allora sostennero questa Amministrazione condividono la realizzazione come oggi la vorreste realizzare? Il fatto di aver vinto le elezioni con una maggioranza che certamente è stata inferiore al 50% degli aventi diritto da al Sindaco il diritto dovere di governare, non di operare scelte così importanti senza seguire tutti i percorsi previsti dalla legge per assicurare la trasparenza e la condivisione di un progetto di grande trasformazione urbanistica che è di esclusiva competenza del Consiglio Comunale, che nella sua interezza, in sistema democratico, rappresenta tutti i cittadini, quelli che hanno votato questa Amministrazione e quelli che non la hanno votato.
La legge che non può essere sostituita dalle solite scorciatoie, prevede che sulla programmazione si esprima il Consiglio, che in questo caso si è espresso solo sulla condivisione di uno studio di fattibilità, inserito in un piano triennale delle opere pubbliche, nessun accordo di programma, nessuna verifica sottoposta al voto di questa progettazione. E’ questa la condivisione? Non prendeteci in giro. Il parere di valutazione di impatto ambientale è previsto dalla legge, non è certo frutto della graziosa disponibilità dell’Amministrazione a voler condividere un progetto. Il Sindaco ad una precisa domanda postagli, al momento della presentazione del progetto, se intendeva verificare in Consiglio Comunale la condivisione della comunità Eoliana sulla proposta, ha risposto che ciò sarebbe accaduto “solo se previsto dalla procedura imposta dalla legge”. Alla faccia “dello spirito improntato al confronto ed all’approccio moderno non condizionato da logiche di appartenenza” che il Sindaco si attribuisce nell’articolo relegando gli altri, quando non sono d’accordo con lui, ad atteggiamenti gattopardiani.
Ve lo ha detto pure la Regione con la nota n75763 “in assenza di Accordo di Programma, strumento non derogabile, non sussisterebbero i presupposti per assumere l’intervento nel suo complesso, e quindi anche alla parte che si riferisce ad opere di portualità turistica” Cioè senza accordo di programma, che non avete voluto sottoporre prima al Consiglio Comunale l’opera non è realizzabile. Ciò non è dovuto alle lungaggini ed ai lacci della pubblica amministrazione, non è dovuto ad un progetto “contro le Eolie”, questo è successo solo perché non avete rispettato leggi e procedure, per imperizia o per evitare in ogni modo il confronto e la condivisione che oggi senza alcun pudore dite di “voler rilanciare”

UDC NUOVO GIORNO PD

*Consigliere comunale 

asidoti10.jpg

di Angelo Sidoti

Caro Direttore,

ho letto il comunicato su Lipari Porto Spa in liquidazione di ieri e con grande soddisfazione posso affermare di aver anticipato anche questa volta l’attuale amministrazione in merito alla quantificazione dell’importo da riconoscere a Condotte Acque; riporto di seguito il testo del mio articolo del 31 ottobre 2018:

“Quali valutazioni hanno portato gli amministratori a mantenere un debito per Euro 66.371 nei confronti del Socio Condotte per finanziamenti effettuati. Per dirla in sintesi: viene cancellato un credito di Euro 575.000 e mantenuto un debito di Euro 66.371 nei confronti del Socio Condotte”

Quello che può sembrare una battuta tra amici invece corrisponde a verità, testimoniata e documentata ampiamente nel suo giornale.

Di contro in data 24 luglio 2018, il Sindaco dichiarava quanto segue:

“ ci saranno solo i costi della liquidazione (…..) io insisterò se il consiglio mi vorrà dare il mandato (….) spese ridicole (…) una cifra simbolica che non comporti costi per il comune”.

Rilevo, inoltre, dal suddetto comunicato stampa dell’amministrazione comunale che:

“La Lipari Porto S.p.a., che attualmente detiene tali strutture, ha infatti, lo scorso 3 giugno, approvato il bilancio societario e gli atti volti alla chiusura, risolvendo nel contempo i termini contrattuali legati agli immobili – ovvero la concessione in uso per 50 anni come quota di partecipazione al capitale societario - e approvandone la restituzione al Comune di Lipari, che, una volta approvato il bilancio, potrà nuovamente disporre di una struttura di considerevole importanza per finalità d'interesse pubblico, sociale, aggregativo, culturale, e di accoglienza turistica”.

Con molta probabilità il Ragioniere Generale Dott. Subba non è ancora in possesso del bilancio del 2018 della Lipari Porto Spa e dei relativi atti collegati, visto che in data 11 giugno 2019, riferiva al sottoscritto a mezzo PEC di non possedere alcun bilancio delle partecipate con riferimento al suddetto esercizio contabile. Pertanto, chiederò oggi stesso l’invio di copia degli atti firmati dal Sindaco quale rappresentante del Socio Comune di Lipari nell’ultima assemblea del 03 c.m.

Infine, voglio proprio vedere cosa diranno i revisori dei conti nella loro relazione annuale non appena dovranno esprimersi sulla chiusura del rendiconto dell’Ente, visto che i bilanci delle partecipate non sono stati ancora approvati e che di conseguenza non sarà stato possibile effettuare alcuna riconciliazione delle partite debitorie e creditorie, oltre la quantificazione e/o conferma del fondo rischi collegato.

lmondello.jpg

di Leone Mondello

Dopo dieci anni di discussioni, buoni propositi, ottimi ragionamenti della forze politiche liparote il risultato è Salina: 2 Lipari:0 saluti 

filippino.jpg

danierimunafo_1.jpg