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di Adolfo Sabatini*

Gentile Bartolino,
al fine di portare a conoscenza i cittadini Eoliani ed i tuoi lettori allego quanto deliberato dal Consiglio Comunale sull'area di Caolino.
Cari saluti. 

A SEGUIRE IL LINK DELLA DELIBERA

Caolino delibera di CC n. 71-2019.pdf

*Consigliere comunale

L'INTERVENTO

DA TORINO IN LINEA IL MANAGER ANGELO SIDOTI

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di Angelo Sidoti

Caro Direttore,

leggo il deliberato del consiglio comunale sul tema Caolino e mi viene da sorridere con tutto il rispetto per alcuni consiglieri (vedi Adolfo Sabatini) e la loro tenacia a difendere alcune posizioni. 

Mi viene in mente quanto successo pochi giorni dopo l’estensione del mio incarico di consulente volontario gratuito del Sindaco all’area di Caolino e Terme di S.Calogero, ovvero l’invito a soprassedere su questi argomenti e concentrarmi sull’area di Porticello (vedi mia relazione conclusiva di fine mandato). 

Sorrido anche leggendo alcune dichiarazioni dell’imprenditore che anziché trovare un dialogo con tutti le parti politiche e sociali mostra i muscoli bilanciato dal suo innamoramento per la nostra terra. 

Vorrei ricordare a tutti un particolare, che agli atti del comune l’area di Caolino negli anni 70 risultava essere di estensione maggiore rispetto a quella della Pomice. 

Purtroppo, questa amministrazione anziché far valere la sua posizione (ovvero tutela del territorio, della storia e dell’archeologia industriale), lascia trascorrere il tempo.
Leggo oggi per l’appunto la nota sull’area di Porticello. Un intervento che a lettura dei provvedimenti del Sindaco forse avviene con un certo ritardo, ma restano altri grandi interventi da effettuare, ovvero la messa in sicurezza delle aree di cava di Porticello e di Acquacalda (di cui nessuno parla). 

Tra qualche giorno avremo l’ennesima udienza sul tema ripresa in possesso delle proprietà comunali (azione promossa durante la mia nomina a consigliere volontario) e vedremo come andrà a finire.
Se le proprietà dovessero ritornare in capo al Comune allora SI che qualcuno dovrà pedalare per metterle in sicurezza. 

Detto questo mi soffermo anche sull’annuncio di intervento per lo smaltimento dei ferrosi peraltro appaltato a Società di diritto Maltese che negli ultimi anni, da atti della company house di Malta non deposita dei bilanci, anche questo dettaglio di poco conto.

Smaltimento dei ferrosi significa un disastro se non disciplinato, ovvero un disegno ben preciso. Distruggere tutta la storia della lavorazione della pomice quindi il progetto del museo della pomice e del Parco geominerario cosi come inteso negli ultimi studi che ho avuto l’onore e il piacere di coordinare. 

Obiettivo uno solo: liberare tutte le aree dei fabbricati da materiali che possono essere ritenuti ingombranti e procedere con la vendita di lotti singoli. Un vero e proprio spezzatino. I segnali ci sono stati già, vedi pontili galleggianti in area ad alto rischio ambientale, progettazione di avio piste in località Punta Castagna altra area protetta e soggetta a vincolo e pista di atterraggio di elicotteri in località caporosso.

Pertanto, invece di coordinare idee iniziative in un unico progetto “master plan” (piano guida) sulle attività industriali presenti sul territorio che rappresentano anche importanti realtà di archeologia industriale, si lascia andare ovvero come ho detto prima facciamo passare il tempo, abbassiamo i toni e lasciamo che la gente dimentichi. 

Spero che intervenga subito chi di competenza ovvero Soprintendenza dei Beni Culturali e la Direzione del Museo Archeologico Eoliano. Attendo fiducioso di leggervi. 

Dimenticavo.. ma chi smaltisce i rifiuti non ferrosi presenti nelle aree suddette?

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