gbivianopiccoladi Giacomo Biviano*

On. Beatrice Lorenzin Ministro della Salute, Dott.ssa Lucia Borsellino Assessore regionale alla Salute, Sen. Emilia Grazia De Blasi Presidente 12ª Commissione permanente Igiene e Sanità
Senato della Repubblica, On. Pierpaolo Vargiu Presidente Commissione Affari Sociali
Camera dei Deputati, On. Giuseppe Digiacomo Presidente VI Commissione Legislativa Permanente - Servizi Sociali e Sanitari Assemblea Regione Sicilia, Direttore Generale Azienda Sanitaria Provinciale di Messina E, p.c. Al Sindaco del Comune di Lipari Marco Giorgianni

OGGETTO: Servizio 118 e Autoambulanze inadeguate.

Le precarie condizioni del servizio di primo soccorso nel comprensorio eoliano non trovano limiti.
Persino l' unica autoambulanza del 118, presente nella maggiore isola, non è altro che un semplice furgone con annessa barella e qualche strumentazione medica. Una specie di taxi strapagato dai cittadini a servizio degli infermi e degli infortunati, con personale non medico e non infermieristico, anche se addestrato al primo soccorso. Nulla di più! Nessun servizio di assistenza medica o di pronto soccorso effettuato da medici e infermieri. Nessun personale medico o infermieristico; Nessun farmaco salva vita (adrenalina, insulina, cortisone, ecc).
Siamo di fronte ad un servizio quasi inutile e quasi pericoloso per la vita degli stessi cittadini in quanto non garantisce nessun intervento effettuato da personale medico o infermieristico.
Tutto questo in una realtà insulare dove il trasporto dei pazienti comporta notevoli perdite di tempo a causa delle impervie strade e dove l'assistenza in Ospedale è ridotta ai minimi termini, a causa della sua continua declassificazione, con frequenti, quando possibili, trasporti in elicottero verso altre strutture della terraferma.
Questo tipo di "autoambulanza", cosiddetta di "tipo B", dovrebbe esistere solo a supporto di autoambulanze medicalizzate di "tipo A ". Queste ultime, infatti, secondo il D.M. n. 553 del 17/12/1987, oltre ad essere attrezzate per il semplice trasporto di infermi o infortunati, devono essere attrezzate per il servizio di pronto soccorso da effettuarsi con personale medico e infermieristico.
Ma come si può pensare di continuare ad illudere i cittadini eoliani che il servizio sanitario in Italia o in Sicilia è uguale per tutti quando l'unica autoambulanza presente non è altro che un taxi strapagato dagli stessi cittadini con nessuna funzionalità di pronto soccorso effettuata da medici e infermieri? Come mai, a differenza del nostro Comune, altre realtà insulari della Sicilia sono dotate di autoambulanze medicalizzate? Quali sono i criteri di differenziazione? Sono per caso politici?
Alla luce di quanto sopra, Vi chiedo di intervenire con la massima urgenza e dotare il Comune di Lipari di autoambulanze medicalizzate, con tanto di medici e infermieri, al fine di garantire un servizio di primo soccorso efficiente e salvaguardare la vita di tutti, cittadini e turisti.

*Consigliere Comunale

LA RISPOSTA.

"Le affermazioni del consigliere comunale Giacomo Biviano secondo il quale l'ambulanza del 118 di Lipari è un semplice furgone con annessa barella, nulla più di una specie di taxi'sono palesemente e totalmente infondate".

Lo scrive la Seus, società consortile cogestore del servizio di emergenza- urgenza su terra in Sicilia, replicando al contenuto della lettera inviata dal consigliere liparese al ministro e all'assessore regionale alla Salute e pubblicata da alcuni media.

"L'automezzo di soccorso presente a Lipari, come gli altri dislocati nel resto della Sicilia, è di ultima generazione e dotato di tutti gli elettromedicali previsti dalla normativa in materia, tra i quali il defibrillatore al contrario di quanto invece sostenuto dal consigliere comunale Biviano", sottolinea la Seus. "D'ora in avanti saremo inflessibili contro accuse così palesemente infondate come questa e ciò a tutela del buon nome del nostro Servizio e della indiscutibile professionalità degli operatori di tutto il 118 siciliano che quotidianamente salvano decine di vite umane".

IL COMMENTO.

di Michele Sequenza

Ogni santo giorno: ambulanze che non arrivano, che non hanno tutto in regola....manca questo, o quello...La legge è chiara. Se non ci sono tutti gli elementi necessari di cui si puo' leggere in allegato, il veicolo non è un ambulanza. E' un'altra " cosa". La causa è sempre dall'altra parte: centralini sovraccarichi, managers sotto accusa, ambulanze a mezzo servizio..... . decessi causati da negligenze, ritardi, incapacità , cattiva gestione, caos amministrativo accuse e contro accuse. Basta leggere le cronache.  Signori, si tratta di salvare le vite umane, di provvedere in tempo rapido con tutti i mezzi e con tutta la buona volontà, senza esitazioni, senza compromessi politici, e non di arrogarsi il diritto accusare chi invece difende....e ci mette la faccia.
Vogliamo far emergere la verità?Chi ha ragione e chi ha torto? Possiamo finalmente fare luce su tanto oscurantismo ?
Chi è il responsabile di Seus? Chi controlla il rispetto delle prescrizioni di legge, con tutti i contenuti e tecnologie medico -sanitarie funzionanti per l'esercizio ambulatoriale? O si lascia tutto al " caso"? Chi risponde delle mancanze? Vogliamo salvare vite umane, gente che soffre, che ci sta per lasciare... che sta urlando di dolore...o vogliamo sempre giocare a scaricare le nostre responsabilità? Tema strategico, fondamentale per la salvaguardia della vita di tutti coloro che hanno necessità di assistenza medica. Siamo tutti in ballo...in ogni luogo della terra.. Ma dove si annida il marcio? Riporto quanto scrive il Dg di Seus ...a firma .Aliquo' in data 15 dicembre 2014: "Cari colleghi, a malincuore ho deciso di lasciare in anticipo il mio incarico triennale di direttore generale. Una decisione assunta senza alcuna polemica ma semplicemente perché non ho più le motivazioni e l'entusiasmo che mi hanno spinto ad accettare questo incarico dieci mesi fa. Spero di lasciarvi un ricordo positivo così come quello che io [...]

AMBULANZA DI LEGGE.

L'ambulanza, nel significato moderno del termine, è un veicolo a motore permanentemente adibito al primo soccorso e trasporto di feriti o malati. Nei secoli precedenti, il termine era utilizzato per i carri militari destinati al trasporto dei feriti, ma anche per indicare gli ospedali da campo o di fortuna, allestiti durante la battaglia.
Con l'avvento delle automobili, nei primi decenni del XX secolo, fu coniato il termine autoambulanza che distingueva la tipologia dei mezzi e ormai divenuto desueto, vista la scomparsa delle ambulanze a trazione animale.
Italia- Presidi e dotazioni sanitarie di uso civile
Vano sanitario di un mezzo di soccorso
Le dotazioni minime dei mezzi di soccorso sono stabilite sia dalla normativa europea sia da leggi nazionali e locali, e possono quindi variare ampiamente tra diverse realtà e tra le diverse tipologie di mezzo. Tuttavia, in generale, le principali dotazioni di bordo delle ambulanze di soccorso comprendono presidi medicali ed elettromedicali tra cui:
• materiale di medicazione e primo soccorso: cerotti, bende e garze sterili e non sterili, forbici, coperta isotermica, disinfettante, soluzione fisiologica e acqua ossigenata;
• kit di rianimazione: defibrillatore semiautomatico, aspiratore, forbice taglia-abiti, cannule oro-faringee e pallone autoespandibile (AMBU);
• materiale per l'ossigenoterapia: mascherine con reservoir e bombole, sia fisse sia portatili
• materiale di autoprotezione dei soccorritori: guanti, mascherine, occhiali di protezione, camici sterili e tute protettive
• semplice materiale diagnostico, tra cui sfigmomanometro, fonendoscopio, saturimetro, pila ottica e monitor multiparametrico.
• presidi di immobilizzazione dei traumi: steccobende, collarini cervicali, barella cucchiaio, tavola spinale con ragno e fermacapo, estricatore (KED), materassino a depressione
• presidi per il trasporto dei pazienti: barella, sedia portantina, coltrino e tavola spinale. .
In caso di presenza a bordo di personale medico-sanitario la strumentazione di bordo viene ampliata con elettromedicali specifici, come il defibrillatore manuale, e con una serie di farmaci sia generici sia specifici per il paziente trasportato.
Nel comparto guida, inoltre, sono usualmente presenti i sistemi di radiocomunicazione, i comandi per l'attivazione dei lampeggianti, della sirena e dei fari di illuminazione esterna, un estintore, attrezzi da lavoro, torce e fiaccole antivento e i fumogeni di segnalazione in caso di intervento con l'elisoccorso.n Italia la costruzione delle ambulanze è regolamentata dal Decreto Ministeriale 553 del 1987[3], che ne individua tre tipologie:
• tipo A, autoambulanza di soccorso, attrezzata per il trasporto di infermi o infortunati e per il servizio di pronto soccorso, dotate di specifiche attrezzature di assistenza;
• tipo A1: autoambulanza di soccorso trasformabile in Unità Mobile di Terapia Intensiva, ossia attrezzata con elettromedicali e attrezzature di assistenza avanzata per pazienti critici, al pari di un reparto ospedaliero di Terapia Intensiva.
• tipo B, autoambulanza di trasporto, attrezzata essenzialmente per il trasporto di infermi o infortunati, con eventuale dotazione di semplici attrezzature di assistenza.
Le ambulanze di soccorso vengono usualmente categorizzate, in base all'equipaggio e ad alcune strumentazioni particolari presenti a bordo, in:
• MSB, Mezzi di Soccorso di Base con a bordo solo soccorritori e dotate dei presidi per il soccorso di base. Essendo la materia di competenza delle singole regioni, il numero minimo di soccorritori che deve comporre l'equipaggio può variare tra due e tre, eventualmente integrati da altri soccorritori in corso di formazione; per la stessa ragione, anche i requisiti formativi minimi sono molto variabili tra regione e regione;
• MSI, Mezzi di Soccorso Intermedio o Infermieristico con a bordo, oltre ai soccorritori (di cui uno nelle vesti di autista) anche un infermiere, solitamente con formazione di area critica;
• MSA, Mezzi di Soccorso Avanzato con a bordo soccorritori (di cui uno nelle vesti di autista), un medico solitamente anestesista-rianimatore e generalmente anche un infermiere d'area critica; sono spesso attrezzate con presidi sanitari di competenza medica, come ad esempio un defibrillatore manuale o il necessario per l'intubazione.
C'è in fine una ulteriore tipologia di ambulanza, denominata "Centro Mobile di Rianimazione" o "Unità Mobile di Terapia Intensiva", con a bordo attrezzature ed elettromedicali dedicati ad una assistenza avanzata per monitore pazienti in condizioni critiche al pari di un "normale" reparto ospedaliero di Terapia Intensiva, e a bordo del mezzo di soccorso vi si trovano 1 o 2 soccorritori (uno dei quali Autista) appositamente addestrati e formati a questa tipologia di servizio forniti dalla Associazione o Ente proprietaria della Ambulanza, un Medico Rianimatore proveniente spesso da un reparto ospedaliero di Terapia Intensiva o dal Pronto Soccorso e un Infermiere di area critica appositamente addestrato.
Questa tipologia di Ambulanza, normalmente non è utilizzata per espletare il servizio di 118, ma è utilizzata come vero e proprio reparto di rianimazione mobile durante trasferimenti anche di lunga percorrenza tra ospedali.
Le dimensioni minime del vano sanitario delle ambulanze di tipo A sono, con l'esclusione delle attrezzature e degli arredi:
• lunghezza 2,40 m e larghezza 1,60 m, misurate ad un metro di altezza dal piano di calpestio.
• altezza 1,75 m, misurata in una fascia centrale ampia 90 cm, lunga 2 m e di superficie pari a 2,4 m2).
Nelle autoambulanze di tipo B il compartimento sanitario deve essere capace di contenere, tenuto conto delle esigenze del trasporto, almeno una barella a norma UNI di dimensioni non inferiori a 1,85 per 0,56 m.
La normativa sulle caratteristiche delle ambulanze comprende anche un successivo decreto del 1997[4] che aggiorna e integra il precedente, definendo le ambulanze di soccorso per emergenze speciali come veicoli adibiti al trasporto, al trattamento di base e al monitoraggio dei pazienti.
Tra queste ricadono le autoambulanze di soccorso di proprietà o in uso al servizio 118 - Emergenza Sanitaria delle ASL, ad ospedali, cliniche, Croce Rossa Italiana o ad associazioni di pubblica assistenza o volontaristiche riconosciute, come ad esempio ANPAS, Misericordie o Croce Bianca Milano.
Il colore delle ambulanze deve essere bianco; i mezzi devono avere lungo tutto il perimetro una fascia di pellicola retroriflettente vinilica autoadesiva di colore arancione e il simbolo internazionale del soccorso Stella della vita con fondo di colore azzurro e retroriflettente su ogni fiancata nonché anteriormente e posteriormente, dove deve essere inoltre presente la scritta speculare AMBULANZA. Le ambulanze della Croce Rossa Italiana, con targa ministeriale CRI, hanno invece la banda laterale riflettente rossa e la croce rossa sui tre lati, al posto della stella della vita.
Le ambulanze devono essere dotate infine di un dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu e di quello di allarme previsti dall'articolo 177 del codice della strada: si tratta dei lampeggianti blu omologati presenti su tutti i mezzi di emergenza e di una sirena bitonale, con "melodia" uguale a quella dei vigili del fuoco ma diversa rispetto a quella delle forze dell'ordine.
Fonte Wikipedia.

Al Sindaco del Comune di Lipari E, p.c. All'assessore ai servizi idrici Al Dirigente del III settore
Oggetto: interrogazione – problematiche relative alla distribuzione di acqua nel territorio comunale.

Egregio signor Sindaco, Negli ultimi giorni gli uffici dei comune risultano presi d'assalto da parte di cittadini disperati per la mancata erogazione di acqua nelle proprie abitazioni e di conseguenza le file presso gli uffici addetti al rifornimento attraverso autobotte sono diventate "interminabili".
Una situazione insostenibile e causata, sembrerebbe, dal cambio di gestione del servizio con altra ditta vincitrice di regolare gara pubblica.
Alla luce di quanto sopra la interrogo per sapere.
Quali difficoltà sono sopraggiunte con la nuova gestione o/e se si riscontrano incapacità tecniche dovute alla non conoscenza degli impianti;
se non sarebbe opportuno emanare un'ordinanza al fine di affiancare la ditta con quella precedente nella conoscenza degli impianti e/o se questo era stata previsto nel bando;
Quali eventuali soluzioni alternative e immediate intende adottare per risolvere la questione vista l'esasperazione dei cittadini e i possibili problemi igienico sanitari che potrebbero derivarne. Si richiede risposta scritta.

*Consigliere comunale

ilpuntoNel pomeriggio anche le autobotti a secco. Che cosa sta accadendo? Nel passaggio della gestione del servizio tra la vecchia e la nuova società c'è qualcosa che non va. Fa...acqua da tutte le parti e gli isolani lamentano la crisi idrica in piu' zone dell'isola. Eppure oggi il dissalatore ha distribuito 3 mila metri cubi di liquido! Acqua in bocca...

 

Al Sindaco del Comune di Lipari, all' Assessore all'Ecologia, all' Assessore alla Viabilità, all' Assessore al Bilancio e al Dirigente del III settore. OGGETTO: Diserbamento strade comunali.

Con la presente intendo segnalare l'assoluta necessità di procedere al più presto ad un serio diserbamento e decespugliamento delle nostre strade. In particolar modo le vie delle zone rurali si presentano abbandonate, contorniate da rovi pendenti e sfalci di ogni tipo. Nei giorni scorsi un gruppo di giovani della frazione di Pianoconte ha provveduto volontariamente alla pulizia e al diserbamento di alcuni tratti di strada al fine di rendere decoroso il paesaggio ed evitare possibili incidenti automobilistici a causa della scarsa visibilità.
Non si può, però, sottovalutare il problema o affidarsi a interventi incerti eseguiti da enti terzi in tempi e modi non consoni ad un territorio turistico o al solo, se pur ammirevole , volontariato dei nostri giovani.
Sono certo che gli impedimenti agli interventi di pulizia e diserbamento delle nostre strade sono stati determinati dall'approvazione in ritardo dell'ultimo bilancio di previsione e alla mancanza di risorse adeguate in capitoli specifici. A tal fine suggerisco di trovare una buona parte delle risorse necessarie attraverso la gestione del bilancio provvisoria nei capitoli provenienti dalla tassa di sbarco in quanto la spesa e assimilabile agli interventi previsti ( titolo 1 - funzione 9 - servizio 6 - intervento 3 ).
Chiedo, inoltre, di sollecitare l'ente Provincia ad eseguire gli interventi di diserbamento di sua competenza in quanto ricadenti nei tratti di viabilità maggiormente trafficati e pericolosi, caso contrario di informare il prefetto per il pericolo d'incolumità determiantosi.

*Consigliere comunale

---Il Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia, con ordinanza N. 00522/2012 REG.RIC del 4 febbraio 2014, ha deciso di rinviare di ulteriori 90 giorni la decisione in merito alla soppressione del punto nascita di I livello presso l'Ospedale di Lipari prevista dal D.A. 2 dicembre 2011 in attesa di acquisire dall'Assessorato alla Salute documentate informazioni in ordine allo stato del procedimento di ripristino dello stesso punto nascita.
La Giunta Regionale siciliana, infatti, quasi un anno fa ha deliberato il ripristino del punto nascita di Lipari attraverso un piano di ottimizzazione dell'assistenza sanitaria nelle località disagiate. Un piano che prevedeva il mantenimento e la messa insicurezza di sette punti nascita della Sicilia, che pure avendo un numero di parti annui inferiore a 500, presentavano peculiari caratteristiche di isolamento territoriale o difficoltà di trasferimento dei pazienti alle strutture ostetrico-ginecologiche più vicine.
Nonostante ciò da quasi tre anni la comunità eoliana è costretta a sopportare numerosi sacrifici morali ed economici a causa della mancata funzionalità del proprio punto nascita.
Infatti, anche se il punto nascita di Lipari non è mai stato formalmente chiuso da un atto amministrativo dell'ASP a seguito delle pendenze giudiziarie-amministrative, difatti è stato volutamente svuotato delle professionalità necessarie fino a non garantire neanche l'assistenza h24 per le emergenze-urgenze.
Situazione che ha costretto tante gestanti eoliane a rivolgersi ai centri di Patti, Milazzo e Messina per poter partorire in sicurezza e le famiglie a sostenere ingenti spese di vitto e alloggio.
Vista la recente ordinanza del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Sicilia ritengo che debba essere finalmente presa una seria e responsabile decisione da parte di tutti i soggetti preposti alla messa in sicurezza del punto nascita eoliano. Non si può, infatti, rinviare all'infinito l'effettivo ripristino del suddetto punto nascita deciso dallo stesso governo regionale già dal mese di marzo scorso.
Infine non si capisce il perchè la Regione non abbia ancora ritirato il ricorso presentato al CGA della Sicilia contro la decisione del Tar alla luce del nuovo provvedimento di ripristino emanato nel mese di Marzo scorso.
Daltronde, lo stesso CGA Sicilia, motivando l'ordinanza di rinvio della decisione, ritiene necessario acquisire dall'Assessorato alla Salute documentate informazioni "al fine di valutare la sussistenza di un perdurante interesse della Regione alla definizione del presente appello".
La domanda pertanto sorge spontanea: che senso ha mantenere un ricorso su un provvedimento del TAR che di fatti è in linea con il nuovo orientamento della Giunta Regionale in ordine al ripristino del punto nascita presso l'Ospedale di Lipari?
Nessuno! Sono convinto, infatti, che il Presidente Crocetta e l'Assessore alla Salute Borsellino abbiano semplicemente ignorato questo ricorso per il quale è invece necessario un formale atto di ritiro.
Alla luce di quanto sopra chiedo
che venga definitivamente ritirato il ricorso in appello avverso la sentenza del 4 aprile 2012, n.721/2012, pronunciata inter partes dal T.A.R. Sicilia nel ricorso R.G. 372/2012, con la quale difatti veniva ripristinato il punto nascita presso l'Ospedale di Lipari;
che venga riattivato il punto nascita eoliano attraverso la messa in sicurezza dello stesso e l'adeguamento delle figure professionali al fine di ripristinare la normale attività legata all'evento parto.

*Consigliere Comunale PD

pintilisano- di Paolo Intilisano

Allego l'ordinanza emessa in data odierna dal CGA con cui si è rinviata la decisione sull'appello proposto dalla Regione atteso che la Regione ha attivato il procedimento per il ripristino de punto nascite pe le gravidanze non a rischio.

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