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Categoria: Video Interviste

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Lipari - La narrativa poliziesca ed i suoi autori sono tornati alle Eolie con la quarta edizione di Lipari Noir inserito nel vasto cartellone di "Un mare di cinema". La prima giornata del festival che celebra il genere giallo e noir con incontri con autori e proiezioni di film si è svolta nei Giardini del Centro Studi e ha proposto in anteprima nazionale la presentazione del romanzo "Rosso Barocco" di Max e Francesco Morini nell'appuntamento "In due s'indaga meglio" insieme a Salvo Toscano da poco in libreria con "L'uomo sbagliato". Entrambi i romanzi editi da Newton Compton propongo l'indagine affidata a una coppia di investigatori come nella tradizione della detective story di Agatha Christie, Rex Stout o Arthur Conan Doyle. L'incontro presentato da Cristina Marra ha puntato a svelare modus operandi, tecniche narrative, caratteristiche e personalità degli autori e dei loro protagonisti. Dalla Roma afosa colpita dalla "calla" estiva in cui si ritrovano a indagare Ettore Misericordia e il suo assistente Fango dei Morini Bros, alla Palermo piu' nascosta in cui operano Fabrizio e Roberto Corsaro, gli autori hanno raccontato il loro rapporto con le città sfondo e anche personaggio delle loro serialità e anche quello con i loro detective che lavorano in coppia. Tanta Sicilia e tanta Roma anche nel linguaggio, nelle atmosfere e ambientazioni utilizzato dagli scrittori soprattutto nell'uso di un umorismo colto e raffinato.
Lipari Noir prosegue questa sera con l'incontro "Tra giallo e noir" presso il giardino del Residence "La Giara" alle ore 19 insieme agli scrittori Massimo Maugeri, Teresa Pitino e Mario Falcone.
 

Le interviste curate da Cristina Marra con i fratelli Max e Francesaco Morini e con il giornalista-scrittore Salvo Toscano 

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RASSEGNA STAMPA. LE EOLIE SU HUFFINGTONPOST.IT  

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di Francesca Alliata Bronner

Isole Eolie. Set ideale e reale per turisti e artisti. L'arcipelago siciliano fatto di sole, mare, vento e fuoco è uno degli approdi più stimolanti dell'estate. Cominciando da Salina e dal suo faro di Capofaro, simbolo dell'isola, tuttora attivo, guardiano silenzioso della falesia affacciata sulle isole di Stromboli e Panarea, che rinasce proprio in questo mese di luglio con l'apertura all'ospitalità, grazie al progetto di recupero e valorizzazione affidato - attraverso a un bando nazionale - ai Tasca d'Almerita, la storica famiglia siciliana, proprietari della tenuta vitivinicola e della Locanda & Malvasia che ne porta il nome: negli spazi originariamente occupati dall'alloggio del guardiano oggi ci sono sei nuove camere e suite. Da capogiro.

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Per sbarcare a Lipari, la maggiore delle sette isole-montagne, e immergersi nel suo "Un Mare di Cinema" che torna da lunedì (23 luglio) per la 35° edizione organizzata dal Centro Studi Eoliano con un omaggio alle ore 21 a Vittorio Taviani con il film "Kaos" girato parzialmente sull'isola sulle musiche eseguite dal vivo dal maestro Carmelo Travia. E fino al 31 luglio presenta appuntamenti e ciak con lo scopo principale di contribuire attraverso il cinema alla diffusione di una cultura che valorizzi il mare del mito e il territorio eoliano facendone conoscere bellezze e particolarità.

DI NUOVO AL FARO DI SALINA che guarda lo splendore del mare eoliano e ha come suoi "guardiani" i vulcani gemelli, Didyme, che davano appunto nome all'isola nell'antichità e oggi al vino prodotto dai Tasca d'Almerita. La torre del faro è alta 12 metri e la sua luce invece 56 metri sul livello del mare con una portata nominale di 18 miglia (circa 35 km) ed è un esempio di archeologia industriale della navigazione: i primi documenti ufficiali che attestano la sua esistenza risalgono al 1882 quando furono utilizzate nuove apparecchiature illuminanti che venivano direttamente da Parigi su disegno di Henry Lepaute, collaboratore di Gustave Eiffel. Intorno agli anni Cinquanta, la lanterna venne spostata nella posizione che occupa adesso.

Sulla scia di questo progetto di valorizzazione, è stato realizzato il Micro Museo del Mare e della Malvasia che racconta, attraverso un percorso multimediale, il patrimonio storico e culturale che intreccia la storia dell'isola di Salina, il suo sviluppo economico basato sulla produzione della Malvasia delle Lipari e lo sviluppo della Marina attraverso i fari, che rappresentano da sempre lo strategico insediamento umano per tutelare il territorio.

NEL MARE DI CINEMA liparota, all'interno del ricco programma, anche la quarta stagione del festival "Lipari noir" dedicato alla narrativa e alle pellicole gialle: quest'anno focus sui giallisti siciliani con serate-evento in compagnia di grandi scrittori. Il culmine della manifestazione in due serate, a Lipari (il 24 luglio) e a Vulcano (il 23 luglio), in cui, in anteprima nazionale viene presentato il nuovo giallo di una coppia di autori, "Rosso Barocco" di Max e Francesco Morini.

Palcoscenico dei due festival alcuni contesti particolarmente suggestivi di Lipari: i giardini del Centro studi, la terrazza dell'hotel Carasco, l'area museale del Castello di Lipari (Chiesa dell'Immacolata - Museo del Cinema).

Fra le iniziative particolari oltre all'omaggio al maestro Vittorio Taviani, socio onorario del Centro Studi, anche quello ad Ermano Olmi (il 27 luglio) e a Folco Quilici (il 28); poi importanti anteprime, tra cui "Le meraviglie del mare" di Jean Michel Cousteaue e J.J. Mantello; il concorso internazionale di cortometraggi "Eolie in Video"; la presentazione video e immagini della ricerca "Oceana" sugli habitat profondi delle isole Eolie e anche tavole rotonde su temi importanti per il festival, lezioni di ceramica, di pittura, di musica, di fotografia naturalistica.

Novità importante per questa edizione è la collaborazione con la Lega Navale Italiana sezione di Lipari che permette di offrire al pubblico lezioni di vela e regate collegate, inserite nei laboratori di educazione ambientale. Un'occasione unica per conoscere ed imparare ad amare e rispettare il mare attraverso la convivenza a bordo e la navigazione a vela.

E tra un film, assaggi e bagni di mare sono da provare altri piaceri isolani come i fusilli alla liparota con pomodorini, olive, tonno, capperi o la ricciola di lenza, per gli amanti dei sapori terra le salsicce alle erbe eoliane, prelibatezze che profumano il menu "segreto" di donna Teresa e del figlio Bartolo Matarazzo, patron dello storico locale La Nassa che da solo merita il passaggio e la sosta a Lipari.

Da provare, naturalmente, anche i vini di Lipari, da uve rosse e bianche che maturano da robuste viti, per un risultato da bere vigoroso e morbido al tempo stesso, grazie ai terreni caratterizzati dalla presenza di frammenti di pomice e ossidiana, che hanno condizionato per secoli la notorietà e l'economia dell'isola e ora dei vini.

DI VINO IN MEGLIO si torna a Salina, seconda isola più grande delle Eolie dopo Lipari, terra non solo di mare e di coste con tramonti mozzafiato, la più ricca di vegetazione e la più verde dell'arcipelago messinese, Patrimonio dell'Unesco dal 1981 e riserva naturale. In questo scenario la famiglia Tasca d'Almerita produce Malvasia da otto generazioni.

E merita davvero la visita e la sosta la magnifica location dei Tasca d'Almerita per degustare live sorsi d'eccellenza. Come per tutti i progetti Tasca d'Almerita, anche a Salina il punto di partenza è stato il vigneto. Al momento dell'acquisizione della vigna, nel 2001, i sei ettari della Tenuta Capofaro erano impiantati a Malvasia da circa trent'anni: si è combinato così il potenziale qualitativo di una vigna antica con l'opportunità di trovare nell'isola le piante di Malvasia più interessanti, per realizzare un nuovo vigneto di uve dalla spiccata aromaticità.

A Capofaro oggi si custodisce Anfiteatro, la grande vigna di Malvasia della tenuta. Dei vini qui prodotti ci sono due varianti: la Malvasia Capofaro (dolce) e Didyme (Malvasia secca). La Malvasia raccolta precocemente crea vini secchi di buona acidità, con note di erbe aromatiche e floreali. Il viaggio e l'assaggio di Sicilia prosegue in questo spicchio di Eolie d'autore nei piatti della tradizione mediterranea di Ludovico De Vivo, cuoco di nuova generazione, originario del sud Italia, a suo agio nelle cucine stellate internazionali come nei mercati popolari di Palermo che interpreta al meglio la filosofia di famiglia seguendo un percorso autenticamente siciliano, fatto di piatti di casa, di ricette delle tradizione, di storie tramandate dai monsù, i cuochi di casa, appunto.

Meta di eccellenze enogastronomiche, di viticultura estrema, di presidi slow food, come quello del cappero, che trova a Salina il centro della produzione italiana di qualità di questo prodotto, l'isola è palcoscenico ideale anche per gli amanti del trekking e delle passeggiate all'aria aperta, e per gli appassionati della barca che possono circumnavigare Salina, in barca o in gozzo scoprendo segreti e incanti di costa e di mare.

In cucina, in particolare, De Vivo, segue un percorso di gusto e di coscienza territoriale. Infatti, un sistema di orti fornisce il 70% dei vegetali usati dallo chef mentre il grano antico per il pane e la pasta proviene dalla tenuta Tasca di Regaleali con uno scarto ridotto al minimo. L'obiettivo è quello di raccontare (anche attraverso i suoi corsi di cucina della "Anna Tasca Lanza cooking school") la storia di un territorio e l'anima di una famiglia, valorizzando i prodotti eoliani, in sintonia e continuità tra Capofaro e il mondo Tasca, le tenute e le persone che le vivono.

TORNANDO A LIPARI le lunghe ore di luce che l'estate regala invitano a scoprire luoghi e situazioni uniche prima e dopo gli appuntamenti del festival: via mare e anche via terra con percorsi di trekking guidati. La spiaggia Bianca a Porticello, con la sabbia finissima per la presenza di pietra pomice, è uno dei luoghi più amati dai turisti per il particolare colore del mare che dal blu vira verso il verde smeraldo.

Interessanti e suggestive in zona sono le Cave di pomice dove sorgono le vecchie fabbriche, ora in disuso, di estrazione e lavorazione della bianca pietra porosa. Oltrepassando la Punta delle Fontanelle e la Punta delle Grotticelle, si scopre un angolo di paradiso: la spiaggia di Valle Muria, un'oasi scavata nella roccia dal vento. Vale la gita (magari di buon mattino) il paesino di Pollara, adagiato su una baia formatasi da un cratere per metà sprofondato in mare e per metà rimasto in piedi, dove nel 1994 fu girato Il postino ultimo film di Massimo Troisi: si può vedere esattamente la casa usata per le riprese vicino alla scalinata che porta alla spiaggia "del postino", come viene da allora chiamato l'anello di sabbia e scogli di fronte ai faraglioni.

Qui un tuffo è d'obbligo. Per poi salire all'ora del tramonto in cima alla cittadella (così la chiamano i liparoti la città vecchia) acropoli magnifica che racconta nelle sue stratificazioni una storia millenaria: mura, abitazioni, templi, sepolture, prigioni, monasteri, castelli. Oggi è un parco-museo che dai primi colonizzatori che si fermarono a Lipari per la pregiata ossidiana (ma anche lo zolfo e la pietra pomice che veniva estratta dai prigionieri sull'isola) fino ai primi film (Vulcano con la Magnani) in cui fu usata per la prima volta una macchina da presa subacquea "brevettata" dal principe-pioniere Francesco Alliata di Villafranca.

E ancora da non perdere angoli dell'isola come Quattrocchi, belvedere naturale che rapisce gli innamorati per ore, uno scenario apocalittico e meraviglioso insieme.

Da segnalare, infine, come tradizione culturale dell'estate eoliana le pubblicazioni annuali: quest'anno viene presentato il libro fotografico di Fernando Zanetti "Filicudi elogio all'essenza: 100 scatti di natura" e la visita al museo del Cinema e della Civiltà del bello nei locali della chiesa dell'Immacolata.

Degno di lode e da scrutare con occhio attendo il manifesto-locandina del festival disegnato dall'artista Loredana Salzano, detta "la signora dei vulcani".

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