Lipari - Nella sala congressi dell'Hotel "Aktea" ricordato il professore Vincenzo Cabianca, progettista del piano paesistico delle Eolie.

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Le interviste alla dottoressa Giovanna Bongiorno, al sindaco Marco Giorgianni e al professore Giuseppe Gangemi. Si parla di Cabianca, ma anche di piano paesistico, prg ed area pomicifera.

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http://www.bartolinoleone-eolie.it/congresso-cabianca30092015.m4v  

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LE OPINIONI.

di Aldo Natoli

La giornata dedicata alla commemorazione del Professore Vincenzo Cabianca si è conclusa con un incontro del Sindaco Marco Giorgianni con i tecnici e gli imprenditori locali per affrontare il problema delle modifiche da apportare, sia al Piano Territoriale Paesistico, che al Piano Regolatore Generale.

I lavori sono stati aperti dal Dott. Michele Giacomantonio che ha richiamato l'attenzione dei presenti su alcune contraddizioni esistenti tra i vari Piani e sulla necessità di risolvere il problema della riconversione dell'area pomicifera, ritenuta necessaria per lo sviluppo turistico dell'isola. Quindi ha preso la parola il Sindaco Marco Giorgianni che ha ribadito la necessità di modifica sia del P.R.G. che del P.T.P. trattandosi di due strumenti che si interfacciano e che in atto sono caratterizzati da diverse contraddizioni che rendono difficile ogni intervento su buona parte del territorio comunale, tenuto anche conto della recente Sentenza che ha annullato il P.R.G. approvato dall'Assessorato Regionale. Quindi è il momento giusto per procedere ad una modifica dello strumento di pianificazione territoriale e ad una revisione del P.T.P., tra l'altro richiesta dalla Legge. Modifica che l'Amministrazione intende effettuare confrontandosi con le categorie interessate. Per l'occasione è intervenuto il Prof. Arch. Giuseppe Cangemi, tra i progettisti del P.R.G., che ha percorso le vari fasi che hanno portato alla stesura del P.R.G. e nel contempo ha evidenziato l'equivoco esistente negli assessorati regionali tra il concetto di ambiente e paesaggio che è alla base di tutte le anomalie che appaiono nel P.T.P. Nel contempo ha illustrato le procedure da porre in essere per giungere ad una modifica di entrambi gli strumenti. Sono seguiti gli interventi di chi scrive (presidente dell'associazione dei geometri), per evidenziare la necessità di istituire il tavolo tecnico proposto dal Sindaco per valutare le modifiche da apportare sia al P.T.P. che al P.R.G., tenuto conto che lo strumento regionale sovrintende a quello comunale. Di Matteo Salvin di Eolnet che ha richiamato l'attenzione dei presenti sulla necessità di creare una pista a mare per far giungere piccoli aerei. Dell'Ing. Gaetano Merlino, che ha illustrato il lavoro svolto da un gruppo di professionisti che prevede la riconversione dell'area pomicifera. Di Gustavo Conti che ha evidenziato la necessità di un intervento urgente per risanare le spiagge nell'isola di Vulcano. Di Pino La Greca di Legambiente che ha richiamato l'attenzione sui problemi dell'ambiente evidenziando il lavoro svolto. Di Christian Del Bono , Presidente della Federalberghi, che ha sollecitato l'Amministrazione a dotarsi di un Piano di sviluppo turistico, propedeutico per definire un corretto sviluppo delle isole. I lavori si sono conclusi con l'intervento del Sindaco Giorgianni che, pur evidenziando che l'Amministrazione ha un proprio progetto sulle modifiche da apportare sia al P.T.P. che al P.R.G. ed alla problematica della riconversione dell'area pomicifera, ritiene utile un confronto con i tecnici privati e gli imprenditori per giungere ad una soluzione urgente e necessaria per lo sviluppo del Paese.

di Matteo Salin

Ieri (30/9/15), nel pomeriggio, dopo il bel "racconto" che i diversi interventi hanno fatto del e sul prof. Cabianca si è tenuto, in presenza del Sindaco, un interessantissimo ragionamento, a più voci, su quanto può definirsi il prossimo futuro di Lipari e dell'arcipelago Eoliano.
Siamo di fronte alla necessità di valutare cosa si farà, all'interno della complessità delle normative esistenti, ben precisate dal Prof. Gangemi, in particolare per quanto riguarda le questioni che si sono recentemente aperte: quella relativa alle aree pomicifere dopo il fallimento della Pumex e quella che riguarda la presenza delle Eolie all'interno dell'Unesco Heritage List in particolare ora che, finalmente, i Comuni delle Eolie si sono accordati per iniziare a ragionare sulla questione.
Prima di definire cosa fare, secondo me, è necessario definire i contorni entro cui va fatto e in questo senso si è mosso il mio intervento.
Ho parlato da imprenditore, un piccolo imprenditore che alle Eolie si occupa di turismo (che è la miniera insieme ai giacimenti relativi ai beni culturali da cui si estrarrà la ricchezza duratura per il nostro paese), ma che ha buone relazioni ed esperienza come proprietario di una azienda assai più grande, nella preparazione di progetti europei e nella responsabilità ai vari livelli nella sezione dei servizi innovativi e tecnologici di CONFINDUSTRIA.
So quindi che cosa vuol dire fare impresa e che cosa desidera chi può pensare di investire, parte della propria ricchezza, in un certo territorio.
Vengo da una città, Vicenza, che oltre ad essere all'interno dell'Unesco Heritage List è anche la terza realtà produttiva italiana e quindi, fosse solo per essere stato sempre a contattori sia di cultura che di impresa, mi sento legittimato nel fare questi ragionamenti.
L'imprenditore impegna i propri denari allo scopo di produrre ricchezza. Sono passati certamente i tempi dei "padroni della ferriera" ora chi fa impresa vuole certamente recuperare i soldi investiti ed anzi guadagnarne ulteriori ma non lo fa più, come purtroppo è stato, depredando un territorio, sfruttandone le ricchezze e poi lasciandolo a sé stesso. Ora la ricchezza si fa sia vendendo prodotti o servizi che salvaguardando valori territoriali culturali e ambientali. Reinvestire poi parte di quanto si guadagna nel luogo in cui si è prodotta la ricchezza è importante per rendere sostenibile e virtuoso l'intero percorso.
Un'impresa è una macchina nel complesso semplice,ci sono regole fisse.
Definito un obiettivo si valuta quali sono le condizioni in cui ci si trova e se poi si pensa che le cose possano funzionare si investono risorse sotto forma di uomini e denari per raggiungere quanto si è prefissato.
La verifica deve essere continua ma dopo un certo periodo, 2-3 -5 anni, bisogna vedere qual è la tendenza, se l'investimento è stato vantaggioso e porta ricchezza e fare le conseguenti scelte.
L'idea imprenditoriale deve essere forte ma nel processo è fondamentale avere chiare le condizioni in cui ci si trova.
Nel caso di Lipari è necessario, per chiunque voglia investire, avere chiare quali sono le regole locali del gioco.
Quindi per quanto riguarda la zona pomicifera è necessario sapere:
1) Di chi è la proprietà e quali sono i vincoli presenti.
2) Quali sono le regole urbanistiche/paesaggistiche ed in generale regolatorie che sussistono nell'area o se esse devono essere definite
3) In quanto tempo possono essere stabilite con chiarezza e definitivamente le regole del punto 2 e per quali aree
4) Fermo restando che poi dovranno essere immessi soldi "veri" va valutato se ci siano contributi pubblici disponibili e quali siano le procedure per la loro aggiudicazione.
In generale è quindi importantissimo il rapporto tra pubblico e impresa. Ci deve essere la massima trasparenza reciproca e la massima disponibilità a collaborare.
Le scelte di un imprenditore dipendono da tanti fattori, a volte di incertezza (si pensi in particolare al mercato), proprio per questo preferisce che le cose siano, anche difficili, ma chiare e deve avere fiducia delle realtà pubbliche con cui sta collaborando.
E' meglio sapere, fin da subito, che una cosa non si può fare in un certo modo e quindi trovare, eventualmente, una strategia diversa piuttosto che imboccare una strada che poi impone di tornare indietro con la perdita di credibilità, tempo e denaro.
Ho apprezzato quanto hanno detto il Sindaco e il Presidente del Consiglio Comunale di Lipari.
Giorgianni e Sabbatini, che al momento dell'approvazione del Piano Territoriale Paesistico redatto da Cabianca, con Michele Giacomantonio Sindaco, dall'opposizione erano molto critici nei confronti delle limitazioni che erano imposte, ora hanno ammesso che senza quel piano Lipari e le isole Eolie avrebbero rischiato di essere totalmente snaturate e di perdere le qualità che ora le fanno mete turistiche di migliaia di visitatori che ne sono poi la loro ricchezza.
Questo fatto è importante in quanto definisce decisamente il fatto che a volte le restrizioni se non vengono viste solo in modo frustrato possono diventare la spinta per nuove strade e portare al TURISMO DI QUALITA' (sia come visitatori che come offerta recettiva e di servizi ) di cui queste isole hanno assolutamente bisogno per crescere.
Proprio in base a queste ragioni risulta comprensibile ma "limitata", "regressiva" e assolutamente da superare la paura che accompagna la creazione di aree marine protette, parchi e la stessa appartenenza all'Unesco Heritage List .
Ormai è stato sperimentato in decine di posti, ed in particolare in realtà che hanno un modello di business simile a quello delle Isole Eolie, basato su Cultura, Beni paesaggistici - naturali e Turismo, che la creazione di realtà protette di specifico interesse, porta a ricchezza e ad una crescita che permette lo sviluppo del turismo e dell'industria (ricettiva, ristorativa, trasporti, ittica, prodotti tipici ecc..) garantendo una loro diversificazione e favorendone la positiva integrazione.
Non c'è quindi nulla di nuovo o da scoprire. Tenuto assolutamente conto di tutte le unicità e peculiarità delle Eolie va però ricordato che è da anni che modelli di questa natura in una importante e solida integrazione tra le diverse esigenze sono stati studiati e vengono quotidianamente applicati con grande soddisfazione sia in Italia che all'estero.
Realtà come Monviso, Monferrato, Valle del Douro in Portogallo, Alessandria, isole Mauritius e tanti altri, tutti siti Unesco, sono cresciuti e stanno crescendo basandoci su studi ormai ben strutturati.
Proprio per questo in questa situazione Eoliana, non deve essere nuovamente scoperto ciò che gli esperti e le università,che si occupano di questi modelli di sviluppo, già conoscono.
Va fatta una scelta che esce dal provincialismo e che assicuri nel modo migliore lo sviluppo in un'ottica mondiale che è quella che deve interessare affidandosi a professionisti che, proprio perché vedono le cose "da sopra", sono in grado di sentire ed integrare le esigenze di tutte le parti in causa siano esse pubbliche o private.

---A causa dei concomitanti impegni in consiglio comunale, il rappresentante della Sinistra eoliana Pietro Lo Cascio non ha potuto prendere parte al dibattito che si è tenuto il 30 settembre, che aveva come oggetto il Piano Regolatore Generale e le prospettive per l'area delle cave di pomice. Riteniamo dunque opportuno ribadire la posizione della Sinistra eoliana su quest'ultimo argomento e, con l'occasione, puntualizzare alcuni aspetti, anche alla luce delle varie dichiarazioni raccolte e pubblicate dalla stampa locale.
Le cave di pomice possono costituire la grande scommessa sulla quale si gioca il futuro dell'isola, la sua capacità di dotarsi di ulteriori elementi di attrazione, e soprattutto quella di intraprendere un percorso di sviluppo che possa definirsi davvero sostenibile. Ma, per tutto questo, bisogna capire quale gioco si vuole giocare.
Si continua ad evocare una presunta imprenditoria disponibile a entrare in gioco, una volta chiarite le regole (ovvero, le effettive proprietà e i limiti degli interventi, che andrebbero definiti da un piano particolareggiato). Questo eventuale interesse, tuttavia, sembra circoscritto agli immobili esistenti lungo la costa e la rotabile che attraversa l'area.
Ci chiediamo però se qualcuno si stia effettivamente ponendo il problema principale, che – l'espressione calza a pennello – sta a monte. La situazione del versante di Monte Pelato dove insisteva la cava, che si presenta in evidente stato di dissesto idrogeologico, è a dir poco drammatica: l'escavazione, condotta dapprima in regime di concessione, poi in forma assolutamente abusiva e incontrollata, ha lasciato una pesantissima eredità.
Certamente è da escludere l'ipotesi che l'azienda – oggi – sia in condizione di porvi rimedio attraverso la cosa più semplice che si fa nelle cave quando vengono dismesse, ovvero la messa in sicurezza.
Dunque, chi dovrebbe effettuare le opere di regimentazione dei flussi delle acque piovane, quelle di contenimento delle continue frane, quelle di stabilizzazione dei versanti modellati a colpi di ruspa in ripide pareti verticali?
Dubitiamo fortemente che frotte di "imprenditori" scalpitino dietro le porte del municipio in attesa di entrare in azione. Probabilmente, questo aspetto non è stato preso in seria considerazione, oppure ci si vuole adoperare perché il "lavoro sporco" finisca per gravare su un soggetto pubblico – attraverso fondi di protezione civile, interventi straordinari o quant'altro – lasciando invece all'imprenditoria privata le gioie della conversione di vecchi stabilimenti industriali in nuovi alberghi e, se magari resta qualche soldo, anche in servizi.
Riteniamo allora che abbia più senso affidare a un intervento pubblico l'intero recupero dell'area, in toto, partendo dagli onerosi orli di cava per finire ai più appetitosi edifici sul mare. La finalità di tale recupero deve essere la trasformazione dell'area in un parco geo-minerario, aperto al pubblico e gestito da un soggetto pubblico.
Se a qualcuno sembra fantascienza, ricordiamo che nel 1991 l'amministrazione comunale di Carbonia (Sardegna) è intervenuta per acquisire il patrimonio immobiliare della miniera abbandonata, prima che le strutture venissero rottamate; nel 2002 è stato aperto al pubblico il "Museo del Carbone", che registra decine di migliaia di visitatori ogni anno.
Facciamo osservare che la proposta di un parco geo-minerario nelle cave di pomice di Lipari è coerente con le indicazioni fornite dall'Unesco nella sua valutazione sul sito Isole Eolie del 2007, e con quelle espresse nel Piano di Gestione dello stesso sito. Sulla scorta di questi elementi, è dunque necessario richiamare il governo nazionale e quello regionale alle proprie responsabilità, ovvero quelle di riabilitare e restituire all'isola e ai suoi visitatori l'area delle cave.
Qualcuno dovrebbe sondare le disponibilità e avanzare una proposta in questa direzione, formalizzandola con un progetto preliminare (le cui linee guida, peraltro, esistono già). Il compito spetterebbe all'amministrazione comunale, che, tuttavia, vediamo impegnata da tempo a blandire velleità privatistiche, piuttosto che decidersi a chiedere concretezza, tempi e risorse ai naturali interlocutori, quelli pubblici.
Qualsiasi operazione privatistica finirà per ritorcersi contro gli operatori economici locali che, già oggi, faticano a chiudere i bilanci di fine anno.
Siamo invece fermamente convinti che le cave siano e debbano essere una risorsa per tutti, e che la loro riqualificazione rappresenti uno straordinario potenziale per il rilancio dell'isola.
E un operazione del genere – non ce ne vogliano i progettisti di un PRG che ha faticato più di vent'anni per venire alla luce – non può che essere affidata a personalità del mondo della pianificazione territoriale di fama e di visibilità internazionali, proprio perché internazionale è la vocazione di luoghi che sono stati designati Patrimonio dell'Umanità.
Abbandonare il provincialismo, pretendere il rispetto di impegni altrimenti inderogabili, perseguire una politica che rappresenti i reali interessi della collettività: sono queste, a nostro avviso, le sfide da affrontare per una reale riqualificazione dell'area pomicifera.

La Sinistra eoliana

di Marco Saltalamacchia

Marco Saltalamacchia

Caro Bartolino, si vede proprio che a Lipari di idee per rilanciare economia ed occupazione, ce ne sono proprio pochine...


 

---Roma - E' deceduto il professore Vincenzo Cabianca. Aveva 90 anni.

Era molto vicino alle Eolie.

Si era occupato del progetto e della sistemazione archeologica del parco di Lipari, dal 1993 al 2000 per la Regione Siciliana, aveva redatto il Piano paesistico territoriale delle Isole Eolie (con la collaborazione di Maurizio Carta) che aveva fornito il supporto di garanzia di conoscenza e tutela delle Eolie per il loro riconoscimento Unesco di appartenenza al "Patrimonio intangibile dell'umanità". Nel 1996 gli era stata conferita la cittadinanza onoraria di Lipari. Nel 2010 il Centro Studi di Lipari gli aveva dedicato un'apposita collana editoriale intitolata "Vincenzo Cabianca alle Eolie", con biografia a cura di Adriana Pignatelli Mangoni.

Ai famigliari le condoglianze del Notiziario.

IL CORDOGLIO.

di Giovanna Bongiorno

CI HA LASCIATO IL PROF VINCENZO CABIANCA. L'ULTIMO GRANDE UMANISTA DEL NOSTRO SECOLO APPEMA TRASCORSO, L'ULTIMO GRANDE, ATTENTO E GENEROSO MAESTRO, UN GRANDISSIMO SIGNORE, UN UOMO DI GENEROSA INTELLIGENZA, CAPACE DI AMOREVOLI ATTENZIONI VERSO QUANTI FOSSERO UN PASSO INDIETRO AGLI ALTRI. PER SCRIVERE LA SUA NOBILISSIMA E RICCHISSIMA STORIA DI UOMO, DI LETTERATO, POETA, ARCHITETTO E SCIENZIATO, NON BASTEREBBE UNA ENCICLOPEDIA CON UNA APPENDICE IN 100 VOLUMI. COLORO CHE ABBIAMO AVUTO L'ONORE E LA FORTUNA DI ESSERGLI ALLIEVI ED AMICI DA UNA VITA, AVREMO SEMPRE, CON LUI, UN DEBITO INESTINGUIBILE. UN ABBRACCIO IMMENSO AI SUOI FIGLI JACOPO E SILVIA , A QUEST'ULTIMA L'APPREZZAMENTO IMMENSO PER QUEL CHE HA AMOREVOLMENTE SEMPRE FATTO, IN QUESTI LUNGHISSIMI E DOLOROSISSIMI ANNI, PER IL SUO PAPA' E NOSTRO MAESTRO.
CIAO CENZI ! GRAZIE DI AVERE BRILLATO NELLA NOSTRA VITA COME UNA STELLA POLARE. TU NON CI LASCERAI MAI, PERCHE' CHI HA AVUTO LA FORTUNA DI ESSERTI ALLIEVO E POI AMICO DI UNA VITA, TI AVRA', PER SEMPRE, NEL CUORE E NELL'ANIMA !!!!
ARRIVEDERCI MAESTRO!

di Nino Saltalamacchia*

In memoria di Censi Cabianca, cittadino onorario di Lipari.

Ci ha lasciato questa notte Vincenzo Cabianca, Censi per gli amici. Era nato a Modena il 28 marzo 1925 ed era divenuto presto un amico dell'Eolie collaborando cono Bernabò Brea soprattutto alla realizzazione del museo vulcanologico. Insignito nel 1996 della cittadinanza onoraria del nostro Comune insieme a Giuseppe Sinopoli e Luigi Rossi fu protagonista della complessa e combattuta vicenda del Piano Territoriale Paesistico che permise alle nostre isole di potere accedere all'Heritage List dell'Unesco. Amico del Centro Studi con cui ha pubblicato ben nove volumi: sette della serie "Poesia della Scienza" e due sotto il titolo di "Universi paralleli".
Cabianca aveva frequentato l'Accademia Navale e si era laureato in Ingegneria nel 1949. Frequenta G. Scmidt presso l'IGM e diventa esperto nel campo della foto interpretazione. Subito dopo la laurea vince il primo premio nei concorsi per i piani regolatori di Siracusa (primo P.R.G.), Latina, Augusta, Modica. Isole Eolie.
Nel 1956 consegue la libera docenza in urbanistica e negli anni '60 si impegna nella fondazione dell'Istituto nazionale di architettura (INARCH) e di rifondazione dell'Istituto Nazionale di Urbanistica (INU). Progetta il sistema di musei di tutta la Libia (Sabratha, Tripoli, Leptis Magna, Tokra, Apollonia Susa, Bengasi, Cirene, Sebha), opera che verrà interrotta dalla rivoluzione del 1969. Collabora con Lorenzo Quilici per la carta dei beni culturali archeologici del territorio romano. Dal 1968 al 1993 è chiamato all'Università degli Studi di Palermo presso cui fonda la Scuola di pianificazione
Con Ignazia Pinzello, produce la carta archeologica della Sicilia e il piano di demanializzazione di tutte le coste siciliane e, con gli assistenti al corso, i piani e progetti di recupero del centro storico di Palermo. Dal 1991 inizia la collaborazione alla didattica e alla ricerca con Maurizio Carta, la quale ha prodotto numerose ricerche di base e applicate di livello nazionale e internazionale.
Progetta le sistemazioni archeologiche dei parchi della Neapolis di Siracusa (Teatro greco, Anfiteatro romano, Latomie), dei parchi archeologici di Megara Hyblaea, Leontinoi, Akre, Tindari, Lipari. Progetta i piani delle aree di sviluppo industriale del Golfo di Policastro e del Museo di Segesta e affianca la Soprintendenza negli studi di fotointerpretazione nella redazione di proposte progettuali per i parchi di Segesta e Selinunte.
Dal 1980 inizia l'attività poetica letteraria con la produzione di 18 volumi di "Poesia della Scienza".
Negli anni '90 completa l'ordinamento scientifico del Museo vulcanologico e la sua digitalizzazione che diventerà la matrice scientifica configurante del piano territoriale paesistico delle Eolie. Riordina la sezione di Biogeografia evolutiva nel Museo archeologico regionale del Castello di Lipari. Progetta i Visitors Centers per tutte le isole Eolie e il Video museo dei beni culturali sommersi (Filicudi), che non vengono realizzati.
Progetta (1993 – 2000), per la Regione Siciliana, il Piano paesistico territoriale delle Isole Eolie (con la collaborazione di Maurizio Carta) che fornirà il supporto di garanzia di conoscenza e tutela delle Eolie per il loro riconoscimento UNESCO di appartenenza al "Patrimonio intangibile dell'umanità". Entrano a far parte del "Patrimonio dell'umanità" anche Siracusa e Modica – Val di Noto, i cui patrimoni culturali sono stati tutelati dai relativi piani regolatori da lui redatti, a seguito dei concorsi vinti negli anni'50.
Nel 2005 è nominato professore emerito dell'Università di Palermo. Nel 2010 il Centro Studi di Lipari gli dedica un'apposita collana editoriale intitolata "Vincenzo Cabianca alle Eolie", con biografia a cura di Adriana Pignatelli Mangoni. È presidente onorario dell'associazione culturale Nuovo Museo Paolo Orsi - Siracusa (2012) e della commissione di concorso per il parco delle mura dionigiane - Siracusa (2013). Il 9 dicembre 2013 il Comune di Siracusa gli ha conferito la cittadinanza onoraria per meriti professionali e culturali.
È autore di 80 pubblicazioni scientifiche relative ai suoi piani e progetti. L'ultima pubblicazione riguarda la voce Urbanistica per "Palermo città d'arte" per la Treccani in collaborazione con Maurizio Carta. In particolare ricordiamo la sua partecipazione a "DIECI ANI AL MUSEO EOLIANO (1987 - 1996)" Quaderni del Museo Archeologico Regionale Eoliano (a cura di Umberto Spigo)(1996).
E fra le opere poetico-letterarie: Viaggio tra i Vulcani d'italia e di francia tra illuminismo e romanticismo - Adriana Pignatelli Mangoni & Vincenzo Cabianca - (ed. ArteM )(2012);l Parco Letterario Eoliano - La Didascalizzazione di un Arcipielago Culturale di Luoghi Semiotici - (ed. Ismeca - Centro Studi Eoliano)(2012); Poesia della Scienza - Biografia sotto forma di intervista a V. Cabianca della Scienza - (ed. Ismeca - Centro Studi Lipari)(2011);Universi Paralleli I - Dall'Arte alla Poesia della Scienza - (ed. Ismeca - Centro Studi Eoliano)(2011); Universi Paralleli II - Dal Dolce Stil Novo alla Poesia della Scienza -(ed. Ismeca - Centro Studi Eoliano)(2011) e la Collana monografica dedicata a V. CABIANCA ALLE EOLIE(ed. Ismeca - Centro Studi Lipari)(2011):
Poesia della Scienza - IL TEATRO DELLE EOLIE - vol. I II III .Anno: 2011
Volume di poesie, dedicato a Panarea, scritto prevalentemente alle Eolie negli anni '70, nel periodo della progettazione con A. Rittmann, l' "Einstein della Vulcanologia", della sezione generale del Museo Vulcanologico e della redazione volontaria e manoscritta dei suoi grandi apparati didattici. Contiene 3 libri: (libro I "Nel tuo mare di miele", libro II "Del tuo seno cicladico", libro III "Dal donario degli Ateniesi") che appartengono al ciclo "Tra Prometeo ed Hermes" relativo alla fase ermetica.
Poesia della Scienza - IL TEATRO DELLE EOLIE vol. IV V VI . Anno: 2011
Il secondo volume di poesie, dedicato a Salina, è ancora riferibile al ciclo "Tra Prometeo ed Hermes" della fase ermetica finale. E' stato scritto negli anni '80, nel periodo successivo alla perdita di Rittmann e degli sviluppi degli apparati didattici, ancora tutti realizzati a mano, della sezione di Vulcanologia Eoliana. Contiene 3 libri: libro IV "E che la Teogonia si compia", libro V "Certo discendi dagli Dei", libro VI "Tu rendi fisico il metafisico".
Poesia della Scienza - IL TEATRO DELLE EOLIE -vol. VII, VIII, IX .Anno: 2011
Il terzo volume di poesie, dedicato a Stromboli, rappresenta la fase di transizione dalla poesia ermetica, alla poesia ermeneutico-interpretativa, sviluppata dalla fine degli anni '80, nel periodo della realizzazione della sezione di "Vulcanologia Generale", e della sezione di "Vulcanologia Cosmica", al momento delle prime esplorazioni nel sistema solare. Contiene 3 libri: libro VII "Dichiarazione d'Ottobre", libro VIII "Come una Panatenaica", libro IX "Chiuso per metamorfosi".
Poesia della Scienza - IL TEATRO DELLE EOLIE vol. X XI XII - Anno: 2011
Il quarto volume di poesie è dedicato a Lipari, inaugura la fase di "Poesia della Scienza" con tematiche di una filosofia della scienza sviluppata a partire dalla scienza anziché dalla filosofia.E' stato scritto nel periodo delle iniziative sul Castello, sostenute dai fondi Europei, con la collaborazione di scienziati, vulcanologi, naturalisti, nel passaggio dall'edizione volontaria "artigianale" a quella digitalizzata, riguardante la Sezione di Scienze della Terra con la Geodinamica del Mediterraneo, la sezione Eoliana e la sezione Sottomarina.
Contiene 3 libri: libro X "Uragano non finire", libro XI "Il Teatro delle Eolie", libro XII "Sinfonia dal nuovo mondo".
Poesia della Scienza - IL TEATRO DELLE EOLIE - vol. XIII XIV XV - Anno: 2011
Il quinto volume di poesie è dedicato a Filicudi ed Alicudi. E' stato scritto nel periodo della progettazione del Piano Paesistico delle isole Eolie, del Video Museo dei Beni Culturali Sommersi, della collaborazione alla realizzazione dei Visitor Centres di Salina e Filicudi. Contiene 3 libri: libro XIII "Da Troia superstite", libro XIV "Mikròs Diàkosmos", libro XV "Sospette entelechíe".
Poesia della Scienza - IL TEATRO DELLE EOLIE - vol. XVI XVII XVIII - Anno: 2011
Il sesto volume di poesie è dedicato a Vulcano. E' stato scritto nel periodo finale della elaborazione del Piano Paesistico, della sua travagliata approvazione e della creazione della sezione di "Paleontologia del Quaternario" e della "Biogeografia evolutiva" del Museo Archeologico. Contiene 3 libri: libro XVI "Bonum est cognoscere", libro XVII "Confucio aveva ragione", libro XVIII "Nati per conoscere".
Poesia della Scienza - BIOGRAFIA SOTTO FORMA DI INTERVISTA A V.CABIANCA POETA DELLA SCIENZA - vol. XIX - di Adriana Pignatelli Mangoni e Vincenzo Cabianca
Anno: 2011
Il settimo libro, volume XIX, dedicato alle Eolie, patrimonio straordinario, unico ed intangibile UNESCO dell'Umanità, è stato scritto a seguito dell'invito del Centro Studi ad integrare i volumi di poesie con una biografia di storicizzazione e contestualizzazione, che sviluppasse il racconto dell'attività progettuale, dei piani, dei progetti architettonici, museali, urbanistici e paesistici alle Eolie e dell'impegno civile nella difesa del Patrimonio Culturale Ambientale, dagli anni '50 del primo incontro e del concorso, sino al coronamento del sogno dell'iscrizione delle Eolie nei Beni dell'Umanità.
Universi paralleli I - DALL'ARTE ALLA POESIA DELLA SCIENZA , a cura di Adriana Pignatelli Mangoni - Anno: 2011 - L'opera è costituita da una selezione operata dalla curatrice, relativa ai riferimenti artistici, iconografici di ispirazione poetica, messi a fronte delle relative poesie.
Universi paralleli II - DAL "DOLCE STIL NOVO" ALLA POESIA DELLA SCIENZA,
a cura di Adriana Pignatelli Mangoni - Anno: 2011. Il libro è costituito da una selezione operata dalla curatrice, relativa ai riferimenti all'Universo Femminile contenuti all'interno della biografia e dell'opera poetica da Lei curata.

*Presidente del Centro Studi Eoliano

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