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Malfa - E’ costato caro all’assessorato regionale delle infrastrutture revocare il finanziamento per la riqualificazione della via Roma (strada principale). Dopo la sentenza del tribunale di Messina dovrà pagare per interessi e danni quasi 300 mila euro in piu’. La vicenda giudiziaria era esplosa dieci anni fa, dopo che la giunta con ricorso aveva contestato l’annullamento del finanziamento regionale di quasi un milione e mezzo. E ora si è presentato il conto.

Complessivamente è di un milione 796 mila 494 euro. Il finanziamento all’epoca ammontava a un milione 495 mila euro a cui si sono aggiunti per interessi 258 mila 972 euro, per maggior danno 27 mila 718 e compensi liquidati in sentenza per 14 mila 602 euro. In attesa del saldo dell’importo di circa 300 mila euro, la giunta comunale guidata dal sindaco Clara Rametta ha dovuto anticipare le spese all’avvocato Giuseppe Currao di Catania per un importo complessivo di 71 mila euro 948 euro.

L’assessorato regionale dopo la rimodulazione del progetto ha garantito il finanziamento, e ora si è in attesa del saldo relativo alla lievitazione dell’importo a seguito della causa civile. 

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Dopo 10 anni di contenzioso con la Regione finalmente il Comune potrà sistemare due delle vie principali. Il tribunale di Messina ha accolto il ricorso presentato dalla giunta, guidata dal sindaco Clara Rametta contro l’assessorato regionale delle infrastrutture che aveva revocato il finanziamento di un milione 495 mila e 200 euro. Aveva contestato una perizia di variante che riguardava l’interramento dei cavi elettrici.

L’assessorato è stato condannato a rifinanziare i lavori delle strade che interessano le vie Roma e Umberto 1°, situate nel centro storico, ed anche al pagamento degli interessi che ammontano a 258 972 euro, al risarcimento del danno per 27 mila 718 euro e alle spese di giudizio per 14 mila 602. Complessivamente la spesa è lievitata a un milione 796 mila 494. Il Comune è stato rappresentato dall’avvocato Giuseppe Corrao. Il progetto era stato redatto dall’architetto Domenico Giuffrè.

L’assessorato ha comunicato alla giunta Rametta che entro 180 giorni si dovrà procedere alla gara d’appalto e ad affidare i lavori, pena la revoca del finanziamento. La giunta municipale ha già predisposto per l’affidamento della gara d’appalto, ha emesso un avviso per affidare la direzione dei lavori e ha stanziato la somma di 45 mila 372 euro. 

Isole d'Italia, l'Ancim per i servizi essenziali chiede un "Comitato Nazionale" 

La Pandemia, pure nella sua drammaticità, aveva fatto ben sperare per la sanità nelle Isole minori. Con molto acume e buon senso il Generale Figliuolo aveva capito l’esigenza delle Isole e le richieste dei Sindaci e dei cittadini di avere una vaccinazione generalizzata ed accorpata come tempistica di erogazione. Non era un privilegio, come affermato da qualcuno, ma una corretta erogazione di un servizio primario ed anche un’economia perché schierare una task force integrata: esercito, marina, volontari e personale sanitario locale, ha permesso in due o tre giorni di vaccinare tutta la popolazione isolana che ne aveva diritto.

“Bene, esclamano i Sindaci ed i cittadini insulari”, ci voleva una pandemia per far capire la diversità dei bisogni a cui si deve dare risposta con procedure e provvedimenti diversi da quelli attivati sulla terraferma. Questo plauso è durato poco, neanche il tempo che questa Pandemia finisse, che le Isole ripiombano nei disservizi e carenze sanitarie di sempre anzi, se possibile, peggio di prima. Hanno iniziato a girare nuovi piani sanitari che, di nuovo, avevano solo tagli di ulteriori servizi e non certo implementazione di quelli, già scarsi, che affliggevano gli isolani.

Si evidenzia per primo quello del Comune di Santa Marina Salina che, da circa un mese, registra l’assenza, persino, del medico di base. In questo Comune, da fine dicembre, è vietato ammalarsi! Buona notizia, potrebbero esclamare in molti, solo che questo divieto non è stato comunicato al COVID, alle influenze stagionali, ed a tutte le altre patologie che colpiscono i comuni mortali!

Cosa si deve fare si chiede il Sindaco Domenico Arabia? Sicuramente una cosa molto semplice, nominare il sostituto del medico di base già prima che questo andasse in pensione, in modo da non avere una “vacatio sanitaria” come quella che stiamo denunciando con questo articolo. Sarebbe stato di buon senso e di “cura” dei cittadini una nomina che permettesse anche un periodo di affiancamento del medico in via di pensionamento.

Questa soluzione non solo non è stata adottata, ma è stato lasciato totalmente scoperto il servizio! Il Sindaco si è rivolto a tutti i soggetti istituzionali possibili, Presidente ed Assessore Regionali, Ministero della Salute, Prefetto, ANCIM, ecc.. ma ad oggi la soluzione non arriva.
Come ANCIM, per l’ennesima volta, si chiede a gran voce di costituire un Comitato Nazionale del quale facciano parte i Ministeri competenti, le sette Regioni, i sette Sindaci rappresentanti dell’ANCIM, con il compito di valutare le carenze endemiche ed ulteriormente accentuatesi, a seguito della Pandemia, ed elaborare ad attuare un serio piano sanitario per le isole. Non parliamo di alcune decine di persone, ma di ben 240.000 cittadini, di 35 Comuni e di 87 Isole, quasi una piccola Regione.

Le Isole sono anche in attesa che venga adottato il provvedimento che le dichiari, a tutti gli effetti, “Area interna ultraperiferica” in modo da fruire dei finanziamenti, anche in tema di sanità, previsti per le Aree interne. Siamo pronti, dicono i 35 Sindaci delle Isole minori, a sederci al tavolo del suddetto Comitato, portando proposte risolutive dei nostri problemi. Soluzioni adeguate non possono essere trovate “da remoto”, solo chi vive nelle Isole conosce bene i problemi e le soluzioni per risolverli.

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