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Categoria: Personaggi Eoliani

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Salina - Al cardio chirurgo Renè Favaloro il sindaco del Comune di Leni Giacomo Montecristo intitolerà la nuova piazza che è in fase di progettazione. 

All'illustre cardio chirurgo, il primo nel mondo ad eseguire un intervento di bypass, con nonni di Leni, il sindaco dell'epoca Antonio Podetti, aveva fatto dedicare un monumento e successivamente anche l'ambulatorio medico. E ora è in arrivo la dedica della piazza.   

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(ANSA) Salina, piazza Leni sarà intitolata a Renè Favaloro

Al cardiochirurgo Renè Favaloro, il sindaco del Comune di Leni Giacomo Montecristo intitolerà la nuova piazza che è in fase di realizzazione a Salina, nelle Eolie. All'illustre medico, il primo nel mondo ad eseguire un intervento di bypass, con nonni di Leni, la giunta municipale dell'epoca guidata da Antonio Podetti, aveva fatto dedicare un monumento e successivamente anche l'ambulatorio medico. E ora è in arrivo l’intitolazione della piazza principale su iniziativa del primo cittadino Montecristo. Anche Google il 12 luglio del 2019 si ricordò dell’”eolian-argentino” e dedicò uno dei suoi celebri “Doodle”.  

Nato a La Plata il 12 luglio 1923. I nonni erano originari di Salina e come tanti eoliani (in Australia si è alla quarta generazione con 40 mila isolani) si trasferirono oltre oceano verso la fine dell’800. Dopo laurea in medicina, i primi tirocini, le esperienze maturate anche in America, tornò in Argentina e fondò l’Istituto di Cardiologia e Chirurgia Cardiovascolare Fondazione Favaloro, che esiste ancora oggi. E non ha eseguito solo il primo intervento di bypass coronarico, ma ha anche effettuato il primo trapianto di cuore in Argentina. Divenne una specie di star, tant’è che a Salina, i Comuni di Leni, Malfa e Santa Marina Salina gli conferirono la cittadinanza onoraria e proprio a Leni si trova anche un busto marmoreo che lo raffigura. Nel 1991 l’allora presidente della Repubblica italiana Francesco Cossiga lo insignì del titolo di Grande ufficiale dell’Ordine al merito. René Favaloro morì suicida il 29 luglio 2000, a 77 anni, nella sua casa di Buenos Aires.

Si sparò un colpo al cuore, per via dei debiti che la sua fondazione aveva accumulato a seguito della crisi economica argentina, con il governo che aveva bloccato i finanziamenti promessi. Lo scrittore Luca Serafini ha anche dedicato il volume "Il cuore di un uomo" e il 26 marzo sarà presentato nel piccolo Comune eoliano. 

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di Giorgio Valleris

La vita di René Favaloro, cardio chirurgo argentino che per primo eseguì con successo un intervento di bypass aorto-cornarico somiglia molto ad un romanzo. Per la verità, qualcuno ha già scritto la sua storia. Una storia avventurosa alla quale manca una cosa sola: il lieto fine.

Chiunque vada in cerca di un happy end rimarrà deluso. Perché René Favaloro morirà suicida a 77 anni in una giornata di fine luglio del 2000. Solo e senza una lira. Anzi, senza un peso.

Cominciare dalla fine la storia di un “medico eroe” sembra inconsueto, ma nel caso di questo dottore il cui cognome, come quello di tanti argentini, “tradisce” le chiare origini italiane, può aiutare a comprendere la portata di uomo a cui Google il 12 luglio del 2019 dedicò uno dei suoi celebri Doodle.

Chi era René Favaloro

Già, perché luglio non è solo il mese in cui si tolse la vita ma anche quello che, diversi anni prima, lo vide venire alla luce in una casa di La Plata. Era il 12 luglio 1923 e René Geronimo venne al mondo in una famiglia di umili origini, figlio di un carpentiere e di una sarta.

I nonni, originari della splendida Isola di Salina nell’arcipelago delle Eolie, si trasferirono oltre oceano verso la fine dell’800. Erano dei viticoltori che aveva deciso – o meglio erano stati costretti – a cambiare vita e ricominciare daccapo, messi in ginocchio da un parassita che aveva distrutto tutte le loro coltivazioni di viti.

Brillante studente, si laureò in medicina nel 1949. Eppure, la prima cosa che fece fu quella di trasferirsi a Jacinto Aràuz, una cittadina di poco più di 2mila abitanti nel centro del Paese, più precisamente nella Provincia di La Pampa. Lì iniziò a lavorare come medico cittadino e sempre lì conobbe María Antonia Delgado che sarebbe diventata sua sposa pochi anni più tardi, nel 1951.

Favaloro iniziò ad interessarsi alla chirurgia toracica e cardiovascolare, una disciplina ancora poco esplorata dalla medicina del tempo. Una passione che lo portò a viaggiare ancora e trasferirsi, questa volta a decine di migliaia di chilometri di distanza. Volò negli Stati Uniti nel 1962 per studiare chirurgia cardiovascolare e toracica alla Cleveland Clinic.  Tornò in Argentina solo 10 anni più tardi e fondò l’Istituto di Cardiologia e Chirurgia Cardiovascolare Fondazione Favaloro, che esiste ancora oggi.

Il bypass coronarico

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Fatto sta che questa procedura, meglio nota come bypass coronarico (CABG), ha rivoluzionato il modo in cui vengono trattati i pazienti cardiovascolari. Secondi i dati forniti dal New England Journal of Medicine, il bypass coronarico è tra le principali procedure chirurgiche eseguite più comunemente, con circa 400mila operazioni eseguite ogni anno solo negli Stati Uniti.

Ma c’è di più perché Favaloro non ha ha eseguito il primo intervento di bypass coronarico, ma ha anche effettuato il primo trapianto di cuore in Argentina. Un uomo così dovrebbe essere celebrato come un eroe nazionale penserà forse chi non conosce bene la sua storia… E in effetti Favaloro è divenuto una sorta di “eroe dei due mondi” (argentino ed italiano), peccato che la maggior parte della gloria e degli onori gli sia stata riconosciuta postuma.

Ma procediamo con ordine.

Perché prima di tornare nella sua terra, Favaloro eseguì l’intervento chirurgico che lo avrebbe consegnato alla storia. Era il 9 maggio 1967 e il medico argentino di origini italiane eseguì l’intervento tramite un auto-innesto di vena safena per rimpiazzare un segmento stenotico di arteria coronarica destra.

Oggi, il bypass aorto-coronarico è un intervento sicuro e meno invasivo grazie allo sviluppo di tecniche più moderne che permettono di superare un condotto vascolare (anche quando totalmente ostruito), ed è possibile eseguire procedure molto meno invasive come l’angioplastica che prevede la dilatazione della stenosi mediante un palloncino che si gonfia all’interno della coronaria.

Ma se lui, quel giorno di maggio del ‘67 non avesse tentato l’intervento rivoluzionario, oggi la medicina non sarebbe a questo punto e milioni di persone oggi non avrebbero una storia da raccontare, perché le vite salvate in questi anno grazie a questo tipo di bypass non si contano.

Gli ultimi anni

Ma Favaloro non era tipo da sedersi sugli allori né tantomeno, uno che amava essere definito “medico eroe”. Non amava celebrazioni e riconoscimenti.

Come abbiamo già detto, la storia di Favaloro non è fatta per Hollywood. Perché la crisi che all’inizio del nuovo millennio ha portato l’Argentina al default ha colpito anche il celebre medico.

I fondi per la sanità, ridotti all’osso, avevano messo in ginocchio il sistema sanitario argentino oltre che ridotto in povertà molte persone. Senza troppi peli sulla lingua, Favaloro prese carta e penna e denunciò la situazione all’allora presidente della repubblica argentina. Un ultimo gesto disperato, prima di togliersi la vita con un colpo di pistola dritto al cuore. Quello stesso cuore di cui lui era diventato un “maestro”.(ippocrateshop.com)

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