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di CarIo D’Arrigo*

La giornata della Radio 

E’ il 13 febbraio 1946 quando l’Unesco riconosce la radio come strumento di fratellanza tra i popoli e promozione della libertà di informazione e del rispetto delle differenti culture. Rievocando le parole di Guglielmo Marconi (inventore della Radio) “le mie invenzioni sono per il progresso dell'umanità, non per la sua distruzione" l’UNESCO promuove l’impegno per fare della Radio un veicolo di Pace nel mondo e il 13 febbraio ’46 fonda la Radio delle Nazioni Unite. Ancor oggi, nell’era digitale, il ruolo di medium ad ampio spettro di diffusione è riconosciuto alla Radio. La Giornata è stata celebrata per la prima volta nel 2012, a seguito della Conferenza Generale dell’UNESCO che ne aveva riconosciuto l’importanza. La radio è molto più che informazione e intrattenimento. Ancora oggi raggiunge più persone in più luoghi rispetto a qualsiasi altro mezzo: è un ponte di comunicazione per le comunità remote, le regioni in via di sviluppo e le popolazioni vulnerabili. Spesso è l’unico collegamento con il resto del mondo. Sicuramente la radio è il mass media più diffuso, in grado di raggiungere il pubblico più ampio nel minor tempo possibile: l’avvento di internet, tablet e smartphone ne ha solo esaltato queste caratteristiche. Va detto che nonostante la già ampia diffusione, un miliardo di persone non hanno accesso a tale mezzo. Il World Radio Day, oltre a riconoscere la radio come mezzo di comunicazione, sostiene la collaborazione internazionale tra le stazioni emittenti e incoraggia la creazione di reti e comunità per promuovere la libertà di espressione e l’uguaglianza di genere sulle onde. La Radio delle Nazioni Unite è stata un importante veicolo di comunicazione dal dopoguerra all’esordio degli anni '90 del secolo scorso, quando l'avvento dei nuovi mezzi di comunicazione ha praticamente annullato l'importanza delle trasmissioni internazionali. Le trasmissioni radiofoniche gestite da entità sovranazionali sono state frequenti nella storia della radiodiffusione e riguardano, oltre alle Nazioni Unite, la Croce Rossa Internazionale che dal 1945 al 1990 trasmise propri programmi sia su frequenze proprie, sia attraverso stazioni terze. La Radio delle Nazioni Unite, invece, si è sempre appoggiata a strutture esterne per diffondere i propri programmi che ebbero inizio nel 1946 in cinese, francese, inglese e russo comprendendo bollettini informativi e documentari di ogni parte della Terra. I programmi partivano dalla stazione americana di Greenville e, attraverso stazioni relay, trasmessi sulle onde corte in tutto il mondo (frequenze di 9530, 6055 e 11770 KHz). Il mondo di Internet, ormai a basso costo e accessibile a tutti, ha surclassato le emissioni via etere dando la possibilità alle parole di pace dell’Onu di coinvolgere in modo più esteso il genere umano. Sin dal suo esordio, oltre un secolo fa, alla radio spetta il merito di aver riunito tutti popoli della Terra in un solo Villaggio.

*Fisico, Consulente di Acustica del Comune di Lipari carlodarrigo47@gmail.com

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