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Francesco Forgione, sindaco del Comune di Favignana-Isole Egadi e l'assessore alla Sanità Dafne Borgia hanno inviato una lettera al presidente della Regione Sicilia Musumeci e all'assessore alla Sanità Razza - e per conoscenza ai primi cittadini delle altre Isole Minori - con la quale chiedono che "𝐢 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐈𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐌𝐢𝐧𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥'𝐢𝐧𝐢𝐳𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐦𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐭𝐮𝐫𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚, al pari del personale sanitario e delle categorie a rischio".

"La richiesta, come si legge nella nota del Comune, nasce da una doppia motivazione: dall'aver constatato quanto la condizione di insularità abbia rappresentato un grave ostacolo nella fase di prevenzione (gestione dello screening nel luogo di residenza); dalla richiesta di Federalberghi Isole Minori della Sicilia di porre particolare attenzione nel piano vaccinale ai lavoratori del settore turistico poiché, 𝐧𝐨𝐧𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐫𝐚𝐫𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐚𝐧𝐝𝐞𝐦𝐢𝐚, 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐫𝐬𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐬𝐭𝐢𝐯𝐚, 𝐬𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐢𝐬𝐨𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐭𝐚𝐥𝐯𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐬𝐮𝐩𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐢 𝐚𝐥𝐥'𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞".

Una proposta che prende spunto da quanto sta avvenendo nelle isole della Grecia che già si sono avviate in questo percorso per salvare la prossima stagione estiva (leggi qui l'articolo). In Grecia però questo obiettivo è considerato una priorità nazionale, in Italia invece bisognerà capire se ciò sia possibile visto che la sanità fa capo alle Regioni.

Creare anche in Toscana isole "Covid free" in cui tutti gli abitanti sono vaccinati, potrebbe forse essere una strategia vincente per salvaguardare il turismo, principale fonte di economia dell'Arcipelago toscano. All'Elba se ne parla ma al momento una proposta ufficiale unitaria da parte di tutti i sindaci, in Regione a Firenze ancora non è arrivata.

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A questo proposito Francesco Del Deo, presidente dell'Ancim, Associazione nazione Comuni isole minori e sindaco di Forio, sull'isola di Ischia, l'8 Febbraio scorso ha inviato una lettera al commissario Arcuri proprio in tema di vaccinazioni.

Il presidente Ancim ha proposto che nelle isole minori siano messe a disposizioni più dosi di vaccini per poter vaccinare anche le persone in vacanza.

"Le rappresento la necessità che, nel nuovo piano vaccini, venga conteggiata - per gli abitanti delle Isole minori – una quantità maggiore rispetto ai residenti abituali perché nei mesi primavera estate la popolazione insulare si incrementa notevolmente per effetto del flusso turistico. Le Isole dovranno essere in grado di effettuare la prima dose o il richiamo per le persone che si trovano a soggiornare temporaneamente sull'isola. - si legge nella lettera del presidente Ancim - E' appena il caso di ricordare che la sanità è un servizio nazionale e garantirne la fruizione ovunque, anche nelle piccole Isole, significa tutelare il turismo che, come è noto, nelle isole è stato – nella presente stagione – fortemente penalizzato dalla pandemia e dal fatto che esso ha un periodo di fruizione molto ridotto nel tempo. Prevedere – da ora - e risolvere questo problema significa non continuare a penalizzare uno sviluppo notevolmente compromesso ed anche contribuire a risolvere il problema delle strutture e delle persone che devono effettuare le vaccinazioni. La decentralizzazione, oltre che andare incontro alle esigenze dei cittadini, darebbe anche un contributo all'accelerazione della somministrazione dei vaccini".

Inoltre a livello europeo il tema del turismo e delle modalità con cui potrà riprendere nei prossimi mesi impone delle scelte, anche alla luce dei mutamenti del Coronavirus che non sembra accennare ad esaurirsi.

A questo proposito infatti si sta parlando di un passaporto vaccinale per chi viaggia.

Si tratta di una misura, già ventilata dalla presidente dell'Unione Europea Ursula von der Leyen, ed è stata sollecitata anche dall'inviato speciale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) per l'emergenza coronavirus, David Nabarro, durante un'intervista su Sky News

 

 

Undici isole minori saranno presto dotate di connessione ad alta velocità. L’impegno è stato firmato dal Comitato Banda Ultra Larga (Cobul) e coinvolge le seguenti realtà:

Capraia, Levanzo, Marettimo, Stromboli, Alicudi, Panarea, Filicudi, Salina, Lampedusa, Linosa, Pantelleria, Ustica, Ponza, Ventotene, Santo Stefano, San Pietro, Asinara, San Nicola e San Domino. Il Comitato è composto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero per la Pubblica Amministrazione, dal Ministero per gli Affari Regionali e Autonomie, dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, dal Presidente della Conferenza delle regioni e delle Province autonome e da Infratel Italia, società in house del MiSE, per l’attuazione e il monitoraggio della strategia – con il supporto tecnico di Agid e Agenzia per la coesione territoriale.

L’impegno ha duplice valenza. Da una parte rappresenta una importante risorsa per le attività locali, in gran parte improntate sul turismo ed inevitabilmente dipendenti dalla capacità di “stare” online. Dall’altra è altresì una simbolica mano tesa a tutte quelle aree periferiche (o “interne” che dir si voglia) di un Paese che ha il dovere assoluto di investire su quel microtessuto imprenditoriale che costella un territorio tanto frammentato e tanto ricco di microdiversità. Le chiamano “isole minori”, del resto, soltanto per questione di superficie: in realtà rappresentano altrettanti biglietti da visita per l’attrattiva turistica italiana nel mondo, dunque ogni investimento su questi territori rappresenta un investimento sul “brand” Italia.

Se la banda ultralarga può essere il nuovo ormone che darà impulso al sistema nervoso del Paese, allora il fatto che ora le terminazioni possano giungere fino a queste undici splendide realtà (in grado di far brillare gli occhi ai turisti di tutto il mondo) significa che l’Italia ha capito di avere importanti carte da giocarsi. La banda ultralarga è un fattore abilitante che può e deve curare problemi cronici di cui l’Italia soffre da troppo tempo.(punto-informatico.it)

 

 

Capri, Ischia, Procida, Stromboli … e le altre isole minori del Mediterraneo occidentale: L’ incontro è avvenuto all’Institut français Napoli in mediateca con Brigitte Marin storica, direttrice dell’École Française de Rome, Claude Pouzadoux, archeologa, direttrice del Centre Jean-Bérard ed Emma Maglio, docente e ricercatrice in Storia dell’architettura presso l’Università di Napoli “Federico II” è il Console Generale di Francia a Napoli e Direttore dell’Institut; Laurent Burin des Roziers.

Nell’occasione è stata presentata l’opera collettiva Petites îles de la Méditerranée occidentale. Histoire, culture, patrimoine (Piccole isole del Mediterraneo occidentale. Storia, cultura, patrimonio), di prossima pubblicazione (2021) che svela la grande diversità degli spazi insulari mediterranei, orientati a una doppia visione secolare: separazione, reclusione e isolamento da una parte, mobilità, contatti e scambi dall’altra.

Tra chiusura e apertura le isolette hanno da sempre nutrito gli immaginari collettivi, grazie ai loro paesaggi, autentici patrimoni abitati da un’immensa ricchezza umana e naturale.

Se le grandi isole del Mediterraneo occidentale (Corsica, Sardegna, Sicilia, Malta) sono ben conosciute da tutti, un po’ diversa è la situazione per le circa un migliaio di isole minori e isolette che sono state inventariate nella sola parte occidentale del Mediterraneo. Inquest’ opera collettiva a cura di Brigitte Marin il lettore scoprirà dunque la ricchezza di questi rifugi di biodiversità, ma anche di cultura materiale, di stili di vita, di racconti e di memorie.

L’evento e’ stato organizzato nell’ambito di: NESSUN UOMO È UN’ISOLA. Incontri italo-francesi sul mondo di Brigitte Marin, Claude Pouzadoux, Emma Maglio e promosso dall’Institut Français Italia.(ilgolfo24.it)

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