imagese34.png

Legambiente, nel giorno dell'audizione in Parlamento in Commissione Ambiente della Camera dei deputati, presenta il suo Recovery Plan.

Tra i progetti da finanziare, la ong indica l'Alta Velocità nel centro Sud, le reti ferroviarie di Sicilia, Calabria, Basilicata, Molise, Campania, Sardegna, Toscana, Umbria, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia e Piemonte; l'elettrificazione dei porti; l'idrovia Padova Venezia; la chiusura dell'anello ferroviario di Roma; gli interventi per ridurre gli impatti ambientali nelle acciaierie, la riconversione del distretto dell'Oil&Gas di Ravenna, la riconversione delle centrali a carbone ancora attive e i progetti sull'agroecologia in Puglia, Umbria, Emilia Romagna e Trentino.

Quindi la realizzazione di digestori anaerobici per il trattamento della frazione organica differenziata, con produzione di biometano e compost di qualità, in ogni provincia in Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata, Abruzzo, Marche, e Liguria e quelli per trattare gli scarti agricoli, i reflui zootecnici e i fanghi di depurazione.

E poi le delocalizzazioni degli edifici a rischio idrogeologico in Calabria, Sardegna e Umbria;"la decarbonizzazione" nelle isole minori; la digitalizzazione nelle aree interne e una nuova fruibilità turistica ciclopedonale; la riqualificazione dell'edilizia popolare (messa in sicurezza ed efficientamento energetico) e degli istituti scolastici in Campania; il progetto integrato sulla "città adriatica" nelle Marche, la rigenerazione socio-economica delle quattro regioni del centro Italia colpite dal sisma.

Tra i progetti che l'associazione ambientalista boccia ci sono l'impianto di cattura e stoccaggio di CO2 proposto da Eni a Ravenna, il ponte sullo stretto di Messina, quelli legati alla produzione di idrogeno da fonti fossili, i nuovi invasi, gli impianti TMB di trattamento meccanico biologico dei rifiuti, gli impianti di innevamento artificiale e di risalita al di sotto dei 1.800 metri, gli incentivi legati all'acquisto dei veicoli a combustione interna. (ANSA)

PER SAPERNE DI PIU' SULLA DECARBONIZZAZIONE IN SICILIA E NELLE ISOLE MINORI CLICCARE NEL LINK LEGGI TUTTO

“Decalogo + 1 per decarbonizzare la Sicilia”. Legambiente Sicilia incontra l’Assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana. Gianfranco Zanna: “Per la delicatezza del paesaggio siciliano, con i suoi beni paesaggistici rilevanti da tutelare, pretendiamo una seria e alta qualità dei progetti per gli impianti di energie rinnovabili. Ma anche le Soprintendenze devono lavorare per la decarbonizzazione della Sicilia”
data DICEMBRE 12, 2020autore UFFICIOSTAMPAin COMUNICATI STAMPA0
Continuano gli incontri di Legambiente Sicilia per la presentazione del “Decalogo + 1 per decarbonizzare la Sicilia” nell’ambito delle attività che sta portando avanti per accelerare la rivoluzione energetica siciliana. Una delegazione dell’associazione ambientalista ha incontrato l’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà.

“Abbiamo voluto discutere con l’Assessore le nostre proposte affinché la Sicilia vinca la sfida delle energie pulite e dell’efficientamento energetico, diventando la regione leader delle rinnovabili.

Per la delicatezza del paesaggio siciliano, – ha sottolineato il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna – con i suoi beni paesaggistici rilevanti da tutelare, pretendiamo una seria e alta qualità dei progetti per gli impianti di energie rinnovabili, che devono essere realizzati bene, ma chiediamo con altrettanta forza che essi vengano esaminati dalle Soprintendenze senza preconcetti e tenendo in grande considerazione l’obiettivo della decarbonizzazione. Anche quelli che potranno riguardare le isole minori, dove per lo sviluppo delle rinnovabili sarà anche necessario rivedere alcune norme dei piani paesaggistici. Abbiamo chiesto all’Assessore – ha concluso Zanna – di definire, anche attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro aperto, delle linee guida per affrontare questi importantissimi e delicati temi, perché gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 e quelli al 2050 non potranno essere raggiunti se ciascuno nel suo ruolo non darà il proprio contributo.”

L’assessore Samonà ha così risposto alle sollecitazioni dell’associazione ambientalista: “Il tema delle energie pulite e dell’efficientamento energetico è all’attenzione dell’Assessorato dei Beni culturali e non può che essere affrontato in un’ottica ampia, che abbia fra le sue priorità anche la tutela del paesaggio e dei beni paesaggistici. Siamo aperti a collaborare con tutti coloro che siano disponibili a lavorare in questa direzione.”

conad2.jpg