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di Luciana Negro

"Un ponte di corpi" ha visto un evento in tutti i luoghi di questa carta. Trentacinque piazze in Italia - in Europa Atene, Berlino, Londra e altre città e frontiere.

Organizzato in tempi brevi e in pieno covid, è stato un risultato importante, da cui speriamo di proseguire.
Per un mondo di solidarietà, di etica e di amore

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NOTIZIARIOEOLIE.IT

Gentile direttore, segnalo questo progetto:

"Un ponte di corpi" 

Il 6 marzo “Un ponte di corpi” attraverserà l’Italia dal sud al nord, dall’est all’ovest, dentro l’Europa, fra le frontiere, mentre una farfalla gialla volerà sopra i reticolati.


Con il nostro corpo di donne su un confine di morte vogliamo dire che il migrante è portatore di vita, ciò che va ben oltre la ricerca di un luogo in cui poter lavorare e vivere tranquillamente e che l’accoglienza è un gesto di vita non solo verso i migranti ma verso di noi, verso tutti.

Noi siamo coloro che dicono no alla paura e all’odio per lo straniero, per il diverso, per l’altro, perché da sempre noi donne siamo state considerate inferiori all’uomo.

Noi siamo coloro che maledicono i confini perché quelle strisce di terra o di mare sono bagnate di sangue, selezionano chi può passare e chi no, chi può vivere e chi può morire, chi può essere torturato e chi può essere deportato.
Noi siamo coloro che vogliono gridare la voce della maternità, che è la voce della solidarietà, della vita che donne di altre terre hanno generato, consegnandola alle donne di questo mondo affinché la conservino e la promuovano

Il 6 marzo “Un ponte di corpi” attraverserà l’Italia dal sud al nord, dall’est all’ovest, dentro l’Europa, fra le frontiere, mentre una farfalla gialla volerà sopra i reticolati.

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