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di Salvatore Gabriele*

Nostra intervista esclusiva al Vicepresidente della Regione Gaetano Armao

''LE ISOLE MINORI DOVRANNO DIVENTARE ECCELLENZE EUROPEE''

Il Recovery Plan è decollato. L’Italia si prepara alla rinascita e al ritorno alla normalità. Ma quali saranno i vantaggi per la Sicilia e per le isole minori? Lo abbiamo chiesto con questa intervista in esclusiva a Gaetano Armao, Vicepresidente ed assessore regionale all’economia. Armao è anche componente del Comitato europeo delle Regioni ove presiede l’intergruppo per le isole europee, e che segue i negoziati con Roma sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

  1) Quali sono le opere più importanti che prevede il Recovery Plan per la Sicilia e quale sarà la spesa? 

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) individua le strategie di utilizzo dei fondi Next Generation EU (NGEU) con progetti pensati per un futuro di medio-lungo periodo: tali azioni devono garantire che la prossima generazione di europei non risenta in modo permanente dell'impatto della crisi COVID-19”, così recita il Considerando n. 16 del Regolamento (UE) 2021/241 del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2021 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Come noto, proprio a causa del permanere del divario economico-sociale tra Centro-Nord e Centro-Sud, l’Italia è risultata la prima beneficiaria dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d'Europa (REACT-EU). Il primo assicura risorse per 191,5 miliardi € da impiegare nel 2021-2026, delle quali 68,9 sovvenzioni a fondo perduto, nonché 122,6 da finanziamento.
Il Piano approvato dal Governo Draghi ha una struttura volutamente a maglie larghe, pertanto la gran parte delle misure andranno territorializzate con scelte negoziate tra Stato e Regione Siciliana. Tra PNNR e REACT-EU le risorse per la Sicilia supereranno i 22 miliardi euro.
Alcune iniziative sono quindi già individuabili (collegamento ferroviario Pa-Ct-Me, portualità elettrificata), zone economiche speciali, altre andranno concordate (digitalizzazione, allocazione centrale idrogeno etc., interventi su scuole ed Università). Il Governo Musumeci ha già proposto uno specifico programma di iniziative sulle quali continuerà ad insistere nella seconda fase di territorializzazione delle sei missioni del PNRR ancora da definire”. 

2Quali sono le opere pubbliche che le isole minori e in particolare Pantelleria devono aspettarsi?  

“Energia, trasformazione ecologica, innovazione digitale, interventi sul sociale ed il lavoro femminile, trasporti con l’uso dell’idrogeno e di energia elettrica decarbonizzata. Per le isole minori, in particolare l’obiettivo prioritario e farne eccellenze europee, green-islands, territori che accelerino la corsa verso l’obiettivo del 2050 di impatto climatico zero. Ed infatti il PNRR prevede che per garantire una transizione equa e inclusiva su temi di bioeconomia e circolarità, verranno avviate azioni integrate per rendere le piccole isole completamente autonome e green”, consentendo di minimizzare l'uso di risorse locali, di limitare la produzione di rifiuti e di migliorare l'impatto emissivo nei settori della mobilità e dell'energia, mediante la individuazione di 19 “Isole Verdi”, che faranno da laboratorio” per lo sviluppo di modelli "100 per cento green" e auto-sufficienti. E Pantelleria dovrà essere tra queste. Su questa prospettiva ho presentato uno specifico parere al Comitato europeo delle Regioni lo scorso anno. A Pantelleria non è più sostenibile una centrale elettrica a carburante ed occorre individuare forme innovative di produzione dell’acqua dolce. Ma occorre puntare anche ad una sanità rinnovata ed al completamento della digitalizzazione e 5g.  Al riguardo il Piano nazionale prevede di dotare 18 isole minori di cavo sottomarino in fibra ottica (Piano Collegamento isole minori”) per migliorare i collegamenti e rispondere alle esigenze di connettività della banda ultra larga di famiglie, imprese e istituzioni”. 

3) quali sono le opere che pensavate si facessero e non sono state inserite e sul mancato inserimento del ponte sullo stretto di Messina?

“Ancora diversi punti andranno chiariti. Non si può puntare nel PNRR al completamento autostradale, incompatibile con la trasformazione ecologica e che finanzieremo con la prossima programmazione 21-27, ma occorre una decisa opzione per l’alta velocità anche in Sicilia e per far questo occorre inserire nel fondo complementare, se non è possibile nel PNRR, la realizzazione del ponte sullo stretto. Il ponte è un’infrastruttura di rilievo europeo che consente di completare il corridoio europeo di trasporto scandinavo-mediterraneo.
Senza il Ponte non ci può essere collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, ma neanche l’alta velocità (la struttura dei treni ê incompatibile con il trasporto via nave), né un grande porto hub da allocare tra Gela ed Augusta (la scelta spetta comunque a Roma) che ha necessità di collegamenti continentali veloci.
Va affrontato il costo dell’insularità che i siciliani pagano (ed ancor di più coloro che vivono o villeggiano nelle isole minori) che secondo lo studio dell’Assessorato all’economia ammonta a 6,5 miliardi € l’anno. Un inaccettabile costo occulto che va riconosciuto in termini compensativi: con opere che attenuino il peso della condizione di insularità (o doppia insularità) o con risorse aggiuntive in termini di vantaggio fiscale. E su questo stiamo negoziando a Roma per giungere ad un accordo nel più breve tempo possibile”.  

4) Vista la gran quantità di denaro che si dovrà spendere c'è il pericolo dell'inquinamento mafioso e come si potrà arginare?

“In una terra difficile ed economicamente martoriata come la Sicilia il pericolo dell’inquinamento mafioso e del malaffare è dietro l’angolo. Quel che importa è che la fluidificazione delle procedure, che è essenziale per utilizzare le risorse europee nei tempi stretti previsti, conviva con controlli costanti. Il sistema italiano di contrasto alle infiltrazioni è ormai tra i più avanzati al mondo e saprà dare buona prova di sè anche in questa svolta epocale negli investimenti pubblici europei”.

*Direttore Responsabile Pantellerianew e corrispondente del Giornale di Sicilia

L'INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE MUSCARA'

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di Franco Muscarà*

Leggo dalla stampa che in questi giorni 13 Paesi, tra cui l’Italia, nei termini, hanno consegnato alla Commissione Europea i piani di rilancio relativi al Recovery nell’UE. Naturalmente si tratta del Pìano del Governo a livello Nazionale.
Chiedo per conoscere e proporre se relativamente alla:
SANITA’ , TURISMO, PORTUALITA’, INFRASTRUTTURE, ISTRUZIONE, DIGITALIZZAZIONE ,PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, EFFICIENTAMENTO ENERGETICO, OCCUPAZIONE GIOVANILE, FORMAZIONE, SOSTEGNO
AI DISABILI, INTERVENTI VERDI E INTERCONNESSIONE TRA LE ISOLE e le tante altre iniziative che possono essere inserite

Nell’ottica di cui sopra desidererei conoscere:
1) Se a livello Nazionale, Regionale, o nell’ambito ANCIM si sia discusso del Recovery con particolare riguardo ai territori insulari ;
2) Se l’amministrazione comunale ha affrontato l’argomento ed eventualmente con quali indirizzi ;
3) Se l’amministrazione comunale, a tempo debito, intenda richiedere alla Presidenza del Consiglio Comunale l’inserimento di un punto all’o.d.g. relativo al Recovery F. con l’espressione del pensiero dei consiglieri comunali in tutte le varie componenti.

*Consigliere di minoranza

NOTIZIARIOEOLIE.IT

3 FEBBRAIO 2021

IL NOTIZIARIO, è gemellaggio con "Pantellerianew"

7 FEBBRAIO 2021

IL NOTIZIARIO&GEMELLAGGIO CON PANTELLERIANEW, "Sarà l'anno del museo del cappero"

13 FEBBRAIO 2021

IL NOTIZIARIO&PANTELLERIANEW, è gemellaggio. Ospedali disagiati, il comitato "Cisadep" scrive al ministro Speranza

28 FEBBRAIO 2021

L'intervista del Notiziario a Vincenzo Vittorio Campo sindaco di Pantelleria, isola terra

Pantelleria ha tutti i requisiti per diventare Zona Bianca. Lo scrivono trenta imprenditori e commercianti dell'isola al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, all’assessore alla salute Ruggero Razza e all’assessore alle attività produttive Mimmo Turano. “Siamo molto preoccupati per i dati epidemiologici degli ultimi periodi, ma non possiamo non evidenziare che c’è una marcata disomogeneità tra i diversi territori provinciali.

Riteniamo, perciò, che Pantelleria abbia tutti i requisiti per poter diventare ZONA BIANCA (sempre con i dovuti accorgimenti quali: distanza - mascherina -tampone per chi arriva da altre regioni e sanificazione)”. Allo stato attuale a Pantelleria c’è ufficialmente un solo positivo e per di più migrante posto in isola mento nel centro di prima accoglienza presso la caserma “V. Barone”.

“Chiediamo – scrivono gli imprenditori e i commercianti - l'applicazione di quanto previsto nell' art. 2 comma 2, nonché art. 3 comma 2 del DPCM del 3 Novembre 2020 e successive modificazioni, là dove si dice che " Con ordinanza del Ministero della Salute adottata ai sensi del comma 1, d'intesa con il Presidente della Regione interessata, può essere prevista in relazione a specifiche parti del territorio regionale, in ragione dell'andamento del rischio epidemiologico, l'esenzione dell'applicazione delle misure”.

“A Lei Presidente – continua la lettera - sottoponiamo questa istanza, perché crediamo fermamente che si possano comprendere le difficoltà dovute al protrarsi delle limitazioni anti-Covid, ed in particolar modo per gli operatori dei settori economici (Bar - Ristoranti - Palestre ecc) costretti alla chiusura o ad una particolare limitazione delle rispettive attività”.
“Tali limitazioni sono doverose, ovunque gli indicatori di diffusione del contagio segnalino situazioni tali da mettere seriamente in pericolo la salute dei nostri cittadini. Considerato che le indicazioni epidemiologiche sono oggettivamente migliori – concludono imprenditori e commercianti -, per non dire che Pantelleria si potrebbe considerare in questo momento zona free, riteniamo sia giusto applicare l'esenzione prevista dal DPCM a beneficio di quelle situazioni quali Commercio - Ristorazione - Bar - Palestre, per le quali è prioritario favorire un progressivo ritorno alla normale attività”.

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