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SICILIA. TRASPORTI ISOLE MINORI, UGL MARE, BENE APERTURA CARONTE & TOURT SU NUOVO WELFARE AZIENDALE

Si è svolto a Palermo l’incontro tra compagnia di navigazione e le sigle sindacali

“Si è svolto a Palermo un incontro tra i rappresentanti di Caronte & Tourist Isole Minori e le sigle sindacali del comparto marittimi. L’incontro – comunica il segretario provinciale e delegato regionale Ugl Mare, Giacomo Nicocia, è stato utile per affrontare il punto sulla ‘Produttività’ e avviare il sistema welfare aziendale”.

“La nostra organizzazione sindacale coglie con attenzione, l’iniziativa di dare vita a un sistema nuovo di welfare aziendale – afferma il segretario provinciale - e auspichiamo che, grazie a un lavoro sinergico e collaborativo con la compagnia di navigazione, riusciremo a redigere un contratto moderno e funzionale. È necessaria, infatti, - ricorda Nicocia - la negoziazione di un quadro normativo di carattere aziendale, che individui un’equilibrata organizzazione del lavoro e specifiche turnazioni, armonizzando l’alternanza temporale tra imbarco e relativo, adeguato, periodo di riposo per gli equipaggi. Inoltre, prevedere dei turni che consentano ai dipendenti di non operare distanti dalle loro residenze e, quindi, venire incontro anche alle esigenze personali e familiari che, secondo noi, possono incidere nel miglioramento ulteriore della produttività”.

“La crisi ha provato i lavoratori nell’esercizio della continuità territoriale e mutato il loro stato d’animo e quello delle loro famiglie, le quali condividono le difficoltà senza mai tirarsi indietro, senza mollare mai: la gente di mare è fatta così e merita attenzione”, considera Nicocia.

Gli altri punti essenziali per Ugl Mare riguardano, “la turnazione per i comandanti e direttori di macchina (per contenere l’impiego ‘in surplus’ rispetto all’orario ordinario esigibile); un regolamento più elastico per le turnazioni dei lavoratori e l'integrazione remunerativa laddove necessario”.

“Ugl Mare vuole essere ottimista sul confronto appena avviato – conclude il sindacalista - e confida in una proficua contrattazione, basata sul conseguimento delle migliori condizioni di reale benessere lavorativo per i marittimi. A tale proposito abbiamo, da tempo, presentato un’articolata e strutturata ipotesi di accordo”.

Il segretario provinciale del sindacato presenta all’azienda alcune proposte concordate con la base e dalle quali ripartire: prima di tutto equilibrio dei turni di lavoro, salute
e benessere dei dipendenti.

È partita la trattativa tra Ugl, e le altre organizzazioni sindacali, e Caronte & Tourist Isole Minori per il primo contratto integrativo di secondo livello dei marittimi. Lo annuncia il segretario provinciale e delegato regionale dell’Ugl Mare, Giacomo Nicocia, il quale afferma: “Viviamo un momento particolarmente difficile per l’occupazione nazionale e siciliana, a causa della grave crisi sanitaria che non ci dà tregua, trovare un accordo efficace e innovativo significherebbe, quindi, porre le basi per favorire ancora meglio l’occupazione nella nostra regione. Inoltre – aggiunge il sindacalista – è necessario contenere e armonizzare l’orario di lavoro mensile, venendo incontro alle esigenze di riposo degli equipaggi e salvaguardare la salute dei lavoratori”.

Secondo Nicocia, “è necessario individuare una strategia di contenimento dei costi, ma senza una visione miope che porti a considerare gli equipaggi semplicemente un costo. Non deve essere così”. Per tali ragioni – aggiunge – siamo convinti che è importante un’apertura costruttiva da parte dell’azienda e un dialogo proficuo e schietto con i sindacati, fuori da logiche e schemi del passato”.

In quest’ottica di collaborazione l’Ugl Mare, ancora prima dell’apertura del tavolo negoziale, ha redatto un documento contenente alcune proposte, che è stato inviato a Caronte & Tourist Isole Minori.

“La stesura della nostra proposta - spiega Nicocia - parte dalla considerazione che il nuovo contratto unico dell’industria armatoriale, siglato il 16 dicembre 2020, non è applicabile in modo ‘sartoriale’ sui lavoratori che si occupano dei collegamenti con le Isole Minori, come espresso dalla stessa azienda. Il contratto nazionale, infatti, è normativamente realizzato per la cosiddetta navigazione a ‘lungo corso’ (tendenzialmente per percorrenze da e per extra nazione) che, nell'ultima sua definizione pattizia, prevede periodi di imbarco continuativo di 4 - 5 mesi”.

 

 

 

“Questa condizione è del tutto innaturale, inapplicabile e non sostenibile (anche sotto il profilo economico aziendale) – afferma il segretario dei marittimi Ugl - se rapportata ai servizi di traghettamento svolti nelle linee in convenzione statale e regionale per i collegamenti delle Isole Minori siciliane in virtù degli orari di linea; dell’elevato numero di manovre in rapida successione all’interno di approdi e non strutture portuali; dai precari alloggi a bordo, laddove esistenti, inadatti a garantire l’adeguato riposo dei marittimi a bordo. Riposo – rammenta Nicocia - fondamentale e imprescindibile per salvaguardare il benessere, la salute dei lavoratori, garantire l’indispensabile recupero psico-fisico del personale navigante, nel rispetto degli inderogabili limiti orari di lavoro prescritti e per il contenimento del rischio infortunio per stress da affaticamento”.

L’Ugl Mare, pertanto, invita i vertici della compagnia di navigazione a valutare i seguenti punti:

Razionalizzazione dei periodi di impiego;

Riduzione dei carichi di lavoro e armonizzazione delle turnazioni per aumentare lo stato di benessere del personale e quindi il rendimento e della produttività intesa come qualità, ed efficienza realizzabile;

Responsabilizzazione del personale, incrementandone la partecipazione attraverso bonus di produttività; 

Formazione professionale e per la riduzione degli infortuni;

Stabilizzazione e promozione del personale con la copertura del fabbisogno della flotta convenzionalmente impegnata su linee statali e regionali per la continuità e mobilità territoriale.

 

“Abbiamo bisogno di un dialogo più proficuo con le aziende e le istituzioni per migliorare le condizioni di lavoro del personale navigante nelle linee giornaliere che collegano Milazzo con le Isole Eolie e viceversa. La situazione attuale può mettere a rischio la salute dei dipendenti e aumenta la possibilità di infortuni sul lavoro e sinistri marittimi”.

Lo afferma Giacomo Nicocia, segretario provinciale e delegato regionale Sicilia Ugl Mare il quale ha inviato una lettera ai vertici delle Compagnie di navigazione operanti sulla tratta e alle autorità competenti e di vigilanza.

Nella missiva si legge: “I limiti di orario di lavoro-riposo previsti dai decreti legislativi 108 del 2005 e 71 del 2015 sono insufficiente a scongiurare infortuni per stress (‘fatigue’ B-VIII/1 del codice Stcw), poiché lo stress da affaticamento non è concretamente individuabile, riferendosi ai limiti previsti dall’atto normativo”.

“Le condizioni di impiego dei lavoratori sulla tratta eoliana – osserva Nicocia - sono tra le più gravose a livello fisico ed emozionale, perché prevedono un elevato numero di manovre di approdo, operazioni già particolarmente impegnative, trattandosi di approdi piccoli, a cui si aggiunge un carico di ore lavorative oltre i termini contrattuali o in fasce notturne: questo genera per il personale difficoltà derivanti dal discontinuo ciclo sonno-veglia, nell’arco delle 24 ore. In più, molte volte, gli equipaggi devono svolgere compiti aggiuntivi a fine linea (rifornimento gasolio, attività manutentive, assistenza interventi ditte esterne, manovre di cambio ormeggio, servizio di guardia/ispezione) in mezzi veloci e unità navali. Su tali mezzi – spiega il sindacalista - i marittimi sono esposti a condizioni ambientali avverse e non hanno garantito un pasto caldo, in quanto il servizio è assente e, pertanto, costretti a rientrare a casa per ragioni anche di igiene personale. Ciò comporta la perdita di ulteriori ore di sonno e, quindi, un completo recupero psico-fisico, che è causa di calo cognitivo, perdita di concentrazione, ansia, frustrazione, irritabilità, alterate relazioni lavorative, depersonalizzazione, diminuzione dell’entusiasmo e del senso di efficacia in ambito lavorativo, distacco dal proprio lavoro e insorgenza di malattie croniche cardiovascolari. A essere più colpiti – sottolinea Nicocia - è lo stato maggiore degli equipaggi, comandanti, direttori di macchina e primi ufficiali di coperta e macchina. Rammentiamo – prosegue - che lo stress influisce sul processo decisionale, riducendo il mantenimento di adeguati livelli di allerta e performance, requisiti fondamentali per il benessere del personale stesso e della sicurezza a bordo”.

L’intento dell’appello del segretario provinciale dell’Ugl Mare è quello di focalizzare l’attenzione su una situazione che va necessariamente affrontata: “Chiediamo alle istituzioni, alle autorità competenti di controllo e vigilanza, alle aziende armatoriali di individuare un percorso comune per correggere tali disagi, garantire il completo recupero psico-fisico del personale e dare vita a un processo di prevenzione del rischio infortunio per stress da affaticamento ‘fatigue’, con un’azione correttiva che vada ad implementare le già esistenti indagini sulla conformità documentale dei report di rendicontazione degli orari nominali di lavoro e riposo. In questi anni – conclude Nicocia - le parti impegnate hanno indubbiamente elevato l’attenzione ed è per questo che adesso chiediamo un ulteriore sforzo: soluzione potrebbe essere una più armonica e razionale turnazione del personale, con un’organizzazione del lavoro che, laddove necessario, riduca i periodi di permanenza a bordo e assicuri concreti margini temporali rispetto alle attuali condizioni spesso ‘borderline’”.

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