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di Elisabetta Amato

Un viaggio da sogno trasformato in un incubo. È quello che è successo a fine agosto a un gruppo di turisti italiani. L'idea era quella di arrivare alle isole Eolie grazie al servizio offerto da Italo, che permetteva di fare un unico biglietto, valido sia per il treno che per l'aliscafo, grazie alla collaborazione con l'azienda Alicost, che si occupa di collegamenti marittimi.
In teoria in un giorno i viaggiatori sarebbero arrivati a destinazione. In pratica hanno impiegato tre giorni.

"Ho perso dei giorni di ferie, dopo aver lavorato per un anno intero", spiega Chiara partita da Roma. Il 28 agosto, infatti, i viaggiatori sono arrivati a Sapri senza alcun problema. Italo, per chi è partito da Roma o da Pavia, ha funzionato regolarmente. I disagi sono iniziati quando l'aliscafo, messo a disposizione da Alicost, non è partito a causa del mare mosso. Da qui è iniziata l'odissea dei 28 turisti italiani.

Dopo diverse sollecitazioni da parte dei viaggiatori, Alicost ha avvisato i turisti che avrebbero passato la notte a Sapri, con la certezza che il giorno dopo (il 29 agosto) avrebbero raggiunto le Eolie. Per il pernottamento la società del servizio marittimo ha avvertito i clienti che un certo signor Nicola li avrebbe contattati per trovare un alloggio. La sistemazione per la notte, però, nei vari alberghi della zona doveva inizialmente essere pagata dai turisti stessi e Alicost li avrebbe risarciti in seguito. L'azienda, però, ha poi pagato il pernottamento a tutti, ma non la cena. A questo scampato problema si è aggiunta la possibilità, quasi l'obbligo, di dover dormire con altre persone, sconosciute e a dispetto del Covid. Il pericolo è stato evitato solo perché alcuni del gruppo hanno abbandonato il viaggio.

"A una coppia di Pavia hanno proposto di dormire con altre persone. Il signore si è opposto ma il rappresentante di Alicost gli ha intimato di condividere la stanza con altri e hanno chiamato i carabinieri", spiega un viaggiatore.

La società Alicost, raggiunta al telefono da Repubblica, ha subito risposto dichiarando che i disagi sono stati tutti risolti. "È tutto rientrato", sottolineano dall'ufficio. Sulla richiesta ai passeggeri di dover dormire tutti insieme, la scoietà non ne era a conoscenza. "Non è possibile, figurarsi poi ora con il Covid", spiega al telefono una rappresentante di Alicost.

Finita l'odissea del primo giorno i viaggiatori il 29 agosto erano sicuri di partire e di raggiungere le tanto agognate isole Eolie. L'aliscafo, però, una volta partito dopo mezz'ora si è fermato per "motivi tecnici" e è ritornato al porto. I rappresentanti di Alicost hanno cercato di tamponare il nuovo disagio garantendo ai passeggeri il trasferimento a Milazzo, dove si sarebbero subito imbarcati per raggiungere le Eolie. Ma anche per il secondo giorno le cose non sono andate come previsto. Una volta saliti sul pullman si sono trovati senza possibilità di scelta.

"Non c'erano rappresentanti di Alicost e solo grazie all' autista abbiamo scoperto quale era in realtà il programma-spiega Valerio- il pullman ci stava portando a villa San Giovanni in Calabria e non a Milazzo". Alicost quindi aveva dato due informazioni diverse, una ai passeggeri e una all'autista del pullman.
"Non ci hanno lasciato libertà di scelta, perché non potevamo fare altro che arrivare a Milazzo e alloggiare lì", afferma una viaggiatrice. A questo si aggiunge il fatto di non aver cenato e di aver dormito due ore in un albergo improvvisato, pagato sempre da Alicost, per poi prendere la prima nave utile per le Eolie la mattina presto.
Il 30 agosto i 28 passeggeri hanno tutti raggiunto la meta finale e ora si stanno godendo le tanto sudate e stressanti vacanze, ma il nervosismo dei giorni precedenti ancora si fa sentire. "Stiamo pensando di fare un'azione legale congiunta per danni economici e morali. Non hanno saputo gestire l'emergenza", afferma Chiara. Gli alloggi a Sapri e a Milazzo sono stati pagati da Alicost, ma i pasti no.

Al momento i viaggiatori non sanno quantificare se e quanto hanno perso per essere arrivati all'albergo nelle isole Eolie due giorni dopo. "È una compagnia inaffidabile, non è all’altezza di Italo. Abbiamo perso due giorni e non so se e quanto dovrò pagare. lo sapremo a fine vacanza quando discuterò con il titolare del B&B, dove alloggio. In caso cercherò di farmi risarcire da Alicost", spiega un viaggiatore.

Quello che pesa di più è la disorganizzazione e la gestione dei disagi durante una vacanza tanto agognata: "Rinunciare a due giorni di vacanza è un grosso disservizio- dice un ragazzo in vacanza con degli amici- Non va giù la presa in giro, come se fossimo stati sequestrati".(repubblica.it)

C'è' posta per "Il Notiziario". Eolie, disagi per il ritardo anche con la Liberty Lines 

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Gentile direttore,

Disservizio degli aliscafi della Liberty Lines. Stamattina, io e altri passeggeri ci presentiamo per prendere l’aliscafo per Messina delle 9,50, (costo circa 26 euro) al molo scopriamo che l’aliscafo viaggia con 40 minuti di ritardo, facendoci perdere le coincidenze. L’azienda pur avendo i cellulari dei passeggeri non ci ha avvisato in tempo per risprogrammare la partenza. Alla richiesta di essere riprotetti nel primo aliscafo ci viene risposto che non ci sono posti. Risultato perderemo con ogni probabilità i soldi del viaggio. Visto che stiamo parlando di servizi pagati con soldi pubblici, chiedo all’assessore Falcone e al presidente Musumeci se questi è il modo di gestire i un servizio pubblico nel 2021? La saluto cordialmente

Lettera firmata

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