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Categoria: Notizie

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Salina - Il “patron” della Casa del Postino Pippo Cafarella con un team di avvocati guidati da Francesco Rizzo aveva richiesto al Comune di Malfa di far diventare l’immobile “bene d’interesse pubblico e culturale” ma la pratica si blocca perché “il fabbricato sarebbe abusivo”.
La Casa rosa – come si ricorderà - è divenuta celebre per aver prestato le proprie mura all’opera cinematografica “il Postino”, diretta da Michael Radford nel 1994 e nella quale Massimo Troisi, noto attore napoletano, si è esibito nella sua ultima interpretazione.

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La richiesta dai legali era stata anche inoltrata alla Regione Sicilia Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali Regione Sicilia Assessorato dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana Commissione Beni Culturali e Paesaggistici, Al Sindaco pro tempore e al Consiglio Comunale, alla Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia e al Ministero della Cultura. 

“Con la presente – scrivevano - intendiamo sottoporre all’attenzione del Comune di Malfa nella persona del Sindaco e del Consiglio Comunale, la proposta per il riconoscimento dell’immobile noto al mondo come “Casa del Postino”, sito in Malfa e delle zone limitrofe, quali beni Culturali e Paesaggistici, e di notevole interesse Pubblico. 

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Contestualmente, si inoltra la presente alla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali competente affinché si avvii il  procedimento volto alla verifica e alla dichiarazione di interesse culturale e paesaggistico, nonché si inoltra all’Assessorato e alla Commissione competente, istituita dalla Regione Sicilia ai sensi dell’art. 137 comma I D.Lgs 42/04, per la verifica e la dichiarazione di notevole interesse Pubblico del medesimo bene immobile”. 

Alla fine degli anni 60’ l’attuale proprietario Cafarella, di professione artista-pittore, decideva di recuperare l’immobile sottraendolo al degrado e destinandolo a spazio artistico, culturale e comunitario, organizzando anche molte attività di carattere artistico culturali. All’inizio degli anni ’90 il fascino del luogo indusse l’attore e regista Massimo Troisi a scegliere la casa come location per il film “Il Postino”. 

Nella finzione filmica la casa era la residenza del poeta Pablo Neruda (interpretato da Philippe Noiret), dove il postino (interpretato da Massimo Troisi) si recava per consegnare le corrispondenze e per ricevere delle lezioni di vita e di poesia. 

Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali, con ben 5 candidature agli Oscar del 1996 di cui una vincente; premi e riconoscimenti al British Academy Film Awards come migliore colonna sonora e miglior regia;un Critics Choice Movie Award;un David di Donatello come miglior montaggio; e un Nastro d’argento alla migliore colonna sonora. 

La bellezza della pellicola, la risonanza derivante da questi riconoscimenti internazionali e il fascino della Casa, hanno ulteriormente contribuito alla crescita e all’espansione della cultura eoliana e, in particolare, dell’Isola di Salina e del Comune di Malfa, nel mondo.

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La pellicola ha segnato in modo indelebile la dimora, innalzandola a Tempio Sacro della Poesia, del Cinema e, in generale, della cultura italiana ed eoliana nel mondo. 
Da quel momento il luogo acquisterà un nome identificativo: “Casa del Postino”; consegnandolo all’umanità come meta di pellegrinaggio e, per molti, di vero e proprio culto. 
La casa è già iscritta nella “Carta dei Luoghi dell’Identità e della memoria della Regione Sicilia” istituita presso l’assessorato ai Beni Culturali.

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Dopo la richiesta, è arrivata la comunicazione del dirigente del Comune di Malfa Bartolo Profilio che ha riferito che “a seguito di segnalazioni e verifiche la casa del Postino risulterebbe essere stata abusivamente ampliata tra il 1954 e il 1982 e in questo caso l’avvio della procedura volta alla dichiarazione della casa quale bene di notevole interesse pubblico sarebbe impossibile da perorare”.
Ed ha annunciato “l’annullamento della concessione edilizia e il permesso di costruire in sanatoria. In questo caso risulterà conseguenziale la disposizione di demolizione e rimessione in pristino allo stato legittimo, seguita da tutti gli atti di natura sanzionatoria”.

RASSEGNA STAMPA GDS.IT

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