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di Lorenzo Mondello*

Assurto agli onori della conoscenza generalista, a seguito del suo impiego nella terapia contro il Covid, il Cortisone è un farmaco giovane ma vissuto. Può sembrare un controsenso, ma il farmaco citato è relativamente giovane perché il suo utilizzo comune è arrivato dopo la seconda guerra ed è vissuto perché, da allora ad oggi, ha avuto un passato ricco di grande e importante efficacia clinica. Il cortisone, farmaco usato ampiamente come antinfiammatorio, fu scoperto dal ricercatore statunitense Edward Kendall e dal suo collaboratore Philips Hench, ricavando il composto da una delle due ghiandole surrenali, due piccole ghiandole poste sopra i reni, con una molteplicità di funzioni.

Durante la seconda guerra mondiale i servizi segreti statunitensi scoprirono che alcune delle sostanze studiate da Kendall, era somministrato agli aviatori della Luftwaffe, e li faceva sentire a proprio agio, ed euforici, anche oltre i 12.000 metri di altezza. I tedeschi si erano impadroniti di una Ricerca Americana! Questo fece sì che ci fosse una brusca accelerata delle indagini, era necessario che la sostanza fosse disponibile anche per gli aviatori statunitensi.

All'inizio del 1941, al termine di un convegno, Kendall e Hench nel tentativo di aiutare i pazienti che soffrivano di artrite reumatoide sperimentarono il composto. Nel 1944, Lewis Sarett, un chimico della casa farmaceutica Merck, era riuscito a sintetizzare la sostanza a partire da un'altra molecola, l'acido deossicolico, ricavato dalla bile dei bovini macellati. Così Hench chiese alla casa farmaceutica di sperimentare la nuova sostanza su un paziente affetto da una grave forma di artrite reumatoide e il 28 settembre 1948 fu fatta la prima storica iniezione del farmaco.

La risposta alla nuova terapia fu positiva, e dopo appena tre giorni il paziente era fortemente migliorato. Nel 1950, Kendall e Hench vinsero il premio Nobel per la fisiologia e la medicina. Oggi il cortisone, in tutte le sue forme e a basso costo, è sempre disponibile nelle farmacie ed è dispensato dal servizio sanitario nazionale.

*Dottore Virologo 

Laureato in Medicina e Chirurgia presso la Facoltà dell’Università di Messina ha conseguito le seguenti Specialità:

1) Malattie infettive, 2) Malattie del fegato e del ricambio, 3) Parassitologia Medica, 4) Diploma nazionale SIUMB in Ecografia interventista, 5) Già Direttore dell’U.O.C. di Malattie Infettive dell’Ospedale Papardo, 6) In atto componente Commissione Regionale AIDS, 7) Direttore Sanitario dell’Istituto Hospardo, 8) Consulente infettivologo del Gruppo ospedaliero GIOMI, autore di numerose pubblicazioni, a stampa, nei settori delle discipline mediche menzionate, ha partecipato, e partecipa, a numerosi convegni e congressi delle discipline citate, giornalista Pubblicista, ha diretto per svariati anni la Rivista “Messina Medica”. Si è prodigato in prima linea, sin dal suo esordio nel 2020, ad affrontare l’infezione da Virus Covid 19. E’ l’Autore del Protocollo terapeutico M per il Covid 19, dove M sta per Messina e non per Mondello.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

13 FEBBRAIO 2023

Speciale salute del Notiziario. L’intervista del prof. Carlo D’Arrigo al dr. Lorenzo Mondello. Il fisico e il virologo con Gennaro Leone

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