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di Enza Scalisi

Un mondo di carta, ma più vero di quello “reale". Un archetipo, un Iperuranio di cui le cose sono copie, imperfette. Un mondo senza tempo, che dà una sorta di eternità. “ Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito, perché la lettura è un’immortalità all’indietro” (Eco).
La libreria è luogo privilegiato, dove l’eternità si incontra, si tocca, se ne annusa il profumo inconfondibile, in un'atmosfera ovattata, in un sottofondo di melodia che coinvolge tutti i sensi.
Mimmo, l’uomo dei libri, nascosto da pile di giornali e scatoloni di volumi che anelano alla luce, dirige, discreto, un concerto di armonie e dissonanze, in un caleidoscopio creativo, in cui l'intuito ti guida a trovare quello che cerchi.
Una libreria nell'isola fa da controcanto al suono del mare, al brusio di miti e leggende del luogo, in cui spazio e tempo si fondono rasentando l'eterno.

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di Gianni Iacolino

Se ci sono aziende, attività commerciali, istituzioni che onorano la nostra comunità, nei primi posti metterei il Museo Archeologico Bernabò Brea, la SEL, il ristorante Filippino, l'edicoa-libreria Belletti.

Se dovessi seguire, nell'elencare, un ordine cronologico, l'edicola di Belletti, così la intendiamo, starebbe forse al primo posto.
Dico questo per sottolineare che la famiglia Belletti ha garantito e promosso l'informazione e la cultura per quasi un secolo, offrendo anche professionalità e garbo in un locale ampio, accogliente ed intimo allo stesso tempo, un angolo di quiete e riflessione in un contesto, a Lipari, dove sembra ormai spadroneggiare ansia, irritabilità, edonismo cafone e fine a se stesso.

Mimmo Belletti ha saputo mantenere, fra mille sacrifici e tanta abnegazione, una dirittura professionale improntata ad etica di altri tempi e spiccata professionalità.

Questa mia nota nasce non per tessere lodi mercenarie e non richieste, ma per sottolineare un aspetto che va attenzionato in un periodo di crisi delle edicole e delle librerie.
É possibile che né l'amministrazione, né il consiglio comunale si rendano conto che , nell'indifferenza, si rischia di perdere un bene insostituibile?

É dovere di un'amministrazione sensibile fare di tutto per evitare un simile rischio, mettendo in moto iniziative atte a sostenere il difficile compito di portare avanti un compito così oneroso come un'edicola-libreria in tempo di crisi.
Lipari, senza una libreria, sarebbe il deserto.

L'INTERVENTO DALLA SARDEGNA DEL CAVALIERE FELICE D'AMBRA

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di Felice D'Ambra

Buongiorno Bartolino, innanzi tutto mi complimento per la straordinaria 20ma edizione dello sposalizio dei millenari Faraglioni. Che ha avuto un’enorme risonanza, e i e nel comunicarti, che ieri leggendo sul Tuo Notiziario Eolie online, quanto ha scritto il carissimo amico Gianni Iacolino, e anche il WhatsApp inviatomi dal Web Master Massimo Pagliaro, in merito alla precaria situazione che versa la storica Edicola di Corso Vittorio Emanuele di Lipari, di Mimmo Belletti. 

Rammaricato, condivido in pieno la loro preoccupazione, che secondo me, dovrebbe essere anche di tutta la comunità Eoliana di Lipari e non solo. 

Personalmente ho sempre considerato la storica Edicola, un luogo ideale d’incontro per tutti: donne, bambini, mamme e soprattutto di quei uomini di Cultura e intellettuali di Lipari e non solo. A tal proposito, allego un pezzo da me pubblicato tanti anni fa, riscoperto negli archivi del Tuo Notiziario Eolie online.

Spero con tutto il cuore che la storica Edicola, con un intervento energico da parte delle Istituzioni, e non solo, prosegua il suo cammino, come ha sempre fatto con grande dedizione e professionalità, l’amico di tutti, “Mimmo Belletti” da anni coadiuvato da Roberto Monte. Un grande in “Bocca al Lupo”.

10 DICEMBRE 2012

Da Cagliari in linea Felice D’Ambra. Lipari & Amarcord “La storica edicola ”Belletti”

di Felice D’Ambra

Lipari & Amarcord “La storica edicola ”Belletti”.

Quando noi giovanotti di quell’epoca, salivamo da Marina Corta per andare al Corso, passavamo davanti  all’edicola del giornalaio Filippo Belletti. Eravamo il solito gruppetto di amici che ci fermavamo a curiosare tra le pubblicazioni ben esposte tutte in fila: settimanali, riviste varie, libri, quotidiani, fumetti e i giornalini dell’Intrepido, il Monello, Arturo e Zoe, Topolino, Paperino, anche se i miei occhi si soffermavano di più sui fumetti di Tex Willer, Pecos Bill, Kit il Piccolo Sceriffo e di Sitting Bull (alias Toro Seduto). Accanto a noi le ragazze da marito e quelle che all’uscita di scuola e con i libri sotto il braccio, sfogliavano di nascosto i vari settimanali che parlavano d’amore: “Il Grand Hotel, Sogno, Bolero, Luna Park, Lancio” che all’epoca venivano chiamati fotoromanzi e che piacevano alle donne sposate, mature e soprattutto alle ragazze da marito.

Questi fotoromanzi, negli anni a venire, ebbero un grande successo e dopo letti venivano prestate alle ragazze del vicinato che non avevano la possibilità di acquistarle e che fra loro, se le passavano di mano in mano. Come d’altronde succedeva a noi poveri squattrinati giovanotti che non avevamo neppure una lira e solo chi aveva i soldi l’acquistava, e come sempre poi, li leggevamo tutti. Di solito in edicola trovavamo personaggi del posto importanti, intellettuali, quelli che leggevano Il Sole 24 Ore, Il Corriere della Sera, o il Messaggero di Roma e c’erano anche quelli che erano interessati soltanto ai quotidiani regionali e sportivi come Il giornale di Sicilia,la Gazzettadel Sud, Corriere dello Sport, e lo storico “L’Ora di Palermo” (che all’epoca aveva corrispondenti all’estero e annoverava nel giornale firme prestigiose tra cui quella di Matilde Serao, Luigi Pirandello, Salvatore di Giacomo e Giovanni Verga.

L’edicola di don Filippo Belletti era situata supra o timparozzu, nella mitica Via Garibaldi, ad angolo di fronte allo storico Bar Eolo dei fratelli Italiano. Ricordo vagamente il nonno di Mimmo Belletti, fratello della Sig.ra Marietta, mamma dei fratelli Virgona. Ricordo anche alcuni di quei negozi del rione di allora che facevano da contorno all’edicola. Era un continuo via vai, c’era chi andava a prendere il caffè o il gelato al Bar Eolo e per leggere il giornale, o chi andava a fare la spesa da mastro Ciccio, o a comprare le scarpe e bottoni da don Pino Adornato, papà di padre Alfredo, oppure chi si recava per un rogito dal Notaio Paino e chi dal barbiere Mollica, papà di Totò o a farsi sistemare le scarpe dal ciabattino Filippo Virgona, cognato di Don Filippo Belletti e papà di Filippo, Enzo, Margherita e Pina Virgona. A pochi passi dall’edicola, c’era la trattoria “a milazzisa”, mamma di Bartolo Merrina e c’era chi invece andava a prendere le misure per il vestito del matrimonio o per un semplice vestito dalle sorelle Mannello, zie dell’Eolian Berlinese Gilormino Casali, mentre sopra la sartoria, c’era l’ambulatorio del medico dei poveri, Don Onofrio Palamara, “che non prendeva mai soldi da loro”.

Al mio ritorno a Lipari, dopo parecchi anni, ho ritrovato l’edicola in Corso Vittorio Emanuele (Farmacia Finocchiaro) e ancora dopo un altro trasferimento ad angolo tra Corso Vittorio Emanuele e Via Prof. F.Carnevale (ex ospedale), e finalmente la storica edicola, trova la sistemazione ideale sempre nel Corso in fronte all’Ufficio Postale e a fianco alla Farmacia Sparacino. Varcare la soglia di questo locale, di questo “tempio” ch’è un insieme di edicola, libreria, Bazar, Souvenir, e oggetti vari, mi ha dato l’impressione di trovarmi in un ambiente simile e forse anche superiore, alle edicole di grandi Città come Roma, Milano, Madrid, Londra, Parigi, Berlino. Senza ombra di dubbio e secondo il mio parere, credo che l’edicola Belletti, sia sicuramente molto apprezzata dai turisti e vacanzieri internazionali che la frequentano. Non voglio esagerare ma, credo anche che per la comunità liparota, Eoliana e non solo, sia un valore aggiunto e un punto di riferimento di prestigio.

IL PUNTO E VIRGOLA

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La crisi delle edicole viaggia di pari passo con quella delle librerie, dei negozi di musica e della rivendita di cartoline. L’edicola Belletti è tutto questo. Il mondo si allontana dalla carta stampata. In molte città italiane le edicole sono autorizzate ad emettere i certificati comunali, una goccia d’acqua per non chiudere. Ma é un aiutino limitato che non durerà nel tempo. Nel caso di Lipari c'é una sola possibilità. Con la tassa di sbarco si possono salvare oltre 100 anni di storia, un riferimento culturale, un punto d’incontro. La politica locale deve sovvenzionare un Infopoint fra libri e giornali. Questo va protetto fino all'ultimo respiro. L’edicola Belletti per le Eolie è il confine di tutto questo.

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28 GENNAIO 2010

 
22 GENNAIO 2011

21 MARZO 2014

Lipari, la storica edicola-libreria "Belletti" dona al nostro direttore Bartolino Leone una penna "Delta" targata "BL"

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