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Panarea - Primi vip nell'isola. Vacanze panarellesi per Irene Bulgari, figlia del facoltoso gioielliere romano, nella mega villa di Iditella, vicino alla Chiesa.

La famiglia è anche in trattative per acquistare una "Villa Reale" nella stessa isola.

LA STORIA DELLA FAMIGLIA

di Eva Desiderio

La storia di una grande maison di alta gioielleria svelata per la prima volta dagli eredi del fondatore, protagonisti essi stessi di una stagione felicissima di frequentazioni e vendite di collier e anelli che hanno pochi eguali al mondo a ereditiere, magnati, star di Hollywood e ricchissimi paperoni da tutto il mondo. Oggi pomeriggio per la prima volta in assoluto, Paolo e Nicola Bulgari si sono raccontati svelando sfaccettature inedite nella saga della maison italiana di gioielli più famosa del mondo. Sul filo dei ricordi e delle emozioni, hanno sfogliato insieme il libro raccontato a due mani Roma, Passion, Jewels – talking with Paolo and Nicola Bulgari, in uscita a marzo e pubblicato da Electa, che traccia un avvincente ritratto di famiglia ripercorrendo le tappe pionieristiche che hanno segnato l'affermazione del marchio che è entrato a far parte del gruppo LVMH e ha Jean-Christophe Babin nel ruolo di amministratore delegato.

Il racconto è affidato alla penna di Vincent Meylan, scrittore di fama, esperto di storia dei gioielli e già autore di monografie su Boucheron, Van Cleef & Arpels, Chanel e Mellerio. L'idea del libro è nata per caso: da un incontro informale dell'autore con i due fratelli Bulgari è scaturita la volontà di riportare in forma scritta i fatti e le idee emersi durante la conversazione.

Luogo simbolo della bellezza della manifattura Bulgari è la Domus Aurea, proprio sopra la celebre boutique romana di via Condotti dove si sono fermati molto dei personaggi della Dolce Vita. In due distinte interviste, Paolo e Nicola Bulgari intrecciano la storia di Roma con quella del leggendario negozio in via Condotti e con le vicende dei tanti personaggi illustri che lo hanno frequentato dai primi del '900 ad oggi. I due fratelli compongono un mosaico di aneddoti preziosi che spaziano dal ricco ma sfortunato Conte Vittorio Cini ai protagonisti del jet set americano di passaggio a Roma come Dorothy di Frasso, Barbara Hutton e Clare Boothe Luce per arrivare ai divi della Hollywood sul Tevere. Ugualmente avvincenti sono i racconti sui grandi collezionisti di gioielli e le loro pietre da favola. Oltre a ciò, dal testo traspare come la curiosità intellettuale e le passioni di famiglia per l'arte, la musica e la storia alimentino da oltre 130 anni la creatività eclettica del marchio e il suo spirito visionario.

La saga inizia alla fine del XIX secolo quando l'argentiere greco Sotirio Bulgari fugge dall'Epiro dilaniato dalle lotte fra greci e turchi per cercare fortuna in Italia. Dopo una prima tappa a Napoli, con tenacia e determinazione nel 1884 riesce ad aprire un negozio a Roma, in via Sistina. L'assortimento in vendita comprende le sue creazioni in argento ed oggetti di antiquariato. I raffinati monili in argento da lui forgiati riscuotono immediatamente un grande successo presso la clientela locale e i facoltosi turisti inglesi e americani. Sotirio sceglie allora di incrementare la produzione di gioielleria e negli anni seguenti inaugura altre succursali a Sanremo, Bellagio, Napoli, Sorrento, Saint Moritz, allora fra le mete di villeggiatura più alla moda. Nel 1905 un nuovo negozio a Roma, in Via Condotti, sostituisce quello in Via Sistina e – dismessi progressivamente gli altri punti vendita – si trasforma nell'unico centro nevralgico delle attività del Marchio. La scelta si rivela ancora una volta vincente e il negozio già negli anni '20 annovera una vasta clientela di aristocratici europei e industriali americani.

Se Sotirio si contraddistingue come abile artigiano e imprenditore visionario, i figli Giorgio e Costantino, che lo affiancano dalla fine degli anni '20, sviluppano doti diverse e complementari. Costantino, più schivo e riservato, si dedica con passione allo studio degli orafi e argentieri italiani e nel 1958 pubblica il trattato a oggi più completo sui marchi degli argentieri italiani di ogni epoca, intitolato Argentieri, Gemmari e Orafi d'Italia. Uomo di relazioni cosmopolita, dotato di notevole senso estetico e imprenditoriale, Giorgio prende di fatto in mano il timone dell'Azienda e dà un nuovo impulso alla creatività del Marchio in gioielleria: abbandonando lo stile francese allora in voga, introduce alcune caratteristiche ancora oggi distintive dello stile Bulgari, come il senso del volume e le audaci combinazioni cromatiche. Nel periodo della Dolce Vita, Roma diviene il set privilegiato per le produzioni hollywoodiane e il negozio Bulgari in via Condotti è la tappa obbligata per gli acquisti dei divi dell'epoca. Il Marchio acquista così ulteriore visibilità e fama internazionali, consacrandosi definitivamente come emblema dell'eccellenza italiana.

Paolo e Nicola Bulgari, figli di Giorgio, affiancano il padre proprio negli anni '60' e proseguono sulla sua strada innovativa portando all'affermazione icone stilistiche del Marchio come le monete antiche montate sui gioielli, la gioielleria modulare con il tema Parentesi, il motivo Tubogas, i bracciali-orologio. "Questo progetto è stato per me un'opportunità unica per raccontare le pietre preziose dal mio punto di vista - ha detto Paolo Bulgari, nato nel 1937 - e ricomporre attraverso di esse la storia dell'azienda, i personaggi straordinari che hanno costellato la vita della mia famiglia e le mille fonti di ispirazione da cui scaturiscono i nostri gioielli". Anche per Nicola Bulgari, classe 1941, il volume "è un regalo che abbiamo voluto fare ai tanti appassionati di Bulgari, un tributo alla nostra famiglia e a quanti hanno decretato il successo del marchio in oltre 130 anni."(quotidiano.net)

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