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Categoria: Opinioni Cultura Satira

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PRIMA PAGINA: "ADULTERANDO”

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Molti tra imprenditori e professionisti del settore vitivinicolo attivi nell'Oltrepò Pavese sono indagati dalla Procura di Pavia per un presunto caso di "vino adulterato". L'inchiesta scaturisce da un esposto presentato alla Procura da un'azienda da un'azienda del settore della grande distribuzione. In seguito ai risultati di analisi abitualmente eseguite a campione dall'Associazione Unione Italiana Vini su un lotto di bottiglie acquistate dall'azienda presso la società oltrepadana, è stata evidenziata la presenza di una sostanza adulterante, la "diglicerina ciclica". E' seguito il ritiro di queste bottiglie di vino dalla filiera di vendita. L'indagine è finalizzata a ricercare eventuali quantitativi di vino del medesimo lotto analizzato nonché ad accertare l'eventuale presenza della citata sostanza adulterante mediante prelievi e campionamenti che saranno successivamente oggetto di accurate analisi di laboratorio.

ISOLA VALZER

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Frammenti di scogli

crescono e vanno.

Scagliati dalle tempeste

dentro l'anima degli essere.

Tutti innamorati del tempo andato

uscito allo scoperto con i ricordi.

Giri di valzer antico

lasciano nell'aria i suoni

che si accoppiano col vento malato

di quella nostalgica notte d'amore.

Tutto consumato nella fretta della vita

che ha lasciato barare il resto.

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CONTROCORRENTEOLIANA: FENECH

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“Le origini di questa famiglia nelle Eolie risalgono al XVIII secolo, quando da Malta passò a Lipari a causa di una pestilenza.

Erano due fratelli, due mercanti di mare, che poi si sarebbero sposati proprio a Lipari. Una dei due si è sposato con una La Greca, secondo i registri del Vescovato. Da questo matrimonio sono nati tre figli; uno è diventato famoso, studiando con Rosmini e diventando poi frate cappuccino, arrivando a ricoprire il ruolo di Padre provinciale dell'Ordine dei Cappuccini di tutto il Meridione sotto il dominio borbonico.

A causa di lotte intestine e gelosie fu avvelenato. Lo riportarono a Lipari in fin di vita e fu addirittura santificato, portando il nome di Padre Felice Fenech. Notizie apprese da Padre Agostino da Giardini, che donò ai familiari il libro delle origini dei Fenech alle Eolie. Il vecchio farmacista Fenech di Lipari era un lontano parente. Il fratello del prete si stabilì a Rinella e svolgeva il mestiere di maestro bottaio e maestro d'ascia, costruendo anche imbarcazioni. Dopo, conobbe a Malfa una Randazzo e si è sposato.

Oltre a riparare le botti, faceva anche il vino. Alla fine del XIX, Salina fu infestata dalla fillosera e il nonno di Francesco - come tanti altri eoliani - emigrò a Boston, dove aprì il classic "fruit-shop" nella zona di East Boston a Laid Street. Gli affari andarono così bene che decise di tornare a Salina, vendere tutto e tornare per sempre in America. Mentre si trovava qui a Salina, il parente che aveva in consegna lo shop americano, si è indebitato e si è venduto pure il negozio! Su tutte le furie, Francesco Fenech volle partire immediatamente.

Arrivò però in ritardo a Napoli causa mal tempo e perse la nave per gli USA. Ma quella nave che doveva portarlo proprio in America affondò a Gibilterra in concomitanza con la prima guerra mondiale. A causa di ciò tornò a Salina. Qui, continua a coltivare la vigna e finalmente si sposa. Il primo figlio muore al momento della nascita, il secondo genito sarebbe stato Fenech Antonio, cioè il padre dell'attuale erede Francesco. Questi avrebbe studiato dai salesiani a Messina (S. Luigi), ma dopo sarebbe andato in guerra.

Nonno Francesco era molto venerato sull'isola, perché oltre a riparare le botti faceva vino e malvasia eccezionali. Non aveva notizie del figlio, sapeva solo che si trovava suil fronte jugoslavo. Fino a quando arrivò una cartolina con cui si diceva che Antonio Fenech veniva mandato in Russia. Ovviamente, il nonno era disperato per l'unico figlio che aveva, a tal punto che uno zio si fece intestare tutte le proprietà perché erano convinti che il figlio non sarebbe più tornato.

Invece, tre giorni prima di essere inviato al fronte russo, il padre di Francesco venne colpito da una febbre altissima. I superiori all'inizio non credevano a questa febbre, ma a seguito di radiografia scoprirono che aveva contratto la tubercolosi. Venne così rimpatriato con una nave sulla linea Spalato-Dubrovnic-Ancona. Mentre si rovava in navigazione, la nave fu silurata. Lui si salvò perché si trovava a poppa. Fu preso in mare dalla croce rossa e portato in un sanatorio a Iesi.

Si salvò la vita perché durante i bombardamenti si trovava rifugiato nei sotterranei. Finisce la guerra e dopo due anni arriva a nonno Francesco una cartolina della Croce Rossa con cui si comunica che il figlio è vivo. Lui arriva a Salina, ma trova il padre piangente. La donna di servizio di Canneto gli aveva rubato tutti i mobili e gli scudi d'oro che aveva portato dagli Stati Uniti! Mio padre provò a rincorrerla, però lei aveva già comprato con quei soldi il biglietto per l'Australia ed era già partita.

Il padre di Francesco continuò a servire fino alla morte il nonno di Francesco lavorando la campagna. A causa dell'invalidità riportata in guerra, riuscì ad entrare al Comune di Lipari come usciere comunale e messo notificatore. Abitando in via XIV maggio! Dopo la morte della madre di Francesco che aveva solo sette anni, cambiarono casa ed andaronoo in quella di Leonida Bongiorno, in Via Garibaldi. Per tutto questo tempo, il papà di Francesco ha sempre condotto l'azienda e fatto malvasia; in tutti i ricevimenti di importanza nazionale ed internazionale che si tenevano a Lipari, i Fenech fornivamo vino e malvasia.

Nel 1996 Francesco Fenech ha ideato la prima etichetta di malvasia, prendendo una carta di quelle antiche che si adoperavano nelle macellerie, raffigurando la chiesetta che sorge a Malfa in contrada S. Pietro, dove Padre Felice Fenech celebrava messa. C'era una campana che venne rubata e poi fusa. Questa chiesetta è oggi il logo dell'azienda Fenech, attorno sorgono vigneti con ulivi secolari.

Nel muro della chiesa vi sono tumulati resti di alcuni bambini della frazione di Gramignazzi ed è un punto fiduciario molto importante. Grazie alla malvasia, Francesco Fenech ha cominciato a frequentare tutti i concorsi nazionali ed internazionali, facendo apprezzare il suo vino in tutta Europa con un importatore a Bordeaux, patria del souterre.

Oltre alla malvasia é stato dedicato un vino - sempre fatto con malvasia secca in purezza - alla madre, chiamandolo "Maddalena", che è anche il nome della figlia. Fenech produce anche un corinto nero in purezza, chiamato in dialetto "minutidda", affinato in barrique di rovere e ciliegio per cinque anni.

E' un vino eccellente simile al Porto. Dulcis in fundo, con le vinacce della malvasia fa distillare in Franciacorta - presso la ditilleria Peroni Maddalena - una grappa di Malvasia delle Lipari e un affinata in barrique per 24 mesi. Da poco, ha inviato anche i suoi limoni biologici di Salina, creando un ottimo limoncello. La storia dei Fenech partiti da Malta per fermarsi a Malfa ma con l'arte per il mondo.

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VERO&FALSO 

 

pitvf-Politico eoliano rinasce.

-Elettore eoliano riconosce.

-Filicudi pasce .

-Gli eoliani amano il pesce.

-A Lipari si usano asce.

-Panarea sempre in fasce.

-Stromboli cresce.

 

  INFORMAZIONEXINFORMAZIONE-ll Notiziario si legge e si ascolta

 

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