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Nuovo riconoscimento e rinnovate attenzioni per l'arcipelago delle isole Eolie.
Il saggio "Curzio Malaparte alle Isole Eolie" edito dal Centro Studi sarà di scena con il suo autore, Giuseppe La Greca, all'iniziativa culturale organizzata dalla Soprintendenza del Mare di Palermo.
Le iniziative promosse dal Dott. Sebastiano Tusa e dall'architetto Michele Benfari, già direttore del Museo Archeologico Luigi Barnabò Brea di Lipari, pongono una grande attenzione al nostro arcipelago e trasformano gli appuntamenti culturali in una occasione di sviluppo turistico attraverso la conoscenza degli aspetti storico, naturalistici ed archeologici delle isole Eolie.
La rassegna palermitana rappresenta, ancora una volta, un'opportunità per fare turismo culturale e porre le base per un ampio progetto che metta al centro la cultura delle isole Eolie come motore dello sviluppo sostenibile del nostro arcipelago.

l'ufficio stampa del centro studi

---Le cinque giornate di Palermo. 5 INCONTRI CULTURALI A MAGGIO E GIUGNO. Arsenale della Marina Regia - Via dell'Arsenale- Palermo.

1) Le rotte del Mediterraneo nell'età del bronzo: dall'Egeo a Pantelleria Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare, Maria Clara Martinelli, Archeologo Museo Luigi Bernabò Brea-Lipari Venerdi16 Maggio ore 18,30.

Gli insediamenti preistorici scoperti nei piccoli arcipelaghi siciliani, soprattutto nelle Isole Eolie, Ustica e Pantelleria hanno restituito importanti testimonianze di contatti diretti con il modo Egeo, nel periodo del Tardo Elladico I-II e IIIA (1650-1300 a.C.). I mari circostanti le isole erano solcati dalle navi di mercanti provenienti dalla Grecia, dove, nel crollo dei palazzi Minoici, sorse la potente civiltà Micenea. Le rotte marinare si dirigevano verso occidente alla ricerca di materie prime strategiche, in particolare il rame per la fabbricazione di armi – necessarie alle emergenti aristocrazie guerriere micenee – ma probabilmente anche di altre materie prime di origine vulcanica. Le isole divengono approdi strategici favorendo privilegiati rapporti con le genti Egee.

2) Curzio Malaparte e il confino di Lipari: casa come me a Capri, Giuseppe La Greca, Scrittore, Ettore Sessa, Facoltà di Architettura - Palermo
Michele Benfari, Soprintendenza del Mare Venerdi 23 Maggio ore 18,30

Nel 1934 Curzio Malaparte fu confinato a Lipari: il provvedimento fu deciso da Mussolini nell'ottobre del 1933. A Lipari dedicò una lirica intitolata "Alba marina" e due racconti brevi intitolati "Come un cane" e "Il mare ferito". Scrisse anche un racconto dedicato al suo affezionato cane Febo, un randagio trovato a Lipari, che si intitola "Febo, cane come me".
Pur soffrendo della condizione di isolamento, Malaparte assimilò immagini, colori, asprezze della natura che continuarono ad ispirarlo anche nel suo successivo soggiorno a Capri dove la famosa villa riprende immagini e forme viste a Lipari.
Il giornalista Alfio Mangiameli racconta di lui: "A vederlo passare per le viuzze del paese sotto lo sorveglianza degli agenti, lui con quella figura gigantesca e lo sguardo fiammeggiante, mi si stringeva il cuore. Quasi ogni mese lo visitava una donna molto bionda e bellissima, venuta appositamente dal settentrione. Allora Curzio diventava un altro e lo si vedeva andare in giro sorridendo per le strade di Lipari a braccio della visitatrice, con passo leggero, come se invece di essere un povero prigioniero in una lontana isola, si trovasse a villeggiare in qualche località mondana e, secondo il suo solito, facesse la corte a una bella donna. Si diceva che colei che veniva a trovarlo fosse la sua amante, una contessa piemontese."

3) Naturalisti alle Eolie nell'800, Pietro Lo Cascio, Naturalista, Bruno Massa, Facoltà di Agraria - Palermo, Gianfranco Zanna, Direttore Legambiente Sicilia, Eliana Mauro, Soprintendenza del Mare Sabato 14 Giugno, ore 18,30

L'Ottocento è il secolo dei "naturalisti", e soprattutto dei "naturalisti delle isole", ovvero di quella cerchia di scienziati – Darwin e Wallace in primis – che attraverso lo studio dei territori insulari hanno potuto intuire e interpretare il ruolo e la portata dei processi selettivi nell'evoluzione delle specie. In questo stimolante panorama, anche l'Arcipelago Eoliano è divenuto teatro di indagini e ricerche che – pur senza approdare a scoperte di rilevanza straordinaria, come quelle registrate nelle Galapagos o nelle Isole della Sonda – hanno contribuito ad animare il dibattito scientifico tra i naturalisti italiani ed europei. Ripercorrendo le tappe di questa esplorazione, emergono storie e aneddoti che legano a un filo comune un barone laico e libertario, impegnato in uno studio a "tutto campo" delle Eolie, un giovane botanico che durante la sua prima missione viene scambiato per un medico, un raccoglitore di molluschi scambiato per un untore, un semaforista della Regia Marina che si diletta nella raccolta di alghe e muschi, uno scrittore di successo alla ricerca di lucertole scomparse, e altri personaggi – certamente singolari – che offrono un inedito e inusuale spaccato sia della cultura scientifica, sia della vita del XIX secolo in un nugolo di isole sparse a Nord della Sicilia, e nei loro paraggi.

4) Le donne e il mare, Marilena Macrina Maffei, Antropologa e Fiabologa Franco La Cecla, Antropologo, Università di Bologna, Antonino Buttitta, Professore Emerito Università di Palermo, Enza Maria Cilia, Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro Sabato 21 Giugno, ore 18,30

La vita di donne che svolgono ruoli ritenuti solo maschili con un'abilità e una tale fierezza, non può che emozionare e far rivivere nella mente l'immagine femminile di «schiene curve e mani strette sui remi che si allontanano nel mare eoliano». Non sirene o esseri fantastici, non protagoniste di romanzi, ma donne realmente vissute che con la loro forza hanno sostenuto la vita delle comunità legate al mare. I loro racconti sono legati alla memoria e riportano esperienze autobiografiche, narrano di partenze e di approdi, di tempeste e bonacce, di barche che tengono il mare nella cupa oscurità della notte e sotto il sole accecante.
Esperte conoscitrici delle rotte marine, le pescatrici eoliane navigano da un'isola all'altra dell'arcipelago e in mare aperto, verso Palermo, Messina e il continente. La loro esistenza, attraccando e salpando fra commerci e speranze, mareggiate e delusioni, è un continuo viaggiare per sconfiggere la fame e la miseria.
Con loro il mare parla un'altra lingua. Una lingua colorata a tinte forti, animata dai gesti delle madri che sulla barche lavorano con i figli al seno e dai movimenti di corpi che nell'imminenza di un parto tirano le reti. Essa racconta una verità prima ignorata: il mare non è, e non è mai stato, lo spazio esclusivo degli uomini.
Le voci delle femmine marinare siciliane narrano una versione diversa della storia del mare, restituendoci un'immagine del mare che non appartiene ai codici patriarcali.

5) Sicilia in volo: siti archeologici dall'alto, Luigi Nifosi, Fotografo, Sebastiano Tusa, Soprintendente del Mare Sabato 28 Giugno, ore 18,30

La Sicilia vista dall'alto attraverso le immagini di monumenti, paesaggi, città e aree archeologiche.
Il fotografo Luigi Nifosì la fotografa in volo da almeno 15 anni cogliendo un particolare punto di vista e raccontando una Sicilia che non somiglia affatto a quella vista da terra. A bordo di un elicottero il fotografo di Scicli ci dona una serie di spettacolari vedute aeree della sua splendida Isola. Sicilianità ove convivono l'orgoglio del proprio passato remoto e un rigore quasi entomologico nella catalogazione delle immagini, archeologia e sagre paesane, voli aerei e gastronomia locale, in un moto perpetuo alla ricerca delle proprie radici.
Città, paesi, vedute insulari scorrono sotto i nostri occhi abbacinati da tanto blu, e negli scatti di Nifosì, maestro nel catturare geometrie insospettate ed imprevedibili, si percepisce l'eco della sicilitudine, il mito sciasciano di quest'Isola contraddittoria ed estrema, di cui egli esplora angoli, prospettive, suggestioni.

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