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di Ennio Fiocco

L'ingegnere scienziato sperimentale Robert Mallet

Robert Mallet (1810 + 1881) è considerato, per i suoi studi ed idee sulla vulcanologia, il primo esperto irlandese che indagò sul passaggio di onde sismiche artificiali e cercò il supporto della Royal Society per testare le sue teorie sul campo, dopo un devastante terremoto che colpì la Basilicata il 16 dicembre del 1857, allora provincia del Regno di Napoli con i Borboni. Nel gennaio del 1858 intraprese il viaggio di un mese attraverso questa regione montuosa, raccogliendo una enorme quantità di dati e descrizioni.

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Il suo rapporto, che viene illustrato con mappe e diagrammi, include diverse centinaia di fotografie monoscopiche e stereoscopiche, un uso scientifico straordinariamente precoce di questa tecnica. Il resoconto venne pubblicato nel 1862 come il Grande terremoto napoletano del 1857: i primi principi della sismologia osservativa. Il valore riconosciuto della relazione ha condotto alla sua ristampa nel 1987 e, nel 2004, nonché alla sua traduzione in italiano, con materiali di supporto.

Mentre la traduzione era in corso, una ricerca di corrispondenza correlata negli archivi italiani e britannici ha prodotto un vivido lato personale della spedizione di Mallet, assente dal suo stesso rapporto. Traspare la tragicità nell'evento nell'Alta Val d’Agri, avvenuto intorno alle dieci di sera, con due violentissime scosse con epicentro a Montemurro - che fu rasa al suolo - con una intensità pari al grado XI della scala Mercalli e una magnitudo pari a 7,03, che ne fece il terremoto più distruttivo osservato in Italia fino ad allora, il terzo in Europa, e il primo al mondo fra quelli documentati fotograficamente. Furono contate circa diecimila vittime solo limitatamente ai comuni della valle. I resoconti delle scosse fecero subito capolino sui più importanti quotidiani e periodici europei, in particolare londinesi e parigini. Nei giorni successivi, il Times ne fornì testimonianze via via sempre più dettagliate, mentre L’Illustrated London News pubblicò le prime immagini delle devastazioni nelle aree della valle, scattate dal fotografo dei Borbone Alphonse Bernoud. In sostanza, fu il il primo reportage fotografico di un terremoto al mondo.

Proprio a Bernoud si deve la maggior parte delle fotografie del sisma, mentre Robert Mallet, commissionò un’altra campagna fotografica a Claude Grillet, nel 1858, per una spedizione scientifica da parte della Royal Society of London e la realizzazione di quello che è considerato lo studio che permise la nascita della moderna sismologia. Un triste primato quello delle Due Sicilie nel terremoto del 1857 raccontato anche per immagini, oltre alle memorie e ai libri di testimoni che lo descrissero.

Barra standard in ferro battuto, utilizzata da Robert Mallet dal 1838 al 1842 per i test di corrosione.jpg

Un precedente utile per ricostruire statistiche e danni dei terremoti. Inquieta osservare, comunque, che quelle medesime province, distrutte nel 1857, furono poi le stesse, con l'aggiunta dell'Irpinia, del disastroso sisma del 23 novembre 1980. Il Mallet intraprese per la sua ricerca una spedizione al sud Italia e Sicilia nel 1864 su luoghi di interesse vulcanologico. Nella maggior parte dei casi i nomi sono riportati correttamente nel Catalogo o sono comunque riconoscibili. Il nome delle località è seguito dal giorno della visita.

Ottobre: Piano 9, Catania 13, Monti Rossi 13, Montecastillaro 15, Fosana (Catania) 16, Siracusa 19, Val de Bove 22, Etna 24 e 26, Messina 29. Visitò Lipari giorno 1 e 11 novembre, Stromboli il 3, Basiluzzo il 4, Panarea il 5, l'isola di Vulcano 8 e 12 e Vucanello giorno 8 novembre del 1864.

I resti della torre di Montemurro.jpg

Nel diciannovesimo secolo, le figure acustiche di Ernst Chladni fornirono nuove tecniche sperimentali produttive per indagare i fenomeni naturali. Le onde sonore hanno anche fornito nuovi modi di pensare ai terremoti e ai fenomeni sismici. Robert Mallet ha esaminato i terremoti, attingendo ad un più ampio lavoro filosofico sulle vibrazioni e sulle onde acustiche in quanto desiderava tracciare parallelismi tra il movimento delle onde d'urto sismiche e il movimento dei suoni musicali, compresi quelli di un pianoforte che si muove in una stanza. Anche Charles Darwin, tra gli altri, notò confronti tra il sonoro e il sismico.

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Ne discende che la sismologia vittoriana nel contesto della scienza acustica ha sostenuto che le due discipline erano profondamente connesse. Il Museo Geologico del Trinity College di Dublino conserva ben due collezioni di materiali vulcanici provenienti dall’Italia. Si tratta della collezione di lave provenienti da vulcani italiani e la collezione di Guglielmo Guiscardi di lave del Vesuvio. Il lavoro del Mallet “Sulla dinamica dei terremoti” è stato un passo avanti ed è stato l'inizio della scienza della sismologia. Fu lui, infatti, a creare la parola nel 1858 insieme a sismoscopio ed epicentro. Lo scienziato ha fornito con i sui resoconti un grosso apporto nella disciplina, con i suoi studi ed interessi vulcanici anche Eoliani.

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