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Categoria: Opinioni

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di Mario Lo Schiavo

Oggetto: lavori di manutenzione straordinaria del cimitero di Ginostra.

Egregio sig. Sindaco,
le salme che erano state estumulate lo scorso dicembre, per consentire l’esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria del cimitero di Ginostra, sono state finalmente riposte nei nuovi loculi tuttavia, ad oggi, non si è provveduto a ricollocare le rispettive apidi.
Ciò che stranisce è che sia la ditta esecutrice dei lavori che quella incaricata dell’estumulazione e ritumulazione dei feretri sembra ritengano “conclusi” i loro compiti.

Eppure, in una specifica nota di riscontro allo scrivente, il geom. Placido Sulfaro, responsabile del VII Servizio del III Settore di codesto Comune, nonché responsabile del procedimento in oggetto, asserisce che “… al termine dei lavori la tomba della “Sua cara Madre avrà una nuova lapide”: in realtà i loculi interessati sono rimasti “spogli”, privi anche delle lapidi originarie, che anzi giacciono nella casa mortuaria - che versa peraltro in uno stato di abbandono e degrado e sembra adibita a “deposito” di materiali edili e attrezzi da lavoro (sacchi di cemento, pale, cardarelle ecc.).

Forse, sig. Sindaco, non tutti ritengono il rispetto dei morti simbolo del grado di civiltà di una società, forse sig. Sindaco, oggi certi valori si stanno perdendo!
Di contro, ho il vanto di appartenere a una generazione che sente ancora forte l’importanza della memoria, del ricordo che annulla l’oblio naturale generato dal trascorrere del tempo, di quella “corrispondenza d’amorosi sensi” che, proprio attraverso la tomba, si istituisce fra il defunto e i familiari e gli amici.

Non chiedo, sig. Sindaco, alcun risarcimento, né alcuna “nuova lapide”, ma che quantomeno quella originaria, seppure danneggiata, sia ricollocata sulla tomba di mia madre Giovannina, così come anche quella della nostra lontana congiunta Sara Trimboli.

Auspicando che vorrà porre in essere tutte le necessarie determinazioni affinché questa vicenda - dolorosa per un figlio - si concluda al più presto e positivamente, Le porgo i più cordiali saluti.

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"Leasingati"

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di Riccardo Lo Schiavo

Oggetto: pontile di Ginostra – isola di Stromboli: TORNA LA SPERANZA!

Dopo un tormentato ed infinito iter burocratico, a distanza di otto anni dall’Ordinanza n. 94 del 13/06/2013 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - e relativo finanziamento di 880.000,00 € - per il progetto di “manutenzione straordinaria e miglioramento tecnico” del pontile di GINOSTRA, è stata finalmente ultimata la fase più importante e delicata dei lavori, consistente nella collocazione di circa settanta tetrapodi a difesa della vitale infrastruttura portuale.
Un ringraziamento va a tutti quei rappresentanti delle Istituzioni - ad iniziare da chi oggi non opera “direttamente” sul nostro territorio - che ci hanno supportato in questa, talvolta estenuante, lotta per vedere concretizzato un intervento indispensabile per la messa in sicurezza di quell’opera, realizzata nel 2005 dalla Protezione Civile di Guido Bertolaso, da cui dipendono la sicurezza e la vivibilità stessa della comunità ginostrese.

Un grazie anche alla ditta appaltatrice dei lavori, la COMAR S.r.l. di Agrigento, ed in particolare al geometra Marchica per la grande tenacia e determinazione dimostrate nell’operare in una realtà e un contesto veramente complessi ed “unici”, a tratti sconfortanti, come quelli della frazione di Ginostra.
Ricordato che i lavori in oggetto sono stati appaltati per l’importo di 396.030,03€, si auspica che le somme residue, così come asserito dal Sindaco di Lipari in altre circostanze, rimaste nella disponibilità della stazione appaltante saranno utilizzate “come ovvio” … “per ulteriori interventi e\o imprevisti sempre nell’ambito delle opere in oggetto”.
Come sempre, manterremo alta l’attenzione sul prosieguo dei lavori… ma ora è il momento di fare festa, di brindare per il rimo traguardo raggiunto, di gioire per la speranza rinata!

*Delegato Marevivo)

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Lipari, è deceduto Mirto Filadelfio

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Ai familiari le condoglianze del Notiziario 

Ginostra - "Da un mese la posta è chiusa". Il decano degli abitanti Mario Lo Schiavo afferma: "Piu' volte abbiamo sollecitato le autorità preposte ma fino ad ora senza esito. Ho anche parlato con la direzione provinciale ma qui non si vede nessuno. L'unica novità oggi è stata che è sbarcato il portalettere da Salina per portare la posta e bollette da pagare. Ma come facciamo se l'ufficio è chiuso? Non possiamo pagare neppure le bollette della luce. Finirà che resteremo al buio...". "In compenso posta chiusa ma sono iniziati i lavori per sistemare il porto... Ma qui si sa non è possibile avere tutto e subito... Dobbiamo sempre pagare le pene dell'inferno".

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