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Categoria: Opinioni

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di Sandro Biviano

Non posso assolutamente condividere la posizione del Sindaco di Lipari Marco Giorgianni in merito alla decisione di riaprire le scuole. 
Penso che un Sindaco massima autorità sanitaria del suo comune debba tutelare i cittadini con tutte le forze e non ubbidire a tutto ciò che gli viene imposto dalle regole e ordinanze regionali o nazionali se questo mette a rischio la salute della sua gente.
Il sindaco sa perfettamente in che condizioni versa in questo momento la sanità eoliana. 
L'ospedale di Lipari non è assolutamente in condizione di affrontare una pandemia e lo ha dimostrato da sempre, anche per le semplici emergenze. Senza andare lontano un paio di giorni fa, io stesso ne sono stato testimone, impotente su un letto del pronto soccorso a causa di un malore.

Ancora oggi ricordo i pianti di persone che dovevano essere intubate per essere trasportate. Con 4 casi l'ospedale è andato in tilt e il personale è allo stremo e insufficiente.
Lei, Sig. Sindaco, dimentica molto facilmente che sulle Eolie ci sono persone fragili, persone anziane, persone malate di tumore con un sistema immunitario precario e altre patologie gravi, persone attaccate a dei macchinari vitali e che non esiste assolutamente un percorso alternativo per intervenire tempestivamente  per spostarli dalle isole.
Molte di queste categorie non possono essere intubate e trasportate in elicottero, come noi, condannati a morte certa perché siamo senza neanche una sala sub intensiva, che possa stabilizzare le condizioni per affrontare un trasporto. In questa situazione di emergenza lei mi parla dell'art. 50 o di dpcm? E perché non si ribella e indica gli articoli della costituzione che dovrebbero tutelare il nostro territorio in materia di salute, come tutto il resto del territorio Italiano? I nostri diritti vengono calpestati giorno dopo giorno e lei dovrebbe per primo lottare per ripristinarli e difenderli.

Invece ci troviamo noi cittadini a dover scendere in piazza, costretti a fare quello che dovrebbe fare lei e tutti i delegati dei cittadini, che vogliono si continuare la protesta, ma a chiacchiere, perché non si sono mai visti di notte in ospedale durante l’occupazione.
Si ricordi che lei vive di consensi e come lei il Presidente della Regione e tutto il mondo della politica ed il popolo è stanco.
Il vostro potere viene dai cittadini, che ve lo hanno concesso per essere tutelati e difesi e non per essere ABBANDONATI.
Comprendo personalmente che non possiamo vivere in una campana di vetro per sempre e bisogna pian piano raggiungere l'immunità di gregge, comprendo anche che i ragazzi hanno bisogno della scuola in presenza, ma le ricordo che ci sono 210  positivi (almeno quelli resi noti…) e con l'aperture delle scuole, i contagi si possono raddoppiare o addirittura triplicare. Lipari non è in condizione in questo momento di affrontare questo rischio.
Lei come pensa d’intervenire? 
Chiamando la regione che da anni chiude la porta in faccia a tutti, facendo morire i suoi cittadini nell'indifferenza? 

Caro Sindaco, lei sa bene la situazione in cui versa Lipari e che la tragedia è dietro l'angolo.
Io sono il primo pronto a lottare per l'istruzione ma si deve aspettare, altrimenti alcuni dei nostri alunni potrebbero trovarsi non a fare lezione, ma al cimitero, a piangere i propri cari.
Noi siamo da mesi chiusi, sigillati all'interno dell'abitazione per evitare il peggio e lei fa aprire le scuole per farci arrivare il virus fino all'interno delle abitazioni, quindi che senso ha rimanere chiusi a casa?
Mi ricordo che lei era con me a Palermo a lottare per il diritto alla salute e ha dichiarato che se non fosse intervenuto chi di dovere, avrebbe continuato a lottare! Io nel mio piccolo lo sto facendo e non ho mai smesso ma non sono un'autorità come lei, non ho i suoi poteri né le condizioni di salute necessarie per fare tutto questo! 
Che fine hanno fatto tutte le promesse fatte?

Ancora oggi aspettiamo la sala sub-Intensiva o intensiva, le ambulanze piccole, il personale medico, il cardiologo di notte, l’ortopedico che è scomparso, per non parlare addirittura del PEDIATRA ….. genitori siete al corrente che non c’è più il pediatra in ospedale proprio mentre si riaprono le scuole?
Le ricordo, Sig. Sindaco, che noi siamo il simbolo della disabilità "PURTROPPO" e quello che oggi posso dire a voce alta dopo questi due anni di pandemia è che a casa nostra e di tanti altri ammalati MAI nessuno delle istituzioni ha bussato alla porta per vedere se eravamo vivi o morti, se avevamo bisogno di qualcosa, e sono stati al nostro fianco solo i liberi cittadini che portavano solidarietà.
Nessun progetto è partito dalle istituzioni per proteggere le categorie più fragili.
SOLI, lasciati a cercare di sopravvivere incarcerati nelle nostre case.
Anzi, non solo non ci è stato dato nulla, ma ci è stato per giunta tolto...
Infatti le ricordo che i malati gravissimi attualmente dal luglio 2021 sono stati lasciati senza assistenza...o sbaglio? 

VI DOVETE VERGOGNARE ma ormai siete abituati a giustificarvi col mondo e con Dio trovando mille scuse che non giustificano tale assenza istituzionale.
Le case dei cittadini si conoscono solo durante la campagna elettorale dopodiché possiamo MORIRE. 
Questa mattina lei si doveva vestire di tutta l'autorità che ha e dire che le scuole non si apriranno finché l'ospedale non ci garantirà quel minimo di tranquillità o per lo meno si abbassino i contagi.
NON perché non voglio l'istruzione, anzi, esigo l'istruzione, però l'ospedale di Lipari non è in grado di garantirci la tutela della salute in caso di emergenza. Lei oggi doveva muovere il mondo, i media, la stampa...

A Lipari non abbiamo più bisogno di politici che sanno solo fare politica sulle spalle dei cittadini, ma abbiamo bisogno di persone valide che sappiano amministrare e facciano valere i nostri diritti e non sottomessi con l’alibi del rispetto delle istituzioni. È il rispetto per noi cittadini?
Abbiamo bisogno di chi sbatta il pugno sul tavolo all'occorrenza! 
Se fino ad oggi siamo salvi non è grazie alla politica ma a San Bartolo, che (almeno lui) ci guarda e ci protegge.

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Sicilia per la sanità 550 milioni. "Ma per dove...?"

"E' evidente che siamo di fronte ad una tipologia e ad una quantità di interventi diffusi sul territorio che stravolgeranno del tutto il sistema e la rete dell'assistenza socio-sanitaria in Sicilia; un intervento di portata tale da poter esser assimilato ad una vera e propria riforma del Sistema Sanitario Regionale, che avviene senza alcun tipo di coinvolgimento degli stakeholders politici e tecnici né dei territori e degli Enti locali. Spicca certamente l'assoluto e grave mancato coinvolgimento dell'Assemblea Regionale Siciliana.
Siamo di fronte a scelte che invece richiederebbero il massimo del coinvolgimento e della partecipazione perché le soluzioni adottate rispondano davvero alle esigenze di salute della nostra Regione, soprattutto nell'ottica della sanità territoriale e diffusa."
 
Lo scrive Marianna Caronia oggi in una lettera al Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Gianfranco Micciché, nella quale torna a chiedere "con ancor maggiore forza ed urgenza rispetto a quanto già chiesto nei giorni scorsi, la convocazione di una seduta speciale dell'Assemblea dedicata a questo tema."
La deputata della Lega fa riferimento al fatto che l'Assessorato regionale per la sanità avrebbe proceduto, senza alcuna comunicazione all'Assemblea Regionale Siciliana né alcun confronto con i rappresentanti dei medici o dei territori interessati, alla programmazione di oltre 550 milioni di investimenti nel settore della sanità, che sono parte del più ampio contributo di 800 milioni che il PNRR destina alla nostra regione per il sistema sanitario.
 
In particolare, dal contenuto di un Decreto dell'Assessore Razza del 14 gennaio, si evince che l'Assessorato ha già trasmesso al Ministero per la salute le liste e i piani operativi relativi a:
- 216,9 milioni per la realizzazione di 146 "Case della comunità";
- 93,4 milioni per la realizzazione di 39 "Ospedali della comunità";
- 254,5 milioni per l'ammodernamento tecnologico degli ospedali;
oltre ad altre somme fino alla concorrenza dei circa 800 milioni previsti dalla pianificazione nazionale per la Sicilia.
 
"Non è possibile che una programmazione di questo tipo - conclude Caronia - avvenga al buio, nel chiuso di alcune stanze dell'Assessorato senza alcun confronto, alcuna comunicazione, alcuna informazione.
Come sapere sulla base di quali criteri sono state scelte le aree in cui creare le Case di Comunità o gli Ospedali di comunità? Come sapere se un ospedale oggi di eccellenza non è stato "declassato"? Non si può fare una riforma del sistema sanitario con scelte di tipo "tecnico/amministrativo" che non rispondono o rischiano di non rispondere alle esigenze dei territori e dei nostri cittadini.
Confido nell'attenzione e nella sensibilità del Presidente Micciché, perché al più presto l'ARS si riunisca per discutere di questa delicatissima situazione."

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