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Dettagli...

di Catello Pongolini

email10Della serie... la grande bruttezza.

Oggi scade l'ordinanza n° 17 del sindaco Giorgianni, vietava applicazioni di colori "violente" ecc ecc nel centro storico. I tanti che si sono adeguati, nel rispetto delle regole e del nostro Sindaco, che le emette, sperano dagli organi competenti (ufficio tecnico, corpo dei vigili urbani) di accertare la non ottemperanza di molti, questo per non rendere vano l'opera di abbellimento che tanti hanno iniziato. Sempre, fiduciosi nelle istituzioni, attendiamo. Sarebbe ora di mostrarci nel pieno delle nostre bellezze, ricordandoci tutti come eravamo belli. Il circolo degli anziani ci ha dedicato un interessante mostra e chi di noi non ha una vecchia foto "ricordo".

----Da qualche anno imperversa l'idea di colorare la propria casa, negozio, attività commerciale etc... come si voglia senza attenersi al benchè minimo accenno di gusto, stile e buon senso tanto da creare non poco turbamento.

Ecco che in pochi anni, di tacito assenso, ci troviamo le case dei "Puffi", di "Prezzemolo" e "Qui Quo Qua", la boutique alla moda viola vivace e il pit-stop della Ferrari rosso fuoco nella centrale via Maurolico, tinteggiato di recente, e che dire delle tante facciate bicolore e tricolore di tono e di colore discordanti.

E' possibile che non ci sia un regolamento che ponga un freno al dilagare di tale strazio architettonico che qualcuno ostenta volerci far credere faccia parte dello "Stile eoliano".

Per destare l'attenzione ho provato a colorare di rosso la facciata del mio negozio, proprio di fronte al sopra citato pit-stop, ma proprio non ce la faccio il buon senso mi dice di fermarmi e di avere fiducia nelle istutuzioni. Spero che chi di dovere imponga un ripristino, frenando quanti ultimamente emulano questo cattivo esempio.

LE REAZIONI.

mtarantodi Massimiliano Taranto

Non voglio assolutamente cedere alla polemica ma, sentendomi chiamato in causa, essendo l'unico esercente di Via Maurolico ad avere il prospetto della propria attività di colore rosso (non Ferrari), tengo a fare alcune precisazioni: il colore del prospetto in questione, è preesistente ormai da diversi anni; quest'anno, essendo che in alcuni punti era leggermente deteriorato, ho ritenuto (per decoro e decenza) di fare alcuni ritocchi, utilizzando il medesimo colore già in mio possesso.
Ho sempre tenuto a rispettare scrupolosamente le regole e qualora venisse redatto un Piano Comunale dei colori (di cui al momento il Comune di Lipari risulta essere sprovvisto), sarò il primo in assoluto ad adeguarmi alle prescrizioni contenute in tale piano!
Il colore in questione, tra l'altro, è stato anche visionato dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina, avendo anni addietro presentato una pratica ai sensi dell' art. 13 L. 47/85, corredata di documentazione fotografica, e non avendo ricevuto da tale Ente alcuna indicazione a riguardo.
Torno a ripetere che, qualora venisse redatto il Piano Comunale dei Colori, indispensabile strumento di cui ogni Comune dovrebbe essere dotato, provvederò immediatamente ad adeguare il colore prospetto dell'immobile ove ha sede la propria attività, a quanto prescritto e/o indicato dallo stesso.

anatolipiccoladi Aldo Natoli

Ritengo che il Sig. Catello Pongolini, che ricordo per la collocazione dei cestini porta rifiuti nel centro storico di Lipari, con il suo gesto abbia dato a tutti noi una lezione di cosà significa il decoro edilizio cittadino e dell'ambiente. Purtroppo nel nostro Comune non esiste un "Piano del colore", ma esiste il Piano Territoriale Paesistico ed il Regolamento Edilizio che, rispettivamente all'art. 38.c e 49, dettano delle indicazioni abbastanza precise. Quindi il "fai da te" costituisce un illecito edilizio. Purtroppo assistiamo giornalmente in modo preoccupante al progressivo abbandono dei colori originari nei prospetti delle case, ed in particolare in quelle del centro storico di Lipari. Questo fenomeno che sta assumento il carattere di un nuovo stile, contribuisce ad alterare in modo irreversibile il modello cromatico originario, banalizzando la stessa architettura. Se questo fenomeno non viene arrestato, fra pochi anni non sarà possibile rendersi conto della tavolozza dei colori originari e dei criteri con cui essi venivano combinati e del loro giusto rapporto con l'architettura e con l'ambiente vegetale e minerale delle isole. Oggi addirittura assistiamo, come evidenzia il Sig. Pongolini, che allo stesso immobile viene dato un colore diverso ad ogni piano. Proprio in questi giorni il sottoscritto, quale Presidente dall'Associazioni Geometri Eoliani, ha chiesto all'Amministrazione Comunale, di adottare un provvedimento urgente che regolamenti l'uso del colore nei prospetti delle case in modo da arrestare questo proliferare di fantasmagoriche facciate, in attesa dellaredazione del "Piano del colore". Tale richiesta è stata accompagnata da uno studio sui colori nelle case eoliane, richiamando gli autori che in questi anni ci hanno informato.

LA REPLICA.

di Catello Pongolini

In riferimento alla grande bruttezza... E alle risposte avute...

Ringrazio il geometra Aldo Natoli per le delucidazioni così eloquenti riguardanti la pitturazione dei prospetti abitativi. Mi chiedo come il signor Massimo, persona che si ritiene di rispettare scrupolosamente le "regole", non si adegui e non solo per la promessa fattami da "qualche" anno. Nella sua risposta si evidenzia tutt'altro... Dice: colore preesistente "ormai" da diversi anni come se oramai lo si possa dare per scontato e chissà in futuro potesse usufruire di un usucapione, semmai esistesse, o quale altro titolo privilegiato. Tenta di spacciare una ordinaria rinfrescata alla facciata come chissà quale atto di "decoro" e "decenza". E cosi evidente un suo comportamento pretestuoso e scaltro. Altro che polemica, la mia è indignazione. Saluto ringrazio e lascio il compito di fare chiarezza a chi di dovere e competenza.

mgiorgiannipiccolaIl sindaco Marco Giorgianni quest'oggi ha emesso una ordinanza che ha per oggetto disposizioni per la coloritura dei fabbricati all'interno del centro storico. Prevede che "tutti gli edifici del centro storico devono presentare un aspetto architettonico ed estetico consono al relativo caratterire tipologico e quindi siano mantenuti nella tinteggiatura colori "tenui" per nuove coloriture dei prospetti; che occorre adottare molta cautela nell'adozione della tinteggiatura dei propsetti, colori vivaci che vanno pertanto sconsigliati; che sono vietate applicazioni violente o che in ogni caso non si inseriscono nei cobntrasti dell'edilizia circostanti; che l'intero edificio deve mantenere caratteristiche esteriori uniformi e nel rispetto delle originarie caratteristiche di tinteggiatura. 

Si avverte che tutti i proprietari degli immobili interessati dal presente provvedimento devono adeguare gli stessi alle superiori modifiche entro il termine di 60 giorni dall'emissione della presente ordinanza. L'Ufficio tecnico si renderà disponibile per eventuali richieste di chiarimenti dei cittadini relativamente ai colori da utilizzare. Il Corpo dei Vigili urbani segnalerà direttamente all'Ufficio Tecnico eventuali casi di inottemperenza.

di Giuseppe Alessandro D'Angelo

La grande bruttezza!!!
Leggendo l'articolo sopra intitolato, "sempre nel rispetto per gli autori" mi sono messo a ridere con le lacrime agli occhi, provando ad analizzare facciatecolori1il significato della parola "bruttezza" cercandola nel vocabolario, lo stesso non da una spiegazione ben definita, se non il continuo riverberare della parola al fine di rafforzarne il significato, d'altronde come potrebbe, assumendo la parola stessa un significato prettamente soggettivo "ciò che può essere brutto per me, potrebbe essere bello per te" gli antichi saggi citavano "de gustibus non est disputandum" sui gusti non si discute, l'essenza del libero arbitrio.
Credo che ai giorni odierni la vera bruttezza sia altro "come spiega il film di Sorrentino", con tutti i problemi che abbiamo nel Nostro preziosissimo Arcipelago che rischia veramente di raschiare il fondo del barile, ancora ci illudiamo di poter riporre la polvere sotto i tappeti per nasconderla agli occhi di chi sa... ancora crediamo "come fanno i bambini" che per sparire basta chiudere gli occhi... ancora fingiamo a noi stessi che apparire sia meglio di essere... a tal proposito Mi sono permesso di inviare alla redazione, al fine dimostrativo una foto, molto colorata di un luogo incantevole del nostro coloratissimo pianeta, definito dai critici d'arte tra le più belle città del mondo, e chiudo con un aforisma: Ciò che fa l'originalità di un uomo, è che egli vede una cosa che tutti gli altri non vedono. Friedrich Nietzsche, ma d'altronde, per ironia dei fatti, anche quest'articolo potrebbe essere brutto o soggettivamente
opinabile, vale per tutti il vecchio detto de gustibus non est disputandum.

di Aldo Natoli

di Aldo Natoli

Ritengo fare una precisazione sull'Ordinanza Sindacale n° 17/2014 che regolamenta l'uso del colore nei prospetti nei fabbricati, alla quale gli Uffici comunali indicati alla scadenza debbono dare esecuzione. La citata Ordinanza ha un duplice aspetto: a) quello di evitare che vengano tinteggiati i prospetti dei fabbricati con tinte forti; b) quello di uniformare il colore dei prospetti nei vari piani dei fabbricati. E' ovvio che in caso di colori contrastanti, e di proprietari diversi tra i piani, l'onere di adeguamento compete al proprietario che ha effettuato per ultimo la colorazione, semprechè non si perviene ad un accordo per l'esecuzione comune dei lavori. Per distinguere i colori "vivaci" e "violenti" da quelli con "gradazione chiara", così come indicato nell'art. 38 del Piano Territoriale Paesistico (21.03.2001), e nell'art. 49 del Piano Regolatore Generale (23.11.2010), non è necessario disporre del Piano del colore, ma basta il buon senso. Il Piano del colore è sicuramente uno strumento importante che fissa in maniera organica l'uso del colore, e che può portarci a valutazioni anche diverse da quelle attuali. Ma in assenza di tale strumento bisogna obbligatoriamente attenersi a quanto disposto dal P.T.P. e dal P.R.G. e, naturalmente all'Ordinanza Sindacale n° 17/2014. Non dobbiamo ignorare che sull'Architettura delle Isole Eolie sono stati scritti interi libri da illustri scrittori. Quindi mantenere integro il paesaggio è un nostro dovere, a prescindere dalle norme, soprattutto perchè tutti siamo convinti che l'economia dell'isola ormai marcia su un unico binario: quello del turismo!

di Silvia Carbone

Poche chiacchiere: il buon gusto non è soggettivo...e a Lipari siamo pieni di cattivo gusto.

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