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Categoria: Opinioni

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di Daniela Giuffrè

Vedo molta delusione tra la gente, a causa della festa di Ss.ma Maria di Portosalvo.
Permettetemi di fare qualche riflessione. Sento dire e leggo in molti post frasi tipo dire "Quando ero piccolo si faceva così ", "Vergogna", "A Salina invece..."
Bisogna far conto che da quando eravamo piccoli ad ora sono cambiate le persone, i bisogni e soprattutto anche le leggi e le direttive.
L'anno scorso per San Bartolo feci notare che quella festa non poteva essere più organizzata in quel modo, perché era pericolosa ed era stata organizzata in violazione delle norme sulla pubblica sicurezza emesse dal ministro dell'interno dopo i famosi fatti di Torino.

Se vi ricordate, la folla in piazza San Carlo, riunita davanti a un maxi schermo per vedere la partita, a causa di uno spray al peperoncino, presa dal panico, impazzita, si mosse con violenza verso i cancelli di uscita. Saprete che in casi del genere, gli sfortunati che vengono investiti dalle persone in fuga, vengono compresse contro un ostacolo e muoiono per soffocamento. Altri cadono per terra e vengono calpestati da centinaia di persone.

A causa di quell'evento che causò la morte di 3 persone e il ferimento di un gran numero di altre (oltre 1600) si decise di porre un rimedio affinché non si verificassero mai più tragedie come quella.

Il Questore, la Sindaca Appendino e altri furono processati. Da allora tutto è cambiato nelle leggi di pubblica sicurezza con riguardo alle pubbliche manifestazioni. Oggi bisogna prevedere: numero massimo di individui, ingressi contingentati, un dettagliato piano di sicurezza di concerto con le altre istituzioni, le vie di fuga, che tali vie non siano ostruite da qualsiasi cosa, quindi anche dalle bancarelle, spazi di transito dei veicoli di emergenza, quindi no a bancarelle che possano creare ostacoli alle procedure di emergenza, la presenza di ambulanze, vigili del fuoco e altre forze dell'ordine. Deve essere presente obbligatoriamente un apparato acustico col quale si può tranquillizzare la gente in caso di panico.

Come vedete, gestire la cosa pubblica è diventato difficilissimo, con una serie di norme fortemente limitative, cosa che i sindaci del passato non avevano. E in più, bisogna anche affrontare il malcontento dei propri cittadini. Non è facile doverli deludere e non si fa a cuor leggero, ma le norme di sicurezza, quelle bisogna rispettarle per il bene di tutti. Il sindaco che non lo fa, lo fa a proprio rischio e pericolo. Sembrerà strano, ma ciò serve anche per proteggere il nostro turismo.

Se si diffonde l'idea che, oltre ai vulcani, alle Eolie la sicurezza non viene tutelata, li perdiamo tutti. Altro che vivere di turismo...
So che a molti questo post non piacerà ma questa è la situazione oggettiva e mi sento di dirvi: preparatevi per il futuro. Riguardo alla sicurezza pubblica nelle manifestazioni pubbliche e nelle manifestazioni aperte al pubblico, niente sarà più come prima.

L'INTERVENTO

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di Max Taranto*

Carissima in questo post qualcosa non torna .
I fatti di piazza San Carlo risalgono al 03 Giugno 2017 ,io personalmente in qualità di Assessore del comune di Lipari ho organizzato Grandi eventi sia durante la stagione 2017ma anche nel 2018/2019 dopodiché ci siamo fermati 2 anni per il Covid.Gli eventi possono tranquillamente continuare ad essere organizzati nelle piazze pubbliche ,come fanno tutte le località turistiche e non solo ,basta guardare la vicina Milazzo o Messina ,che solo 2 anni fa guardavano noi.Basta seguire tutte le disposizioni di legge che non sono novità perché sempre fatte dalle mie organizzazioni ,realizzando un piano di evacuazione ,vie d’entrate ,vie di fuga ,prevedendo un numero massimo di persone per la manifestazione,istituendo un servizio d’ordine, creando un piano di sicurezza con la presenza di tutte le forze dell’ordine,personale del 118, croce rossa e via via .

Non facciamo passare responsabilità che non si vogliono prendere per cose che non si possono fare ,per le bancarelle basta stabilire un’area ,apparati acustici che possono parlare alla folla sempre previsti ,tutto si può fare basta seguire le norme come fanno tutti i paesi ,non nascondiamo scelte (giusto o sbagliate che siano)dietro a divieti perché non è così.
Le norme esistono basta applicarle ed assumersi delle responsabilità,in sicurezza abbiamo organizzato Grandi eventi,in sicurezza abbiamo attraversato 2 anni di pandemia,risvegli di Vulcani ,esplosioni piroplastiche ,eventi meteorologici,altrimenti se non si vogliono fare le cose non servirebbe un’amministrazione ma basterebbe un commissario prefettizio.

*Già assessore della giunta Giorgianni

IL VOLONTARIATO A LIPARI. IL SENSO DI COMUNITA' E' TORNATO.
C'é qualcuno che, stranamente, si sorprende di quanto coinvolgimento ci sia a Lipari e nelle altre isole tra le associazioni di volontariato e tra comuni cittadini che finalmente vogliono dare una mano a rendere più bello il territorio dove viviamo.

I volontari c'erano anche prima, si dice, ed é vero. Allora perché escono fuori solo ora? Invece di farsi delle domande sembra quasi che questo risveglio dia fastidio a qualcuno.
Per esperienza vi dico che é già difficile far lavorare la gente che viene pagata, quasi impossibile é far lavorare la gente che riceve niente in cambio. Ma se a questa gente dai un progetto, uno scopo tangibile, un valore al loro lavoro, insomma una motivazione, allora state sicuri che queste persone saranno disposte a impegnare tutto quello hanno e a fare l'impossibile per realizzare quanto gli é stato messo davanti.

Credo che sia questa la chiave di spiegazione di quanto stiamo vedendo e che é sotto gli occhi di tutti. Gruppi nutriti di persone che armati di attrezzi o anche a mani nude e sotto il sole impiegano il loro tempo a pulire, tagliare, potare, pulire interi pezzi di terreno per riportali agli antichi splendori o renderlo vivibile e praticabile per i concittadini e i loro figlioletti, come il parco giochi Diana. Non si vedeva più niente di quello che era un bel parco giochi, la natura se ne era impossessata e appropriata. L'erba era cosi' lunga che anche le altalene erano scomparse là dentro.

L'anno scorso ho scritto un post in cui, amaramente, scrivevo che la mia gente aveva perso il senso di comunità e che questo era la spiegazione di tutto il degrado che vedevamo intorno a noi. Nessuno si prendeva più cura del vicino e nemmeno del pezzo di spazio pubblico attorno alla propria casa o attività.
Con molta tristezza facevo queste considerazioni e auspicavo un cambio di passo, per il bene di tutti.
Forse quel cambio di passo é davvero avvenuto.
Stamattina un volontario mi ha detto una cosa che mi ha colpito e che forse puo' spiegare quello che sta succedendo. Mi ha detto: Mai avevo visto il Sindaco e i consiglieri lavorare con noi, condividere con il lavoro quello che stavamo facendo.
I volontari, é vero, c'erano anche prima, ma mancavano altri ingredienti alla ricetta vincente: il coinvolgimento dell'amministrazione e la motivazione, il grazie e il riconoscimento della collettività al lavoro che sotto il sole cocente é stato fatto con passione e con amore per il proprio territorio.

Oggi adoro vedere cio' che ho visto. Ho visto di nuovo la mia gente come la vedevo 40anni fa, a prendersi cura dello spazio comune, a dare una mano affinché tutti possiamo godere del bello che solo un esercito di volontari puo' creare. Bravi e brave tutti e GRAZIE mille volte per quello che avete fatto.
Finalmente rivedo quel senso di comunità che credevo perduto per sempre.

 

LE EOLIE VERSO LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE. QUALCHE RIFLESSIONE E CONSIGLIO PER GLI ELETTORI EOLIANI

Fa un po’ strano pensare che fra soli tre mesi ci saranno le elezioni comunali a Lipari (e a Salina) e che, a così breve distanza dalla corsa elettorale i punti fermi sono davvero pochi. Addirittura, a Lipari non è ancora chiaro quanti candidati a Sindaco ci siano, né tantomeno sono chiari e definitivi i loro nomi. Segno evidente che i giochi fra partiti non sono ancora finiti, che le squadre e le liste degli aspiranti consiglieri e assessori non sono ancora pronte. In una situazione di tale confusione pensare di poter vedere dei Programmi è a dir poco pura utopia. E invece è proprio qui che si giocherà la partita. I tempi dei giochetti, delle velate minacce, pressioni, degli scambi di favori sono finiti, almeno ce lo auguriamo tutti, essendo questi gli strumenti della prima repubblica di cui non vorremo mai più sentir parlare. Negli ultimi anni, lo sviluppo della rete e il grande successo dei social media hanno cambiato gli equilibri. La diffusione di notizie è diventata più rapida, i confronti sulle varie pagine social sono diventati più serrati, almeno tra i cittadini, più raramente tra amministratori e cittadinanza.

Anzi, la comunicazione fra amministratori comunali e cittadinanza è stata molto carente in passato. Questa carenza ha generato false notizie, distorsioni della realtà, fraintendimenti fra la classe politica e i cittadini. Una migliore comunicazione non avrebbe certo guastato. È stato evidente a tutti, ad esempio, quanto spazio si sia dato alle comunicazioni sui contagiati covid e quanto poco, o niente, ci sia stato in tema di vera informazione e gestione della pandemia, a partire dai numeri telefonici inesistenti o ai quali non rispondeva nessuno. Per il futuro auspichiamo una migliore comunicazione e un maggiore coinvolgimento dei cittadini nella gestione della cosa pubblica, specialmente di quelle associazioni di cittadini, come FuturEolie, ma ce ne sono molte altre, che, gratuitamente, offrono il loro tempo per il bene della comunità. Sia chiaro e ribadisco che FuturEolie è un’associazione senza colore politico e nella competizione elettorale non si schiererà con o contro nessuno.

I suoi membri lavoreranno lealmente con chi uscirà vincitore dalla competizione elettorale. Tuttavia, qualche riflessione vorremmo farla. Vorrei soprattutto attirare l’attenzione sulla necessità di poter visionare i programmi di ciascun candidato Sindaco. Non ci sono ancora PROGRAMMI ufficiali! Forse, per la prima volta, vorremmo votare NON una persona, NON per favore, NON perché conosco quel candidato da anni (a Lipari ci si conosce tutti, poi). Questa volta non vogliamo dare deleghe in bianco a nessuno, né ad FuturEolie mail : futureolie@outlook.it pec: futureolie@postecert.it C.F. 90030300835 pag. 2 una lista, né tantomeno a un candidato sindaco, basandoci solo sulla loro buona fede e sulle promesse. Vogliamo soprattutto votare un programma scritto e sottoscritto, un’idea di sviluppo, capire la visione strategica che sta dietro a quel programma e che il candidato si impegnerà a realizzare. A questo punto il nome del candidato diminuisce di importanza ma l’azione che intende perseguire sarà invece fondamentale per decidere chi votare e per valutare l’operato del sindaco a fine mandato, specie se ne vorrà fare un altro.

E questo è un appello che rivolgo ai miei concittadini. Se davvero volete bene alle nostre isole, votate solo per chi ha messo nero su bianco cosa ha intenzione di fare se diventerà sindaco o consigliere e se condividete le sue intenzioni. Un altro punto importante riguarda la persona dei candidati. Vogliamo votare candidati capaci, onesti, di buona volontà e che siano in grado di mantenere quell’imparzialità che rende efficiente il potere amministrativo e che è perfettamente in linea con la nostra Costituzione. Essa vede nell’ “imparzialità”, appunto, uno dei principi fondamentali dell’azione amministrativa. Vorremmo vedere assessori scelti liberamente dal Sindaco in base alle loro capacità e specializzazioni e non sulla base dei negoziati elettorali stile vecchia politica (esempio classico: io ti porto tot voti – come se i nostri voti fossero cannoli - e tu mi devi dare uno o due posti in Giunta).

Non ci sta più bene! Vogliamo assessori che conoscono bene il settore che tratteranno e che il sindaco sceglierà, ribadiamo, in base al loro curriculum vitae, capacità ed esperienza, non sulla base di altro, non perché è un bravo ragazzo o una brava ragazza. Per carità, le qualità umane sono importanti ma da sole non bastano a tirarci fuori dal sottosviluppo in cui siamo finiti. Giorni fa, ripensando al passato, ho dovuto purtroppo constatare che, non soltanto lo sviluppo si è fermato a vent’anni o trent’anni fa ma, addirittura, mi vien da dire che quarant’anni fa stavamo meglio! Siamo tornati indietro. Molti di voi ricorderanno le isole negli anni Settanta e Ottanta. Non credete che fossimo molto più avanti allora? E che dire del Sindaco ideale che tutti vorremmo? Ce lo immaginiamo come una persona onesta e capace, un vero leader che sa motivare e incentivare i propri collaboratori, i dipendenti amministrativi e le formazioni della società civile. Una persona empatica, che sa ascoltare i bisogni della gente e che sa creare rete e lavoro di squadra. Un leader moderno insomma.

Ci aspettiamo una persona che sia capace di aiutare chi ha bisogno ma anche una persona capace di riportare legalità sul territorio, far pulizia dove serve, applicare le regole, se questo è interesse della comunità, senza guardare in faccia a nessuno. L’interesse della comunità deve prevalere sugli interessi dei singoli. Solo così un Sindaco sarà meritevole di rispetto. E infine - e finisco - il candidato ideale (sia esso sindaco o consigliere) è quello che sente la posizione per cui corre elettoralmente come una “Missione” a cui dedicherà la maggior parte del suo tempo ed energie. Non si può occupare una posizione di responsabilità in modalità part-time, ma serve una dedizione totale al servizio del territorio e degli interessi dei suoi cittadini.

*Presidente associazione "FuturEolie"

A Lipari, quando ero bambina negli anni 70, i vicini ti aiutavano a raccogliere le olive, o a mietere o per la vendemmia e certamente tu e la tua famiglia avreste ricambiato. Fare insieme é più veloce, si trovano soluzioni più creative ai problemi e ci si diverte di più. C'era un grande clima di gioia mentre si mangiava tutti insieme sotto gli alberi ad ora di pranzo.
A quel tempo i vicini gioivano con te alla "Jttata i lastricu" e tu preparavi dolcetti sfiziosi e rosolio per tutto il vicinato. Ricordo ancora che quando si preparavano i dolci per Natale o i gigi per Carnevale, tanti piatti si mettevano in fila sul tavolo affinché noi ragazzi ne portassimo uno ad ogni famiglia vicina. Era cosi' 40 anni fa. C'era un grande senso di comunità tra la mia gente e mai nessuno si sentiva solo o annoiato.

Poi arrivo' il turismo di massa. Cominciarono ad arrivare i soldi e con i soldi il benessere. La gente piano piano comincio' a smettere di occuparsi della propria terra, perché doveva darsi al turismo, per guadagnare di più e più in fretta. Piano piano anche i rapporti fra la gente cambiarono. Ognuno comincio' a pensare sempre di più a sé stesso e ai propri interessi. Se prima si rispettava il vicino evitandogli fastidi, poi si comincio' a pretendere che il vicino sopportasse gli atteggiamenti dell'altro, perché questi tiene famiglia e deve lavorare, non importa come, non importa se in spregio alle leggi e al buon senso, non importa se la sua attività sporca il suo terrirorio, non importa se sfrutta qualcun altro ricordandogli che "o cosi' o ne trovo altri cento là fuori".

Il liparoto moderno non si occupa più della pulizia davanti alla sua proprietà perché li' non é suo, non si occupa più di mettere un poco d'acqua alla piante che il comune ha piantato in un vaso in quella strada, magari davanti alla sua attività... perché a questo ci deve pensare "chi di dovere" mica lui? E cosi' anno dopo anno il benessere ci ha fatto perdere valori importanti e prima fra tutti il grande "senso di comunità" che prima ci caratterizzava e ci rassicurava, perché se il bar finiva il latte per il cappuccino, lo chiedeva al bar vicino, sapendo che gli sarebbe stato dato, perché se il vicino, anche se concorrente, era in difficoltà andava aiutato. Domani potresti avere tu bisogno di lui.

Io credo che la perdita del "senso di comunità" sia la madre di tutti i nostri mali. E' facile dare la colpa alle istituzioni, al comune, ai vigili e a chi vogliamo. Dobbiamo fare un esame di coscienza profondo e chiederci se la nostra isola si sia ridotta cosi'anche per colpa nostra. Per tutte quelle volte in cui ci siamo voltati dall'altro lato facendo finta di non vedere, per tutte le volte in cui non abbiamo fatto qualcosa di buono perché non toccava a noi o perché "ci deve pensare il Comune!".

Sessant'anni fa il presidente Kennedy disse parlando agli americani: "Non chiedetevi cosa l'America possa fare per voi, ma cosa voi potete fare per l'America".
Credo profondamente che avesse ragione

 

IL TRENO STA PARTENDO: CE L'ABBIAMO IL BIGLIETTO?

Il Sindaco di Messina, città metropolitana, in testa a una cordata di oltre trecento sindaci siciliani per rivendicare i fondi del Recovery per i comuni del sud. E i nostri sindaci eoliani che stanno facendo?

Se si vuole ottenere qualcosa bisogna unirsi a queste rivendicazioni Il rischio é altrimenti ricevere solo briciole, come fu per il famoso piano Marshal nel secondo dopoguerra, quando solo il 20% di tutti quei soldi fu investito nelle regioni meridionali e cio' nonostante i maggiori danni di guerra fossero avvenuti proprio al sud e in particolare in Sicilia. Solo Caltagirone venne bombardata ben 36 volte, tanto per dare un esempio.

Mi chiedo inoltre se i sindaci eoliani stiano preparandosi per questi fondi speciali, se abbiano costituito una Task-Force per l'elaborazione di progetti da farsi finanziare, se abbiano raggiunto qualche intesa con la Regione o con il sindaco metropolitano di Messina. Credo che i cittadini eoliani abbiano diritto di sapere come ci si sta attrezzando... per non veder passare questi soldi sopra le loro teste, destinati altrove.

Il treno sta partendo: ce l'abbiamo il biglietto?

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