di Salvatore Leone

Lo sport principale della politica italiana è sempre quello di andare a votare. Più governi si creano e più si litiga senza rispetto per: il fuoco di S. Antonio, la siccità, la carestia, la Caravella portoghese, il vaiolo delle scimmie, il Covid con le sue mutazioni, la vecchia e la nuova deflazione. Più si va a votare e meno gente vota. Alla fine vinceranno i candidati con la famiglia maggiormente più numerosa. Si chiamano crisi di governo e non crisi d’astinenza di comizi di piazza, di balconi oratori, di social e di stampa. Si voterà alla meno peggio. La parola urna innalza i livelli di isteria e catastrofismo della sfera pubblica italiana. Nel migliore dei casi il futuro sarà sempre peggiore per essere nel circolare del rinnovabile politico senza energia.