di Salvatore Leone 

L’isola più conchiglia delle Eolie ormai si divide fra i primi pionieri che comprarono la casa della vita per le vacanze e gli isolani che prendono tutto e vogliono tutto. Anche Panarea ha bisogno dello sfruttamento intensivo del turismo? Prendere tutto e non lasciare niente al caso. I ricordi del mare pescoso, l’esigenza di avere la casa del Comune, il vigile urbano e i fondali del mare intatti e non grigio usato con Lisca bianca ormai inaccostabile. Si teme che Panarea si consumi. Gli isolani invece hanno bisogno che Panarea continui ad essere, almeno per 2 mesi l’anno, un bene di largo consumo, un prodotto da supermercato. Fra le due schiere c’è il confine della storia, l’arrivo dei Prada e simili, il cemento del lusso e le ancore sul fondo. Il colore del mare sarà descritto eventualmente a piacimento.