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Vulcano - Bonificato il tratto di mare che nei giorni scorsi era stato inquinato da un incredibile gettito di materiale da risulta.

Il sindaco Riccardo Gullo con  ordinanza ha incaricato la ditta di Giovanni Di Vincenzo e ha proceduto ad eliminare tutto lo sterro che era stato depositato con supervisione dei carabinieri.. 

Il mare limitrofo al porto alternativo di Ponente è tornato a splendere...

Nl mentre proseguono le indagini della guardia costiera e dei militari dell'arma. 

NOTIZIARIOEOLIE.IT

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di Rosalba Basile

Direttore buongiorno.

Oggi vogliamo segnalare l'ultimo scempio perpetrato nel mare di Ponente dell'isola di Vulcano...

da qualche ominicchio con intelligenza superiore o semplicemente con carenze mentali. Come da foto che allego vediamo che è stato scaricato in mare dello sterro di costruzione.Vulcanaro.

Siamo a Novembre....vacanzieri con casa? Bel dilemma!

Unica cosa certa è che le autorità competenti sono già intervenuti mi dicono. E questo sicuramente è inquinamento ambientale.

Scrivo a nome di tutte le persone normali arrabbiatissime e speriamo che se qualcuno ha visto qualcosa parli anche mantenendo l'anonimato...perché siamo stanchi di questo continuo inquinamento del nostro splendido mare e anche dei nostri terreni.

Lo ripetiamo: Sarebbe utile aiutare chi di competenza per dare un segnale da lasciare un ricordo indelebile nella mente malata di questi individui che a tutto aspirano..tranne al bene dei loro figli e dell'isola di Vulcano.

Stromboli, anziano soccorso sull'isola morto dopo intervento al Papardo: nuovo esposto

I familiari di un uomo di 82 anni, nato a Ragusa ma residente da decenni in Australia, hanno incaricato l’avvocato Massimiliano Fabio di presentare un esposto per stabilire le cause della morte del loro congiunto deceduto nell’ospedale Papardo di Messina, dopo un intervento di angioplastica, il 17 settembre scorso.

Morti sospette al Papardo di Messina, dopo le denunce sequestri e indagati. Ci sono i vertici della struttura e tre medici
Il Papardo è sotto i riflettori della procura messinese per sei casi di morti sospette a causa di un presunto batterio killer. Nell’inchiesta vi sono tre medici indagati e sei giorni fa sono state sequestrate due sale operatorie di cardiochirurgia per le analisi. Secondo l’avvocato Fabio quello dell’anziano potrebbe trattarsi di un nuovo caso di morte sospetta.

L’anziano era stato colto da malore mentre era in vacanza sull’isola di Stromboli ed era stato trasferito in elisoccorso all’ospedale «Papardo» di Messina dove i medici diagnosticarono un infarto.

«Sottoposto ad intervento di angioplastica con applicazione di uno «stent» - dice il legale - il paziente sarebbe stato in buone condizioni di salute, secondo quanto riferito dai sanitari alla famiglia e tramite l’intermediazione di due amici che hanno prestato assistenza, sebbene fossero state riscontrate calcificazioni delle arterie coronariche per cui si sarebbe valutata un’ulteriore angioplastica. Intervento che fu eseguito tuttavia senza l’applicazione di stent o altro, secondo quanto detto dagli operatori, a causa di tali calcificazioni. Anche in questo caso la famiglia ricevette rassicurazioni sul buono stato di salute dell’anziano ed ai figli, in procinto di mettersi viaggio, fu assicurato che non vi fossero ragioni di urgenza per raggiungere l’Italia tanto che nei giorni successivi il paziente sarebbe stato dimesso e avrebbe potuto far rientro nel Paese di residenza».

Le condizioni dell’uomo però si aggravarono: venne ricoverato in terapia intensiva a causa di un’infezione che inizialmente fu riferito essere alle vie urinarie poi invece ai polmoni. L’anziano il 17 settembre morì.

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