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di Gennaro Cortucci

Egr.Direttore,

Isole Alicudi e Filicudi – Collegamenti marittimi
Con riferimento all’articolo a Sua firma, pubblicato dal Giornale di Sicilia del 26/12/24, desideriamo, innanzi tutto, ringraziarLa per l’attenzione dedicata ad un problema che è di vitale importanza per le due isole.
Nel merito della questione, dobbiamo preliminarmente precisare che il Comitato Pro Filicudi, che ha sottoscritto l’esposto insieme a 32 residenti, non “ raggruppa 150 villeggianti” ma è composto, per la maggioranza dei 150 iscritti, da “cittadini residenti nell’isola di Filicudi” e, per la parte rimanente, da proprietari di abitazioni nell’isola.L’elenco degli iscritti è pubblicato sul nostro sito “profilicudi.it”

Proprio a quei proprietari di abitazioni si deve quello straordinario processo di crescita realizzato nell’isola di Filicudi a partire dagli anni ’90 del secolo scorso, che ha portato al recupero di un vasto patrimonio immobiliare ridotto, all’epoca, allo stato di ruderi.
Attualmente, sono costoro che, nella veste di proprietari non residenti, alimentano l’economia locale con la richiesta di opere di manutenzione, usufruiscono dei servizi al turismo generati dalla loro presenza e contribuiscono in misura rilevante alle entrate del Comune di Lipari in termini di IMU,TARI, Rifornimento Idrico ed altro.

Costoro, residenti in ogni parte d’Italia, sono, insieme ai residenti, le vittime principali dei collegamenti marittimi che, dopo la privatizzazione delle società concessionarie, vengono gestiti con logiche assolutamente privatistiche, che confliggono con l’entità dei contributi che vengono elargiti dai vari Enti pubblici, evidentemente senza adeguati controlli, vistp che, pur esistendo delle convenzioni che dovrebbero disciplinare i servizi, i mezzi utilizzati sono sempre più inadeguati, gli itinerari e gli orari vengono continuamente modificati a tutto vantaggio dei concessionari, i prezzi, in costante e continuo aumento, superano di gran lunga quelli praticati da società private che non godono di contributi.
Le principali vittime di questo stato di cose sono proprio i frequentatori dell’isola di Filicudi – residenti, proprietari e turisti - che, addirittura, dal continente possono raggiungere l’isola solo in tempi lunghissimi ed a costi insostenibili anche perché, dopo la privatizzazione del servizio, la società concessionaria impone uno scalo intermedio nell’isola di Salina e l’acquisto di due biglietti.

Per giunta, nel periodo novembre/marzo, ben cinque mesi, l’isola di Filicudi diviene praticamente inaccessibile perché, nel giorno di arrivo a Salina della nave proveniente da Napoli, è stato abolito il collegamento Salina-Filicudi.

Ed è questa una delle principali ragioni per le quali Il Comitato ha deciso di condividere lo stato di esasperazione determinato dalla totale indifferenza delle compagnie che gestiscono i trasporti marittimi verso tutte le richieste dell’utenza, indifferenza della quale la Siremar Spa si fa addirittura vanto, ignorando o, quanto meno, dimenticando che Comitati come quello che mi onoro di presiedere, trovano riconoscimento:
• Nella Costituzione della Repubblica, agli articoli 2,3,4, 9 e 18;
• Nella legge 7 agosto 1990 n.241 art.9;
• Nella legge 7/12/2000 n.383,
• Nel codice civile, art.39
• Nello Statuto del Comune di Lipari che, agli articoli 51 e seguenti, prevede,disciplina e regola la partecipazione dei cittadini all’attività amministrativa.
Eppure, in questo chiaro contesto normativo, nel quale anche una mancata risposta potrebbe forse configurarsi come un reato, tutte le lettere inviate negli anni, alle Società concessionarie, al Sindaco di Lipari, al Presidente della Regione, agli Assessori competenti, al Ministero delle Infrastrutture e perfino al Presidente della Repubblica, - tutte pubblicate nel nostro sito “profilicudi.it” – mai hanno trovato una civile risposta.

E, in particolare, continuano a rimanere avvolte da mistero le ragioni, forse inconfessabili, per le quali l’isola di Filicudi, tra le più estese, tra le più abitate, tra le più frequentate e tra quelle con maggior potenziale di sviluppo, sia ignorata dal collegamento da e per il porto di Napoli, il cui itinerario prevede assurdi scali, anche con navi di enormi dimensioni, in località addirittura quasi disabitate e senza strade.

Per questa ragione siamo stati costretti a condividere l’iniziativa giudiziaria dei residenti ed attendiamo fiduciosi le risultanze della conseguente indagine, pronti però, a seguire, in avvenire, la stessa strada se non riceveremo risposte adeguate alle nostre istanze, non potendosi certamente ritenere tale quella della Liberty Lines che pretenderebbe, in definitiva, di giustificare l’abolizione di una corsa con il solo fatto di rinunciare, in tal caso, il previsto corrispettivo.
Intanto, Le esprimiamo vivi complimenti per l’attenzione che dedica ai problemi dell’arcipelago eoliano, La ringraziamo per quella che vorrà destinare alla presente e Le porgiamo i migliori saluti.

*Presidente Comitato Filicudi

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