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La risposta di Salvatore Agrip e company

 

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Le reazioni. Orto e company

Vergognosa chiusura verso i cittadini delle isole minori. Un insulto alla partecipazione democratica.
 
Ancora una volta i consiglieri di maggioranza hanno dimostrato tutta la loro distanza, politica e culturale, dai cittadini che dovrebbero rappresentare. Ci riferiamo, in particolare, alla reiterata volontà di NON voler convocare consigli comunali "aperti" nelle isole minori – Stromboli in primis – giustificandosi con motivazioni che definire deboli sarebbe un eufemismo.
 
Apprendiamo che secondo alcuni di loro "soltanto il Sindaco o la maggioranza dei consiglieri" potrebbero richiedere la convocazione di tali consigli, ai sensi dell’art. 20 dello Statuto comunale. Affermazione non solo pretestuosa, ma anche errata e volutamente fuorviante. L’articolo in questione stabilisce una facoltà per il Sindaco e i consiglieri, non un limite per il Presidente del Consiglio Comunale, il quale – ai sensi dell’art. 3, comma 2 del Regolamento del Consiglio – ha piena discrezionalità nel convocare i consigli, sia ordinari che straordinari, anche in sedi diverse dal Palazzo Comunale, comprese le isole minori e le frazioni.
 
Non si comprende, quindi, perché mai non si possa, o non si voglia, convocare un consiglio comunale "aperto" a Stromboli, a prescindere dalla volontà della Giunta o della maggioranza. Salvo che non si voglia ammettere che l'intento vero è quello di NON ascoltare i cittadini e di NON mettere piede nei territori più fragili, più isolati e più abbandonati da questa amministrazione.
Proprio per questo abbiamo deciso – e lo preannunciamo – di fare nostro il suggerimento del Presidente del Consiglio, contenuto in una missiva inviata oggi al Segretario Generale, di autoconvocare il Consiglio Comunale, a partire dall'isola di Stromboli.
 
Questa chiusura dei 7 consiglieri gulliani, oltre a essere tecnicamente infondata, è umanamente misera. Perché solo la miseria politica e morale può spiegare l'ostinazione con cui si nega a intere comunità, già duramente provate da eventi drammatici e dal disinteresse istituzionale, la possibilità di far sentire la propria voce in un consiglio comunale.
 
Stromboli ha già pagato caro l'inconcludenza di chi oggi siede in Giunta. La totale assenza del sindaco Gullo in questi mesi – fatta eccezione per le solite passerelle mediatiche – grida vendetta. E forse proprio per non dover rispondere pubblicamente dei “nulla di fatto” di questa amministrazione, i "7 magnifici" consiglieri di maggioranza si oppongono con tanta veemenza.
Dio ci protegga dalla miseria di chi si aggrappa ai cavilli per nascondere la propria codardia politica.
 
I Consiglieri Comunali Gaetano Orto Raffaele Rifici Cristina Dante Adolfo Sabatini Giorgia Santamaria Lucy Iacono Angelo Portelli
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di Gianluca Giuffrè
 
Durante l'amministrazione del grande Giacomantonio, per fare il punto della situazione fu organizzato un consiglio comunale a Ginostra. Oggi leggo una nota in cui i consiglieri della ex maggioranza fanno notare che per organizzare un consiglio in località decentrate si devono verificare accadimenti di particolare gravità o motivi d'interesse della comunità.
 
Tali consiglieri citano l'art. 20 dello statuto comunale affermando che la richiesta non perviene dalla maggioranza ne che vi siano motivi e accadimenti di particolare gravità citati. Quello che sta succedendo a Stromboli e Ginostra non è grave?
 
Non è di particolare interesse per la comunità? Per una volta confrontatevi pubblicamente con il popolo e spiegate quello che state facendo.
Non chiudetevi ancora una volta nel palazzo.
 
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di Gaetano Saltalamacchia*
 
Al Segretario Comunale Al Sindaco Al Presidente del Consiglio Comunale

Oggetto: Nota Prot. N. 0016167 dell’ 08/5/2025 relativa alla convocazione dell’Organo Consiliare in sede decentrata.

In merito alla nota in oggetto, indirizzata per conoscenza anche ai capigruppo, relativa alla proposta di Adunanze aperte dell’Organo Consiliare in sede decentrata, il sottoscritto Consigliere comunale manifesta perplessità rispetto alle modalità con cui si intende convocare tali Adunanze nelle isole del territorio comunale.

L’iniziativa del Presidente del Consiglio di convocare, a breve, Adunanze aperte in sedi decentrate, peraltro tutte ancora da individuare, non è infatti supportata da una richiesta formale, né del Sindaco né della maggioranza dei Consiglieri comunali, su “specifiche problematiche di carattere esclusivamente localistico”, così come prevede l’art. 20 dello Statuto comunale.
Di conseguenza, in assenza di proposte su specifiche problematiche, non si comprende l’utilità della convocazione di Adunanze aperte e decentrate, in considerazione anche dell’impiego del personale dipendente del Comune di Lipari attualmente impegnato nella preparazione degli atti propedeutici all’approvazione del Bilancio nonché, alle porte della stagione estiva, in numerose altre attività amministrative.

Peraltro, non si coglie l’urgenza di tali convocazioni a metà Maggio, in un momento impegnativo per tutti e in modo particolare per gli imprenditori del settore turistico occupati nel riavvio delle loro attività.
D’altronde, è utile evidenziarlo, l’art. 20 dello Statuto comunale stabilisce che “Le deliberazioni adottate nel corso delle adunanze aperte possono avere ad oggetto soltanto atti di indirizzo, mozioni o risoluzioni costituenti espressioni programmatiche di carattere generale o manifestazioni di volontà politiche, con esclusione di ogni altro atto amministrativo di contenuto provvedimentale.“ Lo stesso articolo (art.20) sancisce inoltre che “Nel caso delle adunanze aperte non è prevista la presenza del numero legale né il rispetto di un quorum strutturale o funzionale.”

Lo scrivente condivide il valore del confronto e riconosce l’importanza di coinvolgere le comunità locali quando determinate decisioni hanno un impatto diretto sulla vita dei cittadini. E talvolta, facendolo in modo regolare e non sporadico, saltando, se necessario, gli statuti e i regolamenti.
Tuttavia, si ritiene opportuno riservare tali iniziative a eventi di particolare gravità, così come per i motivi d’interesse delle realtà insulari, nel rispetto scrupoloso dello Statuto e del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale.
In conclusione, si coglie l’occasione per evidenziare la necessità di ridiscutere, nell’immediato, le modalità di partecipazione alle sedute di Consiglio Comunale, attualmente a regime.

Il Consiglio Comunale da remoto non può essere la regola, non quando devono essere trattati argomenti importanti per l’Ente e per i cittadini. Alcune sedute consiliari si sono svolte in modo a dir poco rocambolesco, quasi ci si trovasse dentro un nuovo videogioco con corsa a ostacoli.
Per queste ragioni ritengo utile anticipare l’intenzione di un nuovo confronto in Consiglio Comunale sulle modalità di partecipazione alle sedute di Consiglio, soprattutto in occasione dell’esame dei bilanci. La questione del ritorno esclusivamente in presenza del Consiglio Comunale su taluni argomenti deve essere un’altra priorità del civico consesso nell’esclusivo ed assoluto interesse dei cittadini e del territorio.

*Consigliere di Forza Italia

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