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Lipari - L'urlo di dolore della mamma "da 9 anni non vedo mia figlia..." E scrive anche a Papa Francesco.

L'intervista alla dottoressa Ginevra Amerighi di Roma che insegna alla scuola elementare di Pianoconte a Lipari realizzata nella nostra redazione decentrata della "Terrazza sul Mare"

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IL PUNTO E VIRGOLA

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La luce fra le macerie e la forza di saper attendere il momento. Nessuno puo', ma tutti vogliono vedere l'abbraccio. La mamma e' questa bellissima signora, educata, umile e colta che vive accanto alla distribuzione della notizia che deve arrivare alla giustizia dall'ingresso principale della legge. Anche Papa Francesco dovra' allungare una mano caritatevole, come fece per i fratelli Biviano di Pianoconte. Intanto le forze politiche eoliane offrano una strada verso Mattarella. In questo momento l'Italia non deve essere solo Ilva e Venezia. L'Italia e' anche mamma Ginevra e la figlia Arianna che da 9 anni vivono col cerino in mano per accendere la luce piu' naturale e più giusta.

LE REAZIONI NEL WEB

Felice D'Ambra: Ho assistito in diretta all'intervista di Bartolino Leone direttore del Notiziario Eolie online. E' stato straziante per me vedere questa mamma disperata che invoca anche Papa Francesco, per avere almeno la possibilità di vedere la sua figlioletta, che non vede da quasi 10 anni. Assurdo ma vero. Spero che presto, questa giovane maestra che insegna nella scuola elementare della frazione Pianoconte di Lipari (Capitale dell'Arcipelago Eoliano), possa presto anche, abbracciare la sua bimba.
Un grande in bocca al lupo a Mamma Ginevra Amerighi

Salvatore Agrip: Lo spero anch'io

Graziella Tesoriero Merrina: Che Dio possa ascoltare il suo disperato grido!

Tiziana Russo: Incomprensibile, assurda la storia di Ginevra, bellissima e straordinaria donna, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente. Il suo grido di aiuto da mamma sono certa , che le porterà giustizia, seppure non Le restituirà il tempo perduto e l'assenza di sua figlia nella sua vita. Un danno irreparabile per la piccola, privata dell'affetto della mamma che nessuno al mondo potrà mai colmare. Un caso veramente che farebbe impazzire qualunque mamma. Ammiro il coraggio e la forza con cui reagisce Ginevra, da anni senza mai mollare contro tutti e tutto. Ora non sei più sola Ginevra tutta Italia ti conosce e ti è vicina. I figli sono il bene più prezioso del mondo e non vanno persi.Tu ritroverai tua figlia abbracciata a te molto presto. Questo è quello che ti auguro

Carmelina Sgroi: Lo spero Anch'io, Che Gesù possa colmare. Il suo desiderio, di Mamma

Geri Palamara: HO SEGUITO TUTTA L'INTERVISTA: "L’uomo, imprenditore romano, come riportano anche i giornali del 22 settembre 2016, è stato coinvolto nelle indagini della Procura insieme a Massimo Nicoletti, figlio dell’ex cassiere della Banda della Magliana, per il caso di Stefano Ricucci e l’inchiesta sulla corruzione del giudice Nicola Russo. Ma anche se spaventata Ginevra lo denuncia..." "Lui, dice PENTASILEA , il padre di Arianna (mia figlia) è troppo potente, se è riuscito a farmi portare via una bambina di soli 18 mesi, senza una motivazione reale e basata su supposizioni, ed illazioni, è capace di fare qualsiasi cosa”. BENE, LUI E' CAPACE DI FARE QUALSIASI COSA. IMMAGINO ANCHE GLI ALTRI CONSOCI...IO PURE

Ginevra Pantasilea Amerighi: Grazie Bartolino, per Arianna resterà la testimonianza importante dell’abbraccio da parte di tante persone buone che non sono restate indifferenti, ma anzi hanno preso una posizione importante! Grazie davvero con tutto il cuore. Non ho parole! Un grazie dal cuore all’assessore Tiziana De Luca, alla psicologa Moira Casella, alle colleghe Eliana Mollica ed Esmeralda Foti e al giornalista Bartolino Leone che hanno, insieme, in questo giorno dedicato all’infanzia, ricordato l’infanzia negata alla mia bambina Arianna e la mia battaglia per riportarla a casa. Ringrazio la cara preside Mirella Fanti che accoglie sempre con amore ogni iniziativa dedita ai nostri bambini. Arianna, non siamo sole!

IL GIRO

6 -4-2013

Minori, perquisita la villa dell'ex compagno di Ginevra Amerighi

L'imprenditore romano Mangifesta oggi sarebbe dovuto comparire dinanzi al giudice del tribunale penale di Roma per rispondere delle accuse di persecuzioni, maltrattamento, lesioni personali, ingiurie e diffamazioni nei confronti dalla sua ex compagna, nota per la vicenda della figlia di 32 mesi affidata al padre e che lei non vede da 14 mesi DI A. CARBONE

IL PRESIDIO Sit in a sostegno di Federica Puma e Ginevra Amerighi

E' in corso in queste ore un blitz dell'Agenzia delle Entrate di Roma che questa mattina all'alba ha avviato una perquisizione nell'abitazione di un noto imprenditore romano, Fabio Mangifesta. Gli agenti dell'erario stanno perquisendo la prestigiosa abitazione dell'uomo, che si trova in zona Trionfale. Intorno alle 13 di oggi, gli agenti si trovavano ancora nel cortile dell'abitazione. Probabilmente la loro perquisizione è stata anche coadiuvata da ispettori della Guardia di Finanza. Fabio Mangifesta, questa mattina sarebbe dovuto comparire dinanzi al giudice del tribunale penale di Roma per rispondere delle accuse di persecuzioni, maltrattamento, lesioni personali, ingiurie e diffamazioni nei confronti dalla sua ex compagna Ginevra Amerighi.

IL CASO GINEVRA AMERIGHI - La tortuosa e infelice vicenda che si è sviluppata tra i due, ormai nota ai media viste le innumerevoli comparizioni della signora Amerighi in televisione, ha purtroppo coinvolto la loro bambina di soli 32 mesi, attualmente affidata al padre, nonostante le numerose denunce pendenti sul suo capo. Ginevra è una giovane madre, insegnante di scuola elementare alla quale il Tribunale dei minorenni di Roma ha strappato la figlia di soli 18 mesi per affidarla al padre, attualmente rinviato a giudizio per violenza e maltrattamenti in famiglia, atti persecutori e lesioni. Ginevra chiede solamente di riabbracciare la sua bambina con la quale, sempre per decisione del Tribunale, non può avere più alcun tipo di contatto. Oggi la piccola ha 32 mesi e da ben 14 mesi non vede la mamma.

Ginevra ci racconta che per anni ha subito le violenze del padre di sua figlia, violenza psicologica e poi anche fisica. “Già a partire dal quarto mese di gravidanza .-spiega - sono iniziate le percosse. Esistono referti ospedalieri che testimoniano quanto dico. Dopo le minacce di morte è scattata la denuncia. Denunciando la sua violenza però mi sono trovata a subire anche la violenza delle istituzioni. Da allora la mia vita è diventata un inferno”. Le è stata tolta la patria potestà, senza aver commesso alcun reato e senza che esistessero i presupposti perché ciò accadesse.

L'AVVOCATO - Abbiamo sentito Piero Lo Russo, avvocato difensore di Ginevra Amerighi. "Questa mattina Mangifesta avrebbe dovuto presentarsi in aula per l'udienza preliminare ma il suo legale ha presentato un certificato nel quale si attestava che Mangifesta era impossibilitato a partecipare per via di una perquisizione in corso di cui sarebbe stato oggetto, nell'ambito di un procedimento attivato dalla Procura della Repubblica di Roma per il reato di Presunta evasione fiscale".

Noi una domanda ce la facciamo. Com'è possibile che il Tribunale dei Minori affidi una bambina a un uomo rinviato a giudizio per cose così gravi e indagato dall Procura della Repubblica per evasione fiscale togliendo la patria potestà a una donna che, per mestiere, educa bambini di scuola elementare?

22 settembre 2016

di Annarita Carbone 

Tra gli indagati anche il figlio di Enrico Nicoletti
In questa vicenda Massimo Nicoletti - figlio dell'ex cassiere della Banda della Magliana - compare come uno degli uomini del network di Ricucci, cui l’immobiliarista avrebbe chiesto una mano per ammorbidire il giudice Russo. Oltre all’ex furbetto del quartierino, al giudice e al primogenito del boss, nell’inchiesta è indagato anche un commercialista milanese Filippo Lo Bono, che avrebbe fatto parte di un complesso sistema di società, indispensabile per schermare l’incasso dei soldi da parte dell’ex odontotecnico di Zagarolo. A mettere in contatto Russo e Ricucci sarebbe stato Mirko Coppola, amico dell'affarista, nonché titolare della PDC Consulting srl, società amministrata da una sua testa di legno Luciano Colavecchi, pure lui nella lista degli indagati insieme con l’imprenditore Fabio Mangifesta. L’elenco degli accusati comprende l’avvocato Mauro Minacapelli e il lobbista Fabrizio Centofanti, in passato braccio destro di Francesco Bellavista Caltagirone. Tra gli indagati c'è pure Liberato Lo Conte, ritenuto un soggetto riferibile all'immobiliarista.

L’incidente probatorio è fondamentale per chiudere il cerchio dell’inchiesta. Ricucci era stato arrestato insieme a Coppola lo scorso fine luglio solo con l’ipotesi di aver taroccato fatture per un valore di un milione di euro. Seppure molti indizi lascino presumere un legame solido tra l’immobiliarista e il giudice Russo – in due anni diverse volte sono andati a cena insieme alla casetta Valadier - finora è mancata la prova regina della corruzione che, presume la procura, potrebbe trovarsi nei pc degli indagati.

NOTIZIARIOEOLIE.IT

di Franca Giansoldati

A Ginevra, mamma sfortunatissima e coraggiosa, non le resta altro che scrivere a Papa Francesco per chiedergli aiuto. Una straziante lettera aperta che fa accapponare la pelle.

«Mi chiamo Ginevra Amerighi, ho 46 anni, sono un’insegnante di scuola elementare che vive sull'isola di Lipari dove insegno ai bambini dell'isola. Sono la mamma della piccola Arianna, una bambina di 10 anni che non vedo da nove anni”.

La signora spiega che sono stati nove anni di strazio inumano per non avere mai potuto vedere “nemmeno una volta, nemmeno in fotografia, la sua bambina”.

Non le posso nemmeno telefonare perchè me lo vieta una sentenza del Tribunale dei minori di Roma. Nonostante abbia due lauree di cui una in pedagogia non sarei idonea, secondo la perizia di una psichiatra che mi attribuisce tratti di personalità istrionica, a fare la mamma».(ilmessaggero.it)

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LA VICENDA

di Silvia Mari 

Si chiama Ginevra Pantasilea Amerighi, è un’insegnante di scuola primaria ed è la mamma di Arianna, la figlia che ha dato alla luce il 14 settembre del 2009 e che le è stata tolta, per decreto del Tribunale dei Minori, a 18 mesi, il 23 marzo 2011, “con un vero e proprio blitz messo in opera da 14 persone”. Chiede da allora che venga fatta chiarezza sul “sequestro istituzionale” della sua bambina e a DireDonne per lo ‘Speciale Mamme coraggio’ ha ripercorso il suo calvario. Da quel giorno di marzo Ginevra non ha più visto, né sentito, sua figlia perché “il decreto- come le disse il suo ex al telefono quando Ginevra, disperata, chiedeva di ascoltare almeno la voce della piccola- non lo prevede”.

LA STORIA DI GINEVRA
Eppure anche oggi “nella casa della signora Ginevra c’è lo spazio dedicato alla figlia Arianna”. Come se da un momento all’altro questa bimba, che oggi ha 10 anni, dovesse tornare. I servizi sociali di Lipari, dopo un’accurata indagine socio-ambientale, hanno scritto un’ottima relazione sulla vita di Ginevra, che ha scelto una sorta di esilio e ha lasciato Roma, per il dolore di sapere la figlia a pochi passi da lei senza poterla vedere. Ginevra continua la sua battaglia e il 2 ottobre c’è stata una udienza che ha respinto la richiesta di potere anche solo sentire sua figlia.

Ginevra nell’intervista rilasciata alla Dire ha parlato delle “percosse subite dal suo ex”, padre della bambina, e di due episodi in particolare: uno “quando la piccola aveva un mese” e un altro quando Arianna “di 6 mesi assiste spaventata sul seggiolone” alle botte che prende la mamma. F.M., queste le iniziali dell’uomo, “era stato denunciato dalle due precedenti mogli e mentre allattavo- ha raccontato Ginevra- aveva minacciato di uccidermi se lo avessi fatto anche io”. L’uomo, imprenditore romano, come riportano anche i giornali del 22 settembre 2016, è stato coinvolto nelle indagini della Procura insieme a Massimo Nicoletti, figlio dell’ex cassiere della Banda della Magliana, per il caso di Stefano Ricucci e l’inchiesta sulla corruzione del giudice Nicola Russo. Ma anche se spaventata Ginevra lo denuncia.

Inizia così, nel 2011, un processo penale che sarà del tutto ignorato dal Tribunale dei minori, dove nel frattempo inizia la battaglia dell’uomo per l’affidamento della figlia di pochi mesi; processo penale che “si concluderà solo nel 2017 con la condanna in primo grado di F.M. per lesioni”. Arianna, questo stabilisce il Tribunale dei minori, deve avere “incontri protetti con il padre”. “Un uomo violento non è detto che lo sia anche con la figlia” si sente dire Ginevra, secondo il suo racconto, da una persona dei servizi sociali; successivamente arriva la Ctu che diventa “la condanna a vita” di questa mamma: “Tratti istrionici e prognosticati comportamenti imprevedibili nel futuro”: questa la diagnosi. A firmarla è Marisa Malagoli Togliatti, che invita Ginevra “a farsi curare” presso il centro di salute mentale indicato.

Ginevra alla Dire ha dichiarato “di esserci andata, che alla Ctu non sono stati allegati i test di rito previsti, che per sua figlia avrebbe fatto di tutto” pur con la paura che andarci si trasformasse in una “trappola per farmi passare da pazza” e potesse voler dire perdere in via definitiva la piccola Arianna. Eppure Ginevra ha esito negativo anche in Appello perché “non risulta che abbia avuto i colloqui al Dipartimento di salute mentale, di cui ho invece tutti i tagliandini conservati” ha spiegato alla Dire. Ancora oggi rimane in piedi l’istanza del Tribunale dei Minori affinché Ginevra Amerighi si sottoponga al percorso indicatole dal Dipartimento di salute mentale per quanto indicato dalla Ctu, ma “non mi fido più- ha detto Ginevra- Lui, il padre di Arianna, è troppo potente, se è riuscito a farmi portare via una bambina di soli 18 mesi, senza una motivazione reale e basata su supposizioni, ed illazioni, è capace di fare qualsiasi cosa”.

Inizia così un’altra battaglia che Ginevra ha portato in tv e giornali fino a scrivere precise accuse in una lettera aperta ai giudici già anni fa e pubblicata online: “Sono quasi 2 anni ormai che aspettate che io manifesti i tanto ‘prognosticati comportamenti imprevedibili nel futuro’ dalla Malagoli Togliatti, socia in affari editoriali dell’avvocato di F.M., e amica intima della Ctp di F.M., e anche di chi ha interpretato pro domo sua i test psicologici”. C’è poi tutto un altro ritratto di Ginevra Amerighi. E’ quello dei presidi delle scuole dove ha lavorato e lavora: “E’ stimata da tutti i genitori e colleghi ed è capace di sintonizzarsi sulle esigenze dei bambini”. O ancora: “La docente ha condiviso le strategie didattiche, svolgendo efficace azione educativa”. Ginevra- questo si legge nelle relazioni- è amata da bambini e genitori, le famiglie la stimano, la classe ha un legame fortissimo con lei. “Sono andata via da Roma perché ero disperata a sapere mia figlia a pochi passi da me irraggiungibile, mi è stata anche tolta la potestà. E’ qui che Ginevra ha ricordato, come già dichiarato in alcune trasmissioni televisive, “di avere registrato la Malagoli Togliatti affermare che lei nelle perizie scrive quello che le chiede il cliente, non quello che è vero”.

Affermazioni di cui Ginevra si è detta pronta a rispondere, seguita oggi dall’avvocato Andrea Coffari. “La presidente attuale del Tribunale dei minori, Alida Montaldi, lo era anche della Corte d’Appello, che non ha accolto la mia richiesta” ha detto ancora Ginevra, che nonostante tutto “spera e che per questo ha chiesto di poter vedere la figlia dopo la condanna penale del padre”. Sono passati 8 anni: “Un tempo immenso per una figlia che cresce senza l’amore della sua mamma, un tempo che non tornerà più” e che Ginevra ha documentato con nomi, date e indagini, in un libro di 500 pagine attraverso cui lascia a sua figlia tutta la verità.(dire.it)

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