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Categoria: Video Interviste

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L'intervista al principe Michele Bellamy Postiglione ed all'artista Demetrio Di Grado 

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La libertà non è una concessione ma un diritto inalienabile

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Resistenza, Libertà: giornata in memoria di Giuseppe Persiani ed in solidarietà con la lotta del popolo Birmano

Le nuove opera di #DEMETRIODIGRADO per Lipari, in omaggio alla resistenza di #GIUSEPPE_PERSIANI e alla lotta del popolo Birmano per la libertà #FREEMYANMAR

4 Luglio 2020, ore 19:00, al Giardino di Lipari (via Nuova)

La prossima domenica i muri di Lipari saranno impreziositi da due nuove opere di Demetrio Di Grado, lo street artist siciliano che ha realizzato le #PORTEDARTISTA, disseminate per tutta l’isola.

La prima opera, #GIUSEPPE_PERSIANI, è un omaggio allo storico esponente comunista del primo antifascismo italiano, di cui avevamo già parlato in occasione del 25 Aprile. Mentre la figura di Giuseppe Persiani attende ancora il giusto riconoscimento da parte dell’amministrazione, l’opera di Demetrio di Grado è un dovuto omaggio alla storia e all’eredità morale che Giuseppe Persiani ci ha lasciato, alla sua e nostra lotta per la libertà, nella consapevolezza che “i luoghi della memoria aiutano a fermare il tempo”.

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Con la seconda opera, #FREEMYANMAR, Demetrio ha voluto rendere omaggio a una Resistenza di oggi, la lotta per la riconquista della libertà iniziata dal popolo Birmano il 1° Febbraio di quest’anno, quando il colpo di stato militare ha fatto nuovamente precipitare il paese in un baratro di oscurantismo e repressione violenta. L’opera ritrae la figura di June Rose Bellamy, conosciuta anche come Yadana Nat-Mei, discendente della casa reale Birmana, scomparsa di recente in Italia dove viveva da tempo, e grande amante di Lipari.

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Le resistenze di ogni popolo e ogni tempo, e la lotta per la libertà alla quale Giuseppe Persiani ha dedicato gran parte della sua vita, saranno celebrate in un incontro fortemente voluto dalla Famiglia Persiani e dal Magazzino di Mutuo Soccorso, che si terrà il 4 Luglio presso il Giardino di Lipari, alle 19.00, dopo l’installazione delle opere di Demetrio di Grado.

Interverranno all’incontro: Demetrio Di Grado, autore delle due opere installate Giuseppe La Greca, il più grande esperto di storia delle Isole Eolie Maria Persiani, figlia di Giuseppe Persiani Michele Bellamy Postiglione, figlio di June Rose Bellamy e attivista per la lotta di liberazione del popolo birmano Modera Paolo Arena, Presidente del Magazzino di Mutuo Soccorso - Eolie

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LIPARI - I muri di Lipari torneranno presto a 'parlare' con due nuove opere di Demetrio Di Grado, lo street artist siciliano che ha realizzato negli anni scorsi le #PORTEDARTISTA, porte che raccontano i personaggi più importanti della comunità eoliana disseminate per tutta l'isola.
    La prima opera è un omaggio allo storico esponente comunista del primo antifascismo italiano, Giuseppe Persiani (fu confinato a Lipari), la cui figura attende ancora un riconoscimento da parte dell'amministrazione locale.

L'opera di di Grado è un omaggio alla storia e all'eredità morale che Persiani ha lasciato, nella consapevolezza che "i luoghi della memoria aiutano a fermare il tempo".
    Con la seconda opera, #FREEMYANMAR, lo street artist racconta una 'Resistenza contemporanea' : la lotta per la riconquista della libertà iniziata dal popolo Birmano il 1° Febbraio di quest'anno quando il colpo di stato militare ha fatto nuovamente precipitare il paese in un baratro di violenta repressione.

L'opera ritrae June Rose Bellamy, conosciuta anche come Yadana Nat Mai princess of Limbin, discendente della casa reale Birmana, scomparsa di recente in Italia dove viveva da tempo e grande amante di Lipari.

    Le opere saranno esposte da domenica prossima, 4 luglio, al Giardino di Lipari.
    L'iniziativa è stata realizzata per iniziativa della figlia di Persiani, Maria, grazie al Magazzino del Mutuo Soccorso, associazione eoliana dei giovani di sinistra supportata da Silvia Carbone ed a Michele Bellamy Postiglione, figlio di June Rose Bellamy noto ormai come il 'Principe attivista' e impegnato nel sostegno alla lotta del popolo birmano. (ANSA)

Da Milazzo in linea Carmelo Antonuccio. I commenti

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di Carmelo Antonuccio 

Buongiorno,
scrivo queste poche righe per ricordare il grande Giuseppe Persiani.

Io sono il cognato di Marino Persiani, figlio di Giuseppe, tenente della marina militare, morto giovanissimo all'età di 29 anni, e ricordo da ragazzino all'età di 9/10 anni quando frequentavo Lipari poiché mia sorella era la fidanzata di Marino. In quel periodo mi sono talmente innamorato dell'isola che mi vanto di conoscerla palmo a palmo.

Il motivo di questo innamoramento, sicuramente oltre il bel territorio, era dovuto al fatto di aver conosciuto la grande e meravigliosa famiglia Persiani con mamma Rosa ed i figli Spartaco, Marino, Iole, Bruno e Maria.

Ma oggi è doveroso parlare del capostipite il signor Giuseppe, del quale non esistono appellativi per poterne elencare le molteplici qualità: un uomo di grande cultura sicuramente, per le vicissitudini del passato, che gli hanno dato la possibilità di incontrare personaggi che hanno fatto la Storia dell'Italia. Spesso con la sua umiltà parlava con me ancora ragazzino come se si rivolgesse ad una persona adulta, significativo del rispetto per le persone. Per le strade di Lipari si fermava con tutti col suo sorriso mesto, ricevendo rispetto da tutti; lo ricordo sempre col suo giornale appena arrivato, "l'Unità", giornale comunista di allora che teneva sotto il braccio a rappresentare l'attaccamento a quei valori di un tempo, quando l'orgoglio di appartenza aveva un significato morale e civile.

Ha saputo creare una famiglia a sua immagine e somiglianza, coadiuvato dalla moglie Rosa e sono molto emozionato nel ricordare persone che nella mia vita hanno segnato un passaggio fondamentale ricco di presupposti che servono ad educare generazioni.

Oggi ho 77 anni ed il ricordo di Peppino è sempre presente in me, lo ricordo con tanto affetto assieme a tutti i componenti della famiglia Persiani.

Da Milazzo in linea Rosa Persiani

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di Rosa Persiani 

A cento anni dalla fondazione del Pci desidero ricordare mio nonno Giuseppe Persiani, un giovane antifascista comunista che sacrifico' gli anni più belli alla lotta contro la dittatura fascista.

È importante che i giovani di Lipari lo ricordino con un murales e ne raccolgano il testimone per far valere quei diritti di giustizia sociale e libertà di espressione per i quali combatterono sacrificando la vita tanti giovani di allora

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di Gianni Iacolino

Volendo elencare le qualità ed i meriti di una personalità come quella del Signor Persiani, non basterà il tempo di un incontro anche se ricco di interventi.
Tutti a Lipari lo chiamavamo Signor Persiani e si sottolineava " Signor" proprio per il rispetto che la sua figura ed i suoi modi ispiravano su noi liparoti, qualunque fosse l'età ed il ceto sociale di appartenenza.
L'ho conosciuto da studente delle elementari e l'ho assistito tanti anni dopo ,in seguito alla triste diagnosi.

Lo ricordo ancora al pomeriggio, verso l'imbrunire, era solito sedere sugli sgabelli accanto al salone da barba di Saverio Cerreto confinante con l'officina dello stagnino Rodà, dove oggi c'è l'ingresso del Banco Popolare Siciliano sul corso. Mai una parola di troppo, affabile con tutti, non raccontava, potendosene fare vanto, del suo incredibile passato, dei suoi trascorsi , del suo impegno di antifascista, delle violenze e del carcere duro subito prima di essere confinato sulla nostra isola. Occupò posti di rilievo in seno al partito comunista clandestino per rifiutare ,una volta caduto il regime , ruoli di primo piano nella gerarchia del partito.

Di Lui mi chiese notizie l'allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in vacanza a Stromboli, avendolo conosciuto a Napoli e stimato per il suo impegno di militante , durante il triste ventennio.
La lettura della sua corrispondenza, custodita dalla figlia Maria, se pubblicata, farebbe conoscere alle giovani generazioni di che pasta furono fatti quei giovani antifascisti che non si arresero davanti a nulla. Seppero affrontare rischi ,torture, carcere e confino. Il minimo che si debba fare oggi, dopo tanto oblio, è tributargli l'intitolazione di una via che possa farcelo ricordare almeno ogni qualvolta la si attraversa.

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di Maria Persiani

Sono grata all'associazione Magazzino di Mutuo Soccorso per questo  ricordo di mio padre Giuseppe Persiani, legato per sempre a quest'isola.Vorrei ricordare tutti gli antifascisti che sono morti in quest'isola per cause non ancora conosciute.
 
Su al castello di Lipari c'é una targa dove erano stati scritti i nomi dei confinati antifasciti deceduti, questi nomi ormai dopo tanti anni non sono piú leggibili rovinati ormai dal tempo. Dove non arrivano le istituzioni c'è spazio per l'iniziativa dei cittadini
 
Ringrazio La signora Giovanna Maggiore e la signora Silvia Carbone che mi sono state accanto in questo in progetto, un grazie anche a tutte le persone che che hanno mostrato interesse per questo progetto.

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