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di Monica Blasi

Stiamo seguendo in questi giorni la triste storia di una balenottera dalla coda mozzata che da Catania attraversando lo stretto di Messina si è ora diretta verso nord probabilmente costeggiando le nostre isole. Coda mozza così chiamata da nostri colleghi del Tethys nel 2005 e seguita intorno alla Sicilia nei giorni scorsi da varie associazioni e colleghi che si occupano dello studio e ricerca di cetacei in mare, con molta probabilità, è destinata a morire, perché incapace di immergersi e procacciarsi il cibo, avendo perso l'organo propulsore del suo moto in mare, la pinna caudale. Seguire la rotta della sua agonia nonostante l'incessante voglia di vivere, devo essere sincera, mi lascia un po' frastornata perché so benissimo che nessun intervento sarà mai possibile per aiutarla.

Mai come quest'anno cetacei o altre specie marine nella loro agonia sono divenuti il simbolo del degrado indotto dall'uomo alla natura o dello stato del mare. Dalle orche di Genova entrate nel Mediterraneo dall'Islanda e giunte fino in Libia sempre meno numerose e affamate e oggi questa povera balenottera moribonda, Coda mozza. Mi viene in mente la storia di uno dei nostri delfini Eoliani della specie tursiope. Lino, identificato per la prima volta a Filicudi nel 2004 e poi sparito nel 2010 ancora giovane, un maschio, già adulto quando lo abbiamo osservato la prima volta.

La sua pinna dorsale fu tranciata da un elica o forse anche da una rete e man mano nel tempo scese sempre più giù, fino a cadere completamente, come per coda mozza. Del nostro catalogo di 42 tursiopi residenti nelle isole Eolie raccolto in 17 anni di studio molti delfini non sono mai più stati perché probabilmente morti. Il 30% dei piccoli nati da 7 femmine riproduttive sono morti entro 5 anni dalla loro nascita. Stiamo assistendo alla lenta sparizione di una popolazione di delfini che hanno adattato comportamenti unici e complessi in quest'area . Forse è l'ora di incominciare a dedicare maggiore attenzione a questi dati e alla loro tutela.

#filicudiwildlifeconservation

VIDEO

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