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Lipari - I lavori per i depuratori e i dissalatori due isole delle Eolie vanno avanti grazie al finanziamento di circa 50 milioni di euro stanziati dal ministero dell'ambiente, ma si profila un contenzioso. La società "Ati Lotti" che era stata incaricata - in un primo momento - per curare il progetto e la direzione dei lavori, ha richiesto un risarcimento dei danni per 4 milioni e mezzo alla presidenza del consiglio dei ministri, alla Regione e al Comune di Lipari. Il ricorso curato dagli avvocati Scuderi e Motta di Catania, è stato presentato al tribunale di Palermo e sarà discusso il prossimo 15 aprile. La "Spa", di cui fanno gli ingegneri messinesi Franco Cavallaro e Riccardo Rugolo, contesta che durante l'iter "è stata fatta fuori" ed è stato affidato un nuovo incarico alla società "Sogesid". Nella vicenda per la realizzazione degli impianti di Lipari e di Vulcano, che si protrae da 15 anni con ricorsi e contro ricorsi anche amministrativi e con interrogazioni parlamentari, è anche coinvolta la Protezione civile, tenuto conto che le Eolie per l'emergenza Stromboli, hanno avuto anche una gestione commissariale affidata anche all'ex sindaco Mariano Bruno, all'ex prefetto Francesco Alecci e all'avvocato Luigi Pelaggi. Tra l'altro con il cambio dei progettisti, a Lipari è stata anche modificata la localizzazione dell'impianto: la società "Ati Lotti" lo aveva previsto all'interno di un tunnel a Monte Rosa, mentre il progetto della "Sogesid", su input politico, è stato previsto a Canneto Dentro scatenando le ire degli abitanti della zona (Pirrera, Serra e anche di Canneto) con ricorsi e contro ricorsi presentati oltre che dagli isolani, pure dal Codacons di Messina. Oltre che il depuratore di Lipari è stata contestata anche la localizzazione dell'impianto di Vulcano inserito ai piedi del cratere. Esposti sono stati inviati all'Unesco, considerato che proprio per i vulcani, le Eolie sono divenute "Patrimonio dell'Umanità".

L'INTERVENTO.

di Giovanni Tauro

Passato lo scoglio dell'approvazione di bilancio, istituita una commissione atta ad esaminare i debiti non previsti, vero tormento di questa ammministrazione, sembrava che un po' di quiete prepasquale arrivasse nel palazzo;cosi' non e' stato ! La Lotti SpA, progettista della prima versione, del contestato depuratore, quello non realizzato con sbocco a Pignataro reclama,con buone possibilità di successo, un mega risarcimento danni di circa 4,5 milioni di euro! Compare quindi nel mare magnum dei debiti fuori bilancio, una Mina enorme, abbastanza prevedibile visto che c'erano state delle sentenze favorevoli alla ditta attrice. Ora visto che i soldi vengono chiesti al ministero,alla regione ed al comune di Lipari occorre velocemente correre ai ripari visto che delle scelte politiche sbagliate hanno innescato la predetta mina. Si rimprovera spesso una lentezza amministrativa al palazzo ma mai come adesso la predetta commissione deve riunirsi per esaminare la documentazione, che già dovrebbe conoscere bene, visto che abbiamo politici provenienti da precedenti amministrazioni che siedono sui banchi comunali da anni e che i 2 commercialisti (la greca e mirabito) non sono certo dei novellini estranei alla politica passata. Occorre che il comune prepari una batteria di legali, ovviamente costosa, se non vuole affidare la difesa al solo all'avvocato comunale. Il rischio e' grave non si puo' perdere tempo chi ha sbagliato e' tempo che paghi! La commissione ove riscontri delle irregolarità segnali senza indugio alla corte dei conti ed alla giunta!

dissalatore1

depuratore2
 

vulcanodepuratore6

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