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Cateno De Luca è stato assolto nel processo in primo grado relativo al cosiddetto "sacco" di Fiumedinisi, centro del quale il parlamentare era accusato di concussione, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico.

---Ad appena due giorni dalla sua elezione, è finito in manette il neo deputato regionale Cateno De Luca, eletto nelle fila dell'Udc. De Luca è stato arrestato, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Messina a conclusione di articolate e complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Messina e della Compagnia Carabinieri di Messina Sud. Il parlamentare è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Con lui ai domiciliari anche Carmelo Satta. I due sono finiti agli arresti, "in qualità di promotori di un'associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di una rilevante evasione fiscale di circa 1.750.000 euro", come dice la Gdf.

Nel dettaglio, attraverso le indagini è stato individuato "un complesso reticolo societario facente capo alla Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori ed alla società CAF FE.NA.PI. s.r.l., riconducibile, direttamente o indirettamente, a De Luca e a Saitta, utilizzato, nel corso del tempo, per porre in essere un sofisticato sistema di fatturazioni fittizie finalizzate all'evasione delle imposte dirette ed indirette", dicono gli inquirenti.

In sintesi, lo schema evasivo emerso prevedeva l'imputazione di costi inesistenti, da parte della Federazione Nazionale a vantaggio del Caf fenapi s.r.l., "individuato quale principale centro degli interessi economici del sodalizio criminale. La frode si è sviluppata basandosi sul trasferimento di materia imponibile dal Caf alla Federazione Nazionale, in virtù del regime fiscale di favore applicato a quest'ultima, che ha determinato un notevole risparmio di imposta". Al termine dell'attività investigativa è stato individuato un indebito risparmio di imposta pari a circa 1.750.000 (sia ai fini I.V.A. che delle Imposte sui redditi delle società).

Oltre alle due persone sottoposte agli arresti, sono state deferite a piede libero altri 8 associati. Contestualmente è stata disposta l'esecuzione del sequestro preventivo per equivalente fino all'ammontare dell'indebito risparmio di imposta, sia nei confronti degli arrestati che nei confronti della società Caf Fenapi s.r.l., nei cui confronti è stata applicata la normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti.

SICILIA: ARDIZZONE, NOTIZIA ARRESTO DE LUCA NON MI MERAVIGLIA =
'I partiti avevano il dovere di dire no a impresentabili'
Palermo, 8 nov. (AdnKronos) - "La notizia dell'arresto del primo deputato eletto non mi meraviglia, purtroppo avevo chiesto, inutilmente, che i partiti verificassero gli impresentabili, gente nota all'opinione pubblica che non risparmia nessun partito. I partiti avevano questo dovere, ma i candidati presidenti dovevano avere la forza e il coraggio di imporre cio' nella formazione delle liste". E' quanto denuncia all'Adnkronos Giovanni Ardizzone, Presidente uscente dell'Assemblea regionale siciliana, commentando l'arresto di Cateno De Luca.

SICILIA: ARDIZZONE, HO TENUTO MAFIA LONTANA DA ARS MA ORA E' TORNATA
'Musumeci deve avere il coraggio di tenerla fuori dal apalzzo'
"In questi anni, ho tenuto lontana dal palazzo la mafia, che c'e' e resiste e, purtroppo, e' tornata. Perche' la corruzione e' mafia. Mi auguro che Musumeci, che ne ha le qualita', sappia resistere alle sollecitazioni che gli impresentabili sicuramente gli faranno". Lo ha detto Giovanni Ardizzone, Presidente uscente dell'Assemblea regionale siciliana. "Se, per necessita', Musumeci si e' fatto carico in queste elezioni del loro voto, una volta eletto, dovra' avere il coraggio, che non gli manca, di tenerli fuori", ha aggiunto.

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